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La realizzazione delle cure colturali (diradamenti, avviamenti all’alto fusto) nei boschi montani appenninici è spesso impedita da considerazioni economiche. Il costo degli interventi potrebbe essere ridotto grazie all’introduzione di tecniche avanzate di meccanizzazione forestale, la cui applicabilità nella montagna italiana rimane da verificare e circoscrivere, a causa della grande variabilità delle condizioni locali. Nel presente studio, i risultati di due cantieri sperimentali di meccanizzazione forestale sono stati estrapolati a tutte le particelle del Piano di Gestione del Comune di Granaglione (BO) attraverso un Sistema Informativo Territoriale (GIS). Tali cantieri hanno permesso di quantificare i costi del diradamento di soprassuoli di conifere con l’impiego di harvester e forwarder e dell’avviamento all’alto fusto di cedui di faggio con l’impiego di gru a cavo bifune, in funzione delle caratteristiche della particella, del soprassuolo e dell’intervento colturale. L’analisi automatica degli strati informativi disponibili per l’intero territorio (modello digitale del terreno, viabilità, tipologia forestale, caratteristiche del soprassuolo) ha permesso di individuare le aree di applicabilità delle diverse metodologie, in funzione della pendenza e della conformazione dei versanti, e il costo atteso degli interventi. In particolare, l’analisi ha evidenziato la complementarietà delle diverse forme di meccanizzazione e la grande variabilità dei costi attesi, oltre all’importanza di disporre di informazioni dettagliate e puntiformi sulle caratteristiche del soprassuolo. La metodologia messa a punto si presta ad una più ampia applicazione a gran parte dei boschi appenninici, al fine di fornire al pianificatore forestale una informazione di base sulla economicità e realizzabilità degli interventi selvicolturali ipotizzabili.