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SommarioL’irisina è una miochina secreta dal muscolo scheletrico in seguito ad attività fisica, in grado di regolare l’omeostasi glucidica ed energetica, agendo su numerosi tessuti e intervenendo su diversi pathways metabolici. Un’alterazione dei livelli sierici di irisina potrebbe promuovere l’insorgenza di patologie metaboliche, tra cui il diabete mellito di tipo 2. Numerosi studi su modelli animali di diabete e/o obesità hanno dimostrato che la somministrazione di irisina esogena è in grado di esercitare effetti antidiabetici e antiobesità.

L’automonitoraggio domiciliare della glicemia capillare (SMBG) e parte integrante del trattamento del diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2; tuttavia, esso fornisce solo una misura puntuale della glicemia, deve essere ripetuto piu volte al giorno e dipende dalla decisione del paziente di controllarsi. L’holter glicemico, effettuato con dispositivi professionali per il monitoraggio in continuo del glucosio interstiziale (CGM), mostra pattern glicemici non rilevati dal SMBG e come essi sono influenzati dalla dieta, dall’attivita fisica e dalle terapie del diabete. A fronte di un crescente interesse da parte della comunita diabetologica, la diffusione dell’holter glicemico e ostacolata dalla difficolta a ottenere un rimborso della prestazione da parte del servizio sanitario nazionale; mancano, inoltre, protocolli standardizzati per l’interpretazione dei dati.

In pazienti con diagnosi di iperparatiroidismo primitivo, nonche con indicazione e consenso all’intervento chirurgico, si procede solitamente alla localizzazione preoperatoria della lesione secernente paratormone (PTH) al fine di rendere possibile un approccio di chirurgia mininvasiva e si utilizza il monitoraggio intraoperatorio del PTH. Nonostante gli avanzamenti tecnologici, ad oggi circa il 10–20% dei pazienti presenta tuttavia un imaging convenzionale non dirimente. In questo specifico setting di pazienti e necessario, quindi, ricorrere ad altre tecniche di localizzazione, tra cui il dosaggio di PTH su eluato. Nella presente rassegna vengono riportati i risultati di una recente meta-analisi sulla sicurezza ed efficacia del PTH su eluato; vengono inoltre presentate e discusse le principali metodiche alternative disponibili o in fase di studio.

Il diabete e ormai riconosciuto come un fattore di rischio per lo sviluppo di diversi tipi di tumore. La coesistenza tra cancro e diabete aumenta del 30–50% la mortalita dei pazienti oncologici per tutte le cause di morte. Ad oggi esistono pochissime evidenze circa la possibilita che il trattamento dell’iperglicemia e un buon controllo glicemico, nei pazienti oncologici con diabete, possano migliorare gli outcome del tumore. Tali argomenti sono affrontati in questa rassegna.

L’utilizzo della tecnologia nella gestione del diabete mellito e incalzante, con particolare riferimento al monitoraggio glicemico. I sistemi di monitoraggio in continuo del glucosio interstiziale, in tempo reale (rt-CGM) o visualizzabili in modo intermittente (iCGM), forniscono una piu dettagliata analisi dell’andamento glicemico, agevolando pazienti e clinici a raggiungere obiettivi terapeutici piu adeguati e ambiziosi. Nonostante numerosi studi abbiano confermato che l’uso continuativo di CGM e iCGM si traduce in un miglioramento qualitativo e quantitativo della glicemia, la minor accuratezza di questi sistemi al confronto con gli attuali glucometri e il lag time non li rendono ancora totalmente indipendenti nell’orientare opportune scelte terapeutiche.

E noto che l’obesita e il diabete mellito sono associati a un aumentato rischio cardiovascolare che sembra, tuttavia, maggiore per i pazienti di genere femminile. La scarsa aderenza alle indicazioni e alle terapie mediche rappresenta un aspetto critico nella prevenzione e nella gestione di tale rischio, visto che il tasso di aderenza dei pazienti diabetici risulta fra i piu bassi tra i soggetti affetti da patologie croniche, soprattutto in eta adulta. L’obiettivo di questa rassegna e quello di valutare se ci sia una differenza di genere nell’aderenza alle prescrizioni mediche in ambito di patologie endocrino-metaboliche. Il genere femminile, infatti, sembra associarsi a una minore aderenza rispetto al genere maschile, verosimilmente a causa del maggior numero di farmaci assunti e dei piu frequenti effetti collaterali riferiti dalle donne. Analogamente, fra i pazienti obesi, ad esempio, gli uomini mostrano una maggiore aderenza al follow-up successivo all’intervento di by-pass gastrico. Anche il genere del medico che assiste il paziente diabetico e/o obeso ha la sua rilevanza nella decisione terapeutica e nell’aderenza ad essa. Infatti, i pazienti diabetici seguiti da un medico di sesso femminile sembrano raggiungere i target terapeutici con maggiore frequenza rispetto a quanto avvenga tra pazienti seguiti da medici di sesso maschile. Pertanto, occorre approfondire e considerare maggiormente l’impatto del genere dei pazienti in relazione all’aderenza ai consigli medici al fine di ottenere una migliore qualita dell’assistenza e, conseguentemente, una riduzione dello sviluppo delle complicanze legate alle patologie metaboliche.

L’irisina e una miochina secreta dal muscolo scheletrico in seguito ad attivita fisica, in grado di favorire il dispendio energetico grazie alla sua capacita di promuovere il browning del tessuto adiposo bianco. I livelli circolanti di irisina sono ridotti nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2. Di seguito saranno riassunte le numerose evidenze sperimentali riguardanti il possibile coinvolgimento dell’irisina nell’omeostasi del glucosio e i meccanismi molecolari implicati.

Gli agonisti dei fattori di trascrizione peroxisome prolife rator-activated receptor (PPAR)-gamma sono una nuova classe di farmaci insulino-sensibilizzanti, che comprende il pioglitazone e il rosiglitazone, con molteplici effetti sul tessuto adiposo, sul sistema cardiovascolare e sul metabolismo. L’impiego di questi farmaci in pazienti con diabete tipo 2 determina effetti benefici sul compenso glicemico, sulla dislipidemia e su alcuni indicatori di rischio cardiovascolare. Per le azioni insulinosensibilizzante, anti-infiammatoria e anti-proliferativa questi farmaci sono anche di potenziale utilita nella terapia di condizioni associate a insulino-resistenza e di alcune forme neoplastiche. Ad oggi, tuttavia, non e approvato l’impiego dei tiazolidinedioni per indicazioni diverse dal trattamento del diabete mellito tipo 2. I PPAR-gamma agonisti sono in genere ben tollerati, anche se e consigliato il monitoraggio della funzionalita epatica e la massima cautela in soggetti cardiopatici per la possibilita di precipitare uno scompenso cardiaco in seguito a ritenzione di liquidi.