5 results on '"Vincenzo Consolo"'
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2. Quale lingua usava il barone di Mandralisca?
- Author
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Nicolò Messina
- Subjects
Vincenzo Consolo ,Il sorriso dell'ignoto marinaio ,variazione e mimesi linguistica come risorsa espressiva letteraria ,plurilinguismo ,plurivocità ,prosa poetica ,Language. Linguistic theory. Comparative grammar ,P101-410 ,French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literature ,PQ1-3999 - Abstract
La pagina di Vincenzo Consolo è subito identificabile per la lingua caratterizzata dal ritmo prosodico e dalla variazione (mescidanza di repertori e registri) che del plurilinguismo si avvale per tradurre la pluralità delle voci narrative. A ciò si aggiunge la tendenza a emulare la lingua del tempo del narrato, quella dei testi coevi all’azione narrativa, siano letterari che documentali. Tale identificabilità si manifesta sin dall’inizio della carriera dello scrittore, contraddistingue apoditticamente il ‘long seller’ Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976), è confermata macroscopicamente da prove successive: Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa (1992). In un gioco di specchi tra due brani del Sorriso (due lettere ascrivibili al protagonista storico e finzionale, Enrico Pirajno di Mandralisca) l’articolo intende dimostrare l’osmosi linguistica che li lega e sembra ispirare l’ottocentismo che pervade tutta la lingua del romanzo.
- Published
- 2022
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3. Quale lingua usava il barone di Mandralisca?
- Author
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Messina, Nicolò
- Subjects
Plurivocity ,Plurilingüismo ,Plurivocitat ,Variación y mímesis lingüística como recurso expressivo literario ,Plurivocidad ,Prosa poètica ,Multilingualism ,Poetic prose ,General Medicine ,Plurilingüisme ,Linguistic variation and mimesis as a literary expressive resource ,Variació i mímesis lingüística com a recurs expressiu literari ,Variazione e mimesi linguistica come risorsa espressiva letteraria ,Plurilinguismo ,Vincenzo Consolo ,Il sorriso dell'ignoto marinaio ,Plurivocità ,Prosa poetica ,Prosa poética - Abstract
La pagina di Vincenzo Consolo è subito identificabile per la lingua caratterizzata dal ritmo prosodico e dalla variazione (mescidanza di repertori e registri) che del plurilinguismo si avvale per tradurre la pluralità delle voci narrative. A ciò si aggiunge la tendenza a emulare la lingua del tempo del narrato, quella dei testi coevi all'azione narrativa, siano letterari che documentali. Tale identificabilità si manifesta sin dall'inizio della carriera dello scrittore, contraddistingue apoditticamente il 'long seller' Il sorriso dell'ignoto marinaio (1976), è confermata macroscopicamente da prove successive: Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa (1992). In un gioco di specchi tra due brani del Sorriso (due lettere ascrivibili al protagonista storico e finzionale, Enrico Pirajno di Mandralisca) l'articolo intende dimostrare l'osmosi linguistica che li lega e sembra ispirare l'ottocentismo che pervade tutta la lingua del romanzo. L'escriptura de Vincenzo Consolo és immediatament identificable pel llenguatge caracteritzat pel ritme prosòdic i la variació (una barreja entre repertoris i registres) que utilitza el multilingüisme per traduir la pluralitat de veus narratives. A això hi va afegir la tendència a emular el llenguatge del seu temps i el dels textos coevas amb la seva acció narrativa, ja sigui literària o documental. Tal característica apareix des dels inicis de la trajectòria de l'escriptor, ja que distingeix el "vendedor llarg" El somriure del mariner desconegut(1976), i es confirma posteriorment a Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa ( 1992). En un joc de miralls entre dos passatges de Sorriso (dues cartes escrites pel protagonista històric i fictici, Enrico Pirajno de Mandralisca), l'article demostra l'osmosi lingüística que els uneix i inspira el segle XIX que impregna tot el llenguatge de la novel·la. Vincenzo Consolo's writing is immediately identifiable by the language characterized by prosodic rhythm and variation (a mix between repertoires and registers) that uses multilingualism to translate the plurality of narrative voices. To this he added the tendency to emulate the language of his time and that of texts coeval with his narrative action, whether literary or documentary. Such characteristic appears from the very beginning of the writer's career, as it distinguishes the 'long seller' Il sorriso dell'ignoto marinaio (1976), and is later confirmed in Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa (1992).In a play of mirrors between two passages from Sorriso (two letters written by the historical and fictional protagonist, Enrico Pirajno of Mandralisca), the article demonstrates the linguistic osmosis that binds them and inspires the XIX centuryism that pervades the entire language of the novel. La escritura de Vincenzo Consolo es inmediatamente identificable por el lenguaje caracterizado por el ritmo prosódico y la variación (una mezcla entre repertorios y registros) que utiliza el multilingüismo para traducir la pluralidad de voces narrativas. A ello añadió la tendencia a emular el lenguaje de su tiempo y el de textos coetáneos a su acción narrativa, ya sea literaria o documental. Tal característica aparece desde el mismo comienzo de la carrera del escritor, ya que distingue al 'vendedor largo' La sonrisa del marinero desconocido (1976), y se confirma luego en Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa ( 1992). En un juego de espejos entre dos pasajes de Sorriso (dos cartas escritas por el protagonista histórico y ficticio, Enrico Pirajno de Mandralisca), el artículo demuestra la ósmosis lingüística que los une e inspira el siglo XIX que impregna todo el lenguaje de la novela.
- Published
- 2022
4. Teriomorfismo e malinconia Una storia notturna della Sicilia: Nottetempo, casa per casa di Consolo
- Author
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Rossend Arqués
- Subjects
Vincenzo Consolo ,licantropia ,Pan ,malinconia ,letteratura siciliana ,Language. Linguistic theory. Comparative grammar ,P101-410 ,French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literature ,PQ1-3999 - Abstract
L’articolo vuol essere una lettura di Nottetempo, casa per casa che prende spunto dall’analisi del sostrato mitico e iconografico delle rappresentazioni teriomorfiche più importanti del romanzo (il «luponario» e il «caprone») per sottolineare il cammino del protagonista dall’afasia animale e malinconica in cui è immersa la sua famiglia, e lui stesso, all’accesso al linguaggio accompagnato dalla presa di coscienza della decadenza della società siciliana che coincide anche con il suo esilio.
- Published
- 2005
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5. Della luce e della visibilità Considerazioni in margine all’opera di Vincenzo Consolo
- Author
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Paola Capponi
- Subjects
memoria (Vincenzo Consolo) ,Language. Linguistic theory. Comparative grammar ,P101-410 ,traduzione ,lingua spagnola ,Luce ,French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literature ,Light ,lessico ,diacronia ,vincenzo consolo ,lingua italiana ,General Medicine ,diatopia ,Diatopics ,Vocabulary ,luce ,Diatopia ,Diachronics ,Diacronia ,Memoria (Vincenzo Consolo) ,PQ1-3999 ,Lessico ,Memory (Vincenzo Consolo) - Abstract
La luce, la luminosità, ossia le forme con cui la luce è presente nell'intertesto consoliano paiono assumere valenze che trascendono la mera descrittività, la nota paesaggistica. Un lessico della luce (e dell'ombra) preciso e puntuale definisce il rapporto tra Milano e la Sicilia, tra il centro e la periferia, tra passato e presente. L'intreccio di tali coppie oppositive rende incalzanti i rimandi dal piano diatopico (Milano-Sicilia) a quello diacronico (passato-presente). La riflessione stessa sulla memoria e sulla possibilità del narrare attinge ad un repertorio di immagini e di luoghi della tradizione che si rifanno alla luce come elemento metaforico portante. Si apre così la possibilità di articolare intorno al tema della luce un percorso che, attraverso più livelli di lettura, arriva ad alcuni nodi della scrittura dell'autore. The light, the brightness, namely the shapes in which light is present throughout Consolo's writing seem to take on contents that transcend mere descriptiveness and notes on the landscape. A precise and punctual vocabulary of light (and shadow) defines the relationship between Milan and Sicily, between the centre and the periphery, between past and present. The interweaving of such opposing pairs makes the references from the diatopic plane (Milan-Sicily) to the diachronic plane (past-present) more imminent. The reflection on memory itself and on the ability to tell a story draws on a repertoire of images and traditional places that take their revenge on light as the main metaphorical element. This opens up the possibility of constructing a path around the subject of light, which, on several levels of reading, gets to the heart of the author's writing.
- Published
- 2005
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