11 results on '"Buttitta, A"'
Search Results
2. Initiation d’un biomédicament dans le cadre d’un rhumatisme inflammatoire chronique : quels sont le vécu et les besoins en informations des patients ?
- Author
-
Boudjabout, C., Lefebvre, A., Ducoulombier, V., Pascart, T., Buttitta, M., and Floret, E.
- Published
- 2024
- Full Text
- View/download PDF
3. Qualité de vie chez les collégiens en surpoids en lien avec les perceptions d’autodétermination, de compétence et d’affiliation sociale
- Author
-
Buttitta, Marie, Rousseau, Amelie, Guerrien, Alain, Psychologie : Interactions, Temps, Emotions, Cognition (PSITEC) - ULR 4072 (PSITEC), Université de Lille, Christophe, Veronique, Ducro, Claire, and Antoine, Pascal
- Subjects
[SCCO]Cognitive science - Abstract
International audience
- Published
- 2014
4. Le ferment divin
- Author
-
Albert, Jean-Pierre, Andò, Valeria, Buttitta, Antonino, Cardini, Franco, Courtois, Martine, D’Onofrio, Salvatore, Fabre-Vassas, Claudine, Fournier, Dominique, Frontisi-Ducroux, Françoise, Glassner, Jean-Jacques, Hell, Bertrand, Lissarrague, François, Lombardi Satriani, Luigi, Longo, Oddone, Lupo, Alessandro, Malamoud, Charles, and Petrone, Gianna
- Subjects
History ,Anthropology ,civilisation ,HBLA1 ,HIS039000 ,fermentation ,divin - Abstract
Dans de très nombreuses sociétés à État, la civilisation commence avec la maîtrise de la fermentation, étape décisive, mais toujours incertaine, qui lui permet de s'extraire de l'état de nature tout en préservant des liens privilégiés avec celle-ci. Élément vivant utilisé dans un but festif ou alimentaire, source d'énergie disponible en toutes saisons, le produit fermenté - qu'il s'agisse de boissons alcoolisées ou de pains - entretient un rapport symbolique, voire analogique avec le sang. On le retrouve ainsi dans de très nombreux sacrifices, rites funéraires ou fêtes de fertilité. Produit à l'élaboration toujours aléatoire, il symbolise tout à la fois l'importance de la technique humaine et le respect dû aux dieux. La boisson fer-mentée est un cadeau divin, elle est parfois la divinité elle-même, et l'homme civilisé l'ingère selon certaines règles pour se nourrir, communier avec son dieu, et se réjouir avec ses semblables. Les détenteurs du pouvoir terrestre se sont toujours efforcés de la contrôler pour se légitimer mais aussi pour en maîtriser les abus, dommageables pour l'ensemble de la collectivité. C'est lorsque la boisson se désacralise qu'elle se désocialise et remet en jeu l'avenir du peuple. En collaborant à l'étude de ce Ferment divin, anthropologues et historiens nous font suivre de manière originale et passionnante le parcours de notre culture, depuis son origine indo-européenne - avec le soma et son substitut - jusqu'à la rencontre avec le Nouveau Monde où seront mis en évidence les effets destructurants de nos boissons distillées venues prendre la place des liqueurs fermentées traditionnelles.
- Published
- 2014
5. Préface
- Author
-
Buttitta, Antonino
- Abstract
Au centre d’une coupe à boire d’Exékias, datée de 540 avant Jésus-Christ et conservée à l’Antikensammlungen de Munich, Dionysos est représenté couché sur un bateau à voile au pied d’un mât entrelacé de sarments qui se projettent vers le ciel. Cette vigne laisse pendre sept grappes généreuses qui tapissent le haut de la scène, le reste de l’espace étant occupé par sept dauphins. De toute évidence, cette représentation se réfère à l’épisode connu de la vie du dieu qui, pour se venger de la trah...
- Published
- 2014
6. Le bucher de Saint Antoine. Rites du feu en Sicile
- Author
-
BUTTITTA, Ignazio and Buttitta, Ignazio
- Subjects
falò cerimoniali, Sant'Antonio abate, rito, festa, forgia ,Settore M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche - Abstract
In Sicilia roghi, falò e fiaccolate si incontrano in numerose celebrazioni che si susseguono lungo il corso dell’anno (Buttitta I. E. 1999a). Questi sono diffusamente accesi la vigilia delle feste dell’Immacolata (8 dicembre), di Santa Lucia (13 dicembre), di Natale (25 dicembre), di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), di San Giuseppe (19 marzo). Fuochi rituali ricorrono anche in occasione del Martedì grasso di Carnevale, della Pasqua (Venerdì santo e Sabato santo), dell’Ascensione, della vigilia dell’Assunzione (15 agosto), di San Giovanni Battista (24 giugno) e di alcune feste di carattere locale. I vampi, i vamparotti, i pagghiara, i burgi, i fochi, a ddera (queste solo alcune delle denominazioni localmente assegnate ai falò cerimoniali) variano sensibilmente di numero e di dimensioni da luogo a luogo. In essi bruciano ora materiali di risulta, ora legname di prima scelta (rami e tronchi di pino, quercia, castagno, etc.), ora paglia, ora gli avanzi della potatura (delle viti, degli ulivi, degli agrumi), e, non di rado, fantocci. Intorno ai fuochi può riunirsi la famiglia e il vicinato, come il quartiere o l’intera comunità. A volte sono accesi in tempi diversi rispetto a quelli delle cerimonie organizzate dalle chiese locali, talaltra ne sono parte integrante tanto da venire benedetti dal prete. Intorno ai falò ruota, in ogni caso, tutto un universo mitico-rituale, un insieme di credenze e comportamenti connessi direttamente al fuoco o al Santo per cui si accende. Non diversamente può dirsi per le fiaccole ( i pagghioli, a ddisa, i ciaccari, i fanara, etc.) che illuminano i cortei processionali; queste, realizzate prevalentemente assemblando in fasci cannucce d’ampelodesma, si possono osservare più o meno numerose in tutte le occorrenze già segnalate , spesso in concomitanza con i falò.
- Published
- 2008
7. La spirale du temp: feux et pains de saint Joseph en Sicile
- Author
-
BUTTITTA, Ignazio and Buttitta, I
- Subjects
pani, festa, rito, falò cerimoniali, san Giuseppe ,Settore M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche - Abstract
Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus, in quanto traduzioni culturali -ossia riduzioni antropologicamente accessibili-, della naturale totalità dell’essere nel suo divenire, si riflettono e si esibiscono, oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, etc. con particolare evidenza nei riti religiosi a carattere festivo: questo tanto a livello della loro organizzazione calendariale quanto a quello della strutturazione degli specifici iter rituali e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e connotando ritualmente, dunque significando, segmenti astratti dal continuum spazio-temporale, dall’altro ribadiscono sensi e ritmi esistenziali periodicamente esibendo la continuità della vita cosmica e sociale e proponendo un’irrinunziabile immagine –più o meno marcatamente ideale– dell’esserci del mondo e della società. La stessa dimensione conflittuale esibita a livello di certe celebrazioni festive -peraltro non di rado riconducibile a forme di drammatizzazione rituale di mitici conflitti di carattere cosmogonico e/o a espressioni di offerta corporale alle divinità-, lungi dall’essere riproduzione meccanica degli antagonismi “politici”, di fazioni, classi, maestranze, etc., presenti a livello della società reale, ne è la rappresentazione idealmente solutoria, le feste periodicamente ribadendo la collettiva appartenenza/dipendenza dell’intera collettività alla/dalla entità sacrale celebrata. In virtù di questi fatti le feste riescono a essere rappresentazioni e celebrazioni, interrelate e indisgiungibili, del tempo, dello spazio e della società come totalità dell’esistente, dell’unica forma sacralmente legittimata dell’esperienza sensibile. Esempio di tutto questo sono le feste di san Giuseppe in Sicilia.
- Published
- 2007
8. Il cibo degli dei
- Author
-
D'Onofrio, S, Buttitta, IE, Mannia, S, and D'Onofrio, S
- Subjects
tables de Saint Joseph, Symbolisme, fêtes religieuses ,Settore M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche - Abstract
L’articolo mette a raffronto le tavole di san Giuseppe salentine con quelle siciliane. In particolare si mostra la probabile origine ebraica delle tavole di san Giuseppe di Salemi per la presenza di elementi che ritroviamo nella festa di sukkot. L'article compare les tables de Saint Joseph dans le Salento avec celles de Sicile. En particulier, l'origine juive probable des tables de Saint Joseph de Salemi est montrée en raison de la présence d'éléments que l'on retrouve dans la fête de Souccot
- Published
- 2019
9. Una comunicazione 'multicolore'. Dati e riflessioni sull'offerta dei media rivolti a/co-prodotti dagli immigrati in Italia
- Author
-
MARTELLI, STEFANO, TULLIO DE MAURO, MATILDE CALLARI GALLI,TULLIO TELMON, MARIO MORCELLINI, STEFANO MARTELLI, VINCENZO MATERA, LUIGI M. LOMBARDI SATRIANI, IGNAZIO E. BUTTITTA, MARIO G. GIACOMARRA E ALTRI 27 AUTORI, GIACOMARRA MARIO G., and Martelli S.
- Subjects
IMMIGRATI ,INTEGRAZIONE SOCIALE ,MEDIA (VECCHI E NUOVI? - Abstract
Il contributo dato dalla mia relazione ai lavori del suddetto convegno "Isole" è consistito nella discussione della questione, se i mezzi di comunicazione sociale possano costituire una risorsa rilevante ai fini di una positiva inclusione degli immigrati nella nostra società. L’argomento presenta diversi aspetti, tra loro collegati. Tralasciando la pur interessante questione di quale immagine i media italiani offrono degli immigrati in Italia –affrontata dalla relazione di Francesca Giordano (Uni. Palermo) al medesimo convegno–, mi sono proposto in primo luogo di delineare consistenza e distribuzione sul territorio nazionale dei principali canali della comunicazione rivolta a/co-prodotta dagli immigrati in Italia. Elaborando dati tratti dalle pochissimi indagini effettuate, ho delineato il panorama offerto dai media interculturali –programmi radiofonici e televisivi, testate giornalistiche a stampa e on line– presenti nel nostro Paese. Ho considerato pure la loro dinamica in prospettiva diacronica – il loro sviluppo nell’arco dell’ultimo quinquennio (2002-2006) [n.1]. La rilevanza sociale di una riuscita integrazione degli immigrati nella società italiana ha stimolato alcuni enti locali a sostenere le iniziative di comunicazione interculturale presenti nel loro territorio. Quali risultati si possono ottenere da tale sostegno istituzionale? Ho affrontato il secondo aspetto della questione di fondo discutendo il caso della Regione Emilia-Romagna, il primo ente regionale italiano ad aver sviluppato –dal 2001– una politica organica di sostegno alla comunicazione interculturale [n.2]. Infine ho evidenziato le difficoltà che possono sorgere per l’inclusione degli immigrati dai recenti sviluppi tecnologici in campo comunicativo. Com’è noto una caratteristica dei new media, quali sono internet telefono cellulare e tv satellitare, è proprio quella di “bypassare” agevolmente i confini nazionali; ciò apre inedite possibilità comunicative agli immigrati, i quali oggi hanno l’opportunità di restare assai più collegati ai paesi d’origine di quanto fosse loro possibile anche solo qualche decennio fa. Ciò può condurre ad esiti ambivalenti: accanto a maggiori opportunità di integrare gli immigrati nella società ospitante, queste inedite opportunità comunicative possono anche offrire occasioni per rivendicare in modo fiero un’identità tradizionale e vanificare gli sforzi inclusivi che le istituzioni –locali, nazionali, europee– auspicano [n. 3]. Nella conclusione ho dato risposta alla questione di fondo evidenziando vantaggi e limiti dell’inclusione sociale degli immigrati tramite i media.
- Published
- 2007
10. Une singulière « invention » à Palerme a la fin du XIXe siècle : le mobilier néo-normand
- Author
-
PALAZZOTTO, Pierfrancesco, Buttitta, A, Marin, JY, and Palazzotto, P
- Subjects
revival ,Settore L-ART/04 - Museologia E Critica Artistica E Del Restauro ,neogotico ,arti decorative ,gusto ,Onufrio ,arredi ,Settore L-ART/02 - Storia Dell'Arte Moderna - Abstract
Il saggio ha affrontato un argomento pregnante per la culturale palermitana in stretta connessione con quanto accade, per diverse ragioni, in altre regioni europee, ovvero la riscoperta del medioevo normanno come fonte di ispirazione per il gusto e fondamenta di ipotesi ideologiche storiche e politiche che si traducono in fatti d’arte. Nel caso specifico è stata illustrata la singolarissima esperienza di un “intellettuale” palermitano quasi del tutto dimenticato, Andrea Onufrio, che sulla scorta di questo clima produce arredi handmade con una tecnica da Art & Craft che vuole proprio opporsi alla realizzazione industriale e banalmente seriale degli stessi in funzione di una nuova “aristocrazia”, non solo per nobili natali ma anche per gusto. Le conseguenze sono la creazione di una bottega artistico-artigianale che produce mobili interamente ricoperti in osso (simulanti l’avorio) e che guarda linguisticamente alle opere degli Embriachi prendendone esempio anche dal punto di vista tecnico-costruttivo ed adattandole alle esigenze moderne. I pezzi sono del tutto unici e straordinari, tanto da meritargli la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, e propongono iconografie che sono strettamente connesse ad una visione ideologico-politica in cui la dinastia normanna, con la legittima successione, da un lato attesta il ruolo di regno autonomo della Sicilia, dall’altro rammenta le prerogative forti della nobiltà locale. Nel corso dello studio è stato anche individuato un pezzo del tutto inedito che viene descritto ed attribuito alla sua bottega e il Cofano della Bandiera, conservato presso il Ministero della Marina a Roma, ricondotto alla sua mano e mai studiato finora.
- Published
- 2006
11. Le 'vrai portrait' du Grand Comte Roger. De Florence à la Sicile: aux origines d'une équivoque
- Author
-
Travagliato, G., Buttitta, A, Marin J-Y, Levesque, J-M, and Travagliato, Giovanni
- Subjects
pittura ,Settore L-ART/04 - Museologia E Critica Artistica E Del Restauro ,peinture, mécénat artistique, Patti, Troina, Vincenzo Napoli, Cristofano Allori, Grand Comte de Sicile Roger Hauteville, Marquis Hugues de Toscane ,Settore L-ART/01 - Storia Dell'Arte Medievale ,pittura, committenza artistica, Patti, Troina, Vincenzo Napoli, Cristofano Allori, Gran Conte di Sicilia Ruggero Hauteville, Marchese Ugo di Toscana ,painting, artistic patronage, Patti, Troina, Vincenzo Napoli, Cristofano Allori, Grand Count of Sicily Roger Hauteville, Marquis Hugh of Tuscany ,committenza artistica ,Settore L-ART/02 - Storia Dell'Arte Moderna - Abstract
Partendo da due dipinti pressoché identici del XVII secolo conservati a Patti (ME) e Troina (EN), che raffigurano il ritratto ideale del Gran Conte Ruggero Hauteville, protagonista della liberazione della Sicilia dal dominio islamico, se ne è riconosciuto il modello in un dipinto di Cristofano Allori firmato e datato 1590, oggi agli Uffizi ma proveniente dalla Badia Fiorentina, avente per soggetto il Marchese Ugo di Toscana. Il saggio propone inoltre di riferire le opere siciliane al medesimo pittore e alla comune committenza del vescovo Vincenzo Napoli (+1648). Starting from two almost identical paintings from the 17th century preserved in Patti (ME) and Troina (EN), which depict the ideal portrait of the Grand Count Roger Hauteville, protagonist of the liberation of Sicily from Islamic rule, the model was recognized in a painting by Cristofano Allori signed and dated 1590, now in the Uffizi but coming from the Badia Fiorentina, having as subject the Marquis Ugo di Toscana. The essay also proposes to refer the Sicilian works to the same painter and to the common commission of Bishop Vincenzo Napoli (+1648). À partir de deux peintures presque identiques du XVIIe siècle conservées à Patti (ME) et à Troina (EN), représentant le portrait idéal du grand comte Roger Hauteville, protagoniste de la libération de la Sicile de la domination islamique, le modèle a été reconnu dans une peinture de Cristofano Allori signée et datée de 1590, aujourd'hui aux Offices mais provenant de la Badia Fiorentina, avec pour sujet le marquis Hugues de Toscane. L'essai propose également de référer les œuvres siciliennes au même peintre et à la commande commune de l'évêque Vincenzo Napoli (+1648).
- Published
- 2006
Catalog
Discovery Service for Jio Institute Digital Library
For full access to our library's resources, please sign in.