La migrazione, da oggetto di ricerca marginale nell'ambito delle scienze umane e sociali, come rimarcava Abdelmalek Sayad, assurge nell'epoca attuale ad oggetto di ricerca fondamentale per interrogarsi sul legame sociale e sulla relazione con l'alterità dove l'altro, portatore di una differenza oggettiva con il suo arrivo e la sua permanenza, porta con sé storie sociali che vanno ri-conosciute, ri-elaborate e approfondite, insieme alle strutture che ne caratterizzano la persona: le strutture sociali, le tradizioni e le religioni, le strutture politiche e mentali. L'erranza dei migranti, la transmigrazione di persone e storie sociali tra mondi e culture, comporta dei cambiamenti ed à al tempo stesso fecondazione reciproca di diversità che si arricchiscono reciprocamente. L'erranza richiede tuttavia uno spazio d'incontro tra sensibilità e patrimoni culturali differenti, in parte negato da una società che ha paura dell'alterità, dove l'incontro diventa narrazione di due o più alterità. Il tema e l'esperienza della narrazione, divenuta elemento significativo della cultura contemporanea e pratica sociale dove più persone mettono in comune una storia, si costituisce come approccio fondamentale al rapporto con culture diverse. Se la ricerca sociale non può pertanto trascurare ed ignorare la storia sociale delle persone, non vi è osservazione e comprensione delle relazioni umane che possa al tempo stesso sottovalutare gli spazi attraverso i quali transitano e vivono le persone, considerando il rapporto con noi stessi e l'altro nell'ambito del rapporto con lo spazio di vita. Nei due contributi presentati in questa sezione le narrazioni vengono infatti utilizzate come strumenti per aprire un punto d'osservazione su alcuni aspetti del fenomeno migratorio a partire dai vissuti individuali dei migranti. La raccolta delle narrazioni - integrata con percorsi etnografici - fa emergere spunti molto interessanti non solo sui percorsi di vita dei singoli migranti o sulle categorie di significato da loro utilizzate per dare senso all'esperienza migratoria, ma anche sulla migrazione in generale. Viene inoltre problematizzato l'utilizzo delle narrazioni, interrogandosi sul reale contributo conoscitivo di questa fonte e sulla sua capacità di comunicare le caratteristiche del contesto in cui agisce l'intervistato e le interazioni che in esso hanno luogo.