1. L’infiammazione nella malattia di Alzheimer: la genetica come fattore di rischio
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Berzero, Giulia, Colombo, Elena, Cereda, Cristina, Ceroni, Mauro, and Moglia, Arrigo
- Abstract
La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa ad eziologia multifattoriale al cui sviluppo contribuiscono fattori genetici e ambientali. Nell’ultimo decennio, grazie a studi epidemiologici, autoptici e sperimentali, si é consolidata l’evidenza che la neuroinfiammazione contribuisce in maniera consistente a determinare la perdita neuronale; studi successivi hanno quindi analizzato i polimorfismi di geni codificanti per citochine e mediatori infiammatori alla ricerca di un profilo genetico di suscettibilità alla malattia. Nel nostro studio abbiamo considerato due polimorfismi del gene RAGE (-374 T/A e -429 T/C) e tre polimorfismi del gene TNF-α (-857, -308 e -238 G/A), in quanto entrambi questi mediatori infiammatori sono fortemente coinvolti nel processo patogenetico della malattia. Abbiamo reclutato 33 pazienti affetti da deterioramento cognitivo afferenti alle strutture della Fondazione C. Mondino (22 AD, 8 VaD, 3 MCI) e 220 controlli sani paragonabili per sesso, età ed etnia alla popolazione studiata. L’obiettivo della nostra ricerca è stato duplice: in primo luogo stabilire se vi fossero polimorfismi di questi due geni in grado di aumentare la suscettibilità individuale alla malattia e in secondo luogo verificare se tali polimorfismi correlassero con alcuni parametri clinici (età d’esordio e velocità di progressione, valutata con il MMSE) e infiammatori (CRP e PINI). Abbiamo quindi calcolato le frequenze alleliche e genotipiche dei polimorfismi nel gruppo degli affetti e dei controlli ed è emerso che il genotipo AG del polimorfismo -238 G/A di TNF-α è significativamente più frequente nella popolazione degli affetti (frequenze genotipiche χ²=0.013, alleliche χ²=0.046). Inoltre, dato che i geni RAGE e TNF-α mappano entrambi sul cromosoma 6 nella regione HLA III, abbiamo calcolato le frequenze aplotipiche derivanti dalla combinazione dei cinque polimorfismi studiati ed è emerso che l’aplotipo TTGAA è significativamente meno frequente nel gruppo degli affetti (p-value=0.018). Non sono invece emerse correlazioni statisticamente significative tra i polimorfismi e i parametri clinici (età esordio e velocità di progressione) e infiammatori (CRP e PINI)., Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia, Vol 124, N° 3 (2011)
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- 2012
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