2006/2007 La scelta di indagare ed approfondire il tema dell’organizzazione del lavoro nel servizio sociale svolto nel contesto della Pubblica Amministrazione è stata dettata dall’intenzione di concentrarsi su un’area che, seppure oggetto di interesse da parte di molte discipline, sembra ancora poco trattata nell’ambito della produzione teorica specifica del servizio sociale. La motivazione nell’affrontare la complessità organizzativa dall'angolatura del servizio sociale è stata ulteriormente avvalorata dall’esperienza professionale svoltasi entro contesti organizzativi analoghi a quello oggetto di studio. Le dimensioni organizzative sono parte integrante dell’agire quotidiano dell’assistente sociale e dovrebbero essere indagate ed analizzate per poter essere meglio comprese e, di conseguenza, utilizzate all’interno dei contesti operativi come risorse piuttosto che come vincoli. L’obiettivo del lavoro di ricerca, svolto nell’ambito dell’Area che gestisce il Servizio Sociale nell’ambito di un Comune di medie dimensioni, è stato quello di indagare sugli assetti organizzativi del servizio sociale per soffermarsi su possibili “profili operativi” maggiormente rispondenti ad esigenze e necessità professionali ed organizzative secondo le opinioni degli assistenti sociali. Le tematiche organizzative influenzano, talvolta anche pesantemente, le modalità di svolgimento dell’attività professionale dell’assistente sociale, che spesso si trova investito del complesso ruolo di mediatore tra istanze istituzionali, professionali e sociali. Il riferimento agli assetti organizzativi è stato approfondito nella realizzazione della progettazione operativa mediante la riflessione, insieme ai professionisti interessati, sul tema della distribuzione del lavoro secondo criteri di polivalenza oppure di suddivisione per aree problematiche (minori ed adulti e anziani). Si è, inoltre, esplorata l'area motivazionale degli operatori in relazione alla disponibilità ed all’apertura a partecipare all'avvio di percorsi di cambiamento organizzativo che potessero coinvolgere direttamente la categoria di professionisti. L’analisi del clima e della cultura organizzativa si è rivelata utile strumento per evidenziare criticità e potenzialità di tali aspetti. L’opportunità di delineare, sulla scia di quanto emerso nella ricerca empirica, un modello che potesse cogliere la multidimensionalità di aspetti che compongono la complessità dei contesti organizzativi entro i quali si muove il servizio sociale si è costantemente intrecciata, nel corso delle riflessioni effettuate, la consapevolezza della peculiarità di ciascun contesto organizzativo che non consente un approccio mediante quantificazioni o l’utilizzo di categorizzazioni precostituite. A tal fine si è ritenuta di forte interesse la scelta di effettuare, al termine della prima fase della ricerca empirica, alcune interviste a Responsabili di Servizio Sociale in alcuni comuni del nord Italia analoghi per popolazione e densità di abitanti alla realtà studiata, che ha consentito l’emergere di alcuni tratti ricorrenti e di problematiche condivise. Il lavoro empirico è stato articolato secondo diverse fasi, alcune delle quali parallele e contemporanee, altre previste secondo una logica sequenziale di approfondimento per gradi. Considerati gli obiettivi della ricerca si è valutato di pianificare una modalità di indagine che prevedesse un percorso di co-costruzione, nel quale gli assistenti sociali potessero essere ampiamente coinvolti per poter orientare alle esigenze professionali gli scenari futuri ed il percorso di cambiamento organizzativo. L’elaborato di tesi è composto da due parti strettamente interrelate tra loro. La prima, inerente l’approfondimento teorico, si incentra su diverse questioni che contribuiscono alla definizione dell’oggetto della ricerca e dunque all’inquadramento dei contesti organizzativi della pubblica amministrazione e della professione di assistente sociale entro gli stessi. Non si è trascurato di sottolineare l’importanza degli aspetti soggettivi e dinamiche di gruppo come orientamenti cruciali agli atteggiamenti ed ai comportamenti nelle organizzazioni. La seconda riguarda, invece, la metodologia ed i contenuti emersi nel corso della ricerca empirica. Nella prima parte ci si è addentrati negli studi organizzativi con particolare riferimento alla distinzione tra istituzioni ed organizzazioni, all’analisi della complessità dei contesti burocratici, alle dinamiche del potere e della costruzione dei processi decisionali nelle organizzazioni ed ai risvolti di ambiguità, di incertezza nonché di conflitto che essi inducono. La complessità delle organizzazioni come insieme di individui, emerge con particolare riferimento alla cultura organizzativa ed alle dinamiche che ne derivano. Si sono approfondite le tematiche inerenti la relazione soggetto-organizzazione (con riguardo al soddisfacimento dei bisogni individuali ed agli aspetti motivazionali, alla partecipazione dei soggetti nelle organizzazioni, allo sviluppo del senso di appartenenza ed ai presupposti per la creazione di un contratto psicologico tra individuo ed organizzazione). Oggetto di studio è stata inoltre la tematica del cambiamento (il cambiamento di tipo trasformativo e culturale, il dis-apprendimento e il ri-apprendimento di nuovi schemi, i rischi, le resistenze e le potenzialità dei percorsi formativi sino ai presupposti della partecipazione attiva al cambiamento dei soggetti direttamente coinvolti). Le diverse dimensioni vengono ricomposte mediante una contestualizzazione delle stesse con riferimento all’oggetto di studio specifico, ovvero la pubblica amministrazione ed il servizio sociale. La seconda parte presenta il disegno di ricerca, la progettazione operativa e la relativa realizzazione empirica, nonché l’analisi e l’interpretazione degli elementi raccolti. Nello specifico viene presentato il disegno di ricerca con particolare riferimento alla progettazione operativa ed alle riflessioni teorico-metodologiche che hanno portato all’effettuazione delle scelte di ricerca. Segue l’analisi interpretativa conseguente a quanto raccolto nelle diverse fasi del percorso di ricerca empirica, nonché le prospettive e le considerazioni conclusive cui si è giunti mediante il costante confronto con il percorso teorico delineato nella prima parte. L’angolatura dalla quale si è scelto di approcciare l’oggetto di studio interpreta le organizzazioni come insieme di soggetti in relazione e come spazio condiviso di significati. Gli elementi emersi nel corso dell’indagine empirica sono stati analizzati secondo un duplice livello interpretativo. Un primo livello riguarda l’emergere di contenuti specifici su questioni ben delineate che vengono evidenziate nelle varie fasi della ricerca empirica Tali aree sono state considerate altrettanti punti di partenza per l’avvio di un percorso di cambiamento; si considera però che, dall’altro, esse sembrano costituire l’aspetto di superficie di questioni più sottili e ben più delicate e complesse. Il fulcro di attenzione dell‘analisi è stato, nel secondo livello interpretativo, spostato dall’enfasi su elementi pratici quotidiani alla ricerca di un modello interpretativo che trascenda la realtà di superficie per scoprire gli elementi sottesi che costituiscono quell’insieme di norme, atteggiamenti, assunti condivisi e l’insieme di fattori che vengono delineati in letteratura come clima e cultura organizzativa. Si è ritenuto infatti che solamente compiendo tale operazione di metalettura si potessero rendere visibili le caratteristiche fondanti della realtà studiata ed individuare eventuali fattori potenzialmente favorenti l’innestarsi di processi di cambiamento. L’interpretazione dei contenuti è avvenuta secondo un processo di tipo circolare: muovendo da elementi concreti emersi nel corso dello studio empirico, si è proposto un percorso di astrazione dal quale sono emerse alcune linee di carattere generale, che a loro volta sono state utilizzate per una reinterpretazione dei fulcri di attenzione emersi nella parte empirica. XX Ciclo