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La tematica affrontata in questa edizione di BioDiv è la biodiversità che cambia, che è cambiata e che cambierà in molti contesti in cui viviamo la nostra quotidianità, in relazione all’introduzione di specie invasive e alla perdita di habitat. Pur considerando la grande diversità degli ambienti di studio, é comune a tutti la necessità di incrementare le conoscenze, al fine di misurare gli effetti di tali cambiamenti sulle specie autoctone, e di sviluppare e implementar tecniche e strategie per preservare gli ambienti naturali e conservare le specie che vi abitano in un contesto di ampio respiro e di sviluppo sostenibile. The theme addressed in this edition of BioDiv is the changing biodiversity, which has changed and will change in many contexts in which we live our daily lives, in relation to the introduction of invasive species and the loss of habitat. Even considering the great diversity of the environments studied, the need to increase knowledge is common to all, in order to measure the effects of these changes on the native species, and to develop and implement techniques and strategies to preserve natural environments and conserve the species that live there in a wide-ranging and sustainable development context.

La perdita di habitat rappresenta la principale minaccia per la biodiversità del pianeta: sembra proprio essere la causa più importante della Sesta Crisi della Biodiversità attualmente in corso. Al di là del taglio indiscriminato di aree forestali e della costruzione di infrastrutture come le strade, responsabili della frammentazione degli ambienti forestali, l’urbanizzazione crescente sul nostro pianeta sta limitando la disponibilità di aree di caccia e di riparo per molte specie. Al contrario, molte specie alloctone o invasive, cioè introdotte dall’uomo al di fuori del loro areale di distribuzione naturale, sopravvivono e proliferano nell’ambiente urbano, dove le temperature medie sono più alte rispetto agli ecosistemi naturali e dove il loro controllo è spesso ostacolato da gruppi difensori dei diritti animali e dall’impossibilità di mettere a punto sistemi di cattura efficienti. Inoltre, se da un lato i grandi carnivori, come i lupi e gli orsi, e gli specialisti della foresta, come il moscardino e la martora, possono trovarsi parzialmente ostacolati dall’espansione delle città, molte specie predate, come scoiattoli e topi, e alcuni piccoli carnivori generalisti come le volpi, hanno sviluppato una serie di adattamenti tali da consentire loro di vivere nell’ambiente urbano.