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Attraverso i suoi scritti odeporici la scrittrice pugliese Fulvia Miani Perotti (1844 - 1931) ri-afferma l’identità regionale e con essa le tradizioni del genius loci secondo l’azione di propaganda di quelli che sono gli assi portanti della ricerca demologica in Italia negli anni post-unitari, ovvero il rapporto tra identità regionale e identità nazionale. Il saggio prende in analisi, in particolare, il suo volume di racconti, Profili e paesaggi, che contiene tre lunghi racconti di viaggio (Su pe’ Colli, Riva Adriatica, Nella Magna Grecia), in cui la scrittrice descrive la società rurale pugliese. L’analisi dei testi dimostra che Miani Perotti privilegia gli aspetti storiografici ed etnografici a scapito di una trama che diventa un mero pretesto per narrare usi e costumi, passato e presente, di un territorio familiare e, pertanto, non straniante., In her odeporic writings, the Apulian writer Miani Perotti (1844 – 1931) reaffirms the regional identity and the traditions of the genius loci in line with the propaganda based on the backbone of demological research in Italy in the post-unification years; that is, the relationship between regional and national identity. The essay analyses a collection of short stories, Profili e paesaggi, which contains three long travel stories (Su pe’ Colli, Riva Adriatica, Nella Magna Grecia) that describe the rural society of Apulia. The analysis shows that Miani Perotti favours historiographical and ethnographic aspects at the expense of the plot, which is therefore used as a mere pretext to write about the past and present uses and customs of a familiar, therefore not alienated, land.

Nel presente saggio il volume La Dalmazia romana- veneta-moderna. Note e ricordi di viaggio (1892) dello scrittore di origine zaratina Giuseppe Modrich e analizzato nel suo rapporto con la letteratura pregressa, cogliendo gli eventuali nessi con gli scritti di Fortis relativi agli aspetti antropologici e storico-culturali. La Dalmazia è descritta da Modrich con dovizia di particolari relativi alle abitudini di vita degli abitanti delle varie province ma anche al patrimonio artistico-architettonico, proposto dall'autore quale testimonianza delle diverse dominazioni che nei secoli si sono succedute. Un capitolo è dedicato ai Morlacchi e alla loro cultura e, più in generale, all'entroterra dalmata, poco frequentato dai viaggiatori e, dunque, poco noto ai più. Un secondo ambito di analisi riguarda le strutture e le strategie narrative utilizzate dall'autore, che vanno dall'uso spinto del dialogismo, che si alterna a lunghe e dettagliatissime descrizioni, che rendono quasi tangibile al lettore gli scenari, siano essi paesaggi, monumenti o abitudini di vita, con cui lo scrittore intende promuovere la sua patria., The paper analyzes the volume Roman-Venetian- modern Dalmatia: Travel Notes and Memories (1892) written by Giuseppe Modrich from Zadar and compares it to previous literature, establishing links with Fortis's writings by focusing on anthropological, historical, and cultural aspects. Modrich's descriptions of Dalmatia and its many provinces abound with details concerning the population's habitual behaviors in daily life, as well as its artistic and architectural heritage, which the author recognizes as evidence of various foreign powers that had dominated the region over the centuries. A chapter is dedicated to the Morlachs and their culture and, more generally, to the Dalmatian hinterland, not very popular with travelers and, therefore, little known to most people. The second part of the analysis focuses on the narrative structures and strategies employed by the author, shifting between the overuse of dialogism and the long and detailed descriptions that make the imagery almost tangible to the reader, be they landscapes, monuments, or habitual behaviors; strategies with which the author intends to promote his homeland.

Il saggio analizza le traduzioni inglesi e americane delle poesie di Montale.

Il saggio esamina la traduzione inglese della Coscienza di Zeno curata da Beryl de Zoete (1930), evidenziando le strategie traduttive e gli scarti rispetto all’opera originale. La traduzione inglese è di tipo etnocentrico: nel ricondurre, tuttavia, il testo sveviano alla cultura e alla lingua di arrivo, l’idioletto e lo stile dell’autore risu ltano compromessi nonostante l’apparente fedeltà. The aim of this article is to analyze the English translation of La Coscienza di Zeno by Beryl de Zoete (1930). We will attempt to define the choices and the swerves of the translation compared to the original text. The English translation is ethnocentric because, despite it apparent accuracy, it threatens the authorial style and its linguistic peculiarities forcing Svevo’s text to metamorphose in an “Anglo-Saxon” novel.

Si analizzano i "Bozzetti di viaggio" di Cosimo De Giorgi, nel quadro della letteratura di viaggio del XIX secolo