14 results on '"Roda R"'
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2. Integrazione fra infettivologo e farmacista nella gestione del paziente HIV positivo in terapia
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Daniela Segala, Missere, Ml, Roda, R., Bianchi, S., Scanavacca, P., and Sighinolfi, L.
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NO - Published
- 2012
3. Architetti italiani della giovane generazione. Concorso Europan 2 'Abitare la città. Riqualificazione di spazi urbani'
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Galantino, Mauro, Balli, G., and Roda, R.
- Published
- 1992
4. Riusi creativi e sezioni complesse: spazi infrastrutturali per il riempimento di relazione
- Author
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Mei, Pasquale, Orsini, Filippo, Roda, Michele, Salmieri, Luca, R. Galdini, A. Marata, Mei, Pasquale, Orsini, F, Roda, R, and Salmieri, L
- Subjects
Infrastrutture ,Riuso ,Cavalcavia ,Città, Spazio pubblico, Creatività, Infrastrutture ,Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana ,Città ,Spazio Pubblico ,Creatività ,Riuso, Spazi pubblici, Cavalcavia, Sopraelevate, Socio-architettura ,Spazi pubblici ,Sopraelevate ,Socio-architettura - Abstract
Il saggio affronta una riflessione sulle pratiche della creatività tese a fertilizzare i tessuti urbani in termini di iper-relazionalità sociale, prendendo in considerazione gli assi sopraelevati di attraversamento in disuso, allo scopo di proporre soluzioni di socio-architettura che consentano una rivisitazione in termini slow spaces e favoriscano una riappropriazione vissuta basata su relazioni sociali dense. Da tempo gli spazi aperti di attraversamento sono i luoghi dove si possono sperimentare assetti variabili delineando insieme al disegno delle maglie infrastrutturali nuovi equilibri e nuove configurazioni urbane a percorso lento. Il riuso dei cavalcavia e degli assi sopraelevati sottratti alla mobilità veicolare (ex passanti ferroviari, ex strade a percorrenza veloce) e consegnati alla fruizione pedonale multi-uso costituiscono un’importante novità se inseriti nella logica creativa delle dinamiche partecipative. L'analisi si concentra sugli esempi fondativi e paradigmatici riferiti nello specifico a cavalcavia e sopraelevate in ambito urbano, riletti e rivisitati in una triplice chiave: il riuso a partire dalla pratica «as found», ovvero una ricodificazione dell'oggetto di cui non si alterano gli elementi strutturali; la risignificazione a partire dalle pratiche di densificazione degli ex-vettori di attraversamento, ovvero la proposizione di elementi creativi e flessibili di attrazione capaci di decelerare i passaggi pedonali e fornire potenziali di iper-aggregazione relazionale; l'adozione di una prospettiva di ‘urbanistica leggera’ ovvero interventi minimi, attraverso cui si riattivano e si riadattano aree dismesse in una logica di "spazi pubblici a relazione densa".
- Published
- 2017
5. Quadro normativo nazionale per il recupero energetico
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ROVERSI R, Monti C, Ronzoni MR, Roda R, Baratta A, Biondo G, Lucchini A, Trippa A, and ROVERSI R
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risparmio energetico - Abstract
Il contributo analizza il quadro normativo italiano connesso al recepimento della Direttiva 2002/91/CE in materia di contenimento dei consumi energetici. I provvedimenti legislativi ed i regolamenti attuativi vengono a comporre un quadro complessivo che risulta frammentario ed ancora incompleto.
- Published
- 2009
6. Architetture per il Social Housing
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, BIONDO G., BARATTA, A., BIONDO, G., LUCCHINI, A., MONTI, C., RODA, R., RONZONI, M. R., TRIPPA, G, Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, and Biondo, G.
- Abstract
La sezione conclusiva del volume offre una panoramica di recenti realizzazioni, in Italia e in Europa, di Social Housing assunte come casi studio in quanto a basso costo e basso consumo energetico. Per effetto dell’emergere di nuove categorie sociali deboli e di nuove forme di povertà, nonché per il generale aumento dei livelli di comfort attesi, la ricerca architettonica sul tema dell’abitazione sociale attraversa una fase di necessario mutamento e lo realizza partendo da un processo di indagine che oscilla tra i temi della ricerca tipologica e del basso costo, del risparmio energetico e della sostenibilità tout court. I progetti selezionati rappresentano le principali tendenze in atto, esemplificando una nicchia di eccellenza con soluzioni architettoniche di particolare interesse nell’ambito della riformulazione dei criteri progettuali della residenza sociale. Sono stati scelti anche esempi europei, al fine di offrire un confronto più ampio delle tendenze progettuali attualmente in corso.
- Published
- 2009
7. Tecnologie e produzione: costruire in laterizio
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, MONTI, C., RODA, R, and Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
- Abstract
Nei Paesi che più di altri hanno sviluppato esperienze nel settore dell’efficienza energetica, le ricerche fanno riferimento ad ambienti caratterizzati dall’esigenza di contenere la dispersione di calore nei rigidi periodi invernali. In questi contesti le problematiche legate al surriscaldamento estivo e all’elevata presenza di umidità sono meno rilevanti: i nostri edifici devono invece confrontarsi con inverni freddi ed estati calde e non è certo casuale che le tipologie costruttive tradizionali, grazie all’impiego di materiali locali e ad idonee conformazioni architettoniche, riescono a mantenere un microclima costante anche in assenza di impiantistica ausiliaria. La normativa italiana riporta scrupolose prescrizioni sull’isolamento termico dell’involucro edilizio e sui rendimenti dell’impianto di riscaldamento mentre stabilisce poco più che indicazioni generali per ciò che riguarda il raffrescamento passivo. Al contrario, Paesi climaticamente a noi vicini (Spagna e Portogallo), hanno introdotto un sistema di verifica anche sui fabbisogni energetici estivi. Per rispondere anche a questa sollecitazione, l’involucro edilizio non può più essere concepito come una semplice barriera quanto piuttosto come un “filtro selettivo” dotato della capacità di aggiungere e/o respingere gli effetti indotti dalle condizioni ambientali esterne. Non è quindi sufficiente valutare in modo “stazionario” la trasmittanza termica degli elementi perimetrali ma è necessario considerare nel suo complesso il comportamento “dinamico” dello stesso involucro. Tenendo ben presente il fondamentale apporto dell’inerzia termica nelle soluzioni massive.
- Published
- 2008
8. Pareti leggere in laterizio per spazi abitativi
- Author
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, MONTI, C., RODA, R, and Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
- Subjects
Pareti leggere ,Laterizio - Abstract
La parete leggera tradizionale in elementi forati di laterizio è una soluzione consolidata che si presta a molti tipi di impiego. Da sempre le pareti in muratura hanno assolto le diverse prestazioni del chiudere, dividere e separare gli ambienti fornendo la soluzione più versatile, più disponibile a supportare la distribuzione degli spazi abitativi previsti nei diversi progetti. Tuttavia, proprio l’evoluzione delle modalità d’uso degli alloggi e la necessità di razionalizzare lo sfruttamento delle risorse energetiche portano a tenere in considerazione le caratteristiche degli elementi impiegati e gli accorgimenti riservati alla loro corretta posa in opera diventano fondamentali. Fortunatamente, gli elementi leggeri in laterizio fanno parte della comune prassi costruttiva e, se correttamente impiegati, garantiscono prestazioni adeguate. I prodotti forati in laterizio hanno un lungo curriculum vitae e l’innovazione, in questo settore, si muove con cautela senza allontanarsi troppo dal prodotto tradizionale, privilegiando una politica che segue le condizioni attuali della domanda piuttosto che orientarla verso nuovi prodotti. Attualmente, gli aspetti più interessanti nelle tendenze evolutive riguardano la facilitazione della messa in opera, la possibilità di rendere le operazioni di cantiere più pulite e la semplificazione delle operazioni di integrazione impiantistica. È innegabile, in questo senso, che l’innovazione in quanto tale non è semplice, mentre risulta essenziale un ripensamento generale delle fasi di produzione, progettazione e posa in opera. Ad un sistema vincente e duraturo come quello delle pareti leggere in laterizio si devono affiancare nuove soluzioni con migliorate caratteristiche prestazionali, in grado di soddisfare esigenze in rapida evoluzione e molto più complesse rispetto al passato.
- Published
- 2005
9. L'innovazione nelle tecnologie di processo e produzione nel cantiere
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, MONTI C, RODA R, and Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
- Subjects
Processi costruttivi ,Cantiere ,Tecnologie innovative - Abstract
Nel settore delle costruzioni è in corso, ormai da diversi anni, un imponente lavoro di ricerca e sperimentazione a favore dell’adozione di tecnologie innovative. Tuttavia, non sempre i prodotti e i processi sono risultati all’altezza delle aspettative; i motivi di ciò sono da ricercare soprattutto nel fatto che le tecnologie e le attrezzature impiegate sul cantiere sono contrassegnate da una prassi dominante alimentata da un conservatorismo giustificato da leggi di mercato spesso diffidenti delle innovazioni. Mentre l’innovazione dell’industria dei prodotti trova la sua affermazione seguendo i percorsi canonici, il carattere delle proposte che mirano a rinnovare il cantiere è legato ad un ambiente caratterizzato da forti discrasie. Comunque, attualmente, il cantiere vive momenti di trasformazione imposti dalle nuove normative, da una sempre più pressante richiesta di qualità e dalla ricerca di economicità e semplificazione delle operazioni di costruzione. Citando ed analizzando brevemente alcune delle innovazioni proposte negli ultimi decenni nel nostro Paese, quali l’automazione, le tecnologie informatiche, la prefabbricazione, l’organizzazione di cantiere, si evince che ognuna ha registrato successi e fallimenti. Un altro tipo di innovazione che ha tentato di modificare l’attività di cantiere è quella relativa ai materiali di nuova generazione. I materiali tradizionali sono stati costretti a rinnovarsi consentendo la scoperta di potenzialità prima inesplorate, offerte anche da nuove procedure di trasformazione della materia prima in prodotti finiti. La tendenza innovativa dei prodotti in laterizio, ad esempio, è orientata verso un’evoluzione che porta a elementi e sistemi con prestazioni più elevate e la cui forma semplifica le fasi di posa in opera, l’integrazione degli impianti e con gli altri materiali. Sono numerosi i nuovi prodotti immessi sul mercato la cui peculiarità si concretizza nell’essere più “finiti” e specializzati, permettendo la riduzione dei tempi di realizzazione in assenza di difettosità, riducendo l’interfaccia in cantiere tra mestieri diversi e contraendo i tempi morti nelle sequenze costruttive. L’impiego di materiali nuovi fornisce minori sicurezze rispetto alle certezze garantite da quelli adottati per secoli, tuttavia, il concetto stesso di nuovo implica maggiori stimoli dal punto di vista della progettazione ed è intrinseco a quello di modernità architettonica.
- Published
- 2004
10. Nuove funzioni e nuovi spazi per la città
- Author
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MONTI, CARLO, BIONDO G., MONTI C., RODA R., and Monti C.
- Published
- 2004
11. Il progetto di un modello ambientale: le città Brundtland
- Author
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, MONTI, C., RODA, R, and Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
- Subjects
Sviluppo sostenibile ,Politica ambientale ,Programma Città Brundtland - Abstract
Negli ultimi cinquant’anni l’impatto dell’uomo sull’ambiente è stato sconvolgente ed ha portato ad una drastica diminuzione della “changing capacity” del pianeta. Fortunatamente si è diffusa la consapevolezza che è necessario che lo sviluppo, e la città in particolare, sia “sostenibile”. L’espressione “sviluppo sostenibile” è stata coniata nel 1987 dal primo ministro norvegese Gro Harem Brundtland e si riferisce ad “uno sviluppo che soddisfi i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri”. Nel 1989, in seguito ad un accordo tra Danimarca e Schleswig-Holstein, nasce il Programma Città Brundtland, un’iniziativa che raccoglie le comunità che si impegnano ad utilizzare energie alternative e sostenibili. Il progetto si propone di dimostrare la fattibilità di un nuovo approccio alla politica energetica; l’obiettivo principale è infatti quello di evidenziare che i problemi dovuti alla complessità dell’organizzazione, della comunicazione e dell’amministrazione di un programma di protezione climatica possono non solo essere risolti ma anche agevolmente gestiti nel tempo. Tutto ciò riconoscendo la necessità di affrontare la questione principalmente a livello locale, diffondendo un comportamento sociale di protezione dell’ambiente, anche modificando le norme. Ogni singola città coinvolta nel progetto ha risposto in maniera autonoma ed originale all’introduzione di una vasta gamma di sistemi a nuovo e migliorato rendimento energetico e all’impiego di sistemi di energia rinnovabile. Il Programma Brundtland, considerati gli ambiziosi traguardi e i differenti contesti in cui si svolge, ha ottenuto dei risultati soddisfacenti che hanno incentivato nuove iniziative in questa direzione. Le esperienze scaturite da questo programma devono risultare preziose laddove si vogliano applicare delle azioni mirate all’individuazione di indicatori di qualità dell’ambiente urbano che contribuiscano a migliorarne la conoscenza e la gestione.
- Published
- 2002
12. I Programmi Integrati di Intervento e i Programmi di Recupero Urbano
- Author
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OMBUEN, SIMONE, RODA R., SEGNALINI O., and Ombuen, Simone
- Abstract
Il contributo traccia le principali caratteristiche di alcune tipologie di programmi complessi, in corso di sperimentazione in Italia, e le modalità di recepimento nelle diverse realtà regionali.
- Published
- 2001
13. Il laterizio: la sostenibilità di un materiale che rinnova la tradizione
- Author
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BARATTA, ADOLFO FRANCESCO LUCIO, MONTI, C., RODA, R, and Baratta, ADOLFO FRANCESCO LUCIO
- Subjects
Laterizio ,Sviluppo sostenibile ,Analisi del ciclo di vita - Abstract
Le scelte effettuate nella produzione di materiali edilizi e nelle tecniche costruttive adottate incidono direttamente sull’uomo e sull’ambiente, in termini di risorse materiche ed energetiche. I materiali e i prodotti tradizionali come, ad esempio, quelli in laterizio garantiscono caratteristiche e prestazioni controllate e sicure. In fase di produzione le principali ricerche sui laterizi si muovono nella direzione di una riduzione dei consumi energetici. Per quanto concerne la manutenzione dei manufatti in laterizio esistono un sistema innovativo ed uno tradizionale; entrambi sono validi e confermano le notevoli proprietà intrinseche del prodotto. Considerando l’impatto ambientale dei laterizi dopo la loro dismissione, sono doverose alcune riflessioni inerenti le possibilità di riuso. Tuttavia, è risultato di fondamentale importanza il fatto che il recupero non deve essere distruttivo bensì “sostenibile” poiché è necessario che i componenti mantengano la loro fisionomia iniziale per poter essere reimpiegati senza tempi e costi eccessivi. Al fine di ottenere prodotti in grado di garantire prestazioni non inferiori a quelle che si hanno con l’utilizzo di prodotti abituali, la soluzione ideale sarebbe quella di poter progettare il materiale, ancor prima della sua produzione, in vista del suo successivo recupero.
- Published
- 2001
14. [Current epidemiological and clinical features meningitis in a northern Italian area]
- Author
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De Carlo A, Roda R, Rossi MR, Ceruti S, Ghinelli F, and Libanore M
- Abstract
Objectives: To study etiological, epidemiological and clinical features of 97 cases of acute meningitis. Methods: Ninety-seven cases of acute meningitis were examined in adult HIV-negative patients admitted to the Infectious Diseases Unit of the Azienda Ospedale-Universita S. Anna in Ferrara. Demographic, etiological, epidemiological and clinical data were analyzed. Results: All cases were divided into two groups according to the macroscopic aspect of cerebrospinal fluid (CSF): purulent CSF (50 cases) or non-purulent CSF (47 cases). Purulent CSF meningitis more frequently affected male patients (64% vs 47%) and older patients (average 52 vs 44 years). The main epidemiological features in both groups were underlying bacterial diseases (i.e. otomastoiditis and/or sinusitis in 50% of pneumococcal meningitis) and iatrogenic immunodeficiency. From a clinical point of view the following alterations in the state of consciousness (stupor, confusion and coma) were most frequently found in purulent meningitis. The following non purulent forms of meningitis were diagnosed: 5 tubercular, 3 viral infections, 2 by Listeria monocytogenes, 1 by Entoameba histolytica, 1 by Cryptococcus neoformans and 35 (74,4%) unknown causes. Purulent meningitis were: 20 (40%) Streptococcus pneumoniae, 10 Neisseria meningitidis, 3 Staphylococcus aureus, 2 Escherichia coli, 1 Haemophilus influenzae and 1 Pseudomonas aeruginosa; 13 cases were unidentified. From 1989 to 1993 and from 1994-98 both groups of meningitis increased; respectively from 17 to 30 cases for non-purulent meningitis and from 18 to 32 cases for purulent meningitis. Meningitis due to Streptococcus pneumoniae increased from 27.7% to 46.8% during the period 1994-98. Conclusions: The study shows the high incidence of pneumococcal meningitis, during 1994-98, because a large number of patients with sinusitis and otomastoiditis were observed. The incidence of meningococcal meningitis appears stable. These data confirm the importance of timely diagnosis and correct therapy for such infections with reserved prognosis.
- Published
- 2000
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