Search

Questo studio è nato nell’ambito del progetto DEMETRA (IDeazione e validazionE di sistemi produttivi Multifunzionali e divErsificati basati sull’inTegrazione tra produzione vegetali ed animali nelle aree maRginali dell’ItAlia centro-meridionale), svolto dal Centro BioCult dell’Università degli Studi del Molise e finanziato dal MIPAAF bando competitivo di cui al DM 27/09/2018 n. 67374 (2020-2023). Tale progetto di ricerca ha come obiettivo principale quello di sviluppare e implementare sistemi produttivi integrati e multifunzionali ad elevato grado di diversificazione, coniugando qualità e sostenibilità attraverso un approccio multidisciplinare integrato. Coinvolge 5 aziende che praticano l’agricoltura biologica ubicate in Abruzzo e Molise: Bio fattoria Licineto, Celenza sul Trigno (CH); Azienda Mancini Michelina, San Salvo (CH); Opera Società Agricola Biodinamica Di Vaira, Petacciato (CB); Terre del Seminario, Larino (CB); “VerdeBios”, Celenza sul Trigno (CH). In questo articolo si riportano i risultati di un’indagine sulla diversità e il relativo valore ecologico del paesaggio agro-silvo-pastorale dell’azienda VerdeBios, caratterizzata da una significativa multi-funzionalità. Le analisi sulla composizione e l’eterogeneità spaziale del paesaggio associato a tale azienda hanno evidenziato un’alta diversità di tipologie di uso e copertura del suolo, una dimensione medio-piccola degli appezzamenti coltivati e il frequente contatto con aree forestali, seminaturali e pascoli. Questo paesaggio rurale supporta la fornitura di numerosi servizi ecosistemici che determinano un positivo effetto tampone protettivo per la tutela e la sostenibilità della qualità di aria, acqua e suolo, garantendo inoltre una maggiore resilienza agli effetti dei cambiamenti climatici. ABSTRACT This study was born as part of the DEMETRA project (Ideation and validation of multifunctional and diversified production systems based on the integration between plant and animal production in the marginal areas of central-southern Italy), carried out by the BioCult Center of the University of Molise and funded by the MIPAAF public-call referred to in DM 27/09/2018 n. 67374 (2020-2023). The main objective of this research project is to develop and implement integrated and multifunctional production systems with a high degree of diversification, combining quality and sustainability through an integrated multidisciplinary approach. It involves 5 farms practicing organic agriculture located in Abruzzo and Molise: Bio fattoria Licineto, Celenza sul Trigno (CH); Mancini Michelina Farm, San Salvo (CH); Opera Società Agricola Biodinamica Di Vaira, Petacciato (CB); Terre del Seminario, Larino (CB); and "VerdeBios," Celenza sul Trigno (CH). This article reports the results of an investigation into the diversity and relative ecological value of the agro-sylvo-pastoral landscape of the VerdeBios farm, characterized by a significant multi-functionality. The analyses on the composition and spatial heterogeneity of the landscape associated with this farm revealed a high diversity of land use and land cover types, a small to medium size cultivated parcels, and frequent contact with forest, semi-natural, and pastures areas. This rural landscape supports the provision of numerous ecosystem services, that result in a positive protective buffer effect for the protection and sustainability of air, water and soil quality, while also ensuring greater resilience to the effects of climate change.

Il seguente studio è stato svolto nell’ambito del progetto Interreg– IPA CBC Smart Adria Blue Growth che ha visto impegnati Italia, Albania e Montenegro, ed in particolare Enti Locali, PMI, Società Civile ed Enti di Ricerca, come l’Università degli Studi del Molise, che ha fornito il suo contributo in qualità di consulente esterno tecnico-scientifico della Regione Molise. Obiettivo principale del progetto è stato quello di accrescere le conoscenze e le strategie di lungo termine per favorire uno sviluppo sostenibile nell’ambito della Blue Economy attraverso una collaborazione multilivello.&nbsp

Il manuale si colloca nell’ambito dei progetti LIFE17 NAT/IT/000565 CALLIOPE (Coastal dune hAbitats, subLittoraL sandbanks, marine reefs: cOnservation, Protection, and thrEats Mitigation) e LIFE16 NAT/IT/000589 REDUNE - (REstoration of DUNE habitats in Natura 2000 sites of the Veneto coast) e come capitalizzazione delle azioni del progetto LIFE10 NAT/IT/000262 MAESTRALE (Azioni MirAtE al ripriSTino e alla conservazione degli habitat dunali e RetrodunAli in moLisE), tutti cofinanziati dal Programma LIFE, strumento dell'Unione Europea per la salvaguardia dell'ambiente che sostiene azioni a favore della natura negli Stati membri. I progetti propongono il ripristino/recupero di ambienti dunali mediante produzione e impianto di essenze vegetali locali, prodotte a partire da semi raccolti in campo da popolazioni vegetali adeguate dal punto di vista genetico, fisiologico e sanitario, al fine di tutelare e valorizzare la biodiversità delle aree costiere. Il manuale rappresenta una sintesi delle esperienze di produzione vivaistica delle principali specie dunali propagate all’interno dei progetti LIFE CALLIOPE, LIFE REDUNE e LIFE MAESTRALE con lo scopo di fornire informazioni tecnico-pratiche per una produzione efficiente e facilmente replicabile anche in altri contesti e progetti di ripristino/recupero ambientale, in cui è di fondamentale importanza disporre di materiale nativo caratterizzato da una elevata variabilità genetica. Questa, infatti, garantisce una migliore adattabilità, consentendo di massimizzare le probabilità di successo dell’intervento, e contribuisce alla creazione di habitat stabili con elevato valore naturalistico. Il manuale è rivolto a tecnici delle banche del germoplasma, vivaisti e addetti ai lavori in ambito istituzionale e le indicazioni fornite riguardano la fase di raccolta dei semi, la loro conservazione fino al momento del loro utilizzo e i successivi trattamenti in grado di massimizzare la germinazione e la produzione di nuove piante, nel rispetto delle procedure e degli standard nazionali e internazionali (ENSCONET, http://ensconet.maich.gr/Download.htm; Royal Botanic Gardens Kew 2021, http://data.kew.org/sid/)., Manuale con schede pratiche per la propagazione in serra e pieno campo delle specie erbacee e arbustive delle dune costiere adriatiche. Cofinanziato dal programma LIFE, progetti LIFE17 NAT/IT/000565 CALLIOPE e LIFE16 NAT/IT/000589 REDUNE., {"references":["de Francesco et al., 2022"]}

L'ecologia è lo studio delle interazioni tra gli organismi e l'ambiente che li ospita. Si tratta di indagini scientifiche complesse e interdisciplinari in quanto gli ecosistemi sono caratterizzati da numerose componenti biotiche e abiotiche che interagiscono in modo dinamico. Questo implica la necessità di considerare le strutture e i processi analizzati secondo diverse scale spaziali e temporali, per poter cogliere l'intera gamma di variabilità e i trend evolutivi dei sistemi. I dati forniti da queste indagini sono di grande utilità per comprendere molti tratti della biodiversità naturale sul nostro pianeta, le dinamiche degli ecosistemi e le loro risposte agli impatti climatici e antropici, consentendo valutazioni per la loro salvaguardia. Le ricerche ecologiche di lungo termine (LTER, Long Term Ecological Research) forniscono la base scientifica di riferimento per distinguere la dinamica naturale dei processi ecologici, che si manifesta su lunghi intervalli temporali, dagli effetti di tendenze globali quali il cambiamento climatico o di fattori d'influenza e disturbo locali. La disponibilità di lunghe serie di dati ecologici e di biodiversità consente inoltre di valutare l'efficacia delle azioni di salvaguardia e recupero di ambienti che abbiano subito alterazioni quali, ad esempio, eutrofizzazione, contaminazione del suolo, impatto da eventi estremi, introduzione di specie alloctone, diventando strumento sia di pianificazione che di verifica nella gestione delle risorse e del territorio. La Rete LTER-Italia, che raccoglie 79 siti distribuiti sul territorio nazionale in cui si conducono ricerche ecologiche di lungo termine, è caratterizzata da un'estrema diversità di ambienti naturali (eco-domini in ambito terrestre, marino, di acque interne e di transizione) ed è il contesto ideale in cui proseguire o avviare studi trans-ecodomini e di carattere interdisciplinare per un approccio olistico alla comprensione dell'ambiente e delle sue dinamiche. Proprio in virtù di questo approccio integrato, gli studi di lungo termine condotti nell'ambito della Rete si collegano alle scienze di base, applicate e tecnologiche e permettono di creare un ponte tra i ricercatori, i cittadini, gli utilizzatori e i decisori politici. La disponibilità di lunghe serie temporali di dati ecologici sul territorio Italiano da siti così diversificati consente di monitorare nel tempo i processi legati alle variazioni naturali e antropiche e di raccogliere informazioni basilari per lo sviluppo economico e sociale del Paese e per adempiere agli obiettivi di sostenibilità, di fondamentale importanza per la sopravvivenza degli ecosistemi. Questo volume offre un quadro aggiornato delle diverse attività condotte dalla Rete LTER-Italia e dei risultati acquisiti durante i primi 15 anni dalla sua costituzione. Si tratta di una panoramica che spazia dagli aspetti storici e divulgativi a quelli politici e sociali, avendo come fulcro le ricerche condotte negli innumerevoli siti di osservazione e che coprono un ampio spettro di tematiche e approcci. Questo volume, frutto di un grande sforzo collettivo, si rivolge a tutti coloro che siano spinti da interesse a conoscere la diversità e la bellezza del nostro ambiente, insieme alle sue tante problematiche.

non disponibile

Già da vari decenni si è affermata nella comunità scientifica internazionale la consapevolezza che le Ricerche Ecologiche a Lungo Termine (LTER), che si svolgono sulla scala pluridecadale, sono uno strumento indispensabile per comprendere la variabilità naturale degli ecosistemi nel tempo e per determinare le relazioni fra le loro componenti biotiche e abiotiche. Dagli anni '90 si sono sviluppate e consolidate a livello globale le reti di siti di ricerca LTER. In questo contesto internazionale, nasce e si sviluppa anche la rete LTER-Italia, comprendente 25 siti terresti e acquatici con 80 stazioni di ricerca, distribuite su tutto il territorio nazionale. Il ruolo delle donne nella costituzione e nel coordinamento della rete italiana, nella gestione dei siti e nelle attività di ricerca è stato ed è di grande rilevanza. L'osservazione dei fenomeni naturali richiede competenza scientifica, rigore e notevoli energie, sia per la raccolta dei dati sia per la loro interpretazione. Storie di persone e progetti di ricerca dimostrano che, accanto a queste qualità, ve ne sono altre, altrettanto necessarie e spesso trascurate, che tendenzialmente appartengono in misura maggiore al mondo femminile: la capacità relazionale, la pazienza di perseguire obiettivi a lungo termine in un percorso spesso accidentato, e la sensibilità nel riconoscere i limiti umani nell'interpretare fenomeni intrinsecamente complessi e non lineari.

Il Modello DINAMO è stato tarato sulla realtà territoriale del Basso Molise, caratterizzata da un’alta incidenza di aree rurali e dalla presenza di zone ad elevato valore di biodiversità. L’obiettivo del Progetto DINAMO è di incrementare la biodiversità locale tramite azioni di conservazione in aree produttive e demaniali, realizzate in collaborazione con soggetti sia pubblici che privati. Le azioni di conservazione consistono in interventi atti a incrementare la naturalità delle aree prossime ai SIC (Siti di Interesse Comunitario) e alle ZPS (Zone di Protezione Speciale), conservare alcune specie di uccelli e anfibi e rinaturalizzare aree degradate tramite l’impianto di specie arbustive e arboree autoctone. La partecipazione dei privati al progetto, tramite l’individuazione delle opportune attività di conservazione e valorizzazione, diviene la base di un modello che concilia la crescita economica con la conservazione. Nello stesso tempo, tale coinvolgimento contribuisce alla comprensione del valore non solo ambientale, ma anche sociale ed economico, dei servizi forniti all’uomo dagli ecosistemi e dei meccanismi che sono alla base del loro funzionamento. Il Modello DINAMO, quindi, unisce al valore dimostrativo dell’azione anche un importante contenuto di comprensione ed aumento della consapevolezza a livello locale.

The aim of this study is to analyse the environmental quality of a tract of the Adriatic coastal systems using floristic and vegetation parameters. The study area includes the Abruzzo (67 km) and Molise (35 km) coasts and comprises 19 quadrants (Base Units) following the European Cartographic system; however, only 9 quadrants showed a representative coastal habitat. 26 vegetation types (phytosociological associations) were identified and the environmental quality was defined using the following parameters: community rarity, azonality, psammophilous sequence, species distribution, and the occurrence of endemic species, endangered species and alien and ruderal taxa. Results show that the analysed coastal systems are not always well preserved from human disturbance, even if in some quadrants the coastal communties zonation is almost complete with high values of environmental quality.

Sampling the vascular flora in coastal dune ecosystems of Central Italy. This study examined the current distribution of the wild species growing on coastal dunes in central Italy (Lazio, Abruzzo and Molise Regions). The floristic sampling was carried out following the European Cartographic Project protocol. Major trends in wild plant distribution in coastal dunes were identified, furthermore life form and chorological spectra were shown. High floristic diversity with consistent numbers of non-native species were found. Finally, differences between the Tyrrhenian and the Adriatic coast were described.

Mediterranean coastal dunes are affected by high levels of human disturbance, particularly in thelast years. Disturbance not only promotes a physical alteration that increases the invasibility ofcoastal dunes, but also allows the arrival of new alien plant propagules. This study examined thecurrent distribution of the native and alien species growing on coastal dunes in central Italy, consideringalien origin, invasive status and growth form strategies. The floristic sampling was carriedout following the European Cartographic Project protocol. Major trends in wild plant distributionin coastal dunes were identified through Principal Coordinates Analysis (PCoA). High floristicdiversity was found with consistent numbers of alien species and clear differences between theTyrrhenian and the Adriatic coast. There was also a negative relationship between the total numberof alien species and the species richness of the plot, probably related to disturbance. Results showedthat the percentage of the total alien flora was related to species richness of the plot. Finally, invasivealiens appeared to be related to either annual or perennial evergreen strategies.

Many recent developments in coastal science have gone against the demands of European Unionlegislation. Coastal dune systems which cover small areas of the earth can host a high level of biodiversity.However, human pressure on coastal zones around the world has increased dramatically in the last 50years. In addition to direct habitat loss, the rapid extinction of many species that are unique to these systemscan be attributed to landscape deterioration through the lack of appropriate management. In this paper, wepropose to use of an ecosystem classification technique that integrates potential natural vegetationdistribution as a reference framework for coastal dune EU Habitats (92/43) distribution analysis andassessment. As an example, the present study analyses the correspondence between hierarchicallandscape classification and the EU Habitats distribution of the coastal dune systems of Central Italy. The beach dune ecosystems of central Italy were classified following a hierarchical approach adapted fordescribing coastal vegetation. The potentialities of each Land Element to contain the different EU directivehabitats were assessed.In total, 24 Land Elements belonging to 8 Land Units, 5 Land Facets, 2 Land Systems and 2 Land Regionswere identified for the coastal dunes of central Italy, based on diagnostic land attributes.In central Italy, coastal dune environments including all the beach area, mobile dunes and all the fixed-duneland elements contain or could potentially hold at least one EU habitat of interest. Almost all dune slacktransitions present the potentiality for the spontaneous development of EU woodlands of interest.The precise information concerning these ecosystems distribution and ecological relationships that thismethod produces, makes it very effective in Natura 2000 European network assessment. This hierarchicalecosystem classification method facilitates the identification of areas to be surveyed and eventually bound,under the implementation of EU Habitat directive (92/43) including areas with highly disturbed coastal duneecosystems.

1 - L’ambiente fisico “ 92 - La vegetazione psammofila “ 133 - Le aree della Rete Natura 2000 “ 414 - La flora dunale nativa “ 454.1 - Le specie vulnerabili e le specie rare “ 475 - Le specie esotiche “ 576 - Conclusioni “ 75Appendice Metodologica “ 77Appendice Floristica “ 81Glossario “ 91Bibliografia

Mediterranean coastal dunes are affected by high levels of human disturbance, particularly in the last years. Disturbance not only promotes a physical alteration that increase the invasibility of coastal dunes, but also allows the arrival of new alien plant propagules. This study examined the current distribution of the native and alien species growing on coastal dunes in central Italy, considering alien origin, invasive status and growth form strategies. The floristic sampling was carried out following the European Cartographic Project protocol. Major trends in wild plant distribution in coastal dunes were identified through Principal Coordinates Analysis (PCoA). High floristic diversity was found with consistent numbers of non-native species and clear differences between the Tyrrhenian and the Adriatic coast. There was also a negative relationship between the total number of alien species and the species richness of the plot, probably related to disturbance. America represents the continent which provides the highest number of aliens species. Most alien species were casuals while the number of invasive aliens was relatively much lower. Finally, the success of invasive aliens appeared to be related to both annual or perennial evergreen strategies.

This study is part of a project searching for general mechanistic patterns of plant invasions in Mediterranean coastal sand dunes ecosystems. In this work we propose a vascular flora census and a comparative study of plant traits (for alien and native species) between the Italian Thyrrenian and Adriatic coast. We test the hypothesis that alien invasive species from Mediterranean sand dunes share common biological traits across different environmental conditions. In each site the vascular flora sampling was carried out using the approach of European Cartographic Project. List of vascular plants, information about life forms, chorotypes, physical environment and disturbance were stored in a data-bank. Most common native and alien species (among them naturalized and actual and potential invaders) were selected. In order to perform a functional classification, we focused on the characterization of plant traits based both on measured and on published information. Morphological traits (plant height, plant growth form, leaf surface and leaf consistency) and regeneration traits (seed mass, dispersal mode, phenology (onset of flowering) and clonality or resprouting ability) were considered. Functional groups were determined using multivariate analyses. At present, more than 650 species of vascular plants were registered on sand dunes of Central Italy, with 86 taxonomic families. Among these species, 50 were considered aliens. The comparative analyses of plant traits showed different functional groups among aliens species and also different distribution patterns between the Tyrrhenian and the Adriatic coast.

Questo lavoro è parte di un progetto di ricerca, che ha come obiettivo principale quello di analizzare i meccanismi biologici ed ecologici che influenzano le invasioni delle specie esotiche negli ecosistemi dunali sabbiosi del Mediterraneo. A questo scopo, è stato attuato uno studio comparativo dei tipi funzionali delle piante vascolari tra le coste dell'Adriatico e quelle del Tirreno dell'Italia centrale. Si intendeva in particolare verificare l'ipotesi che le specie esotiche in ambiente costiero mostrino caratteristiche morfologico-funzionali comuni in differenti condizioni ambientali. Sono stati selezionati i caratteri più indicativi delle risposte adattative delle piante al disturbo e quelli collegati ai processi fondamentali delle specie vegetali. Pertanto sono stati censiti sia i caratteri morfologici che quelli riproduttivi, per un numero complessivo di nove variabili: altezza delle piante, forma di crescita, forma biologica, durata della vita, superficie, fenologia e consistenza delle foglie, modalità di impollinazione e clonalità. Sono state selezionate le specie native più comuni e quelle esotiche che sono attualmente o potenzialmente invasive. Si è così ottenuta una matrice di 130 specie, di cui 28 esotiche. Questa matrice è stata elaborata mediante tecniche di analisi multivariata per individuare i principali gruppi funzionali. L'analisi ha confutato l'ipotesi iniziale dimostrando la presenza delle specie esotiche in tutti i gruppi funzionali classificati.

Annali del turismo, anno I (2012), p. 99-118