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La scheda propone una descrizione del codice (un testimone risalente al sec. XII contenente la Tebaide di Stazio, appartenuto al Boccaccio, che lo restaurò integrando quattro carte mancanti), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul problema della sua datazione. Al termine un’essenziale bibliografia.

La scheda propone una descrizione del codice (un testimone trascritto dal setaiuolo fiorentino Francesco di Paganello Filipetri nel 1464), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul ruolo svolto dal manoscritto nella tradizione dell’opera. Al termine un’essenziale bibliografia.

La scheda propone una descrizione del codice (l’autografo del Decameron, risalente alla vecchiaia del Boccaccio), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul ruolo svolto dal manoscritto nella prima tradizione dell’opera

La scheda propone una descrizione del codice (un testimone del Decameron illustrato, di mano del copista fiorentino Giovanni d’Agnolo Capponi, con ogni probabilità confezionato allo scrittoio del Boccaccio intorno al 1360), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul ruolo svolto dal manoscritto nella prima tradizione dell’opera. Al termine un’essenziale bibliografia.

La scheda propone una descrizione del codice (un testimone trascritto dal copista senese Ghinozzo di Tommaso Allegretti nel corso del suo esilio bolognese, intorno al 1415, contenente la Fiammetta e il Corbaccio), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul ruolo svolto dal manoscritto nella prima tradizione dell’opera. Al termine un’essenziale bibliografia.

La scheda propone una descrizione del codice (un’antica antologia contenente parti della cornice del Decameron, la nov. IX.10 e un proemio in cui il compilatore si riferisce al Boccaccio come ancora vivente), ripercorre brevemente la sua storia e si sofferma sul ruolo svolto dal manoscritto nella prima tradizione dell’opera. Al termine un’essenziale bibliografia.