1. Tradurre Camilleri: dall’artifizio linguistico alle teorie traduttologiche
- Author
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Giovanni Brandimonte
- Subjects
Camilleri ,spagnolo ,traduzione ,dialettalismi ,code-mixing ,Language and Literature - Abstract
Abstract – Despite the considerable interest and the lively debate generated by dialect translation theory during the last years, results are still controversial and rather unsatisfactory. A possible explanation may be the disproportion between theoretical and descriptive studies, with the former being insufficient to allow the latter to be firmly rooted in principles, theories and models. A closer look at existing theories on this issue reveals how distant they are from daily practice when the translator finds himself alone in translating a complex dialectal text. Hence the title of the present article, which reverses the direction of the methodological approach with the aim of detecting objective data from which to go back to the roots of a shared theory. The multiple peculiarities of Camilleri’s multilingual enunciation may provide elements of representativeness suitable to generalize their translation procedures and draw meaningful conclusions. Accordingly, after a brief excursus on the evolution of dialect translation studies, the paper explores a new translation hypotheses in the Spanish language concerning Camilleri’s language, in the light of the classical levels of linguistic analysis (i.e., phonetic-phonological, morphosyntactic and lexical-semantic). It thus focuses, on the one hand, on the diastratic and diaphasic dimension, in order to transfer, through similar linguistic artifices, the comical and estranging effects that such a language may have on Italian readers, and, on the other, on the exploitation of the diatopic variation by means of the linguistic expedient of intra-sentential code-mixing. Riassunto – Pur avendo suscitato un notevole interesse ed avviato un ampio dibattito negli ultimi anni, come dimostrano i numerosi studi condotti sul tema, si può affermare che la teoria della traduzione dei dialettalismi non ha ancora raggiunto dei risultati soddisfacenti. È probabile che si debba essenzialmente alla sproporzione tra gli studi teorici e quelli descrittivi: l’esiguità dei secondi, dunque, non permette ai primi di elaborare dei principi, teorie e modelli che possano spiegare tali fenomeni in modo esaustivo. Una volta esaminate le pur rispettabilissime teorie traduttologiche formulate al riguardo, si ha una chiara percezione di quanto siano distanti dalla realtà della pratica giornaliera nel momento in cui il traduttore si ritrova da solo di fronte ad un testo dialettale particolarmente complesso. Da cui il titolo dell’articolo, che inverte la direzionalità dell’impostazione metodologica puntando sull’individuazione del dato oggettivo dal quale risalire sino all’elaborazione di un’eventuale teoria condivisa. Tuttavia, è anche lecito chiedersi se le molteplici peculiarità dell’enunciazione mistilingue di Camilleri possano fornire elementi di rappresentatività tali da permettere di generalizzarne i procedimenti traduttivi e di trarne delle conclusioni rilevanti. Nel presente lavoro, partendo da un breve excursus sull’evoluzione degli studi traduttologici sui dialettalismi si cercherà di esplorare nuove ipotesi traduttive in lingua spagnola del linguaggio di Camilleri, alla luce dei classici livelli di analisi linguistica, ovvero fonetico-fonologico, morfosintattico e lessico-semantico, puntando, da una parte, sulla dimensione diastratica e diafasica per trasferire, attraverso analoghi artifizi linguistici, gli effetti comici e stranianti che un tale linguaggio provoca nel lettore italiano, e dall’altra, sullo sfruttamento della variazione diatopica per mezzo dell’espediente linguistico del code-mixing intrafrasale. Parole chiave: Camilleri; spagnolo; traduzione; dialettalismi; code-mixing.
- Published
- 2015