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Il caleidoscopio è un’immagine che permette di focalizzare e di caratterizzare non solo l’opera e il pensiero di Luigi Pirandello, ma anche la sua ricezione critica e artistica mondiale, e in particolar modo la sua eco in Svizzera. In occasione del 150° anniversario della nascita dell’autore agrigentino, il presente contributo intende mettere in luce alcuni tasselli del complesso quadro della ricezione elvetica, un versante finora poco esplorato nella critica pirandelliana. Si parte dalle prime messinscene allo Schauspielhaus di Zurigo negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, una prima tappa esplosiva ma breve, che si delinea sullo sfondo di complicate dinamiche politico-culturali prebelliche. Una seconda sezione è dedicata all’aspetto della divulgazione dell’opera di Pirandello, e alle svariate attività di traduzione e diffusione promosse da ‘mediatori’ transregionali. Infine si presenta un suggestivo progetto contemporaneo a cavallo tra la ricezione creativa e la critica teatrale accademica. La «ricerca artistica», per la quale il regista di origini ticinesi Davide Giovanzana elabora lo spettacolo Pirandello Project, On the Edge of Silence nel quadro di un dottorato di ricerca (conseguito con la tesi Theatre Enters! !e Play Within the Play as a Means of Disruption) è notevole per i suoi forti tratti intermediali, internazionali e meta-riflessivi. In tutte queste singole occorrenze della ricezione di Pirandello in Svizzera, la cultura teatrale elvetica si pro2la come un crocevia d’influenze e di voci molteplici, che mostra più di un’analogia con il variopinto cosmo pirandelliano.

Questo primo studio sulla ricezione di Pirandello nei mezzi di comunicazione di massa mette in luce come con il passare dei decenni un autore contemporaneo di non facile fruizione per il vasto pubblico assuma vieppiù lo status di un classico apprezzato su larga scala, fino a diventare parte della cultura diffusa e informe dei quiz televisivi d’un canto e d’altro canto ispirare creazioni originali d’avanguardia che fanno leva sulla sua vita di scrittore. I ricchi archivi della Radiotelevisione della Svizzera Italiana documentano una vasta e ininterrotta produzione di radiodrammi pirandelliani a partire dall’inizio degli anni Trenta fino ad oggi, conservando registrazioni storiche delle maggiori attrici e dei maggiori attori dell’epoca, tra cui l’unica recitazione pervenutaci di Marta Abba. Le cronache radiofoniche e televisive forniscono informazioni importanti per una mappatura dettagliata delle rappresentazioni pirandelliane sul territorio della Svizzera italiana e della vicina Italia, mentre dalle interviste a testimoni d’epoca, registi e studiosi emerge il vario modo in cui il premio Nobel è stato recepito nel tempo.

Questo contributo colloca l’estetica di Pirandello nel quadro del modernismo europeo, sviluppatosi all’inizio del Novecento come contro-movimento al realismo/naturalismo dell’Ottocento. Il rapporto tra letteratura e sapere è inteso da Pirandello, a differenza del naturalismo, come processuale e provvisorio. I concetti guida delle sue opere sono l’incertezza, la rappresentazione dell’interiorità in relazione con l’autoriflessività del testo e la positivizzazione del negativo. Vengono esaminati gli scritti poetologici Scienza e critica estetica, Come e perché ho scritto i «Sei personaggi» e alcuni dei romanzi.

L’opera pirandelliana ha conosciuto, fin dall’inizio, una fortuna variabile. Affermatosi in Italia come narratore con Il fu Mattia Pascal, Pirandello raggiunge fama internazionale con le messe in scena a Londra, a New York e a Parigi dei Sei personaggi in cerca d’autore. A partire dagli anni Venti la sua influenza penetra nel sostrato culturale moderno, agendo in modo talora sotterraneo su scrittori e artisti dei più svariati ambiti. Si può così parlare di una doppia presenza di Pirandello: egli continua ad essere letto come autore di certi testi, ma è ravvisabile anche una sua influenza celata per quanto riguarda alcuni snodi della sua poetica e della sua Weltanschauung, come l’umorismo, il relativismo psicologico e conoscitivo, i limiti della comunicazione e comprensione reciproca. I saggi riuniti in questo libro mostrano come la variabilità temporale e spaziale della presenza o dell’obsolescenza di alcuni stimoli pirandelliani risulti significativa per il quadro artistico e socioculturale di un paese. Studiosi internazionali mettono in luce la dialettica tra presenza e assenza di opere e di temi pirandelliani in diverse culture nazionali dagli inizi del Novecento ad oggi. Con focus non scontati e contributi innovativi, il libro pone le basi per una mappatura della ricezione pirandelliana in quanto fenomeno culturale del mondo globalizzato e fornisce una rilettura attuale del farsi della nostra sensibilità estetica ed esistenziale.

BACKGROUND: Experiencing traumatic childhood is a risk factor for developing substance use disorder, but the mechanisms that underlie this relationship have not been determined. Adverse childhood experiences affect the immune system, and the immune system mediates the effects of psychostimulants. However, whether this system is involved in the etiology of substance use disorder in individuals who have experienced early life stress is unknown. METHODS: In this study, we performed a series of ex vivo and in vivo experiments in mice and humans to define the function of the immune system in the early life stress-induced susceptibility to the neurobehavioral effects of cocaine. RESULTS: We provide evidence that exposure to social stress at an early age permanently sensitizes the peripheral (splenocytes) and brain (microglia) immune responses to cocaine in mice. In the brain, microglial activation in the ventral tegmental area of social-stress mice was associated with functional alterations in dopaminergic neurotransmission, as measured by whole-cell voltage clamp recordings in dopamine neurons. Notably, preventing immune activation during the social-stress exposure reverted the effects of dopamine in the ventral tegmental area and the cocaine-induced behavioral phenotype to control levels. In humans, cocaine modulated toll-like receptor 4-mediated innate immunity, an effect that was enhanced in those addicted to cocaine who had experienced a difficult childhood. CONCLUSIONS: Collectively, our findings demonstrate that sensitization to cocaine in early life-stressed individuals involves brain and peripheral immune responses and that this mechanism is shared between mice and humans.

Paola Casella 2. Strategie umoristiche pirandelliane: dalla narrazione al dramma abstract Luigi Pirandello’s oeuvre is dominated, for the most part, by humour. This special view of the world is generated by the double perception of derision and compassion and triggers the suspension of any mono-faceted certainty. The main ploys used in Pirandello’s narrative texts to convey humour (the variable focus of the narrative voice, the poignant adjectives and grotesque details, together with the ‘open’ ending or the inclusion of commentary at the end) are not available within the communication patterns of the dramatic text and the theatre performance. The absence of the narrator’s humoristic mediation and the fact that the plays are enjoyed in real time require that the characters have more definite features which are immediately understand- able. Furthermore, the internal disquiet must become apparent in violent confrontations between the characters. The anomalous protagonists who are subjected to ridicule must reveal a humoristic awareness in explaining the agonizing reasons for their way of life. The eccentric events at the heart of the plays have to be developed in full and brought into a final confrontation, which not only emphasizes the intrinsic absurdity of the drama, but also violates the theatrical conventions of the time by denying the expectations of the audiences. In the transition from the written story to a plot acted on the stage, the humoristic deconstruction of the mono-perspective perception of the world becomes a violent clash of opposing points of view, which leaves the spectators alone...