Il presente lavoro tratta l'influenza della Chiesa Cattolica in Polonia nella stesura della legislazione nazionale relativa all'interruzione di gravidanza e alla fecondazione assistita, nella loro costruzione discorsiva e nella loro collocazione ed espressione nel discorso pubblico. La tesi è divisa in tre parti. La prima fornisce un substrato di riferimento tramite un percorso torico e di revisione della letteratura che inquadra e motiva gli stretti rapporti esistenti fra Stato, Chiesa e identità in Polonia, creando la diade stereotipica Polak / Katolik. La seconda verifica la persistenza di questo binomio: attraverso l'analisi di dati provenienti dalla WVS e dal CBOS polacco, misuriamo il livello di religiosità e l'impatto della religione sulla vita quotidiana, sui comportamenti e sulle scelte morali della popolazione. Il tasso di aderenza alle pratiche religiose non si è modificato in maniera significativa nel corso dell'ultimo ventennio. Sebbene l'affiliazione sia maggiore per alcune categorie socio-demografiche, le differenze sono modeste e le correlazioni sovente non significative. Il ruolo storico della Chiesa Cattolica in Polonia e la diffusa e profonda religiosità del Paese costituiscono il framework dello spazio sociale in cui si articola il discorso pubblico. Nella terza parte, tramite Critical Discourse Analysis, abbiamo esaminato sia il discorso della Conferenza Episcopale Polacca sia la rappresentazione a mezzo stampa dei temi. Dall'analisi del corpus, emerge che il discorso pubblico è caratterizzato da parzialità, con una prevalenza pro-life in termini sia di linguaggio sia di messaggio. La semantica pro-vita si è trasferita non solo dal vocabolario orientato a quello quotidiano, ma anche dalla sfera della discussione sui diritti riproduttivi alle definizioni sociali di concetti più generali, configurando una “barriera discorsiva”. La stampa cattolica, inoltre, è particolarmente attiva nella trattazione di questi argomenti, mentre quella di sinistra m, The topic of the present work is the influence exerted by the Catholic Church in Poland on the drafting of national legislation on abortion and IVF, on their discursive construction and their collocation and expression in the public discourse. The thesis is divided into three parts. The first provides a theoric and historical framework motivating the close relations existing between State, Church, and identity in Poland, creating the stereotypical dyad Polak / Katolik. The second part verifies the persistence of this juxtaposition: through the analysis of data from the WVS and the Polish CBOS, we measure the level of religiosity and the impact of religion on daily life, behaviours, and moral choices of the population. Adherence rate to religious practices has not changed significantly over the last two decades. Although the affiliation is higher for some socio-demographic categories, differences are small and correlations often insignificant. The historical role of the Catholic Church in Poland and the widespread and deep religiosity of the country creates the social framework in which the public discourse is developed. In the third part, through Critical Discourse Analysis, we examined both the public discourses of the Polish Episcopal Conference and the representation of the issues in the national press. The analysis shows that public discourse is characterized by partiality, with a pro-life prevalence in terms of both language and message. Pro-life semantics moved not only from the oriented vocabulary to the everyday one, but also from the sphere of the discussion on reproductive rights to social definitions of more general concepts, configuring a “discursive barrier”. Moreover, while the Catholic press is particularly active in the discussion, the leftist one shows a less significant role in taking a position on the issue.