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O presente artigo tem como objetivo a análise da reprodução medicamente assistida no Brasil, com a finalidade de investigar suas questões éticas e jurídicas. Nesse contexto, destaca-se a importância das resoluções do Conselho Federal de Medicina na regulamentação dos processos de procriação artificial, diante da ausência de lei federal específica no ordenamento brasileiro. Iniciando com um panorama geral da reprodução assistida em território brasileiro, observa-se a dificuldade de acesso equitativo aos centros que realizam tais procedimentos. Posteriormente, o artigo aborda os aspectos referentes à regulamentação deontológica, essencial para garantir a segurança e a eficácia dos procedimentos. Na sequência, são analisadas as questões relacionadas ao registro de crianças nascidas por meio da gestação por substituição uterina, sob a perspectiva das normativas deontológicas e administrativas, como exemplificado pela Resolução CFM no 2.320/2022 e pelo Provimento CNJ no 149/2023. A pesquisa busca responder à seguinte indagação: 'O atual ordenamento jurídico brasileiro é capaz de abordar o tema da reprodução assistida de forma satisfatória?' Conclui-se que há a necessidade de ajustar o direito às novas configurações familiares resultantes do progresso da biotecnologia e das mudanças sociais, para além de documentos esporádicos de cunho administrativo e deontológico. Trata-se de um estudo de natureza exploratória, envolvendo levantamento bibliográfico e análise documental.

Sport activity is undergoing an increasing process of ‘technologization’. The use of innovative technologies to improve the performance of élite athletes like neurotechnologies, augmented reality, and even the metaverse is changing the way athletes train and relate to their sport activity. In Europe, this occurs within a specific ethical vision of sport as laid down by the Council of Europe, which aims at promoting a value-driven sport. In its 2022-2025 strategic framework, the Council of Europe has established its priorities for sport: to advance human rights, the rule of law, and democracy in and through sport. How can techno-sport be included in this framework? How can athletes’ dignity, equality and freedom be effectively implemented when faced with disruptive technologies? Is the obligation to fair play transmittable and universal? Who has the duty to respect fair play in the age of ‘techno’ sport?

La riflessione bioetica, organizzata in disciplina istituzionalizzata, ha dato un rilevante contributo all’identificazione delle criticità della tradizionale relazione di cura in chiave paternalistica, che vede il paziente come destinatario passivo di decisioni sulla propria salute e sulla propria esistenza. Le diverse vie, che la bioetica ha percorso nel definire l’attuale modello di cura in cui il paziente ha il diritto di esercitare la propria autonomia, si sono arricchite della visione femminista e dell’etica della cura. La bioetica femminista ha messo in luce la necessità di una configurazione del paziente come soggetto calato nella concreta dimensione del vivere, con le sue differenze e le sue specifiche esigenze. Dando voce alle specificità della condizione femminile ha posto le basi per una generale riconfigurazione della categoria dei soggetti vulnerabili in medicina. Nel presente contributo, si cercherà di percorrere i principali passaggi di questo percorso di analisi.

The EU is facing a severe mental health crisis worsened by the COVID-19 pandemic, with insufficient treatment options exacerbating the situation. Access to mental health services is inadequate in many EU countries, contributing to high levels of neuropsychiatric problems. It is therefore crucial to prioritize mental health by investing in comprehensive accessible and cost-effective healthcare. Prioritizing the wellbeing of EU citizens is essential for building resilience and a healthier future, thus respecting the principles of dignity, equality, and the right to health.

Dal 1992, anno della Conferenza di Rio per la Terra, ad oggi è trascorso un lasso di tempo sufficiente per valutare se e come il principio di responsabilità, nella versione elaborata da Hans Jonas, sia stato attuato a livello normativo in relazione alle questioni ambientali connesse al cambiamento climatico, sia in ambito internazionale che europeo. In particolare, lo studio dell’evoluzione politico-giuridica dello sviluppo sostenibile rappresenta un interessante osservatorio da cui valutare la capacità dell’umanità di non mettere in pericolo le condizioni della sopravvivenza indefinita dell’umanità sulla terra. A muovere da queste considerazioni, l’articolo si propone di analizzare, lungo due direttrici, l’attuazione etico-giuridica del principio di responsabilità formulato da Jonas. La prima direttrice avrà a oggetto alcuni dei principi che hanno costruito la struttura etico-giuridica dello sviluppo sostenibile a livello internazionale ed europeo. La seconda direttrice si concentrerà sulla proposta per una EU Fundamental Charter for the Rights of Nature. L’intento critico e, per certi versi, provocatorio dell’articolo è di riaccendere l’attenzione sugli elementi emergenti dagli spunti riflessivi di Jonas e dalla visione originaria dello sviluppo sostenibile, che possono essere utili a determinare il cambiamento di rotta auspicato decenni fa, ma non ancora portato a compimento., The period between 1992, date of the Rio Earth Summit, and today is long enough to assess whether and how the principle of responsibility elaborated by Hans Jonas has been implemented at the normative level regarding environmental issues related to climate change, both at the international and European level. In particular, the study of the political-legal evolution of sustainable development represents a fruitful way to assess the ability of humanity to not put in danger the conditions for the indefinite survival of humanity on earth. In light of the previous considerations, the paper analyses the ethical-legal implementation of Jonas’ principle of responsibility following two directions. The first one focuses on some principles at the basis of the ethical-legal architecture of sustainable development at the international and European level. The second one addresses the proposal for the EU Fundamental Charter for the Rights of Nature. The critical and thought-provoking aim of the paper is to revive attention to elements emerging from Jonas ethical approach and from the original version of sustainable development that may be useful to produce the radical shift hoped for decades but not yet achieved.

In this short reply to the comments to my book, I will use three guiding notions to add some inputs to the current debate on AI: the principle of world stability, social experiment, and education. AI maximizes its predictive abilities when it can work in definite, stable situations where huge amounts of data are available, whereas human intelligence was conceived to work with instability. The step from uncertainty to the stable world is a long one and can be classified as a social experiment in need of institutional interventions focused on education of the final users of AI technologies.

La pandemia di Covid-19 ha creato le condizioni per un “maelstrom” di problemi, clinici ed etici, sia per quanto riguarda le scelte, la cura e l’assistenza erogate dagli operatori sanitari ai pazienti, sia, in particolare, per il rispetto dei diritti dei pazienti alla fine della vita. Il Comitato per l’Etica di Fine Vita ha effettuato uno studio per valutare quanto fossero stati rispettati i diritti dei morenti durante le fasi più acute della pandemia di Covid-19 (da marzo a dicembre 2020). Attraverso le opinioni degli operatori, i dati raccolti evidenziano criticità in merito alla dimensione umanistica e più specificamente etica della cura, senza la quale si rischia di compromettere la dignità del morire delle persone assistite e si rischia di avere setting di cura più stressanti e critici per gli operatori sanitari.

The rapid changes brought about by the digitilized society require philosophers of law, particularly those with an analytic-linguistic orientation, to address the semantic questions that arise from this transformation. The ethical-legal narrative of AI employs concepts that aim to guide our understanding of the social and relational changes that will shape the future. Specifically in the European context, this narrative prefers terms and linguistic expressions that reinforce a "person-centered vision". This is emphasized in all normative documents that have shaped the European approach to this issue, especially those relating to the medical applications of AI systems.

In Europe sport has been regulated according to a value-laden vision as promoted by the Council of Europe. The Essay tries to highlight opportunities and risks of implementing this Vision in the representation of sport in the Metaverse

Nel contesto istituzionale europeo, il dibattito degli ultimi anni sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) è stato affrontato richiamando, come faro orientatore delle scelte, sia principi etici consolidati in contesti come la riflessione bioetica sia principi etici di nuova elaborazione2. In ogni passo, che è stato fatto a partire dal 2017, quando fu resa pubblica la Risoluzione del Parlamento su Norme di Diritto civile sulla robotica3, le istituzioni europee si sono mosse per coniugare la riflessione etica con la contestuale individuazione delle soluzioni normative utili a far fronte ai problemi etici noti in quel dato momento. Nelle riflessioni che seguiranno si cercherà di evidenziare, senza presunzione di esaustività, le caratteristiche dell’approccio etico europeo e della sua traduzione in chiave giuridica nella Proposta di Regolamento sull’IA dell’aprile 2021. Lo scopo è quello di mantenere alta l’attenzione su alcuni risvolti che rischiano di restare altrimenti tra le pieghe di un dibattito complesso in cui attori con interessi profondamente contrastanti tentano di far sentire o addirittura di imporre la loro voce.

In this paper the author deals with the semantic dimension of scientific and technological development in Artificial Intelligence. The framework of the proposed considerations is the book entitled Informatica medica e diritto. Un’introduzione by Gianluigi Fioriglio.

The paper focuses on the ethical–legal implications of a specific area of scientific and technological progress for the recognition of sport as a human right, which is the field of genetic advances with regard to application of genetic testing for non-medical purposes, and in particular for talent identification (genetic talent identification). As with most biomedical innovations, this use of genetic tests has both constructive and more ethical–legal problematic implications. The attempt made by this paper is to highlight controversial implications of genetic talent identification tests for the recognition of sport as human right.

The paper is ideally divided in three parts. In the first part, I will refer to some crucial elements presented in a brief dialogue between Mario Calderoni and Gaetano Mosca, published with the title Aristocrazie e Democrazie in Scritti di Mario Calderoni at the very beginning of the 20th century. To start from this work means to cover reflections about democracy over a significant time. In fact, that century witnessed radical changes in relation to democracy, but also unprecedented technological progress. After briefly going through the dialogue between Mosca and Calderoni, I will highlight, in the second part, the strict relationship established between democracy and fundamental rights in order to cope with some problems mentioned by Mosca. In the third part, I will try to understand whether technological progress can contribute to overcoming the actual crisis of democracy. Attention will be paid to the deliberative ability of people as regards some specific and technical issues characterising our technological society. In order to translate into practice some of the theoretical reflections, I will briefly discuss a very technical topic as a case study of democratic decision-making process: human enhancement.