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Temporary (CVCt) and or permanent (CVCp) central venous catheters (CVCs) have been more and more used in our dialysis units. One of the problems related to CVC use, due to permanent devices permanence in situ for a long time, is the difficulty in removing them because of tight adhesions between vessel wall and CVCp. For these complications rate growing in last years, there are no defined guidelines. It is therefore important to share clinical cases and procedures used to solve the problem to define the true incidence of the phenomenon, removal related complications and the best solutions. In this paper, we describe two cases of difficult removal of CVCp positioned via left internal jugular vein into superior vena cava and the method used to remove them from the vessel., I cateteri venosi centrali o permanenti sono sempre più utilizzati nei nostri Centri dialisi. Una delle problematiche emergenti, legata alla lunga permanenza dei CVC permanenti, è la difficoltà nel rimuoverli, a causa della formazione di tenaci aderenze tra tali dispositivi e la parete vasale. Attualmente per tali complicanze, non esistono linee guida definite. Riteniamo quindi importante condividere le singole esperienze e le procedure utilizzate per la loro rimozione anche per poter definire la reale incidenza del fenomeno, le eventuali complicanze e le migliori strategie da attuare. In questo articolo, descriviamo due casi clinici di difficile rimozione di un CVCp posizionato in vena giugulare interna sin ed i metodi utilizzati per la sua estrazione. more...

Temporary (CVCt) and or permanent (CVCp) central venous catheters (CVCs) have been more and more used in our dialysis units. One of the problems related to CVC use, due to permanent devices permanence in situ for a long time, is the difficulty in removing them because of tight adhesions between vessel wall and CVCp. For these complications rate growing in last years, there are no defined guidelines. It is therefore important to share clinical cases and procedures used to solve the problem to define the true incidence of the phenomenon, removal related complications and the best solutions. In this paper, we describe two cases of difficult removal of CVCp positioned via left internal jugular vein into superior vena cava and the method used to remove them from the vessel., I cateteri venosi centrali o permanenti sono sempre più utilizzati nei nostri Centri dialisi. Una delle problematiche emergenti, legata alla lunga permanenza dei CVC permanenti, è la difficoltà nel rimuoverli, a causa della formazione di tenaci aderenze tra tali dispositivi e la parete vasale. Attualmente per tali complicanze, non esistono linee guida definite. Riteniamo quindi importante condividere le singole esperienze e le procedure utilizzate per la loro rimozione anche per poter definire la reale incidenza del fenomeno, le eventuali complicanze e le migliori strategie da attuare. In questo articolo, descriviamo due casi clinici di difficile rimozione di un CVCp posizionato in vena giugulare interna sin ed i metodi utilizzati per la sua estrazione. more...

Contrast induced nephropathy (CIN) is one of the most frequent cause of acute kidney injury in recovered patients. CIN incidence depends on patient's risk factors (i.e. chronic kidney disease, diabetes, cardiovascular diseases and older age) and procedure's related factors (i.e. high contrast dose, intra arterial administration). Chronic kidney disease, especially if associated with diabetes, is the main risk factor of CIN. Hydration before and after contrast administration is the only preventive therapy strongly recommended in guidelines in patients at risk for CIN. CIN prevention studies have focused mainly on cardiological patients with moderate renal risk (GFR 60–40 mL/min) who underwent intra arterial contrast administration. Many clinical trials have evaluated efficacy of hydration associated with sodium bicarbonate and of N acetylcysteine (NAC) in CIN prevention. Sodium bicarbonate infusion has demonstrated better efficacy than saline infusion, particularly when short infusion times are needed, such as in emergency procedures. NAC hasn't shown clear effect, in fact some positive studies results haven't been confirmed in other trials yet. The discussion is still opened on the efficacy of renal replacement therapies in CIN prevention in high renal risk subjects (GFR, La nefropatia da mezzo di contrasto (contrast induced nephropathy) (CIN) è una delle cause più frequenti di danno renale acuto nei pazienti ricoverati. L'incidenza di CIN dipende dalla presenza di fattori di rischio legati al paziente (insufficienza renale, diabete, malattie cardiovascolari, età avanzata) e da cause dipendenti dalla procedura (dose elevata di mezzo di contrasto, via di somministrazione intra-arteriosa). L'insufficienza renale rappresenta il maggiore fattore di rischio di CIN, in particolare quando è associata al diabete. L'idratazione pre- e post-somministrazione di MDC rappresenta la sola terapia di prevenzione ad essere strettamente raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti a rischio. Gli studi sulla prevenzione della CIN hanno riguardato soprattutto casistiche cardiologiche di pazienti con moderato rischio renale (GFR 60– 40 mL/min) sottoposti a somministrazione intra-arteriosa di mezzo di contrasto. In molti trial clinici è stata valutata l'efficacia dell'idratazione con bicarbonato di sodio e della N-acetilcisteina (NAC) nella prevenzione della CIN. L'infusione con sodio bicarbonato ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto alla fisiologica, in modo particolare quando l'idratazione necessita tempi rapidi come nelle procedure in emergenza. La NAC non ha dimostrato una chiara efficacia in quanto i risultati positivi osservati in alcuni studi non sono stati confermati in altri. Il problema aperto rimane la prevenzione della CIN nei soggetti con elevato rischio renale (e-GFR < 30 mL/min) nei quali la presenza di CIN può associarsi all'ingresso in dialisi cronica. more...

Contrast induced nephropathy (CIN) is one of the most frequent cause of acute kidney injury in recovered patients. CIN incidence depends on patient's risk factors (i.e. chronic kidney disease, diabetes, cardiovascular diseases and older age) and procedure's related factors (i.e. high contrast dose, intra arterial administration). Chronic kidney disease, especially if associated with diabetes, is the main risk factor of CIN. Hydration before and after contrast administration is the only preventive therapy strongly recommended in guidelines in patients at risk for CIN. CIN prevention studies have focused mainly on cardiological patients with moderate renal risk (GFR 60–40 mL/min) who underwent intra arterial contrast administration. Many clinical trials have evaluated efficacy of hydration associated with sodium bicarbonate and of N acetylcysteine (NAC) in CIN prevention. Sodium bicarbonate infusion has demonstrated better efficacy than saline infusion, particularly when short infusion times are needed, such as in emergency procedures. NAC hasn't shown clear effect, in fact some positive studies results haven't been confirmed in other trials yet. The discussion is still opened on the efficacy of renal replacement therapies in CIN prevention in high renal risk subjects (GFR, La nefropatia da mezzo di contrasto (contrast induced nephropathy) (CIN) è una delle cause più frequenti di danno renale acuto nei pazienti ricoverati. L'incidenza di CIN dipende dalla presenza di fattori di rischio legati al paziente (insufficienza renale, diabete, malattie cardiovascolari, età avanzata) e da cause dipendenti dalla procedura (dose elevata di mezzo di contrasto, via di somministrazione intra-arteriosa). L'insufficienza renale rappresenta il maggiore fattore di rischio di CIN, in particolare quando è associata al diabete. L'idratazione pre- e post-somministrazione di MDC rappresenta la sola terapia di prevenzione ad essere strettamente raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti a rischio. Gli studi sulla prevenzione della CIN hanno riguardato soprattutto casistiche cardiologiche di pazienti con moderato rischio renale (GFR 60– 40 mL/min) sottoposti a somministrazione intra-arteriosa di mezzo di contrasto. In molti trial clinici è stata valutata l'efficacia dell'idratazione con bicarbonato di sodio e della N-acetilcisteina (NAC) nella prevenzione della CIN. L'infusione con sodio bicarbonato ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto alla fisiologica, in modo particolare quando l'idratazione necessita tempi rapidi come nelle procedure in emergenza. La NAC non ha dimostrato una chiara efficacia in quanto i risultati positivi osservati in alcuni studi non sono stati confermati in altri. Il problema aperto rimane la prevenzione della CIN nei soggetti con elevato rischio renale (e-GFR < 30 mL/min) nei quali la presenza di CIN può associarsi all'ingresso in dialisi cronica. more...

Contrast induced nephropathy (CIN) is one of the most frequent cause of acute kidney injury in recovered patients. CIN incidence depends on patient's risk factors (i.e. chronic kidney disease, diabetes, cardiovascular diseases and older age) and procedure's related factors (i.e. high contrast dose, intra arterial administration). Chronic kidney disease, especially if associated with diabetes, is the main risk factor of CIN. Hydration before and after contrast administration is the only preventive therapy strongly recommended in guidelines in patients at risk for CIN. CIN prevention studies have focused mainly on cardiological patients with moderate renal risk (GFR 60–40 mL/min) who underwent intra arterial contrast administration. Many clinical trials have evaluated efficacy of hydration associated with sodium bicarbonate and of N acetylcysteine (NAC) in CIN prevention. Sodium bicarbonate infusion has demonstrated better efficacy than saline infusion, particularly when short infusion times are needed, such as in emergency procedures. NAC hasn't shown clear effect, in fact some positive studies results haven't been confirmed in other trials yet. The discussion is still opened on the efficacy of renal replacement therapies in CIN prevention in high renal risk subjects (GFR, La nefropatia da mezzo di contrasto (contrast induced nephropathy) (CIN) è una delle cause più frequenti di danno renale acuto nei pazienti ricoverati. L'incidenza di CIN dipende dalla presenza di fattori di rischio legati al paziente (insufficienza renale, diabete, malattie cardiovascolari, età avanzata) e da cause dipendenti dalla procedura (dose elevata di mezzo di contrasto, via di somministrazione intra-arteriosa). L'insufficienza renale rappresenta il maggiore fattore di rischio di CIN, in particolare quando è associata al diabete. L'idratazione pre- e post-somministrazione di MDC rappresenta la sola terapia di prevenzione ad essere strettamente raccomandata dalle Linee Guida nei pazienti a rischio. Gli studi sulla prevenzione della CIN hanno riguardato soprattutto casistiche cardiologiche di pazienti con moderato rischio renale (GFR 60– 40 mL/min) sottoposti a somministrazione intra-arteriosa di mezzo di contrasto. In molti trial clinici è stata valutata l'efficacia dell'idratazione con bicarbonato di sodio e della N-acetilcisteina (NAC) nella prevenzione della CIN. L'infusione con sodio bicarbonato ha dimostrato una maggiore efficacia rispetto alla fisiologica, in modo particolare quando l'idratazione necessita tempi rapidi come nelle procedure in emergenza. La NAC non ha dimostrato una chiara efficacia in quanto i risultati positivi osservati in alcuni studi non sono stati confermati in altri. Il problema aperto rimane la prevenzione della CIN nei soggetti con elevato rischio renale (e-GFR < 30 mL/min) nei quali la presenza di CIN può associarsi all'ingresso in dialisi cronica. more...

Temporary (CVCt) and or permanent (CVCp) central venous catheters (CVCs) have been more and more used in our dialysis units. One of the problems related to CVC use, due to permanent devices permanence in situ for a long time, is the difficulty in removing them because of tight adhesions between vessel wall and CVCp. For these complications rate growing in last years, there are no defined guidelines. It is therefore important to share clinical cases and procedures used to solve the problem to define the true incidence of the phenomenon, removal related complications and the best solutions. In this paper, we describe two cases of difficult removal of CVCp positioned via left internal jugular vein into superior vena cava and the method used to remove them from the vessel., I cateteri venosi centrali o permanenti sono sempre più utilizzati nei nostri Centri dialisi. Una delle problematiche emergenti, legata alla lunga permanenza dei CVC permanenti, è la difficoltà nel rimuoverli, a causa della formazione di tenaci aderenze tra tali dispositivi e la parete vasale. Attualmente per tali complicanze, non esistono linee guida definite. Riteniamo quindi importante condividere le singole esperienze e le procedure utilizzate per la loro rimozione anche per poter definire la reale incidenza del fenomeno, le eventuali complicanze e le migliori strategie da attuare. In questo articolo, descriviamo due casi clinici di difficile rimozione di un CVCp posizionato in vena giugulare interna sin ed i metodi utilizzati per la sua estrazione. more...

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