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The health emergency from Covid-19, in addition to having distorted the religious practices of every believer, has brought attention to issues such as those of suffering and death, often removed by technical-scientific progress and privatization processes of the getting sick and dying. On the contrary, these unavoidable stages of existence, together with anthropological, social, juridical factors and the related theological-ritual implications, could develop greater awareness and responsibility in the face of emergencies, sharing, beyond any belief or religion, the eternal mystery of suffering and dying. Therefore, the purpose of this contribution is to present how such experiences are lived in Muslim faith communities.

Nel contributo è trattata la tematica dell’acqua in ambito islamico come elemento di ordine spirituale e simbolico, con un approfondimento dei contesti della tradizione islamica in cui viene ricordata. In appendice si illustrano una serie di spunti didattici per scuole di ogni ordine e grado.

Si illustrano gli aspetti generali dell’Islam verso la natura. Illustrando la vita di Muhammad ed i principi islamici di unicità del creato in cui l’uomo è il vicario di Dio, si ricordano le recenti iniziative tra cristiani e musulmani uniti nella salvaguardia del pianeta.

The growth of a Muslim population residing permanently in Italy has given rise to a series of cultural and political problems that have already emerged in other European countries (e.g. spiritual assistance, burial, etc.). Islam, by raising new questions of citizenship, it leads to questioning certainties and to rethinking the balances that seemed to be consolidated. From this perspective, the pandemic crisis has undoubtedly had a strong impact as well on believers and religious communities of every cult.

Il volume espone i risultati di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze, condotta da un’équipe di specialisti su fonti di età medievale appartenenti alle tradizioni ebraica, cristiana e islamica.

In Italy the rapid and continuous growth of the migration phenomenon has also impacted on the school system over the years. According to the data provided by the Ministry of Education, the number of students with non-Italian citizenship (NIC) has changed from the number of 37,478 (1993/1994) to 857,729 (10% of the total school population) in the school year 2018/2019. Considering origin of countries, it has grown over the years up to reach a variety of more than 200 countries, that is almost the whole world, even though the most numerous communities of students NIC are from Romania, Albania and Morocco. As a matter of fact, this situation is also asso-ciated with cultural, linguistic and religious differences which are present in the school-training system; in fact, Italy is experiencing an increase in religious diversity. As an institution devoted to reception, the school has played a fundamental role towards immigration, by progressively adopting solutions which, from initial emer-gency stage, have developed with the purpose of ensuring the minors’ right to educa-tion in view of increasing presence of immigrants’ children, but also of the constant growth of students NIC born in Italy from migrant parents: “second generations” (64,5% of 857,729). Italian school, through the growing presence of students NIC, has been becoming increasingly a multicultural and multireligious school, a field of encounter between different cultures. For this reason, it needs, more and more, inter-cultural and interreligious education in order both to sow the seeds of innovative pedagogical and didactic actions, and prevent and tackle violent radicalisation and extremism. Since textbooks, along with pedagogical materials, do not simply pass on knowledge, but mirror the values of the society in which they are produced and used, a critical review of textbooks content should be constantly conducted by teachers, having an understanding of pedagogic content knowledge. Indeed, textbooks still

Scopo del presente saggio, pertanto, è quello di illustrare in sintesi le finalità e le implicazioni del Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune sottoscritto il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, un atto pubblico di grande valore perché invita all’incontro e al dialogo con le altre espressioni religiose e al rispetto delle minoranze. Inoltre, saranno riportate alcune delle numerose iniziative internazionali e nazionali che, prendendo spunto proprio dal Documento, hanno avuto delle ricadute anche nei contesti locali italiani.

La scuola italiana, soprattutto in alcune aree del paese, si trova a gestire già da molto tempo classi multietniche e multiculturali in cui ci sono alunni con cittadinanza non italiana. Rappresenta uno spazio pubblico dove si riflettono le pratiche di gestione delle differenze nel più ampio scenario sociale e, in quanto spazio educativo, si pone come laboratorio di sperimentazioni e cambiamenti. Specificamente, negli spazi scolastici la diversità religiosa attraversa le storie di chi li abita e spesso si richiama a radici provenienti da paesi diversi dall’Italia. Per questo motivo la pedagogia interculturale è chiamata ad affrontare il tema del pluralismo religioso, con un ruolo specifico: interpellare la scuola affinché il tema della diversità religiosa sia affrontato sul piano delle conoscenze unitamente a un dialogo sui principi, i valori e le intime convinzioni dell’individuo.

n occasione del secondo anniversario del Documento sulla Fratellanza umana (4 febbraio 2019), arriva in libreria un testo che ne rilegge il senso, evidenziando le "strade" per una concreta fattibilità dei concetti di incontro e dialogo. A partire dal Documento sulla Fratellanza umana, firmato ad Abu Dhabi da papa Francesco e dal Grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb il 4 febbraio 2019, il volume scritto a quattro mani da Paolo Branca e Antonio Cuciniello ha come obiettivo quello di ri-leggere tale documento alla luce dei rapporti che la Chiesa cattolica ha stabilito con i musulmani. Particolare attenzione viene posta nel libro sul percorso di promozione della comprensione e del rispetto reciproci, compiuto da papa Francesco fin dall'inizio del suo pontificato. Allo stesso tempo, gli Autori approfondiscono i concetti di incontro e di dialogo nella loro concreta fattibilità. Leggiamo nel libro: «In questo momento storico, più che mai le diverse fedi non possono vivere nell'isolamento e nella reciproca indifferenza, non possono diventare motivo di contrapposizione. Devono poter con-vivere nella con-divisione delle rispettive differenze, cercando di comprendere le ragioni dell'altro [...]. In questo senso risultano illuminanti le parole di papa Francesco, che cita tre orientamenti fondamentali che possono sostenere il dialogo: il dovere dell'identità, il coraggio dell'alterità e la sincerità delle intenzioni». Il volume è arricchito da una prefazione di Mons. Khaled Akasheh, Capo Ufficio per l'islam del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e da una presentazione in cui gli Autori fanno riferimento all'ultima Enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Enciclica che ha rafforzato e allargato i concetti e gli impegni indicati nel Documento di Abu Dhabi.

Quando si affrontano i temi della morte e della vita ultraterrena nell’Islam non ci si deve meravigliare di incontrare alcuni elementi comuni alle altre religioni monoteiste, visto che sono come grandi famiglie imparentate fra loro. Ad esempio, nella religione islamica la morte, in continuità con il pensiero giudaico-cristiano, livella tutti gli esseri umani di fronte al destino ultimo e può essere interpretata come il punto di ingresso in un altro mondo, nell’attesa di una rigenerazione finale in un tempo stabilito da Dio la cui venuta è nota solo a lui.

La scuola italiana è caratterizzata da un’evidente multietnicità, un tratto distintivo e strutturale che si riverbera nella complessità di gestire classi significativamente pluriculturali e plurilingui

La scuola italiana è caratterizzata da un’evidente multietnicità, un tratto distintivo e strutturale che si riverbera nella complessità di gestire classi significativamente pluriculturali e plurilingui

Quando si affrontano i temi della morte e della vita ultraterrena nell’Islam non ci si deve meravigliare di incontrare alcuni elementi comuni alle altre religioni monoteiste, visto che sono come grandi famiglie imparentate fra loro. Ad esempio, nella religione islamica la morte, in continuità con il pensiero giudaico-cristiano, livella tutti gli esseri umani di fronte al destino ultimo e può essere interpretata come il punto di ingresso in un altro mondo, nell’attesa di una rigenerazione finale in un tempo stabilito da Dio la cui venuta è nota solo a lui.

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha avuto un forte impatto anche sui credenti e sulle comunità religiose di ogni culto. Oltre ad aver stravolto le pratiche religiose, ha riportato all’attenzione le tematiche della sofferenza e della morte, spesso rimosse dal progresso tecnico-scientifico e dalla privatizzazione delle comuni esperienze dell’ammalarsi e del morire. Queste ineludibili tappe dell’esistenza, i relativi fattori antropologici, sociali, giuridici e le implicazioni teologico-rituali, potrebbero renderci più consapevoli e responsabili di fronte alle emergenze, condividendo con colleghi, amici e vicini di casa, di qualsiasi convinzione e religione, il semplice ma eterno mistero del soffrire e del morire. Questo volume, attraverso una raccolta di saggi e testimonianze, ha lo scopo di presentare come siano vissute tali esperienze nelle comunità di fede musulmana. È destinato al personale socio-sanitario, ai cappellani, ai volontari, ma anche alle autorità politiche e amministrative, a quanti si occupano in generale di immigrazione, e comunque a tutte quelle persone di ‘buona volontà’ che, trovandosi a contatto con la cura di fedeli musulmani, possono nell’opera di soccorso trovare occasioni inedite di incontro e dialogo e far nascere reti di solidarietà.

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha avuto un forte impatto anche sui credenti e sulle comunità religiose di ogni culto. Oltre ad aver stravolto le pratiche religiose, ha riportato all’attenzione le tematiche della sofferenza e della morte, spesso rimosse dal progresso tecnico-scientifico e dalla privatizzazione delle comuni esperienze dell’ammalarsi e del morire. Queste ineludibili tappe dell’esistenza, i relativi fattori antropologici, sociali, giuridici e le implicazioni teologico-rituali, potrebbero renderci più consapevoli e responsabili di fronte alle emergenze, condividendo con colleghi, amici e vicini di casa, di qualsiasi convinzione e religione, il semplice ma eterno mistero del soffrire e del morire. Questo volume, attraverso una raccolta di saggi e testimonianze, ha lo scopo di presentare come siano vissute tali esperienze nelle comunità di fede musulmana. È destinato al personale socio-sanitario, ai cappellani, ai volontari, ma anche alle autorità politiche e amministrative, a quanti si occupano in generale di immigrazione, e comunque a tutte quelle persone di ‘buona volontà’ che, trovandosi a contatto con la cura di fedeli musulmani, possono nell’opera di soccorso trovare occasioni inedite di incontro e dialogo e far nascere reti di solidarietà.

Quali domande pongono alla scuola italiana i bambini e i ragazzi, in particolare “di seconda generazione”, che professano la religione islamica? Come parlare dell’islam, contrastare l’analfabetismo religioso, l’islamofobia online e offline, prevenire le forme di radicalizzazione? Quali scelte didattiche sottolineano i punti di contatto e gli intrecci storico-religiosi fra Occidente e civiltà arabo- islamica? E ancora: che forma assumono festività, insegnamento e simboli religiosi alla prova del pluralismo sui banchi di scuola? Il volume, promosso dal Centro di ricerca sulle Relazioni interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intende rispondere a questi interrogativi. Nasce dal progetto PriMED – Prevenzione e interazione nello spazio trans-mediterraneo, che ha visto il coinvolgimento di 22 università (italiane e straniere) e il sostegno del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta di una grande rete di cooperazione scientifica e culturale che ha unito studenti, ricercatori e docenti italiani e dei paesi dell’Organizzazione della conferenza islamica (OCI) con lo scopo di attivare una capillare opera di formazione sulle politiche dell’integrazione e sul contrasto alla radicalizzazione, sottratta a una visione esclusivamente securitaria e restituita a un’analisi più approfondita. Dialogo interculturale, scambio, formazione e integrazione sono le parole chiave di questo viaggio tra le classi di una scuola che cambia, ma che non vuole rinunciare a educare alla cittadinanza.

Il capitolo costituisce l'Introduzione del libro "Studenti musulmani a scuola. Pluralismo, religioni, intercultura. Al centro dell’interesse del testo vi è l’islam nelle scuole dei diversi ordini e gradi d’Italia. È una presenza dalle tante sfaccettature: è la religione professata (in modo differente) da un numero crescente di alunni e dalle loro famiglie, è un tema che emerge (o non emerge) nei curricoli delle diverse discipline, è una questione spesso al centro del discorso pubblico, mediatico e politico, è un argomento su cui tutti “sanno e dicono qualcosa” con il rischio di scadere in eccessive semplificazioni e pregiudizi. L'Introduzione presenta i capitoli che compongono il testo.

Non si ha in queste pagine la pretesa di spiegare o interpretare una relazione così complessa come quella fra immigrazione, radicalismo violento, socializzazione , collegando in modo semplicistico le azioni violente di stampo terroristico a matrice religiosa ai flussi migratori, alla mancata inclusione economica e sociale degli immigrati e dei loro figli, e alla crisi delle istituzioni educative. Il presente contributo si propone di offrire alcune coordinate per una lettura interdisciplinare del problema dell’attrazione giovanile per l’estremismo violento di matrice religiosa (corrispondente alle competenze degli autori), al fine di individuare e definire categorie, concetti e parole chiave utili per a chiarire i termini con cui si discute del fenomeno della radicalizzazione fra i giovani.

Non si ha in queste pagine la pretesa di spiegare o interpretare una relazione così complessa come quella fra immigrazione, radicalismo violento, socializzazione , collegando in modo semplicistico le azioni violente di stampo terroristico a matrice religiosa ai flussi migratori, alla mancata inclusione economica e sociale degli immigrati e dei loro figli, e alla crisi delle istituzioni educative. Il presente contributo si propone di offrire alcune coordinate per una lettura interdisciplinare del problema dell’attrazione giovanile per l’estremismo violento di matrice religiosa (corrispondente alle competenze degli autori), al fine di individuare e definire categorie, concetti e parole chiave utili per a chiarire i termini con cui si discute del fenomeno della radicalizzazione fra i giovani.

The essay is part of a volume that is part of the initiatives promoted by the Ecumenical and Interreligious Dialogue Office of the Italian Bishops' Conference. It aims to illustrate and encourage the meeting and dialogue between Christians and Muslims. The understanding of Islam in Italy passes through the knowledge of Muslim organizations, ecclesiastical law, the figure of the imam, but also through the concrete encounter in places of daily life, such as the school.

The essay is part of a volime among the initiatives promoted by the Ecumenism and Interreligious Dialogue Office of the Italian Bishops' Conference. It aims to illustrate and encourage the meeting and dialogue between Christians and Muslims. The understanding of Islam in Italy passes through the knowledge of Muslim organizations, ecclesiastical law, the figure of the imam, but also through the concrete encounter in the places and habits of life, without forgetting the daily dimension of Islam - from food rules at parties.

The volume, which is part of the initiatives promoted by the Ecumenical and Inter-religious Dialogue Office of the Italian Bishops' Conference, aims to illustrate and encourage the meeting and dialogue between Christians and Muslims. The understanding of Islam in Italy - explain the authors - passes through the knowledge of Muslim organizations, ecclesiastical law, the figure of the imam, but also through the concrete encounter in places of life: the community, the school, the oratory, prison, hospital. Without forgetting the daily dimension of Islam - from food rules to parties - and concrete attention towards the poor.

On the occasion of the 800th anniversary (1219-2019) of the meeting between Francis of Assisi and the Sultan al-Malik al-Kamil, this volume aims to retrace both this visit and Pope Francis' relations with Muslims from the beginning of his pontificate. The concepts of encounter and dialogue are addressed transversally to these two themes, in their potential and actual feasibility. In a historical moment, such as the one we are experiencing, the promotion of mutual understanding and respect between different religions, evident in the symbolic value of the visit of the Saint of Assisi and in the commitment of Pope Francis, do not represent unnecessary efforts. On the contrary, today more than ever they are indispensable to prevent radical drifts, especially among the younger generations. With Preface by Br. Francesco Patton OFM - Custos of the Holy Land.

La Guida all’educazione economico-finanziaria in chiave interculturale si coniuga l’esperienza formativa interculturale della Fondazione Ismu con le attività sull’educazione economica promosse dalla Fondazione Enrica Amiotti. Dopo una collaborazione fruttuosa su progetti didattici innovativi fra le due fondazioni (Ibidem. Pari opportunità di genere nella scuola primaria; Didattica del fare, fare per includere; Jun€co), l’obiettivo di questo lavoro comune è quello di promuovere un’apertura interculturale nell’approccio all’economia e alla finanza, arricchire categorie e concetti economico-finanziari declinandoli in contesti educativi multiculturali, al fine di favorire l’inclusione sociale degli alunni di differente provenienza nel sistema scolastico

La generosità (come pure l’ospitalità) è una virtù tenuta in alta stima nell’Islām ed è un segno distintivo di cui la comunità va orgogliosa. La carità, infatti, risulta vivamente raccomandata nelle fonti islamiche, ossia nel Corano, la diretta e letterale trascrizione della Parola di Dio, e nella Sunna, i detti e i fatti del profeta Muhammad. I principi fondamentali e le pratiche della finanza islamica risalgono alla prima parte del VII sec. d.C., sviluppandosi e rinnovandosi nel corso dei secoli, al fine di dotare la comunità musulmana di un sistema aderente ai valori dell’Islām. Si tratta di un complesso di pratiche, transazioni, contratti e relazioni tra soggetti che trovano ispirazione nelle fonti islamiche Corano e Tradizione (Sunna) e sono conformi ai relativi dettami. Questo significa che sarebbe fuorviante considerarlo un fenomeno recente, o una semplice versione islamizzata della finanza occidentale.

In international migration, religions are a characteristic element of the different origins and belonging, making intercultural and interreligious competence indispensable in contexts increasingly marked by a significant linguistic and cultural pluralism such as school. At the same time, in the broader discourse on intercultural dialogue, cultural diversity must be thought of as a positive resource for the complex growth processes of society and people, and the different faiths considerably exploit the important opportunity for everyone (Italian and foreign) to re - to discover one's own cultural identity, to enhance the specificity of each community, as well as the common elements that lend themselves to promoting encounters and dialogues and, last but not least, to prevent and contrast forms of closure and "radicalism" on a religious basis.

Il volume presenta l’esperienza del Progetto POP (acronimo di Pari Opportunità nei Percorsi degli adolescenti stranieri nell’Istruzione e Formazione professionale) che, con il finanziamento di Fondazione Cariplo, ha reso possibile dal 2009 al 2014 l’accompagnamento – da parte di Fondazione Ismu – di numerosi enti pubblici e privati appartenenti al sistema lombardo di Istruzione e Formazione Professionale regionale (IeFP),finalizzato alla progettazione, all’implementazione e alla validazione di buone prassi ispirate all’approccio interculturale e volte a promuovere il successo formativo degli allievi e delle allieve straniere nella formazione professionale iniziale.

Il continuo processo di secolarizzazione nella società occidentale inevitabilmente produce una forte marginalizzazione dell’esperienza religiosa nei limiti della sfera privata, sradicando dalla cultura ogni espressione religiosa che potrebbe, al contrario, essere tra quegli elementi che elevano, arricchiscono e promuovono il dialogo. La pratica religiosa è una componente della vita contemporanea, pertanto non può non essere presente nella sfera di interesse dell’autorità pubblica, in cui chiaramente lo Stato conserva il ruolo di garante neutro e imparziale della pratica di diverse religioni.

Il continuo processo di secolarizzazione nella società occidentale inevitabilmente produce una forte marginalizzazione dell’esperienza religiosa nei limiti della sfera privata, sradicando dalla cultura ogni espressione religiosa che potrebbe, al contrario, essere tra quegli elementi che elevano, arricchiscono e promuovono il dialogo. La pratica religiosa è una componente della vita contemporanea, pertanto non può non essere presente nella sfera di interesse dell’autorità pubblica, in cui chiaramente lo Stato conserva il ruolo di garante neutro e imparziale della pratica di diverse religioni.

Il volume presenta l’esperienza del Progetto POP (acronimo di Pari Opportunità nei Percorsi degli adolescenti stranieri nell’Istruzione e Formazione professionale) che, con il finanziamento di Fondazione Cariplo, ha reso possibile dal 2009 al 2014 l’accompagnamento – da parte di Fondazione Ismu – di numerosi enti pubblici e privati appartenenti al sistema lombardo di Istruzione e Formazione Professionale regionale (IeFP),finalizzato alla progettazione, all’implementazione e alla validazione di buone prassi ispirate all’approccio interculturale e volte a promuovere il successo formativo degli allievi e delle allieve straniere nella formazione professionale iniziale.

The 2013/2014 pastoral year was a special year for the Office for the Pastoral Care of Migrants. In fact, it was the twentieth anniversary of its foundation. Therefore in this publication, entitled as the slogan of the pastoral year, some of the documents, researches, proceedings of the conferences produced during the year have been collected, with the aim of not limiting themselves to the celebration of an anniversary, but to provide a useful tool for anyone operating with Islamic communities.

Il volume presenta l’esperienza del Progetto POP (acronimo di Pari Opportunità nei Percorsi degli adolescenti stranieri nell’Istruzione e Formazione professionale) che, con il finanziamento di Fondazione Cariplo, ha reso possibile dal 2009 al 2014 l’accompagnamento – da parte di Fondazione Ismu – di numerosi enti pubblici e privati appartenenti al sistema lombardo di Istruzione e Formazione Professionale regionale (IeFP),finalizzato alla progettazione, all’implementazione e alla validazione di buone prassi ispirate all’approccio interculturale e volte a promuovere il successo formativo degli allievi e delle allieve straniere nella formazione professionale iniziale.

In international migrations, religions are a characteristic element of different origins and belonging, making intercultural and interreligious competence indispensable in contexts increasingly marked by significant linguistic and cultural pluralism such as school. For these reasons, this essay deals with the importance of analyzing textbooks and all school materials through an intercultural approach. in particular, the image of Arabs and Muslims that emerges from Italian textbooks is analyzed.

In international migrations, religions are a characteristic element of different origins and belonging, making intercultural and interreligious competence indispensable in contexts increasingly marked by significant linguistic and cultural pluralism such as school. For these reasons, this essay deals with the importance of analyzing textbooks and all school materials through an intercultural approach. in particular, the image of Arabs and Muslims that emerges from Italian textbooks is analyzed.

“(...) E chi rinnega Dio, i Suoi Angeli, i Suoi Libri, i Suoi Messaggeri e l’Altra Vita si allontana moltissimo (dalla Retta Via)” (Cor. 4:136)

The volume is aimed at Italian language teachers and foreign learners of Italian as L2, specifically Arabic and Chinese native speakers. Starting from the concept of enhancing of plurilingualism, the text presents the main characteristics of the Arabic culture and language, in order to facilitate the teaching/learning process of Italian as L2.

In Islam la fede nell'altra vita consiste nel credere che la vita sulla Terra ha un termine e che dopo di essa comincerà una nuova vita. Essa ha inizio con la morte e lo stato in cui rimangono i morti nelle loro tombe per passare poi alla Resurrezione, al Raduno, al Rendiconto, all’entrata in Paradiso o nell’Inferno.

Nel Corano anche Giovanni (Yahyā) figura come profeta tra i profeti, ma non occupa il ruolo evangelico di annunciatore del Cristo, anche se a lui appare fortemente legato.

Il progetto Apriti Sesamo si declina in due aree di intervento prioritarie: un laboratorio di Lingua e Cultura araba rivolto ai bambini agazzi arabofoni inseriti nella scuola italiana; un laboratorio di Italiano L2 rivolto agli adulti, ai genitori/familiari dei ragazzi coinvolti nel Progetto. In particolare, il laboratorio di lingua e cultura araba, in un’ottica di controtendenza rispetto alle dinamiche isolazionistiche che sembrano rappresentare la via privilegiata per il mantenimento e la valorizzazione della lingua e della cultura d’origine, si configura come un progetto di apprendimento e di salvaguardia dell’arabo standard (Modern Standard Arabic).