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The book sets out to analyse the positioning of Afro-Italian fashion within an imaginary made up of practices, meanings, images, and knowledge in a peculiar moment, characterised by high visibility and marked by important changes. It situates itself firmly in the domain of the study of material culture, but at the same time explores the role played by the personal ties set up by the actors involved and the networks thereby created. Afro-descendant creatives can thus be promoters of a new model of Italian-ness and contribute to the creation of a new Made in Italy; at the same time, they are important social and economic actors within and outside the African diaspora on the national territory. Proximity and transnational ties emerge precisely as two fundamental keys to understanding the complexity of the social phenomenon that transcends the material object under investigation.

Nel 2020 la situazione di emergenza sanitaria globale ha accelerato il processo di trasformazione digitale delle aziende. Attraverso questo processo le aziende hanno scoperto l'importanza del canale digitale per gestire la relazione con i propri clienti e stakeholder. In tale contesto, la ricerca vuole analizzare ed esplorare l'impatto del canale digitale nelle strategie delle piccole e medie imprese (PMI). In particolare, la ricerca è condotta sulle medie imprese italiane, dette anche “micromultinazionali” o “multinazionali tascabili”, considerando le industrie chiave del Made in Italy. Lo studio vuole indagare come si stanno trasformando i canali di marketing nelle PMI italiane attraverso l’impatto del digitale in termini di benefici e limiti che influenzano i canali diretti ed indiretti di marketing e come le nuove tecnologie andranno ad impattare la trasformazione dei canali di marketing nelle PMI italiane. A tal fine, viene applicato il Grounded Delphi Method (GDM) che integra aspetti della Grounded Theory con il metodo Delphi per esplorare bisogni e comportamenti attuali ed in prospettiva quelli futuri. L’analisi è in una fase preliminare e rappresenta il primo step di un progetto articolato in più fasi

Nel 2020 la situazione di emergenza sanitaria globale ha accelerato il processo di trasformazione digitale delle aziende. Attraverso questo processo le aziende hanno scoperto l'importanza del canale digitale per gestire la relazione con i propri clienti e stakeholder. In tale contesto, la ricerca vuole analizzare ed esplorare l'impatto del canale digitale nelle strategie delle piccole e medie imprese (PMI). In particolare, la ricerca è condotta sulle medie imprese italiane, dette anche “micromultinazionali” o “multinazionali tascabili”, considerando le industrie chiave del Made in Italy. Lo studio vuole indagare come si stanno trasformando i canali di marketing nelle PMI italiane attraverso l’impatto del digitale in termini di benefici e limiti che influenzano i canali diretti ed indiretti di marketing e come le nuove tecnologie andranno ad impattare la trasformazione dei canali di marketing nelle PMI italiane. A tal fine, viene applicato il Grounded Delphi Method (GDM) che integra aspetti della Grounded Theory con il metodo Delphi per esplorare bisogni e comportamenti attuali ed in prospettiva quelli futuri. L’analisi è in una fase preliminare e rappresenta il primo step di un progetto articolato in più fasi

Questo capitolo passa in rassegna la produzione accademica degli ultimi dodici anni incentrata sulla trasformazione digitale applicata alle aziende della moda di lusso made in Italy. Esso intende indagare il potenziale della digitalizzazione nel perfezionamento della gestione dei processi operativi aziendali e mira a individuare l’impatto di questi su scala internazionale., This chapter reviews the academic production of the last twelve years focused on the digital transformation applied to made in Italy luxury fashion companies. It intends to investigate the potential of digitalization in improving the management of business operating processes and it aims to identify their impact on an international scale.

Nelle analisi che l’autore espone in questo volume, un lettore attento nota come nella sua costante pubblicistica sui quotidiani egli abbia espresso apprezzamenti e critiche senza connotazioni partitiche, perché il «suo partito» è stato ed è quello dell’Italia che intraprende, investe e innova. L’autore si è impegnato per facilitare un dialogo costruttivo tra imprenditori e politici e per valorizzare i punti di forza del made in Italy portando anche all'evidenza internazionale le ragioni per cui alcuni sub-sistemi dell’economia italiana raggiungono primati mondiali. Con questo volume viene dato un contributo alla comprensione dell’economia italiana con i suoi punti di forza e i suoi limiti finalizzando il tutto a rendere il nostro Paese più moderno ed efficiente.

La pubblicazione contiene – oltre a una parte dedicata al tema del product placement cinematografico come forma di comunicazione aziendale, di cui approfondisce le condizioni di efficacia – i risultati dell’analisi dettagliata degli inserimenti delle marche individuati in 114 film italiani dal 2004 al 2011.

Intervista ad Alberto QuadriO Curzio

Il contributo classifica, per la prima volta, le diverse tipologie di falso made in Italy e Italian sounding nell'agroalimentare. Viene anche elaborato un semplice indice di "intensità di imitazione" e vengono suggerite strategie per affrontare questa criticità tipica dell'agroalimentare italiano.

L’Italia si è affermata come secondo produttore manifatturiero d’Europa dopo la Germania. Ciò in virtù di un forte orientamento all’export della propria industria. Oggi l’Italia è uno dei soli cinque Paesi del G-20, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, a presentare un surplus commerciale con l’estero nei manufatti non alimentari. Un posizionamento costruito passo dopo passo nei 150 anni dall’unificazione, con una accelerazione nel secondo dopoguerra quando il made in Italy si è imposto sui mercati internazionali non soltanto nei settori più noti dei beni per la persona (moda e relativi accessori) e la casa (mobili, piastrelle), ma anche in quello della meccanica. Questo saggio esamina sia l’interscambio commerciale sia gli investimenti diretti esteri dell’Italia in un lungo arco temporale. I tradizionali indici di pre-condizione della competitività, come la produttività o il tasso di cambio effettivo, sembrerebbero oggi condannare l’Italia ad essere debole nel commercio internazionale. Ma gli indicatori di competitività basati sui risultati, tra cui il recente Trade Performance Index dell’UNCTAD/WTO, mostrano una realtà differente. Superata la prima difficile fase della globalizzazione, il made in Italy punta ai mercati emergenti valorizzando le sue specializzazioni di nicchia.

Italian fashion system has always been part of the excellence of the Made in Italy, as shown by both its economic figures and position in global markets. The Italian style itself has become a point of reference worldwide, positioning fashion at the forefront of the international scene with companies producing both semi-finished products (e.g. yarns and raw and finished fabrics) and finished clothing. Nowadays Italian brands are global, as confirmed by the fact that Italian fashion system is strongly export oriented with a turnover share totalized abroad amounting to 51.3% of total sales and a foreign trade surplus of the sector accountable for 16% of the whole manufacturing industry. Nevertheless, despite its primary role, in the last 10 years Italian textile fashion sector has been losing tens of thousands of jobs and billions of Euros of turnover (CNMI), reaching an impressive 15% decrease in 2009. Which are the reasons of such a negative performance? What kind of new strategies are needed to catch up with the time lost? In order to answer these two crucial questions, an economic analysis of what is nowadays defined as Made in Italy should be carried out. Furthermore a sociological approach to the relation between the features of excellence (i.e. craftsmanship, creativity, originality) and the concept of luxury is essential as well. A deep understanding of today's luxury marketplace is required: since fashion explores what is new and the logic of the fashion market seem to be based on projecting and proposing before analyzing the target, what does actually differentiate a luxury product from a simple fashion product? Made in Italy is not only a question of origin, it is also the expression of a culture and, primarily, the definition of the way in which products are being created: Italian brands have acquired their excellence through years of influential heritage and craftsmanship. Moreover, with reference to fashion production a global approach melting industrial

Questo volume trae origine dal convegno «Investimenti esteri e commercio internazionale: la geo-economia dello sviluppo» svoltosi a Roma nel marzo del 2008, promosso dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei. Il convegno ha trattato principalmente tre temi: i profili globali e internazionali dello sviluppo; gli aspetti monetari e finanziari dell'internazionalizzazione, ed infine, gli aspetti commerciali e proprietari della inter-globalizzazione. Nel volume, sullo sfondo della crisi finanziaria in atto, si analizzano la crescita delle potenze emergenti da un lato (Cina e India) e il posizionamento delle potenze storiche dall'altro (Uem/Ue e Usa). Alcuni saggi, che costituiscono un contributo nuovo ed aggiuntivo rispetto ai temi toccati dal convegno, cercano anche di esaminare quale ruolo possa avere l'Italia nella nuova geo-economia. La conclusione è che, pur con i suoi limiti strutturali, l'Italia grazie soprattutto alla sua competitiva economia reale e alla solidità patrimoniale-finanziaria di famiglie e imprese, possa mantenere un posizionamento significativo, essendo i suoi punti di forza di gran lunga superiori a quelli di debolezza. È importante però che l'Italia avvii un programma di riforme che permetta di stabilizzare i suoi conti pubblici e migliorare i servizi che lo Stato offre a cittadini e imprese., This volume is based on the Meeting "Foreign Investments and International Trade: The Geo-Economy of Development" held in Rome in March 2008, which was organized by the Fondazione Edison in collaboration with the Accademia Nazionale dei Lincei. The meeting dealt mainly with three subjects: global and international development profiles; monetary and financial aspects of globalization; and commercial and proprietary aspects of inter-globalization. The volume analyses the growth of the emerging countries (China and India) on the one hand and the positions of the historical powers (Uem/EU and USA) on the other in the light of the financial crisis underway. A few new essays have been added, which try also to examine Italy's possible role in the new geo-economy. The conclusion is that, though with its structural constraints, thanks above all to its competitive real economy and to the financial and patrimonial solidity of our businesses and households, our country can hold a significant position as its strong points exceed are by far in excess of its weak points. However, it is important for Italy to start a reform process to stabilize its public accounts and improve the services provided to citizens and businesses.

La Fondazione Edison inizia la sua attività nel 1999, collegandosi alla storica istanza di progresso degli studi economici e tecnologici della Società Edison, da cui la Fondazione nasce. Questo volume presenta, seguendo un percorso ragionato di sintesi, gli studi, le pubblicazioni e gli eventi realizzati dalla Fondazione nei suoi dieci anni di attività. La Fondazione Edison ha promosso e realizzato iniziative di ricerca applicata, sempre collocate in una prospettiva europea e internazionale, incentrate sull'economia italiana nelle sue valenze interne, basate sui sistemi territoriali, sui distretti e sulle PMI. Esperti, operatori e studiosi italiani e stranieri sono stati gli attori di queste ricerche che, accanto al rigore analitico, hanno sempre avuto finalità operative allo scopo di promuovere il modello italiano, fondato sul «liberalismo comunitario», sul made in Italy, sulla competitività dei sistemi territoriali. Il tutto per evidenziare i nostri punti di forza e far emergere le necessarie riforme per migliorare il sistema Italia. Il contributo alla ricerca sullo sviluppo economico imprenditoriale territoriale generato dalla Fondazione e il suo ruolo di mobilitazione di conoscenze operative dimostrano l'importanza che una fondazione può avere nel promuovere ricerca applicata nel nostro paese., The Fondazione Edison started its activity in 1999 in the wake of the historical interest of Società Edison, its parent company, in the progress of economic studies. This volume presents, through a well-founded synthesis, the studies, publications and events produced by the Foundation in its ten years of life. The Fondazione Edison has promoted and implemented applied research initiatives, always seen in a European and international perspective, centered on the Italian economy and its strong points, based on territorial systems, industrial districts and SMEs. Italian and foreign experts, operators and scholars have been the players in this research work, whose target, beside rigorous analysis, has always been the promotion of the Italian model, which is based on "community liberalism", the made-in-Italy business and on competitiveness of the territorial systems. This is done to highlight our strong points and foster the emergence needed to improve the Italian system. The Fondazione's contribution to research in territorial entrepreneurial economic development and its role in the mobilization of operational expertise show the importance that a foundation can have in the promotion of applied research in our country.

Il made in Italy “tiene”. Nonostante il quadro congiunturale negativo, con la crisi economico-finanziaria in progressiva accentuazione e sempre più estesa a livello globale, un euro ancora troppo apprezzato per dare slancio alle nostre esportazioni, e una “bolletta energetica” sempre più cara, le nostre vendite all’estero, pur rallentando, hanno saputo reggere all’onda d’urto scatenata da questo insieme di fattori. Nel primo semestre del 2008 l’interscambio commerciale italiano al netto dell’energia ha presentato, infatti, un surplus in netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2007, ed anche i dati relativi al mese di luglio indicano un ulteriore miglioramento. Quindi, pur ipotizzando che nei restanti 5 mesi dell’anno la crescita del surplus manifatturiero italiano si arresti, l’Osservatorio della Fondazione Edison ritiene che l’Italia riuscirà con tutta probabilità a battere nel 2008 il suo record storico quanto ad attivo manifatturiero con l’estero, forse addirittura superando i 60 miliardi di euro. E ciò grazie allo straordinario contributo delle “4 A” del made in Italy (Abbigliamento-moda-cosmetici, Arredo-casa, Automazione-meccanica-plastica, Alimentari-vini), il cui surplus potrebbe toccare nel 2008 un nuovo record di 120 miliardi di euro, a conferma, ancora una volta, della vitalità e della competitività dell’economia italiana, imperniata più di altre sul settore manifatturiero.

Questo volume è dedicato ai profili di analisi che la Fondazione Edison ha presentato alla Seconda Conferenza Nazionale sul Commercio con l'Estero, tenutasi a Roma il 26 febbraio 2005. La creatività del made in Italy ha rappresentato dagli anni '60 in poi un'esperienza unica, che ha destato l'ammirazione di tutto il mondo. L'espressione made in Italy è divenuta così qualcosa di ben più importante di un semplice marchio d'origine: è diventata un sinonimo di eccellenza nel design, di qualità ed affidabilità universalmente riconosciute dei nostri prodotti e delle nostre tecnologie. Le nuove sfide della globalizzazione, tra cui spicca in modo particolare la crescente concorrenza "asimmetrica" della Cina nelle produzioni manifatturiere in cui l'Italia si è specializzata, pongono però oggi degli interrogativi sul futuro dello sviluppo del nostro Paese ed obbligano tutti - imprese, distretti, istituzioni e governo - ad un ripensamento delle strategie aziendali e di sistema, nonché delle politiche economiche. L'industria italiana va opportunamente tutelata nelle sedi internazionali da forme di concorrenza sleale e di contraffazione assolutamente inaccettabili. Occorre rimuovere i vincoli di sistema che limitano la competitività delle imprese italiane e favorire la crescita dimensionale delle aziende: per realizzare, ove necessarie, delocalizzazioni produttive e commerciali rivolte soprattutto a penetrare nuovi mercati; per accrescere le risorse da destinare alla R&S; per dar vita con opportuni investimenti in pubblicità e marketing a brand aziendali forti., This volume reviews the analysis profiles presented by Fondazione Edison at the 2nd National Conference on Foreign Trade, held in Rome on 26th February 2005. Since the '60s the creativity of the "made in Italy" business has been a unique experience admired all over the world. "Made in Italy" has become something much more important than a mere origin tag: it has become synonymous with universally recognised design excellence, quality and reliability of our products and technologies. The new challenges of globalisation, with the outstanding "asymmetric" competition from China in the manufacturing sectors where Italy is specialised, are now raising new questions on the future of our country and are compelling all players - enterprises, districts, institutions and the government - to reconsider Italy's business and system strategies and economic policies. The Italian industry needs to be adequately protected internationally from unacceptable forms of unfair competition and counterfeiting. There is the need to remove the system constraints that check the competitiveness of the Italian enterprises and foster the dimensional growth of our firms, in order to come to industry and business migration, where necessary, especially with a view to entering new markets, increase the resources for R&D and develop strong business brands with appropriate investments in advertising and marketing.