Search

Una presentazione dei contenuti delle discussioni su Eros nel Simposio di Platone con una focalizzazione della teatralità del dialogo, con scopo di alta divulgazione rivolta a giovani artisti figurativi., presentation of the contents of the discussions on Eros in Plato's Symposium with a focus on the theatricality of the dialogue, with the purpose of high dissemination aimed at young figurative artists.

The introduction illustrates the conception of the THAUMA Festival which turns 10 in 2024 and explains the contents of the book in a reasoned way. The Thauma Festival was organized by the Catholic University (Milan branch) from 2015 to 2024 to welcome in healthy competition the virtuous school-theatre works carried out in Italian high schools. The suspension of theatrical activities during the years of the Covid epidemic has resulted in participation in an international circuit of video shows since 2021, "Playing Greek Tragedies", whose story is told. The introduction offers methodological reflections and reflects on the pedagogical value of theater workshops which allow young students to animate ancient texts, making them perceive that they are not dead, but in their distance, absolutely close to the big questions on the life of every human being in relationships with others, both on a personal, social and political level. Theatrical activities on classic texts represent a formidable way for the personal maturation of the adolescent in the working group of their school, to overcome the extreme temptations of generational conflict and to prevent bullying. The very young interpreters appear to be expertly guided by their teachers, and always full of enthusiasm, bringing the distances between us and the great heroes of ancient myths closer, giving them a breath, gestures, looks with skill that manage to persuade even professional juries. This is a precious 'third way of theatre', different from both amateur and professional theatre, of which the A. presents a summary chronicle with work diaries, and that represents a mine of useful information for anyone who wants to approach the study of classical theatre on stage., L'introduzione illustra l'ideazione del Festival THAUMA che nel 2024 compie 10 anni e racconta in modo ragionato i contenuti del libro. Il Festival Thauma è stato organizzato dall’Università Cattolica (sede di MIlano) dal 2015 al 2024 per accogliere in un una sana competizione i virtuosi lavori di scuola-teatro svolti nelle scuole superiori italiane. La sospensione delle attività teatrali negli anni dell'epidemia Covid si è risolta nella partecipazione a un circuito internazionale di di video spettacoli dal 2021, “Playing Greek Tragedies”, di cui si racconta la storia. L'introduzione propone riflessioni di metodo e riflette sul valore pedagogico dei laboratori teatrali che per mettono ai giovani studenti di animare testi antichi, facendo percepire loro che non sono morti, ma nella loro lontananza, assolutamente prossimi alle grandi domande sulla vita di ogni essere umano nelle relazioni con gli altri, sia a livello personale che sociale e politico. Le attività teatrali sui testi classici rappresentano una formidabile via per la maturazione personale dell'adolescente nel gruppo di lavoro della propria scuola, per superare le tentazioni estremizzate del conflitto generazionale e per prevenire il bullismo. I giovanissimi interpreti appaiono essere sapientemente guidati dai loro docenti, e sempre pieni d’entusiasmo, avvicinando le distanze tra noi e i grandi eroi dei miti antichi, dando loro un respiro, gesti, sguardi con abilità che riesco a persuadere anche anche giurie professioniste. Si tratta di una preziosa ‘terza via del teatro’, diversa sia dal teatro amatoriale che da quello professionista, di cui presento una cronaca sintetica con i diari di lavoro, i quali rappresentano una miniera di informazioni utili a chiunque voglia avvicinare lo studio del teatro classico in scena.

Il volume offre un'articolata rassegna dei dieci anni di storia del Festival Thauma organizzato dall’Università Cattolica dal 2015 al 2024 per accogliere in un una sana competizione 166 virtuosi lavori di scuola-teatro svolti in 68 scuole superiori italiane. La peculiarità è che gli spettacoli sono tutti ispirati dai capolavori del grande teatro greco e latino che hanno ripreso vita, respiro, animo, sguardi e gesti grazie ai giovanissimi interpreti sapientemente guidati dai loro docenti, e sempre pieni d’entusiasmo, avvicinando le distanze e riuscendo a persuadere anche le giurie professioniste. Si tratta di una preziosa ‘terza via del teatro’, diversa sia dal teatro amatoriale che da quello professionista, di cui vengono presentati qui le cronache e i diari di lavoro, con una miniera di informazioni utili a chiunque voglia avvicinare lo studio del teatro classico in scena. 'Thauma', meraviglia, è il termine che meglio descrive queste esperienze di teatralità di cui desideriamo conservare la memoria, guardando avanti ai prossimi dieci anni., The volume offers a detailed review of the ten-year history of the Thauma Festival organized by the Catholic University from 2015 to 2024 to welcome in a healthy competition 166 virtuous school-theatre works carried out in 68 Italian high schools. The peculiarity is that the shows are all inspired by the masterpieces of the great Greek and Latin theater which have regained life, breath, soul, looks and gestures thanks to the very young interpreters expertly guided by their teachers, and always full of enthusiasm, bringing distances closer and managing to persuade even professional juries. It is a precious 'third way of theatre', different from both amateur and professional theatre, of which the chronicles and work diaries are presented here, with a mine of useful information for anyone who wants to approach the study of classical theater in scene. 'Thauma', wonder, is the term that best describes these theatrical experiences of which we wish to preserve the memory, looking ahead to the next ten years.

A survey of the Italian and foreign reception of Bignone's Epicurus book, focussing on its importance in the cultural history of the early 20th century

An introduction to the volume, focussing on the reason of Bignone's Epicurus translation importance

The book was designed to celebrate the 100th anniversary of Bignone's translation of Epicurus's texts. It offers a wide variety of investigations about Bignone's personality as a scholar, a writer, and a University professor.

L’articolo studia due scene dell’Edipo re e dell’Antigone di Sofocle, tragedie che sembrano aver avuto fortuna nel IV sec. a.C. ispirando anche rappresentazioni figurative su ceramiche d'uso quotidiano di destinazione funeraria in ambiente magno greco e siculo. I vv. 924-1068 nel terzo Episodio dell’Edipo Re di Sofocle vengono riletti alla luce delle immagini sul cratere a calice a figure rosse del Pittore di Capodarso (330 a.C. ca, Museo archeologico regionale Orsi di Siracusa Paolo, 66557), dove sono raffigurate due bambine vicine al vecchio servo di Corinto, Edipo e Giocasta. Si tratta chiaramente di Ismene e Antigone, il che sorprende per il fatto che nessuna didascalia dell’Edipo Re segnala in questa scena la presenza delle due piccole ed è segnale di come il testo continui a vivere attraverso una libera interpretazione anche nei secoli successivi. I cinque personaggi raffigurati in questa pittura fanno emergere una studiatissima tensione drammatica, tanto che la scena sembra essere il “fermo immagine” di una rappresentazione teatrale, a cui allude anche il fronte-scena raffigurato. I vv. 384-442 del Secondo Episodio sembrano ispirare una rappresentazione teatrale con una scena riprodotta esattamente sulla pittura di una Nestoris lucana a figure rosse (390-370 a.C., British Museum di Londra, F 175), anch’essa di destinazione funeraria.

The volume collects 20 interviews with famous personalities, who, after a classical training, have exercised various professions.

The paper presents two 17th century books (an Aristophanes' edition and a Callimachus' one) preserved in the Library of the Catholic University of Milan.

Analisi delle tipologia di preghiera all'interno dei testi letterari della Grecia antica, da Omero alla tragedia attica di V secolo.

The Introduction discusses the importance of classical studies in contemporary society and reflects in particular on the value of translating from Greek and Latin.

La guerra di Troia nei testi dei tragediografi attici, da Eschilo a Sofocle a Euripide.

Il volume raccoglie nove contributi sul quadro storico, politico e sociale del teatro a Roma nel I sec. a.C. ricostruibile solo con riferimenti al secolo precedente e a quello successivo e attraverso un metodo interdisciplinare. I contributi del volume affrontano le criticità di ricostruzione dei generi drammatici (vecchi e nuovi), delle personalità dei poeti e dei loro testi di cui si hanno solo testimonianze indirette e frammentarie, delle strutture architettoniche dei teatri, il significativo ruolo di alcuni attori e il coinvolgimento del pubblico. Una Premessa offre il quadro di sintesi ricostruibile attraverso i dettagli dei singoli contributi., The volume collects nine contributions on the historical, political and social framework of theater in Rome in the first century BC reconstructing a framework thank to references to the previous and subsequent centuries and an interdisciplinary method. Each contribution uses a different disciplinary approach: archaeology, history of theatrical architecture, history of literature, philology, history of performative arts and genres, political history of Rome during the civil wars and the beginning of the Principate, history of Roman culture between conservatism and innovation. An Introduction presents a synthetic framework, more complete than those already available on Roman theatre of this age.

The texts featured by the liturgy for the feast of St Syrus in Genoa (died 381) show strata of remote origin, probably rooted in the Late Antiquity, and mediaeval sources, namely the Vita written by Jacobus de Varagine in his Legenda Aurea, and an ancient Vita.

La Premessa conduce una riflessione sui contenuti del convegno, dove gli studiosi hanno cercato di ricostruire il frammentario quadro delle trasformazioni del teatro latino tra II e I sec. a.C., un compito difficile a causa della dispersione dei dati e della varietà dei vari ambiti di ricerca coinvolti. I nomi dei poeti sono pressoché ignoti a chi non è specialista e in sé le informazioni sono così limitate da scomparire dentro l’ampio quadro storico della letteratura latina. Lo studio degli spazi della teatralità a Roma e dei primi edifici teatrali in muratura rientra usualmente nell’ambito specialistico degli archeologi ed entra raramente in dialogo con gli studi storico-letterari; solitamente è la storia politica a indagare le ragioni culturali e politiche che osteggiavano il teatro come fenomeno artistico implicante prossimità e socialità tra il pubblico, ma nel contempo lo spingevano a evolversi in direzioni nuove., The Introduction to the Acts of the Conference on Roman Theatre in Ist cent. BC presents a reflection on the contents of the conference and tries to present a synthetic framework. It emerges that it is still difficult to reconstruct the fragmentary framework of the transformations of Latin theater between the second and first centuries BC, due to the dispersion of data and the variety of the various research fields involved.

Ottavio Scarlattini (1623-1699), a learned Bolognese clergyman, authored many books on various subjects. Among his works the treatise L’Huomo, e sue parti (Man and its parts), published in 1683, achieved a European level success, thanks to a Latin translation. A few years before, Scarlattini printed a large book in defence of Epicurus’s philosophy; he claimed that this philosophy had been badly misunderstood over the centuries, and that Epicurus’s true doctrine is very different from subsequent deformations.

Analysis of the different modes a verse composition can be adapted to prose works; case study: two Ktisis-poems by Apollonius of Rhodes, the Foundation of Naukratis and the Foundation of Kaunos.

Storia della fortuna del mito di Prometeo, da Esiodo alla letteratura moderna e contemporanea

This contribute recognizes in the activity of the Hellenistic philologists at Alexandrian Library the beginning of a close connection between philology and society, and particularly between philology and political power. The poetae-philologi repayed the patronage of Ptolemaic kings, expecially of Ptolemaeus II Philadelphus, with their ideological support for the Ptolemaic power and choices. In the Alexandrian poetry there are many examples of such a way of acting: this paper intends to emphasize that the Hellenistic philologists' textual researches are directly functional to their allusive and propagandistic poetry; so philology, poetry and support for the political power are three indivisible aspects of their arts. Among other examples, Callim. Hy. Jo. 55-67 is examined in details.

Il volume raccoglie 13 saggi di diversi specialisti legati dal filo comune dell'interazione tra studi filologici e società dall'epoca alessandrina fino ai primi anni del sec. XX, tra Oriente e Occidente. SI tratta di episodi significati di un percorso di ininterrotta continuità culturale: sono prese in esame la filologia alessandrina e di età romana, quella dei tempi patristici e medievali; ampio spazio è dedicato a esperienze di età moderna e contemporanea.

Presentation of the papers collected in the Forum Callimaco e Apollonio, tracing an ideal line between this discussion on the relationship between the two Hellenistic poets, Callimachus and Apollonius of Rhodes, and the periodical “Workshops on Hellenistic Poetry” organized in Groningen by Annette Harder, main contributor of the present Forum

Questo saggio si propone di indagare il tema dell’accoglienza dello straniero nelle rappresentazioni letterarie della Grecia antica fi no al V secolo. Dopo una breve premessa terminologica, l’analisi si concentra soprattutto sui poemi omerici (in particolare sulle scene di ospitalità) e sul teatro attico. Nell’Odissea l’ospitalità costituisce un valore etico-religioso altissimo, oltre che una marca distintiva dei popoli civili; anche la tragedia attica molto insiste sull’indicazione che in ogni circostanza lo straniero, greco o barbaro che sia, vada accolto e protetto, pena la taccia di estraneità al civile e condiviso uso ellenico. Per contro, la poesia comica tende a cogliere e riprodurre in modo diretto le tensioni in atto nella multiculturale società ateniese, adottando la prospettiva del popolo, a cui poeta spesso strizza l’occhio (di qui le rappresentazioni spesso caricaturali se non addirittura ingiuriose degli xenoi).

Il manuale si propone di offrire un panorama degli studi di informatica umanistica e in particolare di informatica testuale. I sei capitoli mirano ad un equilibrio tra teoria e prassi, nella tradizione della "scuola romana" fondata da Tito Orlandi., The manual aims to offer an overview of the studies of humanistic informatics and in particular of textual informatics. The six chapters aim at a balance between theory and practice, in the tradition of the "Roman school" established by Tito Orlandi.

The aim of this paper is to provide an overview on the question of the authenticity of Prometheus Vinctus in the light of the critical developments in the last decades (especially R. Bees, B. Marzullo, E. Lefèvre, M.L. West). Among other aspects, I have also examined several allusions in tragedies and comedies from the second half of the fifth century onwards, regarding some of the central themes of the play, such as the tyranny of Zeus or the progress account of the second episode, in part. in Sophocles' Women of Colchis (frr. 337, 338, 340, 341, 345 R.), Euripides' Suppliants (vv. 201-15), Aristophanes' Plutos (vv. 87-207), Moschion's Pheraioi (fr. 6 Sn.-K.). The evidence emerging from these dramatic echoes or text reuses, in addition to the already impressive list of allusions already identified by critics, reinforces the thesis of the great notoriety of this tragedy at least until the beginning of the fourth century: a drama that could hardly be considered by contemporaries as the work of an anonymous, but - without any reasonable doubt - as an Aeschylean play (regardless of the fact that it was truly by Aeschylus or not).

The aim of this paper is to provide an overview on the question of the authenticity of Prometheus Vinctus in the light of the critical developments in the last decades (especially R. Bees, B. Marzullo, E. Lefèvre, M.L. West). Among other aspects, I have also examined several allusions in tragedies and comedies from the second half of the fifth century onwards, regarding some of the central themes of the play, such as the tyranny of Zeus or the progress account of the second episode, in part. in Sophocles' Women of Colchis (frr. 337, 338, 340, 341, 345 R.), Euripides' Suppliants (vv. 201-15), Aristophanes' Plutos (vv. 87-207), Moschion's Pheraioi (fr. 6 Sn.-K.). The evidence emerging from these dramatic echoes or text reuses, in addition to the already impressive list of allusions already identified by critics, reinforces the thesis of the great notoriety of this tragedy at least until the beginning of the fourth century: a drama that could hardly be considered by contemporaries as the work of an anonymous, but - without any reasonable doubt - as an Aeschylean play (regardless of the fact that it was truly by Aeschylus or not).

Curatela di un volume che raccoglie gli Atti della Giornata di Studio del 20 ottobre 2017 dedicata alla parola e al gesto dell'attore comico, con 12 contributi originali, Editing of a volume that collects the Proceedings of the Workshop of 20 October 2017 dedicated to the words and gestures of comic actors, with 12 original papers.

Introduzione a un volume che riassume un quadro essenziale di Storia della declamazione nella Seconda Sofistica, nei generi giudiziario, epidittico e deliberativo, ad uso didattico, con antologia di testi, Introduction to a volume that presents an essential history of the declamation in the Second Sophistic, in the judicial, epidictic and deliberative genres, for didactic use, with an anthology of texts.

Introduzione a un volume con finalità didattica dedicato alle Controversie di Seneca, come esercizi scolastici

Premessa a una giornata di studio dedicata alle nuove tecnologie digitali in 3D per la ricostruzione degli spazi teatrali antichi, Introduction to seminar dedicated to new 3D digital technologies for the archaeological reconstruction of ancient theatres

Presentazione della giornata di studio del 20 ottobre 2017 dedicata all'attore comico del teatro greco e latino e dei 12 contributi originali., Presentation of the Workshop of 20 Ooctober 2017 and of the Proceeding with 12 papers on words and gestures of comic actors in Greek and Latin theatre.

Si presenta il percorso di ricerca tecnico e artistico del mascheraio Malcolm Knight del Puppet and Mask Centre di Glasgow che ha dato un contributo fondamentale per la ricostruzione con tecnologia 3D di maschere teatrali adatte alla scena di oggi a partire dai modellini trovati soprattutto nella necropoli di Lipari e che in gran parte sembrano interessare personaggi della commedia nuova menandrea., On the technical and artistic research of Malcolm Knight, famous mask-maker and founder of he Puppet and Mask Center in Glasgow, who worked for the reconstruction with 3D technology of theatrical masks suitable for today's scene He took as models the small masks the Necropolis of Lipari, that -enlarged- can be used interpreting Menander's plays of New Comedy.

This essay on Biblical Jewish Philology belongs to the volume celebrating the research activity of the Department of Historical and Philological Sciences of the Catholic University of the Sacred Heart. First of all, the Department's initiatives to introduce the figure and scientific work of great orientalists of Brescia origin, trained in the study of the Hebrew Bible, were presented: thanks to their library funds - and to that of Giovanni Garbini, recently received - it was possible set up the "Felice Montagnini" Library of historical-philological studies on the Bible, the "Francesco Vattioni" Archive of bibliographic and documentary sources of the ancient Near East, and the "Luigi Cagni" Seminar of Studies on Languages and Cultures of the Near East and Mediterranean. Then, three important editorial initiatives are illustrated: they have produced valuable tools for the philological study of the Hebrew Bible. This is the Soncino Bible published in Brescia (15th century), the Hebrew Scroll, found at the University of Brescia (13th century), and the first complete translation into Italian of the Greek Bible (20th century).

Curatela di un volume con finalità didattica dedicato alle Controversie di Seneca, come esercizi scolastici, Edition of a book that has a didactic purpose in Seneca the Elder's Controversiae

Edizione di un volume che riassume un quadro essenziale di Storia della declamazione nella Seconda Sofistica, nei generi giudiziario, epidittico e deliberativo, ad uso didattico, con antologia di testi, with Index, Edition of a volume that presents an essential history of the declamation in the Second Sophistic, in the judicial, epidictic and deliberative genres, for didactic use, with an anthology of texts, with Index

Curatela, con indici ragionati delle parole notevoli, dei nomi, dei luoghi e dei passi, di una giornata di studio dedicata alle più aggiornate metodologie virtuali per la ricostruzione degli spazi teatrali antichi. Forze e debolezze di questo metodo che collega la ricerca archeologica e storica con la scienza informatica., Edition, with reasoned indexes of remarkable words, names, places, of the papers of a Workshop dedicated to the most innovative virtual methodologies for the reconstruction of ancient theatrical spaces. Strengths and weaknesses of this method, which connects archaeological and historical research with computer science.

Su alcune interpretazioni e riscritture dell'Antigone di Sofocle nel Novecento.

From the earliest literary documents, Mnemosyne is represented with two faces, one looking to the past and the other to the future: the same symbolic and mythical figure presides over the revelation and preservation of what has happened as well as its conservation in the memory of posterity. Within Attic tragedy, this dual function is clearly perceptible in Euripides, to a much greater extent than in Aeschylus and Sophocles. The aim of this paper is to illustrate the different developments of these themes (e.g. positive and negative effects of mmeme/ lathe kakon, survive in the memory of posterity as a reward of the suffering endured by the tragic hero, echoes from other literary genres such as epinikion, enkomion, funeral oratory, etc.).

In fase introduttiva, in una lunga ma fondamentale premessa, si ricostruisce il quadro storico-culturale arcaico in cui le ricerche sulla natura dei primi filosofi ‘fisici’ (espresse ancora in versi poetici) rappresentano le prime indagini sulla ‘verità’ che demitizzano la percezione del cosmo e della natura e approdano a una nozione di ‘verità’ ontologica come distinta da quella delle apparenze sensibili, oltre le quali il filosofo deve andare. Riconosco in questo presupposto gnoseologico la chiave di svolta che, in ben precise circostanze storiche collegate alla nascita della democrazia in alternativa al pensiero unico del potere tirannico, permette la nascita dell’arte retorica nel V sec. a.C. grazie ai sofisti / filosofi. In ambito giudiziario, nel V sec. a.C. emerge la consapevole distinzione tra giustizia naturale e norma convenzionale; si eredita dal periodo arcaico il sentimento della superiorità della natura sulle convenzioni umane, tuttavia si levano anche voci che intravvedono e denunciano i rischi sociali insiti nella legge ‘naturale’ del più forte. Si approfondiscono le valenze dell’idea di ‘verosimiglianza’ a fondamento dell’arte retorica e della retorica come arte ‘della persuasione’ in ambito giudiziario, politico ed epidittico. Particolare attenzione è dedicata alle idee aristoteliche di verità e giustizia con indagini non solo nella Retorica, ma anche negli scritti di Etica e in altre opere aristoteliche. Il discorso giudiziario comprende riflessioni sul concetto aristotelico di ‘epieikeia’ che, alla luce delle più recenti ricerche, non esprime solo l’idea di equità, ma anche di flessibilità., The starting point is the reconstruction of the archaic historical-cultural framework in which is developed the research on the nature by the first philosophers of Nature (still expressed in poetic verses), that represents the first investigations about the 'truth', with an approach demythologizing the archaic perception of cosmos and nature. The notion of ontological 'truth' becomes distinct from sensitive appearances and the conceptions of justice and law are elaborated in connection to these twofold ideas. In the judiciary, in the fifth century B.C., the conscious distinction emerges between natural justice and the conventional norm; the feeling of the superiority of nature over human conventions is inherited from the archaic period, however there are also voices that glimpse and denounce the social risks inherent in the "natural" law of the strongest. The values of the idea of ‘verisimilitude’ as the foundation of rhetorical art and rhetoric as the art of ‘the persuasion’ in the judiciary, political and epidict fields are explored. Particular attention is devoted to the Aristotelian ideas of truth and justice with investigations not only in Rhetoric, but also in the writings of Ethics and in other Aristotelian works. The judicial discourse includes reflections on the Aristotelian concept of "epieikeia" which, in the light of the most recent research, does not only express the idea of equity, but also of flexibility.

La stupefacente originalità iconografica e la squisita dottrina sottesa alla concezione rendono ardua, in parecchi casi, l’interpretazione degli affreschi di villa Maggi a Cadignano, dalla decodificazione simbolica dei particolari fino all’identificazione di interi soggetti1. La stanza centrale, su cui verte il presente contributo, ha la peculiarità di recare, nelle vele sovrastanti o intercalate ai dipinti, iscrizioni di carattere gnomico in lingua greca, indipendenti o collegate tra loro, ma comunque all’interno della parete di appartenenza e in costante rapporto dialettico con le immagini prossime. Il testo verbale e la sequenza iconica, sempre cooperanti in modo suggestivo e mai schematico, costituiscono certamente un ciclo unitario che mobilita in chiave sapienziale, sfumandone i contorni, la storia e il mito, il paganesimo e il cristianesimo.

L'articolo presenta un percorso formativo iniziato nel 2002 in Università Cattolica del Sacro Cuore basato sullo studio del teatro classico a partire dalle lingue originali e tradotto fedelmente per una messinscena da parte degli studenti stessi in un Laboratorio di Drammaturgia Antica curriculare nei piani di studio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università. Esso si conclude sempre con una lezione/ spettacolo e offre agli studenti la possibilità di continuare in livelli di preparazione progressivamente più elevati attraverso Corsi di Alta Formazione che arrivano alla produzione di spettacoli rappresentabili, che dal 2012 vanno in scena in un teatro cittadino attraverso l'Associazione Kerkis. Teatro Antico In Scena. Tale esperienza formativa mette in gioco nei partecipanti un forte impegno integrale della persona: l’attività intellettuale e culturale si coniuga assieme a un importante lavoro sulle emozioni e costruisce tra i partecipanti dinamiche relazionali e sociali finalizzate al raggiungimento di un non facile obiettivo condiviso. Un paragrafo dell’articolo è dedicato anche alla presentazione del Festival THAUMA, organizzato in UCSC dal 2015, che ogni anno nel mese di marzo pone a concorso spettacoli di teatro classico delle scuole superiori italiane, facendo emergere la virtuosità silenziosa di queste esperienze educative in decine di Licei italiani (non solo Licei classici) che hanno così la possibilità d’incontrarsi.

Boethius's _In Topica Ciceronis_ was very influential and widely read and studied in Medieval scholarship. A modern critical edition is still a _desideratum_. This research shows that, using the appropriate tools, it is possible to reduce the manual work of collation / comparison, produce a draft of a critical apparatus, therefore making a critical edition of a work witnessed by many manuscripts a realistically feasible project

Il saggio fa parte del Commentario che accompagna l'edizione fototipica del prezioso Seneca Tragedie della Biblioteca dei Girolamini. Esso analizza dal punto di vista testuale il prezioso codice, miniato da artisti napoletani verso la fine del sec. XV e lo riconnette a un particolare ramo della tradizione delle Tragedie sviluppatasi nell'ambito del preumanesimo padovano.

The paper proposes a new reading of Euripides’ Bacchae, focusing attention on the Chorus of bacchants and to the personages of Dionysus and Pentheus. The A. remarks that the usual confusion between the two different groups of bacchants, the Lydian ones in the orchestra and the Theban ones on the Cytheron Mountain, hinders the understanding of the theme of ‘initiation’ in the whole plot and obscures the original Euripidean interpretation of the Dionysian myth. Pentheus’ story in Bacchae is an Euripidean reading of the ancient myth after the Orphic-Dionysia mysticism, attested in his tragedy Cretans, in the golden label of Hipponium and in the Derveni Papyrus, but unspeakable to no-initiated. Under this light, the A. shows the passages where Pentheus is recognizable as the ‘double’ of Dionysus, and argues that the shrewd identification of the two indirectly indicates the final destiny of the Theban king, after the sparagmos. The disguise of all the heroic personages, first of all Dionysus, the god who wears a human mask, introduces to metatheatre, which has an important role in the play, and lets us to intend it as a probable mean to divulgate in a mediate way, through theatre, the mystic ‘inexpressible’.

Dall’inizio del XXI secolo, i drammi portoghesi e brasiliani ispirati all’antichità classica, prima trascurati o semplicemente ignorati dalla critica internazionale, sono stati oggetto di più ampio e sistematico studio, in relazione sia alle fonti antiche sia alla produzione moderna analoga. Nondimeno, in tale contesto hanno spesso prevalso prospettive o interessi nazionali; inoltre, la ricerca si è di solito concentrata su singoli miti, personaggi, motivi. Una ricognizione complessiva sarebbe a questo punto utilissima, ma non è ancora disponibile. La presente tesi è appunto volta a offrire un contributo in tale direzione, attraverso una mappatura ragionata della maggior parte delle opere pertinenti: tutte quelle concernenti i tre principali cicli mitici (argonautico, tebano, troiano). Secondo il mio censimento, il sorprendente corpus consta di tredici drammi (sei portoghesi e sette brasiliani) per il primo ciclo, ventuno (quattordici portoghesi e sette brasiliani) per il secondo e ventidue (diciotto portoghesi e quattro brasiliani) per il terzo., Since the turn of the 21st century, the Portuguese and Brazilian dramas inspired by the classical antiquity, previously overlooked or simply ignored by international critics, have been subject of more widespread and systematic studies, in connection with both their ancient references and similar modern production. Nevertheless, in this context national perspectives or interests have often been predominant; furthermore, research has usually concerned individual narratives, characters or motives. A comprehensive survey would be now very useful, but it is not yet available. The present work is just meant to offer a contribution in this regard, by providing an annotated map of most of the relevant plays: all those which belong to the three main mythical cycles (Argonautic, Theban, Trojan). According to my data, the striking corpus consists in thirteen plays (six Portuguese and seven Brazilian) for the first cycle; twenty-one (fourteen Portuguese and seven Brazilian) for the second, and twenty-two (eighteen Portuguese and four Brazilian) for the third.

Il mito di Prometeo nelle letterature classiche (in part. in Esiodo, Eschilo, Aristofane, Platone, Luciano, Orazio, Ovidio, Seneca) e la sua ricezione presso i moderni (Goethe, Byron, P.B. Shelley, Kafka, Gide, Pirandello, Brecht).

Negli ultimi quarant’anni molti progressi nella conoscenza della teologia, liturgia e spiritualità di Aquileia cristiana si devono all’acquisizione di nuove fonti letterarie e alla conseguente possibilità di supporre precisi influssi dall’oriente asiano, siriaco ed egiziano fin dal s. II, la cui persistenza appare chiaramente riconoscibile fin oltre il s. IV, quando l’interscambio culturale con il Vicino Oriente è vivacemente nutrito dalla presenza in quei luoghi di personalità aquileiesi innovative e internazionalmente influenti, nonché da relazioni intrattenute dall’episcopato aquileiese con i centri e gli esponenti di maggiore spicco della complessa realtà delle Chiese di lingua greca., In the recent forty years many advances in knowledge of theology, liturgy and spirituality of Christian Aquileia are due to the discovery of new literary sources and to the consequent identification of specific influences from Asia Minor, Syria and Egypt up from the second century: their persistence is clearly recognizable until after the fourth century, when the cultural exchange with the Near East is briskly nourished by the presence there of innovative and internationally influential Aquileian personalities, as well as by the relations entertained by the bishops of Aquileia with the centers and the most outstanding exponents of the complex reality of the Churches of Greek language.

Negli ultimi quarant’anni molti progressi nella conoscenza della teologia, liturgia e spiritualità di Aquileia cristiana si devono all’acquisizione di nuove fonti letterarie e alla conseguente possibilità di supporre precisi influssi dall’oriente asiano, siriaco ed egiziano fin dal s. II, la cui persistenza appare chiaramente riconoscibile fin oltre il s. IV, quando l’interscambio culturale con il Vicino Oriente è vivacemente nutrito dalla presenza in quei luoghi di personalità aquileiesi innovative e internazionalmente influenti, nonché da relazioni intrattenute dall’episcopato aquileiese con i centri e gli esponenti di maggiore spicco della complessa realtà delle Chiese di lingua greca., In the recent forty years many advances in knowledge of theology, liturgy and spirituality of Christian Aquileia are due to the discovery of new literary sources and to the consequent identification of specific influences from Asia Minor, Syria and Egypt up from the second century: their persistence is clearly recognizable until after the fourth century, when the cultural exchange with the Near East is briskly nourished by the presence there of innovative and internationally influential Aquileian personalities, as well as by the relations entertained by the bishops of Aquileia with the centers and the most outstanding exponents of the complex reality of the Churches of Greek language.

Since the end of XVIII century, the mythical struggle between Prometheus and Zeus and their respective allies has often been used as a paradigm in order to conceptualize social conflicts and criticize power systems, mostly by conferring to the Titan a progressive symbolism from a favourable perspective. Among the numerous new versions of Promethean myth, a dramatic current inaugurated by J. W. Goethe does not interpret classical myth on a transcendental level and from a meta-historical and absolute point of view (e.g. a spiritual one or of a general humanism), but implements the traditional subject in the reality of modern life, under a thin allegorical veil – if need be –, in order to make an updated evaluation of the ideals promoted by the Titan. Such an actualizing procedure necessarily concerns the political dimension, which is particularly relevant to authors’ options about Chorus as expression of the community. The members of the Chorus tend, like Prometheus himself, to obtain human nature (unlike the Oceanides of Aeschylus) and so to reflect the chaotic complexity of reality. This paper is about choral forms and significance in the dramaturgy developed in the above-mentioned ideological framework, starting with the Attican archetype and continuing with versions by J. W. Goethe, J. L. Brereton, J. E. Reade, S. Becquerelle, W. B. Nichols, D. G. Bridson, L. Lee, A. Sobral, G. Ryga, T. Paulin, M. Medina Vicario, T. Harrison, J. de Sena.

Presentazione della raccolta di contributi che intende conservare memoria scritta delle conversazioni svolte in Università Cattolica del S.C. di Milano il 25 febbraio 2015 in una giornata di studio dedicata a Fernando Balestra (25 febbraio 1952-2 giugno 2016), in cui è avvenuto un fruttuoso confronto e dibattito tra le tante persone che negli anni – sui fronti di attività diverse - lo hanno incontrato e frequentato condividendo progetti aventi al centro il grande valore del teatro e in particolare del teatro classico. Il volume è diviso in due sezioni: la prima contiene le testimonianze di chi ha condiviso i progetti di ricerche attorno alla “terza via del teatro”, rappresentata dalla messinscena di testi classici nelle scuole e nelle università, la seconda propone invece i contributi di studiosi (G. Ieranò, E. Matelli, M. Treu, A. Rodighiero, G. Zanetto) e di artisti (A. Calenda, E. Isgrò, L. Piazza, C. Poggioni) sulla professionalità dell’attore tragico di età classica e attuale.

Una nuova analisi delle testimonianze relative all'attore Teodoro di Atene permette di aggiornare il quadro della sua attività come attore tragico di successo non solo ad Atene ma anche in Attica e in altre città greche. L'analisi sofferma l'attenzione sull'aspetto mimetico dell'arte teatrale di Teodoro.