Marta Cartabia, Daniele Menozzi, Carla Danani, Julian Ni-da-Rümelin, Stefano Petrucciani, Vittorio Possenti, Giovanni Bombelli, Giusep-pe Bonvegna, Calogero Caltagirone, Santino Cavaciuti, Giovanni Chimirri, Gen-naro Cicchese, Ennio De Bellis, Sara Del Bello, Alessandra Gerolin, Benedetta Giovanola, Giuseppe Goisis, Michele Indellicato, Markus Krienke, Simona Lan-gella, Luciano Malusa, Salvatore Muscolino, Maurizio Migliori, Angelo Marchesi, Sebastiano Nerozzi, Donatella Pagliacci, Mario Pangallo, Umberto Regina, Gior-gio Ricchiuti, Franco Riva, Aurelio Rizzacasa, Cristina Rossitto, Stefano Sempli-ci, Marcella Serafini, Flavia Silli, Mahougnon Sinsin, Raffaele Tumino, Giovanni Turco, Tommaso Valentini, Francesco Zini., Danani, C., Gerolin, Alessandra, Alessandra Gerolin (ORCID:0000-0001-6647-4258), Marta Cartabia, Daniele Menozzi, Carla Danani, Julian Ni-da-Rümelin, Stefano Petrucciani, Vittorio Possenti, Giovanni Bombelli, Giusep-pe Bonvegna, Calogero Caltagirone, Santino Cavaciuti, Giovanni Chimirri, Gen-naro Cicchese, Ennio De Bellis, Sara Del Bello, Alessandra Gerolin, Benedetta Giovanola, Giuseppe Goisis, Michele Indellicato, Markus Krienke, Simona Lan-gella, Luciano Malusa, Salvatore Muscolino, Maurizio Migliori, Angelo Marchesi, Sebastiano Nerozzi, Donatella Pagliacci, Mario Pangallo, Umberto Regina, Gior-gio Ricchiuti, Franco Riva, Aurelio Rizzacasa, Cristina Rossitto, Stefano Sempli-ci, Marcella Serafini, Flavia Silli, Mahougnon Sinsin, Raffaele Tumino, Giovanni Turco, Tommaso Valentini, Francesco Zini., Danani, C., Gerolin, Alessandra, and Alessandra Gerolin (ORCID:0000-0001-6647-4258)
All’interno del presente contributo intendo sottoporre ad analisi critica la riflessione filosofico-politica elaborata da Charles Taylor circa alcuni aspetti della democrazia. A giudizio del filosofo canadese, ai fini della loro stessa sussistenza, i moderni stati democratici richiedono la presenza di un “popolo” caratterizzato da una forte identità collettiva. La democrazia, infatti, implica, da parte dei cittadini, un impegno morale e politico molto più considerevole di quanto accadeva nelle società gerarchiche e autoritarie del passato. Per la sopravvivenza della democrazia, pertanto, le società non possono evitare di porsi il problema di uno spazio identitario condiviso: accanto al riconoscimento dei valori che si collocano alla base della democrazia e del bisogno di costituire un’identità pubblica condivisa, è ragionevole – tuttavia – interrogarsi circa il problema della “differenza”, almeno secondo due accezioni, strettamente interrelate. In primo luogo, ci chiediamo come si debba interpretare l’esigenza di dar vita a un’identità condivisa preservando, al tempo stesso, il valore della “differenza”, a prescindere dal quale la pur comprensibile esigenza di coesione sociale finirebbe con l’essere preda di qualche forma di collettivismo, di omologazione politica o di potere totalitario. In secondo luogo, il tema della “differenza” si declina nella presenza di prospettive tra loro divergenti all’interno di un medesimo spazio pubblico e, quindi, fa emergere il problema del pluralismo etico, culturale e religioso. All’interno del presente contributo viene valutata la plausibilità di un ragionamento pratico che si sviluppa per mezzo di “transizioni” e di un “vocabolario comparativo” nell’affrontare le sfide del pluralismo.