claudia sicignano, rossella marmo, lorenzo diana, martina d'alessio, francesco polverino, Enrico Sicignano, Sicignano, Claudia, Marmo, Rossella, Diana, Lorenzo, D'Alessio, Martina, and Polverino, Francesco
Il patrimonio edilizio italiano, relativo agli ambiti ospedalieri e alle strutture socio-sanitarie, è – per caratteristiche tecniche, costruttive e formali – quasi sempre complesso e difficilmente riconducibile a schematismi tipologici di immediata lettura e comprensione. Molto spesso esso patrimonio è determinato da processi costruttivi e “sedimentazioni” di secoli e di decenni, di addizioni e aggiunte di volumi poi riconvertiti nelle specifiche funzioni, adattate a queste strutture. Il quadro che ne emerge è quello di una eterogeneità architettonica, tecnica e prestazionale delle parti che compongono tali edifici e la causa prima di limiti e vincoli alla flessibilità e alla resilienza. Assumono allora primaria importanza i protocolli di assistenza e cura per i processi di rimodulazione degli spazi e delle strutture ospedaliere per supportare le emergenze sia di tipo ordinario sia quelle di tipo straordinario, compresa la pandemia da Covid 19. Il presente studio si inquadra all’interno di una ricerca che ha come primo obiettivo la conoscenza delle caratteristiche tipologiche e costruttive dei complessi ospedalieri in edifici storici per la loro rifunzionalizzazione e per l’adeguamento strutturale, normativo e impiantistico. Essa rivolge particolare attenzione a quelle opere di valenza storico-monumentale col fine d’individuare casistiche ricorrenti di criticità, correlate ai tipi edilizi e alle tecniche costruttive. Essendo le funzioni ospedaliera e socio-sanitaria, specialistiche, allora grande importanza negli edifici storici con proprie e particolari caratteristiche, rivestono gli aspetti distributivi, logistici e quelli a conseguire il benessere igrotermico, l’impiego di materiali appropriati, l’affidamento alle energie rinnovabili, il perseguimento della sostenibilità, la reversibilità, la flessibilità, il rispetto dei CAM e il corretto trattamento dei rifiuti. L’attenzione è ricaduta quindi sull’ospedale Gesù e Maria nel centro storico di Napoli, ex complesso conventuale trasformato e ampliato nella seconda metà dell’Ottocento, ora di nuovo candidato a rinascere a nuova vita come struttura socio-sanitaria.