Search

Paragrafi: Partecipazione, capitale sociale, bene comune e nuove tecnologie; Il contesto operativo; Confronto tra diversi fatti partecipativi a Palermo; L'esperienza di partecipazione nella Seconda Circoscrizione di Palermo; Confronto tra approcci di co-progettazione; Bilancio della prima esperienza di partecipazione; Gli sviluppi della e-participation a Palermo dopo la conclusione del progetto PARTERRE (dalla fine 2012 al gennaio 2015); La tendenza in atto; Problemi emergenti; Valutazione complessiva; Il progetto Netkite: un'ulteriore applicazione di successo dell'ETM

Il capitolo effettua un'ampia ricognizione delle smart city nel mondo, dagli esempi europei più noti alle smart city nelle città asiatiche. Da Masdar negli Emirati Arabi a Stoccolma, che in questi ultimi anni ha rigenerato con un'ottica smart interi quartieri (Hammarby Syostad e il Royal Seaport), cambiando complessivamente il volto della città. Il capitolo in questa terza edizione dedica un'attenzione speciale alle città asiatiche - la Cina ad esempio - che oggi si confrontano con profondi mutamenti socio-economici e imponenti e veloci fenomeni di urbanizzazione.

La prima applicazione a livello sperimentale di smart city è possibile testarla a livello dei distretti urbani intelligenti: il capitolo effettua una panoramica dei casi più eloquenti concludendo con l'esempio degli intelligent districts europei finanziati in Horizon 20-20 nella call SCC.

Nell’ottica della smart city, a partire dalle nuove possibilità derivate dalle infrastrutture di comunicazione, è possibile reinventare la città ed i suoi servizi. I servizi offerti dalle infrastrutture che servono una comunità, come le reti energetiche, idriche, dei rifiuti, della mobilità e le tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), possono essere implementati e resi più efficienti in diversi modi. Il capitolo, dopo aver delineato i contenuti del documento ISO TC 268 / SC “Smart Community Infrastrutture” dell’ International Standardization Organization, ISO, evidenzia due diversi possibili approcci alla pianificazione delle infrastrutture mutiservizio per città esistenti e città di nuova formazione, sottolineando il valore delle “caratteristiche di contesto” nell’ambito della pianificazione delle infrastrutture urbane.

Oramai risulta chiaro a tutti come il mondo in futuro consumerà sempre più energia con un grave peso a livello ambientale. Ma come agire per arginare i danni di tale fenomeno? La risposta, condivisa ormai a livello europeo, è usare l’energia in modo efficiente ed integrare quanto più possibile le fonti di energia rinnovabile all’interno del sistema energetico dei territori. Il lavoro che viene presentato in queste pagine mira a sottolineare come l’integrazione di fonti di energia rinnovabile all’interno di un sistema energetico fortemente dipendente dall’esterno, come quello dell’isola di Pantelleria, risulti un’azione necessaria al fine di migliorare l’efficienza complessiva del sistema e costituisca il primo passo per una pianificazione smart del territorio. In ugual modo risulta indispensabile, soprattutto quando si interviene in siti di particolare valore, che le analisi e le valutazioni energetiche del sistema vengano condotte parallelamente ad analisi che mirino alla conoscenza del patrimonio complessivo del contesto in cui si interviene in modo da conservare il più possibile l’identità del luogo. Il lavoro mostra un esempio di applicazione di tale concetto all’isola di Pantelleria.

Il saggio tratta il tema dello stato dell'arte delle smart city attraverso una disamina puntuale dei progetti europei più eloquenti. Smart city inteso anche come processo condiviso per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, promuovendo ambienti partecipativi e democratici. Il coordinamento delle iniziative a livello locale è sicuramente un'altro aspetto importante per favorire una maggiore integrazione nel portafoglio di iniziative. L'evoluzione del concetto di smart city è modellata da un complesso mix di tecnologie, fattori sociali ed economici, meccanismi di governance e driver diversi: l'attuazione del percorso smart city segue percorsi molto vari a seconda degli obiettivi, dei finanziamenti e della dimensione di ogni singola città.

La partecipazione attiva dei cittadini ai processi decisionali delle Amministrazioni sta assumento importanza sempre più rilevante, insieme alla consapevolezza che una pianificazione condivisa da chi potrà fruire poi dei risultati fornisce margini di riuscita superiori rispetto ai metodi sino ad oggi adottati. L'esperienza dell'Electronic Town Meeting a Palermo viene descritta in rapporto ad altri metodi di co-progettazione ed al contesto in cui si è svolta, con riflessioni conclusive e prospettive future.

Questa nuova edizione presenta un atlante aggiornato e arricchito di contenuti relativi a nuovi esempi di città che hanno sperimentato tecnologie, azioni e strategie in grado di renderle “intelligenti”. Sviluppa poi le tematiche emergenti riguardanti l’integrazione della pianificazione urbanistica ed energetica nel caso di Stoccolma, alcune esperienze siciliane che affrontano il tema della partecipazione dei cittadini nella città del futuro e una simulazione di smart island che riguarda l’isola di Pantelleria.

Il capitolo effettua un'analisi degli strumenti urbanistici e dei piani energetici della città di Stoccolma. L'analisi è incentrata sul piano denominato " The Walkable city", approvato già nel 2010. L'integrazione delle varie strumentazione alle varie scale sembra essere la carta vincente giocata dalla città di Stoccolma (che ambisce ad essere una città libera dai combustibili fossili nel 2050). Il City Plan è anche un documento strategico chiave per mettere in luce le strategie dello sviluppo sostenibile per fare diventare Stoccolma una città competitiva nella Vision 2030.

La nuova sezione dell’Atlante sulla città di Bologna presenta le innovazioni registrate e i progetti in corso in questa città italiana che presenta tutte le carte in regola per diventare una smart city. L’Unione Europea al fine di migliorare l’efficienza energetica delle città e la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili sta agendo con diverse modalità, tra cui l’adesione da parte di alcuni stati al “Pacchetto Clima-Energia 20-20-20” e al “Patto dei sindaci”. A Bologna la formazione di strumenti di pianificazione energetica ha inizio nel 1982 con l’esperienza BEST e viene proseguita poi con il progetto Urban CO2 Reduction nel 1995 e con il Piano Energetico Comunale nel 1999 e più recentemente con l’approvazione del Programma Energetico Comunale nel 2007.