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L’idea da cui nasce questo volume scaturisce dalla condivisa esigenza di sintetizzare le varie prospettive di studio in tema di lavoro dei migranti e, allo stesso tempo, di arare nuovi campi d’indagine, partendo dalla considerazione unitaria dei fenomeni collegati alle migrazioni tanto per motivi economici, quanto per motivi umanitari.

Il saggio esamina i temi dell'integrazione sociale dei lavoratori migranti, approfondendo sia i sistemi promozionali sia gli strumenti della contrattazione collettiva.

Il capitolo tratta soprattutto del PON Metro in corso di avvio per quattordici città metropolitane italiane.

Gli iniziali entusiasmi, a fine 2009, per l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che si sperava avrebbe reso l’Europa più efficiente all’interno e più forte sulla scena internazionale, erano stati quasi subito stemperati dalle scelte dei nuovi vertici UE: il belga Herman van Rompuy come presidente del Consiglio europeo e la britannica Catherine Ashton come alto rappresentante della Politica estera e di sicurezza. Scelte non condivise dalla maggior parte della stampa e degli analisti, che le giudicò il frutto di un compromesso al ribasso per non oscurare e ostacolare i leader dei singoli paesi. Ebbene il 2010, complice anche la grave crisi economica-finanziaria, non ha registrato nemmeno un pallido sprazzo di quell’entusiasmo iniziale. Qualcuno ha parlato addirittura di annus horribilis per l’Unione Europea, non pochi si sono chiesti se il Trattato di Lisbona sia davvero servito a qualcosa, altri lo hanno definito un completo fallimento ; per i più pessimisti la UE, già colpita in modo pesante dall’esito dei referendum di Francia e Olanda nel 2005, è stata uccisa definitivamente dalla recessione degli ultimi due anni. Insomma l’Europa di oggi, dopo una lunga e tribolata fase costituente, appare una sorta di «grande malato» che si trascina stancamente nella routine quotidiana mentre ogni giorno, dentro e fuori dai suoi confini, si affacciano nuove sfide e nuove minacce. E la malattia risulta seria e preoccupante sia perché sembra aver investito tutti gli organi del colosso comunitario, sia perché faticano ad emergere cure e guaritori appropriati. Da un lato, infatti, perdura la debolezza istituzionale e politica della UE, che non riesce a decollare sulla scena internazionale, né ad imporre all’interno gli interessi europei su quelli dei singoli paesi. Dall’altro lato, sono mancati negli ultimi anni grandi leader capaci di elaborare un’attenta riflessione sulle prospettive del progetto comunitario e di proporre ai cittadini una vera «pedagogia europea», trasmettendo loro il significato profondo (ma anche l’utilità) dell’integrazione.

Il saggio analizza la condizione dei rifugiati e dei richiedenti asilo a partire dalla Convenzione di Ginevra del 1951, delle quale vengono sottolineate le inadeguatezze sia a causa del contrasto irrisolto tra il diritto di "cercare e di godere" asilo e la sovranità dello Stato che esclude ogni dovere di concederlo, sia per la mancata considerazione delle violazioni del diritto alla sussistenza come ragioni possibili del diritto d'asilo. Il saggio si sofferma poi sui decreti legislativi emanati in attuazione di direttive comunitarie, in particolare il DL 19 novembre 2007, n. 251 (sull'attribuzione della qualifica di rifugiato) e il DL 28 gennaio 2008, n. 25 (sulle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato) ed evidenzia la contraddizione tra questa normativa e la legge italiana del 15 luglio 2009 in materia di sicurezza, che tende a criminalizzare i migranti.

Il saggio prende in esame il dibattito sviluppatosi nel corso del 2006 in Europa su alcuni temi chiave relativi all'integrazione europea. Dal problema della Costituzione a quello dei processi migratori, dalla questione dell'allargamento UE al dilemma della "identità dell'Europa". In una prospettiva storica e in chiave comparata, attraverso l'analisi delle diverse prospettive nazionali, il saggio ripercorre un anno di riflessioni, proposte e interrogativi sul problema di creare una stabile e condivisa "comune identità europea".

In questo capitolo del volume, dopo aver richiamato la letteratura italiana sull'integrazione degli immigrati, viene posta l'attenzione sui modelli di integrazione e i connessi sistemi di monitoraggio. Vengono analizzati i problemi e aspetti di metodo legati ad ambiti specifici, caratteri, categorie ed eventi di interesse nell'analisi dei processi di integrazione, con un esame specifico al materiale statistico disponibile e ai limiti del quadro informativo italiano.