Per uscire dalla recessione e favorire una crescita “smart” (trainata dall’innovazione, di lungo periodo), inclusiva (con meno disuguaglianza) e sostenibile (da un punto di vista ambientale e sociale), occorre incrementare lo sforzo dei sistemi finanziari nell’investimento in progetti industriali innovativi a contenuto tecnologico. La natura di “beni intangibili” di tali progetti, tuttavia, ostacola l’apporto di risorse finanziarie per la loro realizzazione, con conseguente impatto negativo sulla crescita della produttività. Si pone, pertanto, la necessità di indurre e/o incentivare il mondo della finanza a sostenere il mondo delle idee, ergo dell’innovazione; cosa che implica uno sforzo e un’azione congiunta, collaborativa e convergente dello Stato, degli operatori del mercato e delle Autorità di regolazione e vigilanza. In tale prospettiva, nel presente contributo dapprima si evidenziano i fattori che ostacolano gli investimenti in settori ad elevata intensità di intangibili e le misure di policy che potrebbero essere adottate per rimuovere tali ostacoli ed incentivare l’apporto di risorse finanziarie all’innovazione. Successivamente, l’indagine si concentra sulla governance dei finanziamenti, pubblici o privati, destinati agli intangibili. Ed è qui che entra in gioco il principio di sostenibilità, come declinato nella regolamentazione in materia di finanza sostenibile, nel ruolo di possibile parametro di riferimento per lo sviluppo di modelli di governance diretti ad indirizzare, gestire e controllare tali finanziamenti in modo efficace ed efficiente; là dove l’efficacia e l’efficienza si misura in termini sia di idoneità a prevenire ed evitare le distorsioni nell’uso delle risorse erogate e a superare i problemi di azzardo morale derivanti dalla presenza di garanzie statali, sia di adeguatezza ad orientare i processi decisionali degli investitori/operatori pubblici e privanti e a monitorare la concreta realizzazione dei progetti innovativi finanziati. / 𝐼𝑛 𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟 𝑡𝑜 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑎𝑛𝑑 𝑓𝑜𝑠𝑡𝑒𝑟 𝑎 𝑠𝑚𝑎𝑟𝑡 (𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛-𝑑𝑟𝑖𝑣𝑒𝑛, 𝑙𝑜𝑛𝑔-𝑡𝑒𝑟𝑚), 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑒 (𝑤𝑖𝑡ℎ 𝑙𝑒𝑠𝑠 𝑖𝑛𝑒𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡𝑦) 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑙𝑒 (𝑏𝑜𝑡ℎ 𝑒𝑛𝑣𝑖𝑟𝑜𝑛𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑙𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑙𝑦) 𝑔𝑟𝑜𝑤𝑡ℎ, 𝑡ℎ𝑒 𝑒𝑓𝑓𝑜𝑟𝑡 𝑜𝑓 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑙 𝑠𝑦𝑠𝑡𝑒𝑚𝑠 𝑖𝑛 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑛 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑢𝑠𝑡𝑟𝑖𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑗𝑒𝑐𝑡𝑠 𝑤𝑖𝑡ℎ 𝑡𝑒𝑐ℎ𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑛𝑡 𝑚𝑢𝑠𝑡 𝑏𝑒 𝑏𝑜𝑜𝑠𝑡𝑒𝑑. 𝑇ℎ𝑒 “𝑖𝑛𝑡𝑎𝑛𝑔𝑖𝑏𝑙𝑒” 𝑛𝑎𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑜𝑓 𝑠𝑢𝑐ℎ 𝑝𝑟𝑜𝑗𝑒𝑐𝑡𝑠, ℎ𝑜𝑤𝑒𝑣𝑒𝑟, ℎ𝑎𝑚𝑝𝑒𝑟𝑠 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑙 𝑟𝑒𝑠𝑜𝑢𝑟𝑐𝑒𝑠 𝑓𝑜𝑟 𝑡ℎ𝑒𝑖𝑟 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑠𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛, 𝑤ℎ𝑖𝑐ℎ ℎ𝑎𝑠 𝑎 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑐𝑡 𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑐𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑦 𝑔𝑟𝑜𝑤𝑡ℎ. 𝑇ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑒𝑑 𝑡ℎ𝑒𝑟𝑒𝑓𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑟𝑖𝑠𝑒𝑠 𝑡𝑜 𝑖𝑛𝑑𝑢𝑐𝑒 𝑎𝑛𝑑/𝑜𝑟 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖𝑣𝑖𝑠𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑙𝑑 𝑜𝑓 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒 𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑡ℎ𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑙𝑑 𝑜𝑓 𝑖𝑑𝑒𝑎𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛, 𝑤ℎ𝑖𝑐ℎ 𝑖𝑚𝑝𝑙𝑖𝑒𝑠 𝑎 𝑗𝑜𝑖𝑛𝑡, 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒, 𝑎𝑛𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑣𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑡 𝑒𝑓𝑓𝑜𝑟𝑡 𝑎𝑛𝑑 𝑎𝑐𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑏𝑦 𝑡ℎ𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒, 𝑚𝑎𝑟𝑘𝑒𝑡 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑜𝑟𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑣𝑖𝑠𝑜𝑟𝑦 𝑎𝑢𝑡ℎ𝑜𝑟𝑖𝑡𝑖𝑒𝑠. 𝑊𝑖𝑡ℎ 𝑡ℎ𝑖𝑠 𝑖𝑛 𝑚𝑖𝑛𝑑, 𝑡ℎ𝑖𝑠 𝑝𝑎𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑖𝑟𝑠𝑡 ℎ𝑖𝑔ℎ𝑙𝑖𝑔ℎ𝑡𝑠 𝑡ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑡𝑜𝑟𝑠 ℎ𝑖𝑛𝑑𝑒𝑟𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑖𝑛 𝑖𝑛𝑡𝑎𝑛𝑔𝑖𝑏𝑙𝑒-𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑣𝑒 𝑠𝑒𝑐𝑡𝑜𝑟𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑐𝑦 𝑚𝑒𝑎𝑠𝑢𝑟𝑒𝑠 𝑡ℎ𝑎𝑡 𝑐𝑜𝑢𝑙𝑑 𝑏𝑒 𝑎𝑑𝑜𝑝𝑡𝑒𝑑 𝑡𝑜 𝑟𝑒𝑚𝑜𝑣𝑒 𝑡ℎ𝑒𝑠𝑒 𝑜𝑏𝑠𝑡𝑎𝑐𝑙𝑒𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑢𝑙𝑎𝑡𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎𝑙 𝑟𝑒𝑠𝑜𝑢𝑟𝑐𝑒𝑠 𝑡𝑜 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛. 𝑁𝑒𝑥𝑡, 𝑡ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑔𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑓𝑜𝑐𝑢𝑠𝑒𝑠 𝑜𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒 𝑜𝑓 𝑓𝑢𝑛𝑑𝑖𝑛𝑔, 𝑝𝑢𝑏𝑙𝑖𝑐 𝑜𝑟 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑒, 𝑓𝑜𝑟 𝑖𝑛𝑡𝑎𝑛𝑔𝑖𝑏𝑙𝑒𝑠. 𝐴𝑛𝑑 𝑡ℎ𝑖𝑠 𝑖𝑠 𝑤ℎ𝑒𝑟𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑙𝑒 𝑜𝑓 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦, 𝑎𝑠 𝑑𝑒𝑐𝑙𝑖𝑛𝑒𝑑 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑢𝑙𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑛 𝑠𝑢𝑠𝑡𝑎𝑖𝑛𝑎𝑏𝑙𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒𝑠 𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑙𝑎𝑦 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑜𝑓 𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑙𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑐ℎ𝑚𝑎𝑟𝑘 𝑓𝑜𝑟 𝑡ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑒𝑙𝑜𝑝𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑜𝑓 𝑔𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑙𝑠 𝑎𝑖𝑚𝑒𝑑 𝑎𝑡 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑐𝑡𝑖𝑛𝑔, 𝑚𝑎𝑛𝑎𝑔𝑖𝑛𝑔 𝑎𝑛𝑑 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙𝑙𝑖𝑛𝑔 𝑠𝑢𝑐ℎ 𝑓𝑢𝑛𝑑𝑖𝑛𝑔 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒𝑙𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑙𝑦, 𝑤ℎ𝑒𝑟𝑒 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑐𝑦 𝑎𝑛𝑑 𝑒𝑓𝑓𝑒𝑐𝑡𝑖𝑣𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠 𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑒𝑎𝑠𝑢𝑟𝑒𝑑 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑠 𝑜𝑓 𝑏𝑜𝑡ℎ 𝑠𝑢𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦 𝑡𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡 𝑎𝑛𝑑 𝑎𝑣𝑜𝑖𝑑 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑜𝑟𝑡𝑖𝑜𝑛𝑠 𝑖𝑛 𝑡ℎ𝑒 𝑢𝑠𝑒 𝑜𝑓 𝑡ℎ𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑜𝑢𝑟𝑐𝑒𝑠 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑖𝑑𝑒𝑑 𝑎𝑛𝑑 𝑡𝑜 𝑜𝑣𝑒𝑟𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑎𝑙 ℎ𝑎𝑧𝑎𝑟𝑑 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑠 𝑎𝑟𝑖𝑠𝑖𝑛𝑔 𝑓𝑟𝑜𝑚 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑐𝑒 𝑜𝑓 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒𝑒𝑠, 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝑢𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦 𝑡𝑜 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛-𝑚𝑎𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑠𝑠𝑒𝑠 𝑜𝑓 𝑝𝑢𝑏𝑙𝑖𝑐 𝑎𝑛𝑑 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑜𝑟𝑠/𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑠 𝑎𝑛𝑑 𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑖𝑡𝑜𝑟 𝑡ℎ𝑒 𝑎𝑐𝑡𝑢𝑎𝑙 𝑖𝑚𝑝𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑡ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑗𝑒𝑐𝑡𝑠 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑐𝑒𝑑.