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By analyzing the literature regarding the peculiarities of the Corporate Governance (CG) structure and their impact on the companies’ performance, it is possible to understand that the characteristics of the CG, especially of the Board of Directors (BoDs), strongly affect companies. Particularly, it is renowned that the diversity of members, as well as their identity, can influence the obtainable results. Among all different kinds of diversity, the gender element was chosen in the present work, because although it has been studied by several scholars, its relationship with the companies’ performance still remains partially unexplored. Furthermore, other important personal characteristics of members of BoD are considered in the present study, in line with how it is represented in both organizational and professional identity theories. Starting from another work done by the authors (Tutino et al., Corporate governance, CSR and financial performances: what types of relationships exist between these dimensions? In: Corporate governance: search for the advanced practices, pp 231–240. https://doi.org/10.22495/cpr19p12, 2019), where was studied what characteristics of BoD could influence the performance, the aim of this paper is to analyze the diversity of the BoD’ members, with the focus on gender, as well as to verify if in the world of “women in business,” some characteristics (as knowledge, skills, personal characteristics, level of education) are determinant and influence the thought process of directors and how they make decisions, which can impact strategy formulation, therefore the performance of companies. AQ1 To understand how the personal features of the members of BoD could be more perceivable regarding both the financial and CSR policies, the work is carried out using quantitative analysis on the data of the most capitalized Italian listed companies on December 28, 2018. The findings demonstrated that the ones who are more interested on the topic of sustainability inside the Board are women that have recently joined the board, whose education is in the area of engineering. On the other hand, the members that give more attention to financial performance are men that have been on the board for a long period, despite their age, who belong to the audit associate profession. The value of the present work is represented by the possibility of bridging the gap highlighted above, with reference to the relationship between the corporate governance structure and company performance. Another important aspect brought to light by this study concerns the specific characteristics of the board members that most influence strategic decisions and therefore performances.

Microbial biofilms have great negative impacts on the world’s economy and pose serious problems to industry, public health and medicine. The interest in the development of new approaches for the prevention and treatment of bacterial adhesion and biofilm formation has increased. Since, bacterial pathogens living in biofilm induce persistent chronic infections due to the resistance to antibiotics and host immune system. A viable approach should target adhesive properties without affecting bacterial vitality in order to avoid the appearance of resistant mutants. Many bacteria secrete anti-biofilm molecules that function in regulating biofilm architecture or mediating the release of cells from it during the dispersal stage of biofilm life cycle. Cold-adapted marine bacteria represent an untapped reservoir of biodiversity able to synthesize a broad range of bioactive compounds, including anti-biofilm molecules. The anti-biofilm activity of cell-free supernatants derived from sessile and planktonic cultures of cold-adapted bacteria belonging to Pseudoalteromonas, Psychrobacter, and Psychromonas species were tested against Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis, and Pseudomonas aeruginosa strains. Reported results demonstrate that we have selected supernatants, from cold-adapted marine bacteria, containing non-biocidal agents able to destabilize biofilm matrix of all tested pathogens without killing cells. A preliminary physico-chemical characterization of supernatants was also performed, and these analyses highlighted the presence of molecules of different nature that act by inhibiting biofilm formation. Some of them are also able to impair the initial attachment of the bacterial cells to the surface, thus likely containing molecules acting as anti-biofilm surfactant molecules. The described ability of cold-adapted bacteria to produce effective anti-biofilm molecules paves the way to further characterization of the most promising molecules and to test their use in combination with conventional antibiotics.

Processo di melanogenesi nel trattamento delle iperpigmentazioni: fisiologia e trattamento Matteo Tutino, Giuseppe Morici, L. Cavarra, Francesco Nanfitò, D. Camacaro, Vittorio Calabrese. Università di Palermo, Dipartimento di Biomedicina sperimentale e neuroscienze cliniche - Università di Catania, Dipartimento Biochimica Clinica La melanogenesi è il processo mediante il quale è prodotta la melanina, conferendo pigmento alla pelle. Responsabile della produzione della melanina è il melanocita. Tuttavia è possibile parlare di una vera e propria unità cheratinocita- melanocita. Infatti entrambe queste cellule si attivano a seguito di aggressioni di qualunque tipo a cui la pelle viene sottoposta. A seguito infatti di esposizione a raggi UVB ma anche UVA, ad insulti meccanici o termici, tali cellule si attivano e comunicano tra loro attraverso una complessa rete di mediatori cellulari. A determinare l’iperpigmentazione è un’anormale risposta cellulare a tali stimoli con un meccanismo di comunicazione melanocita-cheratinocita alterato. In questa relazione si sviluppa nel dettaglio tale processo fisiopatologico valutando quale trattamento determina il ripristino della normale attività cellulare prevenendo e curando così le iperpigmentazioni.

Ruolo chiave della dieta proteico/aminoacidica nel mantenimento del peso in soggetti iperinsulinemici sottoposti a NEP Matteo Tutino, Giuseppe Morici, L. Cavarra, Francesco Nanfitò, D. Camacaro, Vittorio Calabrese. Università di Palermo, Dipartimento di Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche - Università di Catania, Dipartimento Biochimica Clinica La Nutrizione Enterale Proteica (NEP) associata alla dieta proteico/aminoacidica è una terapia nutrizionale a scopo dimagrante basata su un’alimentazione essenzialmente proteica. Mentre la NEP consente una rapida perdita di peso, la dieta proteica permette di mantenere nel tempo il risultato ottenuto. La possibilità di alimentarsi mantenendo la chetosi e non compromettendo i risultati ottenuti mantiene alta la motivazione del paziente a proseguire la dieta. Inoltre, come si evidenzia nello studio qui riportato, la combinazione della NEP con la dieta proteico/aminoacidica determina la riduzione della secrezione di insulina. Essendo quest’ultima responsabile della lipogenesi e dell’abbassamento del metabolismo, la sua riduzione a seguito della dieta proteica spiegherebbe perché quest’ultima comporterebbe la stabilizzazione della perdita di peso ottenuta con la NEP. Aggiornamenti in nutrizione ed obesità 164

La nutrizione proteico/aminoacidica gold standard nel trattamento dell’obesità e del sovrappeso in soggetti con alterazioni endocrino- metaboliche Matteo Tutino1, Giuseppe Morici1, Antonella Milito1, Vittorio Calabrese2. 1Università di Palermo, Dipartimento di Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche - 2Università di Catania, Dipartimento di Biochimica Clinica La nutrizione proteico/aminoacidica ed enterale proteica viene da molti considerata come un’alimentazione impropria, poiché i risultati non sono costanti; infatti non tutti i pazienti perdono peso come dovrebbero ed inoltre molti pazienti che hanno perso peso recuperano i chili persi. Gli Autori hanno voluto testare l’efficacia della NEP e/o la dieta proteico/aminoacidica nella riduzione del peso corporeo di pazienti obesi, valutando in modo accurato alcuni dati biochimici riferiti all’azione di ormoni quali DHEA, testosterone, insulina, grelina e fattori di degradazione di ormone della crescita. Il nostro protocollo terapeutico nutrizionale (NEP/dieta proteico-aminoacidica) è stato personalizzato secondo il risultato dei test chimico/ ormonali. In base alla risposta dei test di laboratorio è stato standardizzato un protocollo per la cura dell’obesità associando alla NEP una dieta proteica: il protocollo nutrizionale dimagrante si basa su un’alimentazione essenzialmente proteica. Mentre la NEP sembra permettere la rapida riduzione della massa grassa, la dieta proteico/ aminoacidica, unitamente all’attività fisica, consente di mantenere e migliorare nel tempo i risultati ottenuti. Rilevano ottimi risultati in pazienti affetti da: • semplice sovrappeso • obesità di grado I e II con BMI uguale al 35- 40% • obesità di grado III con BMI maggiore del 40%. Solo l’insufficienza renale con creatininemia maggiore di 1,4 è considerata criterio di esclusione. Le sostanze proteiche, contenute in forma liquida all’interno di una piccola sacca, sono introdotte direttamente nello stomaco del paziente, attraverso un sondino nasogastrico trasparente di soli 2 mm di diametro, in maniera lenta e continua, con l’ausilio di unapiccola pompa computerizzata. Nel protocollo suggerito dagli Autori l’apporto proteico è rapportato al peso ideale (1-1,5 gr di proteine per kg di peso ideale) ed una corretta complementazione micronutrizionale (liquidi, sali minerali, vitamine ed oligoelementi) è assicurata per l’ottimizzazione delle funzioni metaboliche. Durante i cicli di NEP, il peso corporeo e la chetonuria sono controllati giornalmente (la chetosi è ben tollerata con valori di chetonuria di 1-1,5 gr di chetoni/die); con cadenza settimanale è controllata la massa grassa. Il trattamento NEP/dieta proteico-aminoacidica è un trattamento esclusivamente medico personalizzato, deve essere pianificato secondo le indicazioni laboratoristiche ed esami ormonali di riferimento. Quando gli esami di laboratorio sono normali, il ciclo di dieta proteica può essere mantenuto fino al raggiungimento del calo ponderale desiderato. Pertanto possono essere previsti diversi cicli di NEP/dieta proteico-aminoacidica. Il primo ciclo NEP può avere una durata variabile da 7 a 15 giorni fino a 20 giorni. Successivamente, dopo una finestra di 5/10 giorni di NEP/dieta proteico-aminoacidica, secondo la risposta del paziente, si può reinserire un secondo ciclo NEP oppure un ciclo di 20 giorni di dieta proteica NEP/dieta proteico-aminoacidica (che si differenzia per le sue caratteristiche in diverse fasi), la quale, mantenendo la chetosi, determina un ulteriore calo della massa grassa. Il paziente successivamente viene inserito in un programma alimentare bilanciato, specialmente secondo le caratteristiche individuali in risposta ai dati di grelinemia, insulinemia e glicemia su curva da carico (programma personalizzato NEP Dimagrire). È stato notato come ripetuti cicli di NEP, intervallati da dieta proteica, sono ben tollerati ed altamente efficaci. La maggior parte dei pazienti non patisce la fame e l’umore e la motivazione sono ben mantenuti anche attraverso un contatto costante col paziente. I principali effetti collaterali che si registrano sono l’iperacidità gastrica e la costipazione che possono rendere necessaria la somministrazione di lansoprazolo e solfato di sodio. Il primo ciclo NEP determina la perdita di circa il 10% del peso corporeo tra il 10° e 20° giorno di terapia, tutto in dipendenza dai risultati di laboratorio riguardanti la grelina, insulinemia, glicemia t3, t4. Nei cicli successivi al primo la perdita di peso diventa significativa quando associata all’esercizio fisico che potrà variare dalla semplice passeggiata fatta per 60 minuti al giorno ad altre attività fisiche strettamente aerobiche dove la frequenza viene mantenuta al 60% per la durata di almeno un’ora. Il calo ponderale ottenuto è associato prevalentemente al calo della massa grassa.

Nuovo siero con vitamina C levogira stabilizzato con melatonina e resveratrolo. Prove di stabilità e uso clinico Matteo Tutino, Giuseppe Morici, L. Cavarra, Francesco Nanfitò, D. Camacaro, Vittorio Calabrese. Università di Palermo, Dipartimento di Biomedicina sperimentale e neuroscienze cliniche - Università di Catania, Dipartimento Biochimica Clinica Fino ad ora è stato difficile utilizzare la vitamina C nelle preparazioni cosmetiche a causa della sua instabilità. L’acido ascorbico infatti si ossida velocemente in seguito all’esposizione alla luce, alla temperatura e all’aria. In questo lavoro viene riportata la capacità della melatonina e del resveratrolo a stabilizzare la vitamina C levogira. Quest’ultima è infatti l’unica ad essere utilizzata a livello biochimico dalla cellula per la stabilizzazione della prolil-idrossilasi e per la conseguente attivazione del processo di formazione del collagene attraverso l’idrossilazione di prolina e lisina. In questo studio si vuole dimostrare come la melatonina conferisca stabilità alla vitamina C La melatonina è presente nella vitis vinifera, per poter creare un ambiente antiossidante naturale è stato quindi necessario aggiungere resveratrolo in un ambiente costituito da estratto puro di uve rosse. Il sinergismo melatonina/ resveratrolo è responsabile della stabilità ottenuta. Il siero cosmetico ottenuto con questa vitamina C levogira, melatonina e resveratrolo ha effetto anti-aging, inoltre agisce sia prevenendo che trattando le iper-pigmentazioni.

Il lavoro raccoglie l’esperienza di diversi gruppi di ricerca italiani coinvolti in studi sull’inquinamento da particolato atmosferico (particulate matter PM). In particolare è approfondito lo studio di diverse sorgenti e l’impatto delle stesse sulle concentrazioni e proprietà chimico-fisiche del PM in ambiente. Alcune sorgenti possono essere particolarmente impattanti rispetto all’emissione di alcuni composti di rilevanza per gli effetti sulla salute; ad esempio composti quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA), i quali possono essere modellati mediante QSAR per una previsione degli effetti mutageni.

Il saggio è frutto del lavoro da un gruppo di docenti costituito in seno alla SIDREA (Società Italiana Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale) con lo scopo di analizzare e valutare le eventuali nuove prospettive di studio della disciplina economico-aziendale.

The atmosphere is a carrier on which some natural and anthropogenic organic and inorganic chemicals are transported, and the wet and dry deposition events are the most important processes that remove those chemicals, depositing it on soil and water. A wide variety of different collectors were tested to evaluate site-specificity, seasonality and daily variability of settleable particle concentrations. Deposition fluxes of POPs showed spatial and seasonal variations, diagnostic ratios of PAHs on deposited particles, allowed the discrimination between pyrolytic or petrogenic sources. Congener pattern analysis and bulk deposition fluxes in rural sites confirmed long-range atmospheric transport of PCDDs/Fs. More and more sophisticated and newly designed deposition samplers have being used for characterization of deposited mercury, demonstrating the importance of rain scavenging and the relatively higher magnitude of Hg deposition from Chinese anthropogenic sources. Recently biological monitors demonstrated that PAH concentrations in lichens were comparable with concentrations measured in a conventional active sampler in an outdoor environment. In this review the authors explore the methodological approaches used for the assessment of atmospheric deposition, from the analysis of the sampling methods, the analytical procedures for chemical characterization of pollutants and the main results from the scientific literature.

En el presente trabajo se describe la experiencia en craneoestenosis con cirugía mínimamente invasiva, evaluando el diseño y eficacia de un nuevo craneotomo en cadáveres así como su aplicación clínica en un caso de sinostósis sagital con instrumentación endoscópica. Este procedimiento es sin duda un gran recurso en el tratamiento de las craneoestenosis brindando los beneficios de la cirugía mínimamente invasiva, eliminando la necesidad de grandes incisiones, disminuyendo el sangrado quirúrgico, reduciendo estancia hospitalaria y disminuyendo la morbilidad operatoria In this paper, we describe the experience with the use of endoscopic craniofacial procedures, evaluating the design and the efficacy of a new craniotome in cadavers and his clinical application in a case of sagittal synostosis for an endoscopic assisted cranioplasty. This procedure is a great option in the treatment of craniosynostosis, giving the benefits of minimal invasive surgery and eliminating the needing of big incisions, long hospital stay and reducing the postoperative morbidity

In order to studying the concentration and the chemical characterization of atmospheric particulate in the different season in all the Italian territory, inside the SITECOS project (PRIN 2004), a gravimetric sampling campaigns have been conducted. The PM10 and PM2.5 samplings were placed at the same time in different sites along the Italian peninsula. The sampling sites were: Bari, Taranto, Pollino (m.1800, remote site), Catania, Sesto Fiorentino, Florence, Arezzo, Grosseto, Capannori-LU, Prato, Montale-PT (rural site), Bologna and Monte Cimone (m.2100, remote site on Italian Apennines), Padua, Milan, San Colombano (m.2300, remote site on Italian Alps), Trieste and San Rocco a Muggia (TS). Daily PM2.5 and PM10 samples have been collected, to do a “sampling bank “, available for a further chemical / physical / toxicological characterization of atmospheric particulate Samples have been chemically characterized according to their main species: PAHs, inorganic ions and EC/OC in the PM2.5 samples; elements in the PM10 samples. In the Padana plain (Milan, Bologna, Padua) the PM concentration is uniform and a strong seasonal trend is observed, with the highest values in winter time and the lowest values in summer while PM concentration in S. Colombano and Monte Cimone sites show an opposite seasonality, with the highest values in summer and the lowest ones in winter. These data show a slight evolution during the winter’s day because of the height of the dispersion layer, in connection with microclimatic parameters; for example in Milan city during acute cases of pollution, the height is no more that 300m (Ferrero et al., 2006). Remote sites of S. Colombano and Monte Cimone in the winter time are above the boundary layer while during summer period they are on it. In the center of Italy PM seasonality concentration is less important while in the South Italy and in Sicily there is any seasonal trend. The reasons are, in part, linked to the different meteoclimatic features present in the Italian peninsula. Chemical composition data show a significant differences. In the North of Italy there is a strong seasonality of ionic component; in particular, during the winter, the Nitrate concentration is higher than the Sulfate one while the situation is opposed in summer. Ammonium does not show a strong seasonality, but it remains pretty constant; the same applies to Carbon. In the South of Italy cities, SO , NO 3 - and NH 4 + , primary component of inorganic ions, they do not show a seasonality with a Sulfate concentration that is always higher than Nitrates. In the center of Italy the seasonality is less marked thanks to the inorganic ions. Sulfate and Nitrate are similar from a percentage point of view. Also PAHs (expressed in weight/weight, quality of particulate), in the Padana plain, shows a strong seasonality, with a high percentage in the winter season and a lower one in summer (Ravindra et al., 2006). Over the year concentrations are constant in South of Italy, while in the center area, the seasonality is less strong. The vehicles traffic source is estimated to be one of the main PM source in the Padana plain, while in the South of Italy there are other sources like photochemistry reactivity, Saharan Dust events, etc. These results show a different role of PM sources along the Italian peninsula and they carry fundamental information for a correct management of the complex problem on a national scale. Ferrero, L., Lazzati, Z., Lo Porto, C., Perrone, M.G., Petraccone, S., Sangiorgi, G., Bolzacchini, E., (2006) Vertical distribution of particulate matter in the urban atmosphere of Milan. Poster. International Aerosol Conference 2006. Ravindra, K., Bencs, L., Wauters, E., Hoog, J., Deutsch, F., Roekens, E., Bleux, N., Berghmans, P., Van Grieken, R., (2006) Seasonal and sitespecific variation in vapour and aerosol phase PAHs over Flanders (Belgium) and their relation with anthropogenic activities. Atmospheric Environment 40 (2006) 771-785.