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Vengono anzitutto indicate le ragioni per cui il tema della coesione sociale per il nostro paese deve esere ritenuto prioritario. Si propongono le definizioni di coesione sociale proposte nel dibattito internazionale e le proposte metriche per misurarla empiricamente. Viene, infine, analizzato il ruolo che svolge il Terzo settore nel rafforzamento della coesione sociale utilizzando l'approccio proposto da H. Anheier.

L'intervento documenta innanzitutto i processi di frammentazione e individualizzazione in corso nel nostro paese che hanno portato il Censis nel 2008 a parlare di "spappolamento" del tessuto sociale. Analizza poi i dati Istat su separazioni e divorzi per dimostrare come il legame familiare sia sempre più fragile. Analizza il dibattito sul tema della coesione sociale e presenta le ragioni di chi sostiene che una società legata è anche chiusa e,quindi, inospitale.. Propone di rilanciare una politica di sostegno alla famiglia considerando la sua capacità di produrre capitale sociale e beni relazionali

Usando l'approccio teorico-metodologico della teoria relazionale, il contributo analizza sociologicamente il concetto di capitale sociale attraverso un percorso in quattro tappe che consistono in: a) definire cosa si intende con l'espressione capitale sociale, sulla base dell'analisi critica delle definizioni proposte dai principali autori di riferimento nella letteratura internazionale; b) far vedere, utilizzando lo schema AGIL, quali siano le forme del capitale sociale; c) verificare quali relazioni esistano tra le diverse forme di capitale sociale, sulla base dei risultati di alcune recenti ricerche empiriche; d) cercare di capire quale sarà il futuro del capitale sociale nella società dopo-moderna e se sia possibile intervenire per contrastarne il probabile decremento.

L'articolo introduce il numero monografico dedicato al tema della coesione sociale spiegando perchè è importante parlarne, quali sono i problemi concettuali e definitori che vanno approfonditi, che ruolo ha il Terzo settore nella creazione di maggiore coesione sociale nel contesto di un nuovo modello di welfare.

The paper defins generalized social capital as the shared feeling of belonging that is expressed as generalized trust toward the generalized other, and produces a specific relational good, namely social cohesion, which in turn reduces the risks of fragmentation within society at large. Moreover it allows both market and states to improve their own performances.According to mainstream approaches, generalized social capital is the good effect of a positive functioning of welfare systems. On the contrary, the author's thesis- following the results of the field surveys considered in the paper- mantains that the shared values and the attitude of generalizedtrust are the "emergent" effect of a very complex relational process involving the actor, his primary groups (family and life-worlds), and the associative formations and networks. Such process can be favoured by a subsidiary intervention on the part of State and market. Relying upon the analysis of the empirical data, the author claim that social cohesion can be produced along two distinct paths: one goes through the informal relationships and the involvement in Third Sector associations; the other relies on the welfare system. These two ways don't overlap, because different people are concerned in the two cases. In the end, the paper presents some proposals to revise the approaches of social policy that are currently figuring as prominent in Europe.