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Viene proposta una lettura "in paralleo" dei due principali centri della Caonia antica (Epiro settentrionale, odierna Albania), basata sulle vicende storiche, sul paesaggio urbani, sulle tecniche e i monumenti, sulla cultura materiale.

Il capitolo traccia un quadro ampio dei rapporti tra cultura archeologica italiana e il Paese Balcanico, dagli ultimi decenni dell'Ottocento fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. In particolare viene ricostruita l'attività della prima Missione Archeologica Italiana in Albania, retta da Luigi Ugolini dal 1925 al 1936, anno della sua morte. Si definiscono anche le attività della Missione successive alla morte di Ugolini, quando la Missione fu retta da Pirro Marconi e poi da Domenico Mustilli. In particolare si evidenziano le metodologie innovative poste in essere dalla Missione anteguerra, spesso misconosciuta e poco considerata nell'ambito della storia dell'archeologia italiana del Novecento.

Il saggio presenta i risultati della campagna di scavi e ricerche 2012 condotta nella città greca, romana e medievale di Phoinike, nel sud dell'Albania. Il progetto è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri Italiano fin dal 2000 ed è condotto in collaborazione fra l'Università di Bologna e l'Istituto Archeologico Albanese di Tirana. Si rende conto del ritrovamento di un importante casa di età ellenistica, degli scavi nell'agorà della città greca e nella basilica proto-bizantina e di saggi nel settore più antico del centro urbano epirota.

Viene presentato il risultato del lavoro della Missione Archeologica Italiana a Phoinike, in Albania, diretta dal 2000 dall'autore dell'articolo. Sono analizzati i risultati delle ricerche nel teatro, nell'agorà, nel quartiere di case, nella necropoli. Si analizzano i dati forniti utili per definire un quadro di cultura urbanistica, architettonica e figurativa dell'importante città per il periodo ellenistico. Sulla base dei dati forniti dallo scavo della necropoli, si traggono conclusioni sul quadro sociale e di provenienza etica degli abitanti.

Nella sede del congresso internazionale celebrativo dei 65 anni dell'archeologia albanese gli autori hanno presentato i risultati più recenti degli scavi della Missione italo-albanese nella città di Phoinike, nel sud dell'Albania. In particolare è stato discusso lo sttao nel quale si è rinvenuta l'agorà della città del periodo ellenistico, con imponenti strutture pertinenti a una cornice monumentale attorno a un tempio dorico già precedentemente noto.

Contributo che presenta i risultati degli scavi archeologici della Missione italo-albanese a Phoinike nell'anno 2012. Rilevante contributo sulle novità delle ricerche internazionali nella principale città greca dell'Epiro settentrionale

Il testo costituisce un'ampia introduzione al primo volume della Serie Monografica degli Scavi di Phoinike, in Albania meridionale, dove l'autore dirige dal 2000 annuali campagne di scavi e ricerche sostenute dal Ministero degli Affari Esteri Italoiano e in collaborazione con l'Istituto Archeologico albanese. Il testo mette in rilievo, argomentando in modo approfondito, le novità metodologiche del libro e i rilevanti risultati scientifici raggiunti.

Il contributo propone un nuovo studio di un'importante abitazione di età ellenistica scavata a Phoinike (Epiro settentrionale) negli anni 1989-1991 e 2000-2002, le ultime ricerche a opera della Missione Archeologica Italiana diretta da S. De Maria. La lettura della sequenza dei vani della casa e i caratteri funzionali vengono posti a confronto con un noto passo del De architectura di Vitruvio, consacrato alle particolarità della casa greca del periodo classico ed ellenistico. Si discute della legittimità metodologica del confronto con la fonte scritta e si inquadra la casa di Phoinike nel panorama dell'edilizia privata di età ellenistica nell'intero Mediterraneo del IV-II sec. a.C. Particolari suggestioni interpretative scaturiscono da una lettura comparata fra le case di Delo, Pergamo, Eretria, Morgantina e Solunto, poste a confronto con l'edificio di nuova scoperta a Phoinike.

Il contributo condensa dieci anni di lavori della missione archeologica diretta dall'Autore a Phoinike, antico Epiro, attuale Albania meridionale. Oltre ai risultati degli scavi e degli studi eseguiti, che hanno riguardato cinque diversi settori e un vasto territorio della città, si presentano anche le attività formative messe in campo per giovani archeologi in formazione e gli importanti lavori di restauro realizzati nel quartiere delle case ellenistiche, nel tempio sulla piazza dell'agorà, nel teatro, nella necropoli. Il progetto Phoinike è sostenuto da oltre un decennio, fin dal primo anno, dal Ministero degli Affari Esteri Italiano.

Il saggio espone i risultati più recenti degli scavi effettuati a Phoinike, nell'Albania meridionale, dalla Missione archeologica italiana diretta dall'A. L'interesse del lavoro si estende poi alla formazione delle città, nel IV sec. a.C., in una regione - l'Epiro settentrionale - che è caratterizzata piuttosto da un'occupazione del territorio su base agro-pastorale e per villaggi. Vengono esaminati anche i casi dei fenomeni urbani di Butrinto e Antigonea. Dall'attenta analisi dei dati storico-cronologici e della cultura materiale derivanti dalle ricerche a Phoinike, si propone una lettura che vede l'emergere, in Caonia, di un centro egemone - Phoinike appunto - che, sullo scorcio del IV sec. a.C., ha già assunto i caratteri di una città, con schema urbanistico non ortogonale. Questo fatto è posto in relazione con la natura del suolo, particolarmente accidentato e posto alla sommità di una collina scoscesa. Si evidenziano anche gli aspetti monumentali e architettonici, sia pubblici che privati.

Lo studio presenta esemplari di stele funerarie ellenistiche (III sec. a.C.) recentemente rinvenute nella necropoli di Phoinike, nell'antico Epiro, attuale Albania meridionale. Vengono esaminati gli aspetti formali e decorativi, inquadrandoli nella coeva produzione di stele funerarie nella regione. E' inoltre studiato un testo epigrafico, che reca l'importante testimonianza nella città di un individuo di provenienza lucana. Il dato è posto in relazione con testimonianze storiche di particolare rilevanaza.

Il contributo riguarda il progresso degli scavi e delle ricerche nella città greca e romana, poi bizantina, di Phoinike, nell'Albania meridionale, dove l'A. dirige una Missione Archeologica da oltre dieci anni. In particolare si presentano le novità rilevanti nello studio del teatro ellenistico, dell'agorà, del circuito delle mura. Il Colloquio è il più prestigioso incontro fra specialisti internazionali che operano nelle ricerche storiche e archeologiche sull'antico Epiro e sulla regione dell'Illiria meridionale, fra le attuali Albania e Grecia.

Il testo presenta il quinto volume dedicato ai risultati degli scavi e delle ricerche nella città epirota di Phoinike, nell'Albania meridionale, condotti dalla Missione Archeologica Italiana diretta dall'Autore e da un'équipe dell'Istituto Archeologico Albanese di Tirana. Si ricorda la ricorrenza dei dieci anni di attività e si presentano anche i risultati di alcuni scavi non compresi nel testo. In particolare gli importanti dati ottenuti con i saggi stratigrafici in un vano della Casa dei due peristili, un'abitazione di età ellenistica scavata nel pendio meridionale della collina sede della città antica.

Il testo è inserito nella rubrica della Rivista che aggiorna i dati sugli scavi recenti del Dipartimento di Archeologia e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. Phoinike è città ellenistica e romana del sud dell'Albania, dove dal 2000 è attiva una Missione Archeologica Italiana, diretta dall'Autore e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri Italiano.

Il contributo ha presentato ai convegnisti i risultati delle nuove ricerche condotte negli ultimi anni nella basilica paleocristiana di Phoinike nell'Albania meridionale, dove gli AA. conducono scavi con la Missione Archeologica Italiana dall'anno 2000. La basilica era già stata indagata da Luigi M. Ugolini nel 1926-27, ma con uno scavo incompleto e non sempre correttamente interpretato. Il contributo propone una nuova planimetria e un'interpretazione di tutti i dati di nuova acquisizione, fissando la cronologia della prima fase dell'edificio agli inizi del VI secolo d.C.

Il contributo costituisce la Prolusione tenuta al Congresso, su esplicito invito degli organizzatori (università di Bari, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Enti locali). L'incontro è stato organizzato nell'ambito di un Progetto Interreg III Italia-Albania, promosso dalla Regione Puglia e riguardante essenzialmente la conservazione e la tutela delle aree e dei Parchi archeologici dei due Paesi e le proposte per la valorizzazione nell'ambito di un turismo sostenibile. L'intervento ha riguardato la rilevante esperienza maturata durante un decennio di ricerche archeologiche e di progetti di restauro e valorizzazione da parte della Missione Archeologica Italiana dell'Università di Bologna nella città greca e romana di Phoinike, nel sud dell'Albania. Il "Progetto Phoinike" è stato presentato e ritenuto come un punto di riferimento per le esperienze di collaborazione culturale e scientifica fra i due Paesi adriatici.

Phoinike è città della Caonia (Epiro settentrionale) nota alle fonti antiche (soprattutto Polibio) come prospera e capoluogo del koinòn fra III e II sec. a.C. Questo ruolo importante della città è confermato dalla documentazione archeologica, molto incrementata grazie alle recenti ricerche italo-albanesi (2000-2007), seguite alle prime condotte da Luigi M. Ugolini (1926-1927). La città si formò probabilmente secondo un processo sinecistico nella seconda metà del IV sec. a.C., limitata originariamente al settore orientale del colle su cui fu alloggiata, poi progressivamente estesa (III-II sec. a.C.) verso ovest. Un tempio in antis, forse sorto sull’agorà, e le due fasi ellenistiche del teatro (uno dei maggiori dell’Epiro) attestano l’importanza dell’architettura pubblica, mentre un quartiere di case a peristilio, alloggiato su terrazze nel versante meridionale del colle, rivela il tono alto dell’edilizia domestica. Il sistema urbanistico, di tipo scenografico a terrazze, si adatta alla natura irregolare del suolo, secondo le tendenze in atto nell’urbanistica del periodo ellenistico. Gli scavi nella necropoli hanno portato significativi documenti per l’assetto sociale della città, che si rivela tendenzialmente egualitario, mentre nel territorio sono noti diversi centri, anche fortificati, destinati allo sfruttamento dell’agricoltura e all’allevamento transumante degli animali., Phoinike je haonski grad (sjeverni dio Epira) poznat u antičkim vrelima (osobito Polibije) kao bogati i glavni grad saveza na prijelazu 3. i 2. st. prije Kr. Ovu važnu ulogu grada potvrđuje arheološka dokumentacija, veoma dobro potkrijepljena novim italo-albanskim istraživanjima (2000. – 2007.), koja su nastavak istraživanja što ih je vodio Luigi M. Ugolini (1926. – 1927.). Grad se vjerojatno formirao u drugoj polovici 4. st. prije Kr. sinoikističkim procesom, koji je bio ograničen na istočni dio uzvišenja na kojem je bio utemeljen i kasnije proširen (3. - 2. st. prije Kr.) prema zapadu. Jedan templum in antis, podignut možda na agori, i dvije helenističke faze teatra (jednog od najvećih u Epiru) potvrđuju važnost javne arhitekture, dok dvije kuće s peristilom, smještene na terasama južnih obronaka brežuljka, otkrivaju karakter privatnog graditeljstva. Urbanistički sustav scenografskog tipa na terasama adaptirao se nepravilnoj prirodi zemljišta, prema tadašnjim urbanističkim tendencijama helenističkog razdoblja. Istraživanja na nekropoli donijela su značajne potvrde socijalne strukture grada koja je jednolična. Na obližnjem području zapaženi su i također utvrđeni različiti centri namijenjeni poljodjelskom iskorištavanju i migracijskom tipu uzgoja stoke., Phoinike is a Chaonian city (the northern part of Epirus) known in ancient sources (particularly Polybius) as the rich main city of the alliance at the transition from the 3rd to the 2nd centuries BC. This important role is confirmed archaeologically, very well documented by the recent Italian-Albanian excavations (2000 – 2007), as a continuation of the excavations led by Luigi M. Ugolini (1926 – 1927). The city was probably formed in the second half of the 4th century BC in a gradual process, which was limited to the eastern part of the height on which it was founded, and later (3rd-2nd cent. BC) extended towards the west. One templum in antis, perhaps erected on the agora, and two Hellenistic phases of the theater (one of the largest in Epirus) confirm the importance of the public architecture, while two houses with a peristyle, located on the terraces of the southern slopes of the hill, display the character of private architecture. The urban system of a scenographic type on terraces, was adapted to the irregular nature of the land, according to the urban development tendencies of the Hellenistic period. Excavations at the necropolis offered significant confirmation of the social structure of the city, which was uniform. In the nearby region, various centers were noted and also confirmed intended for agricultural exploitation and a migratory type of stock-breeding.

La Missione Archeologica Italiana dell'Università di Bologna a Phoinike, Albania Meridionale, ha dato luogo all'istituzione di un Centro per il Restauro Archeologico a Saranda, grazie al sostegno finanziario della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Cariplo di Milano. Breve nota informativa delle attività del Centro, di rilevanza internazionale.

L'articolo presenta una sintesi storica e archeologica dei dati conosciuti sulla città di Phoinike, nell'Albania meridionale, dove l'A. dirige dal 2000 una Missione Archeologica Italiana. La città in quel periodo ha svolto un ruolo importante, confermato dalle fonti storiche, sia per quanto riguarda lo stato epirota, sia nei rapporti con il mondo greco e con quello italico, Sono illustrati i monumenti, l'assetto urbanistico, la cultura materiale, e quella artistica, nonché gli aspeccia sociali.

L'articolo, che compare in una delle più accreditate riviste archeologiche italiane in campo internazionale, riassume i risultati di molti anni di ricerche svolte dalla Missione archeologica italiana diretta dall'autore nella città ellenistica e romana di Phoinike, nell'Epiro ora albanese. Le ricerche hanno del tutto rinnovato le conoscenze su questo centro antico, che svolse un ruolo importante nel Mediterraneo antico soprattutto in età ellenistica. Sono trattati gli scavi eseguiti in un quartiere di abitazioni, nel teatro, nell'agorà e nella necropoli della città.

Sono chiarite le circostanze e le modalità degli scavi a Phoinike nel triennio 2004-2006 da parte della Missione Archeologica Italiana dell'Università di Bologna, in collaborazione con l'Istituto Archeologico Albanese. L'autore è il direttore della Missione, sin dal suo nascere. Si passano in rassegna le aree oggetto di ricerche e si mettono in evidenza i principali risultati ottenuti, sia in sede storica che archeologica. Si tratta anche di problemi di conservazione e restauro del sito.

Il contributo prende in esame tutte le testimonianze epigrafiche, numismatiche e archeologiche del culto di Artemide in Caonia (Epiro) e particolarmente nella città di Phoinike. Si propone un'interpretazione politica e religiosa del culto, particolarmente in rapporto ai sistemi di pensiero identitari delle comunità epirote nel periodo ellenistico.

Il contributo costituisce la prolusione della giornata di studi dedicata alla figura di Luigi Ugolini dalla rappresentanza diplomatica italiana a Tirana, per celebrare gli 80 anni dall'inizio delle attività archeologiche in Albania. Viene messa a fuoco la figura scientifica dell'archeologo di Bertinoro, al di là delle contingenze politiche che ne hanno a lungo oscurata la rilevanza. Vengono delineate le attività di Ugolini a Phoinike e a Butrinto, ma anche in altri siti dell'Albania centro-meridionale. La sua attività viene collocata nel contesto dell'archeologia europea degli anni Venti e Trenta del Novecento, in particolare nei rapporti con l'archeologo francese Léon Rey, attivo in quegli stessi anni nella vicina Apollonia.

Dialogo sulla storia recente dell'archeologia albanese