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Il volume approfondisce lo studio sulla tela di Carlo Maratti con la Madonna del Rosario e santi che si trova nell’oratorio del SS. Rosario in S. Zita di Palermo. Nel primo saggio si riepiloga la produzione di Maratti o marattesca presente in Sicilia menzionando gli episodi più significativi e i principali studi di settore. Il secondo contributo prende in esame la committenza della compagnia del SS. Rosario ricostruendo per la prima volta, tramite indagini d’archivio, la consistenza sociale del sodalizio a partire dalla fine del Cinquecento. Il testo, quindi, lega la committenza di singoli personaggi alle varie produzioni storico-artistiche dell’oratorio fino a tutto il XVIII secolo e propone i modelli di riferimento locali per la configurazione decorativa dell’oratorio. In tale contesto si offre agli studiosi un’inedita ricostruzione delle vicende che hanno condotto all’incarico nei confronti di Maratti, legandolo strettamente all’apparato a stucco di Giacomo Serpotta e ad una disputa annosa tra ordini religiosi che si contendevano l’immagine della Patrona di Palermo, S. Rosalia. Si riprende, infine, il documento di commissione a Maratti, dimenticato da oltre sessant’anni e mai menzionato dagli studi sull’argomento, e se ne interpretano alcuni passaggi nodali in relazione a quanto emerso dalla ricerca d’archivio e sulle fonti primarie. Il terzo intervento riporta i risultati della diagnostica e delle osservazioni legate al restauro, posti in correlazione ad equivalenti dati provenienti da indagini condotte su altri dipinti di Maratti, il che consente di giungere a nuove conclusioni con l’apporto di elementi inediti e interpretazioni innovative. The volume explores the study of Carlo Maratti's canvas with the Madonna del Rosario and saints located in the oratory of SS. Rosary in S. Zita of Palermo. The first essay summarizes the production of Maratti or marattesca present in Sicily by mentioning the most significant episodes and the main sector studies. The second contribution examines the commissioning of the company of the SS. Rosario reconstructing for the first time, through archival investigations, the social consistency of the association from the end of the sixteenth century. The text, therefore, links the commissioning of individual characters to the various historical-artistic productions of the oratory up to the whole of the eighteenth century and proposes local reference models for the decorative configuration of the oratory. In this context, scholars are offered an unprecedented reconstruction of the events that led to the assignment against Maratti, closely linking him to the stucco apparatus of Giacomo Serpotta and to a long-standing dispute between religious orders that competed for the image of the Patron of Palermo, S. Rosalia. Finally, the commission document in Maratti, forgotten for over sixty years and never mentioned by studies on the subject, is resumed, and some key passages are interpreted in relation to what emerged from archival research and primary sources. The third intervention reports the results of diagnostics and observations related to the restoration, placed in correlation with equivalent data from investigations conducted on other paintings by Maratti, which allows for new conclusions to be reached with the contribution of unpublished elements and innovative interpretations.

Il saggio, partendo dalla presenza di Caravaggio in Sicilia, analizza la produzione artistica isolana del XVII secolo, con un particolare sguardo alla pittura, alla scultura lignea, alle arti decorative e all'architettura del val di Noto. Si evidenziano gli esiti degli apporti internazionali, dovuti alla presenza di artisti stranieri, e delle istanze dell'arte della Controriforma. Un ricco apparato iconografico supporta quanto analizzato nel contributo.

Sintesi con nuovi dati sulla pittura bolognese fra la fine del XVI e il XVVIII secolo, con particolare attenzione per esiti prodotti dalla 'riforma' carraccesca, nel catalogo di una mostra di grande risonanza che espone per la prima volta in Ungheria capolavori della pittura italiana provenienti da tutti i Paesi.

Attraverso i casi di due quadri conservati nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo si esemplifica quella che già Roberto Longhi chiamava la 'difficoltà' del Seicento, laddove, in assenza di notizie precise circa la provenienza dei dipinti, il lavoro del 'conoscitore' si fa particolarmente complesso. Attraverso numerose opere inedite viene restituita la fisionomia del pittore bolognese Giovanni Maria Viani.

Importanza della natura morta con fiori in relazione ai valori pittorici e iconografici nel XVII secolo. Saggio nel catalogo della mostra di Forlì (Musei di San Domenico).

Intervento introduttivo al convegno organizzato nel 2007 da D. Benati e R. Torlontano, dedicato al Barocco in Abruzzo. L'inervento ripercorre le vicende artistiche nel XVII e XVIII secolo, facendone emergere gli episodi salienti e richiamando aspetti meno noti, nell'intento di restituire al Barocco abruzzese l'importanza che gli è stata negata in passato, allorché i suoi principali monumenti sono stati cancellati per far posto a una restituzione unilaterale dell'arte medievale.