Search

Eminente francesista, Liana Nissim ha dedicato la sua intensa attività di ricerca al XIX secolo, in particolare a Gustave Flaubert e Stéphane Mallarmé. I suoi studi si sono concentrati anche sulle letterature francofone dell’Africa Nera e del Québec, che ha contribuito a introdurre in Italia e a diffondere su scala internazionale. Questo trittico di volumi «La grâce de montrer son âme dans le vêtement». Scrivere di tessuti, abiti e accessori illustra e approfondisce in molteplici direzioni una tematica a lei cara e ampiamente presente nei suoi lavori. Tramite la ricchezza delle metodologie e delle prospettive critiche, la comunità scientifica che ha condiviso con lei la passione per la ricerca e la dedizione alla vita universitaria vuole renderle un omaggio riconoscente.

Teatro migrante, l’opera drammaturgica di Marco Micone ha messo in scena costumi ed accessori che si caricano di una valenza che rinvia alla cultura d’origine offerta allo sguardo dello spettatore quebecchese. Essi appaiono come segni di un’identità che incontra un’alterità alla ricerca di un’accoglienza. L’opera prima, Gens du silence, declinata nelle sue tre versioni del 1982, del 1991 e del 1996, mostra, infatti, come l’uso dei costumi di scena risponda ad una esigenza di rappresentazione ...

Dans cet article nous Allons tracer un panorama des accords internationaux entre l’Italie et le Québec qui se sont construites dans le temps entre ces deux pays. L’Université de Bologne a été parmi les premières universités à signer des accords avec les universités québécoises. Nous allons présenter ici l’accord entre l’Université de Bologne et l’Université de Montréal qui a été le premier signé en Italie entre une université italienne et une université québécoises. Pour cadrer notre présentation nous allons consacrer un premier moment à la présentation des accords internationaux entre les universités italiennes et les universités québécoises à fin de montrer la diversité des secteurs qui sont envisagés dans les échanges universitaires. Dans un deuxième moment nous analyserons de près la spécificité de l’accord entre l’Université de Bologne et l’Université de Montréal.

L'articolo riporta tutte le attività culturali e scientifiche dell'anno 2011 sull'area francofona del Québec.

Pierre Daviault, linguista, traduttore, scrittore e professore, ha lasciato attraverso la sua opera una delle prime illustrazioni della lingua francese del Canada. Nelle riviste letterarie quebecchesi degli anni cinquanta il linguista pubblica le sue riflessione sulla traduzione nel Canada francofono. Attraverso un approccio antropologico il discorso che Pierre Daviault tiene sulla lingua ed in particolare sulla traduzione, mostra a che punto le sue analisi linguistiche sono rivelatrici dei meccanismi che si situano alla base di ogni tipo di costruzione identitaria. Illustrandoci la lingua in uso nel Canada francofono, il linguista offre anche la possibilità di leggere, in parallelo, una rappresentazione dell’identità canadese francese cosi come era pensata all’alba della modernità.

Come prendere in considerazione le diversità e variazioni francofone come opportunità per l’insegnamento della lingua francese? Segno di adeguazione al contesto pluriculturale e della promozione delle competenze plurilingue, una tale didattica deve “elaborare un lutto” per permettere al francese di tornare ad essere lingua di scambio: ripensare il suo rapporto con la storia, mettere a distanza la “finzione ideologica” (Sherry Simon), liberare la didattica del francese dal “trauma della decolonizzazione”, come le sue ex-colonie si sono ormai liberate dal “trauma della colonizzazione”. Ma la loro lingua porta il segno di questo lavoro sulla lingua, ed è venuto il tempo di riconoscerlo, valorizzarlo, insegnarlo con la nuova figura del docente francofono.

La question linguistique a été et est encore pour l’écrivain québécois un champ miné et un terrain de tensions perpétuelles. Dans le paysage littéraire québécois la parole s’est diversifiée et amplifiée de l’apport d’un certain nombre d’écrivains qui, pour avoir fréquenté d’autres langues que le français, n’en ont pas moins cru nécessaire d’intervenir dans le débat sur cette langue . Marco Micone, écrivain québécois d’origine italienne et professeur d’Italien, nous a livré une série de réflexions et d’interventions sur la question du plurilinguisme et du pluriculturalisme au Québec. A travers l’analyse de la pensée de Micone nourrie par une triple expérience (migrante-enseignante-créative) et avec l’apport de l’anthropologie du langage et de l’anthropologie culturelle, nous déduirons un cadre de référence. En partant de sa biographie linguistique, cet auteur-professeur emblématique annonce, selon nous, une pédagogie interculturelle et un modèle d’élaboration identitaire exprimés par un double défi : celui de l’écrivain et celui de l’enseignant.