Michela Ramadori, Pignataro, Francesco - Sanchirico, Simona - Nizzo, Valentino - Serlorenzi, Mirella - Di Paolo, Silvana - Condò, Francesca - Gasperetti, Gabriella - Smigiel, Agnieszka - Pennacchia, Laura - Abbondanza, Letizia - Reali, Chiara - Rossi, Angela Maria - Vaticano, Valeria - Barbanera, Marcello - Lattanzi, Vito - Ungaro, Lucrezia - Schettini, Maria Caterina - Vigliarolo, Paolo - Borgognoni, Claudio - Caruso, Carlotta - Delpino, Chiara - Frapiccini, Nicoletta - Ripanti, Francesco - Gagliardi, Isabella - Gambatesa, Antonio - Romanò, Eleonora - Susini, Fabiana - Padiglione, Vincenzo - Lampis, Antonio - Bruschetti, Paolo - Pagano, Fabio - Zalabra, Federica - Muttillo, Brunella - Ramazzotti, Marco - Batino, Sabrina - Romi, Paola - Cerato, Ivana - Valenti, Marco - Zanini, Enrico - Gioia, Patrizia - Cifarelli, Francesco Maria - Cecamore, Claudia - Di Berti, Marta - Di Ronza, Francesca - Leopardi, Laura - Zumpano, Giovanna - Dal Fiume, Lara - Guerzoni, Rita - Bergamini, Simone - Osti, Giulia - Pirani, Margherita - Lombardi, Rino - Cecalupo, Chiara - Pagano, Fabio - Castro, Salvo - Mannino, Francesco - Politano, Franco - Tomarchio, Elvira - Marroquìn, Lucìa Dìaz - Bonacini, Elisa - Castorina, Alessandra - Cavalieri, Marco - Cataldo, Lucia - Janulardo, Ettore - Colaneri, Claudia - la Delfa, Pascal - Visser Travagli, Anna Maria - Cuadra Rubio, Rocio - Distefano, Giovanni - Ferraro, Angelica - Fardella, Daniela - Maniello, Donato - Amoretti, Valeria - Palmentola, Paola - Iastilla, Michele - Patané, Rosario P.A. - Ramadori, Michela - Ripà, Silvia, Pignataro, Francesco - Sanchirico, Simona - Smith, Christopher, and Ramadori, Michela
Il museo, caratterizzato dalle tradizionali funzioni di conservazione, tutela, comunicazione e ricerca scientifica, è oggi chiamato ad avvicinarsi a modelli di sviluppo economico simili a quelli delle politiche industriali. Benché si differenzi dalle mostre temporanee per finalità, modalità e mezzi senza costituirne un’alternativa, è in dialettica con esse, di durata limitata nel tempo e quindi utilizzate come strumento di marketing con un ruolo assimilabile a quello, nelle imprese commerciali, del lancio di un nuovo prodotto avente permanenza limitata sul mercato. Mentre in passato le mostre di oggetti antichi hanno dato luogo talvolta a istituzioni stabili - come la Mostra archeologica nelle Terme di Diocleziano (1911) che ha portato alla realizzazione del Museo dell’Impero Romano (1927) e la Mostra Augustea della Romanità (1937) a quello della Civiltà Romana (1952) - oggi, affermatesi le mostre come fenomeno di massa con le blockbuster exhibition (che attirano un numeroso pubblico indifferenziato), il museo, per sopravvivere nell’era del consumismo culturale, deve costituirne un’alternativa valida in grado di interessare i visitatori senza compromettere la propria natura o cambiare identità. Il fattore tempo oggi appare nodo essenziale nella vita del museo che, per assolvere le sue funzioni, non può essere concepito come un’istituzione immobile ma è chiamato a modificarsi, essere dinamico, immersivo, multisensoriale… per definirlo con un unico termine: “liquido”. La liquidità che oggi investe il museo e le sue attività nasce in primo luogo dalla necessità di rispondere ai bisogni della società liquida, dai legami mutevoli, offrendo la possibilità di coniugarsi anche con le esigenze dettate dal modello di sviluppo economico a cui è chiamato ad adeguarsi. Il museo liquido, frutto di una evoluzione storica, le potenzialità e i rischi che ne possono derivare sono oggetto del presente contributo.