Negli ultimi anni la prevenzione e il trattamento dell?obesit� hanno rivestito un ruolo di primaria importanza per salute pubblica in tutto il mondo. Anche se � ormai noto che un regolare consumo di frutta e verdure � associato a una riduzione di peso e a benefici per la salute, il consumo di tali prodotti � ben lontano dalle cinque porzioni al giorno raccomandate, specialmente nei bambini (WHO, 2012). Tra i differenti fattori che influenzano il consumo di frutta e verdura, la dimensione edonistica gioca un ruolo fondamentale. Essa � il risultato di complesse interazioni tra determinanti percettive e comportamentali ed � strettamente associata al concetto di familiarit� e neofobia (Nicklaus et al., 2005). Falciglia et al, (2000) hanno riportato evidenze di una correlazione negativa tra neofobia alimentare e consumo di frutta e vedura, nonostante ci� il ruolo della neofobia, della familiarit� e delle preferenze sullo stato nutrizionale non � chiaro. Negli ultimi 30 anni, ricerche sulle abitudini alimentari dei bambini hanno identificato diverse variabili che possono aumentare il consumo di alcuni alimenti. In accordo con la teoria sociale dell?apprendimento (Bandura 1977), l?imitazione di comportamenti pu� avere una forte influenza nel cambiare le scelte alimentari. In aggiunta, i bambini hanno molte pi� probabilit� di imitare un modello, quando il loro comportamento � premiato, sia tale modello coetaneo o poco pi� grande, e in particolare se esso viene da loro ammirato. Un?altra strategia influente nella modificazione delle abitudini alimentari sono le esposizioni ripetute a uno specifico alimento. Assaggi ripetuti, infatti aumentano la familiarit�, con la possibilit� di estendere la preferenza anche per alimenti che inizialmente erano sgraditi (Cooke et al., 2011). Un approccio differente per implementare il consumo di prodotti specifici � quello di aumentare la variet� degli alimenti offerti. E? noto che la variet� in un pasto aumenta il consumo. Quindi, questo fattore potrebbe essere usato per promuovere il consumo di frutta e verdura nei bambini (Forestell et al., 2007). La presente tesi di dottorato affronta questo tema in tre capitoli. Lo scopo del Capitolo 1 � stato quello di esplorare, sviluppare e validare un questionario per valutare la neofobia alimentare in bambini italiani della scuola elementare. Nel Capitolo 2 sono presentati due studi che riguardano lo stato nutrizionale in relazione alla dimensione sensoriale. Nel primo studio � stata indagata la relazione tra soglie gustative e composizione corporea negli adulti. Tale studio � stato condotto in via priminare sugli adulti per approfondire le conoscenze in questo campo d?indagine in vista di mettere a punto nuove ricerche sui bambini. Il secondo studio di questo capitolo si � occupato di indagare la relazione tra preferenze alimentari, tratti neofobici e composizione corporea nei bambini. Lo scopo del Capitolo 3 � stato di esaminare l?effetto di diverse strategie nell?aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini. In particolare, il primo esperimento presentato, � stato condotto in Italia, coivolgendo bambini della scuole elementari del comune di Milano; mentre il secondo ha visto la partecipazione di bambini danesi della citt� di Copenhagen. Cooke, L., J., Chambers, L., C., A�es, E., V., & Wardle, J. (2011). Facilitating or undermining? The effect of reward on food acceptance. A narrative review. Appetite, 57, 493-497. Falciglia, G.A., Couch, S.C., Gribble, L.S., Pabst, S.M., & Frank, R. (2000). Food neophobia in childhood affects dietary variety. Journal of American Dietetic Association, 100, 1474-1478. Forestell, C.A., &, J.A. (2007). Early Determinants of Fruits and Vegetables Acceptance. Pediatrics, 120 (6), 1257-1254. Nicklaus, S., Boggio, V., Chabanet, C., & Issanchou, S. (2005). A prospective study of food variety seeking in childhood, adolescence and early adult life. Appetite, 44, 289-297.? Olsen, A., Ritz, C., Kraaij, L.W., & M�ller, P. (2012a). Children?s liking and intake and vegetables: A school-based intervention study. Food Quality and Preference, 23, 90-98. WHO, World Health Organization (2012). Population-based approaches to childhood obesity prevention. WHO Document Production Services, Geneva, Switzerland.