2008/2009 Il tema centrale del progetto di ricerca riguarda la valutazione delle politiche pubbliche regionali di sviluppo mediante l’introduzione di un approccio di tipo quantitativo; la valutazione è intesa come un processo di policy learning in grado non solo di stimare se e quanto un set di interventi sia stato efficace, ma anche di restituire capacità cognitiva ai soggetti interessati in vista di applicazioni future. In particolare, si vuole valutare l’applicabilità di metodologie statistiche consolidate in ambito valutativo, quali quelle afferenti al cosiddetto “approccio controfattuale” su tematiche scelte in coerenza con il Piano Unitario di Valutazione (PUV) della Regione FVG. Tale approccio ha il pregio di fornire stime robuste senza dover esplicitare la forma funzionale utilizzata, come accade, invece, nel caso di metodologie che si basano su modelli di stima parametrica - ad esempio, i modelli di regressione. Il lavoro, attraverso una ricognizione della letteratura esistente in materia, espone, innanzitutto, le motivazioni che spingono le pubbliche amministrazioni a dotarsi di sistemi di valutazione e pone in evidenza come, a livello di Unione Europea, soggetto istituzionale che ha spinto le Regioni a dotarsi di un piano di valutazione unitario per la politica regionale di sviluppo, non ci sia una visione univoca del concetto di valutazione. La “confusione concettuale” che ne deriva comporta distorsioni nella portata e nella fruizione delle evidenze che emergono dai singoli rapporti di valutazione generalmente realizzati nel caso di programmi di politica regionale di sviluppo. Tra tutti gli interventi pubblici oggetto di ricognizione la ricerca prende in esame il Docup Ob2, asse 4, misura 3: la misura consiste in un set di interventi (contributi, compartecipazione al costo) per la valorizzazione turistica del territorio alpino della cosiddetta “montagna marginale”. Essendo la partecipazione al programma su base volontaria, esiste un’elevata probabilità di autoselezione dei partecipanti. Di conseguenza, la metodologia scelta per la valutazione è il Difference in Difference design con assunto di parallelismo nei trend. L’analisi viene condotta sui 59 Comuni della montagna marginale del FVG, di cui 33 beneficiari di almeno uno degli interventi previsti dalla misura e 26 non partecipanti. La domanda valutativa a cui si cerca risposta è se e in che misura aver beneficiato dei contributi previsti abbia avuto un effetto sui flussi turistici nei comuni beneficiari, ovviamente in ottica controfattuale. Le variabili outcome oggetto di analisi sono la variazione annuale del flusso degli arrivi, delle presenze e la permanenza media. Dall’analisi emerge che l’aver partecipato al programma ha contribuito in modo significativo al contenimento del calo dei flussi turistici registrati dal 2000 al 2006. Infatti, sia per quanto riguarda gli arrivi turistici che le presenze turistiche e la permanenza media si osserva, nonostante il calo generalizzato che ha colpito il settore turistico regionale nel periodo in analisi, una riduzione significativa dei differenziali esistenti tra i Comuni che hanno beneficiato degli interventi e quelli che non hanno partecipato alla politica. Tuttavia, i risultati più importanti non riguardano soltanto le evidenze empiriche; l’analisi consente, infatti, di porre in evidenza quali siano i diversi limiti organizzativi e operativi che riducono l’efficacia della valutazione di policy in ambito regionale. I problemi attengono al coordinamento tra i diversi attori, alla frammentazione, incompletezza e instabilità dei sistemi di monitoraggio ed alla assenza di integrabilità tra fonti dirette e fonti indirette di dati. Nelle conclusioni si sottolinea come la valutazione d’impatto potrà essere significativamente applicata in futuro a condizione che: l’Amministrazione Regionale sia in grado di configurare la valutazione come una fase del processo di programmazione; a livello organizzativo, il committente e i gestori delle informazioni riescano a condividere l’obiettivo valutativo e ad impostare un percorso di armonizzazione delle banche dati esistenti e di predisposizione di sistemi di raccolta dati ad hoc, anche prendendo spunto dalla letteratura in materia. La Regione FVG, attraverso il Piano di Valutazione Unitario e il Piano di Monitoraggio Unitario, sembra dare una risposta che va in questa direzione. XXII Ciclo 1981