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Il sottotitolaggio è uno dei numerosi metodi di trasferimento e adattamento linguistico in cui si esplicita la traduzione audiovisiva. In virtù del fatto che comporta il trasferimento dalla lingua orale a quella scritta, questo metodo si contrappone agli altri – tra cui vi sono anche il famoso doppiaggio e il meno noto voice-over – che sono essenzialmente orali. Per questo motivo, il sottotitolaggio risulta la forma di trasferimento e adattamento più complessa e più interessante. Tradurre (sottotitoli, ma anche in senso più ampio) significa esplicitare un prototesto e allo stesso tempo preservare per quanto possibile ciò che è implicito nella poetica del prototesto. Lo scopo di questa tesi è appunto quello di applicare la teoria e il modello della traduttrice Elisa Perego ai sottotitoli del film di Arsen Anton Ostojić intitolato “Ta divna splitska noć” e di presentare un’analisi linguistica della traduzione e del testo originale prendendo in considerazione tutte quelle problematiche che concernono le difficoltà traduttive di un testo come quello di un film, caratterizzato da conversazioni piene di espressioni dal significato chiaro in lingua di partenza e che rappresentano una sfida per un traduttore che si voglia cimentare nella buona resa di esse nella lingua e nella cultura d’arrivo – l’italiano, in questo caso. Esistono vari metodi diversi tra loro per quanto riguarda misura e modalità di esplicitazione della poetica del prototesto. I tipi possibili di esplicitazione coincidono con quelli di traduzione. Il traduttore, allo scopo di riuscire nell’impresa, può servirsi di strategie quali straniamento e addomesticamento, nonché di prestiti, calchi, omissioni, esplicitazioni e simili. Proprio grazie a tali tecniche è stato possibile realizzare una traduzione quanto più fedele all’originale e che renda il lettore (o lo spettatore, nel caso della visione del film con i sottotitoli realizzati) quanto più vicino al film in sé per sé senza sentirsi estraneo agli avvenimenti, alle conversazioni tra personaggi, ai luoghi in cui è girato il tutto. Una traduzione per far sentire come a casa chi non conosca Spalato e le sue peculiarità attraverso un proiettore o lo schermo di una televisione o di un computer., Titlovanje ili podslovljavanje je jedna od brojnih tehnika audiovizualnog prevođenja. S obzirom na to da se prilikom titlovanja ostvaruje prijenos govornog oblika jezika u pisani oblik, ova metoda znatno se razlikuje od ostalih i upravo zbog toga predstavlja najkompliciraniji način prijenosa i jezične prilagodbe. U procesu prevođenja (u okviru titlovanja, ali i u širem smislu tog pojma) nastoji se sačuvati, koliko god je to moguće, sve ono što je implicitno u sadržaju izvornog teksta. Svrha je ovoga rada primijeniti teoriju i model prevoditeljice Else Perego u titlovanju filma Arsena Antona Ostojića pod nazivom „Ta divna splitska noć“ i predstaviti jezičnu analizu prijevoda izvornog teksta uzimajući u obzir sve izazove koji se odnose na poteškoće prijevoda jednog audiovizualnog teksta prepunog brojnih specifičnih izraza koje prevoditelj nastoji vjerno prevesti odnosno uskladiti s ciljnim jezikom i kulturom. Postoji više različitih tehnika adaptacije izvornog teksta; prevoditelj se adaptaciji može koristiti strategijama poput postranjivanja i podomaćivanja, to jest posuđenicama, kalkovima, izostavljanjem riječi, pojašnjenjima i slično. Upravo zahvaljujući tim strategijama bilo je moguće izraditi prijevod koji je vjeran originalu, ali koji ujedno i približava ciljnu publiku sadržaju filma. To je prijevod koji omogućuje da se – putem filmskog platna ili zaslona televizora ili računala – gledatelj filma osjeća kao kod kuće bez obzira na to koliko poznaje grad Split i njegove specifičnosti.

Background In recent years, several studies have been published on the prognosis of children with congenital solitary kidney (CSK), with controversial results, and a worldwide consensus on management and follow-up is lacking. In this consensus statement, the Italian Society of Pediatric Nephrology summarizes the current knowledge on CSK and presents recommendations for its management, including diagnostic approach, nutritional and lifestyle habits, and follow-up. Summary of the recommendations We recommend that any antenatal suspicion/diagnosis of CSK be confirmed by neonatal ultrasound (US), avoiding the routine use of further imaging if no other anomalies of kidney/urinary tract are detected. A CSK without additional abnormalities is expected to undergo compensatory enlargement, which should be assessed by US. We recommend that urinalysis, but not blood tests or genetic analysis, be routinely performed at diagnosis in infants and children showing compensatory enlargement of the CSK. Extrarenal malformations should be searched for, particularly genital tract malformations in females. An excessive protein and salt intake should be avoided, while sport participation should not be restricted. We recommend a lifelong follow-up, which should be tailored on risk stratification, as follows: low risk: CSK with compensatory enlargement, medium risk: CSK without compensatory enlargement and/or additional CAKUT, and high risk: decreased GFR and/or proteinuria, and/or hypertension. We recommend that in children at low-risk periodic US, urinalysis and BP measurement be performed; in those at medium risk, we recommend that serum creatinine also be measured; in high-risk children, the schedule has to be tailored according to kidney function and clinical data.

La voce esamina l'evoluzione storica e concettuale della cosiddetta "interactional view", nata negli Stati Uniti negli anni '50-'60 e approdata in Italia alla fine degli anni '70, come un approccio che sposta l'attenzione dall'individuo alla famiglia, negli studi sulla comunicazione e la psicopatologia. L'interesse per la famiglia come sistema, dotato delle proprietà di tutti i sistemi aperti (e dunque ridondanza, omeostasi, interdipendenza), evolve negli anni '80 con la teoria dei sistemi organizzativamente chiusi, nella quale si sottolineano concetti come auto-organizzazione, co-evoluzione, conversazione. Il tema dell'identità e il ruolo dell'osservatore nel sistema vengono alla ribalta. Infine, le versioni più recenti della prospettiva relazionale portano in primo piano la narrazione di storie, come processo costitutivo dei sistemi umani,oltre che una risorsa-chiave per la terapia e per l'educazione.

La voce si sofferma sul ruolo e il significato della descrizione e della spiegazione nell'epistemologia sistemica. La prima rimanda al problema della percezione e dunque dell'osservatore. La seconda interpella il ruolo del linguaggio, e dei connettori semantici, nella costruzione del senso. Per finire, si sofferma sul rapporto tra questi due concetti e i processi narrativi: le storie sono modi per costruire descrizioni e spiegazioni del mondo in cui viviamo e di noi stessi.

La voce analizza alcune versioni del costruttivismo epistemologico, in relazione allo sviluppo della sistemica. Vengono citati alcuni degli autori che in modo significativo hanno contribuito all'affermarsi di un approccio costruttivista nel campo della teoria dei sistemi osservanti (von Foerster), nella teoria della conoscenza e nell'insegnamento della matematica (von Glasersfeld), nella psicologia culturale (Munari e Fabbri), nella psicologia sociale (Gergen), nella terapia della famiglia (Cecchin e Boscolo, Dell, Hoffman)