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Il contributo considera alcuni dei principali nodi d'attualità in tema di lavoro e tecnologie, in particolare in tema di lavoro su/mediante piattaforma: la qualificazione, la responsabilità civile verso terzi, la contrattazione collettiva e le relazioni sindacali. This essay considers some of the main topical issues in the field of work and technology, in particular platform-based work: qualification, third-party liability, collective bargaining and labour relations.

Sommario: 1. L’infermità comportante assenza dal lavoro pubblico – 2. La regolazione collettiva – 3. Dalla comunicazione alla certificazione della malattia – 4. Le visite domiciliari di controllo – 5. Lo svolgimento di altre attività durante la malattia – 6. Le sanzioni e i disincentivi economici – 7. Le esigenze di diagnosi e cura: i permessi per l’espletamento di visite e terapie in orario di lavoro.

Il volume offre un quadro organico della struttura giuridica della sicurezza sociale italiana e dei singoli istituti che la compongono, tenendo conto del formante giurisprudenziale e di quello dottrinale. A tal fine, ad una prima parte d'impostazione sistematica, che tiene conto delle due dimensioni dell'assistenza sociale e della previdenza sociale, con un apposito focus dedicato alla dimensione internazionale ed eurounitaria, segue l'esposizione dei fondamentali istituti della materia. La stesura del volume è frutto del lavoro di una pluralità di studiosi accomunati dall’interesse scientifico per il diritto della previdenza sociale: ferma restando la sinergica opera comune, ciascuno è autore di uno o più capitoli che tengono conto dei rispettivi percorsi di ricerca.

Il contributo approfondisce gli argomenti a favore e quelli contrari all'estensione dell'art. 2116 comma 1 alle prestazioni d'i.v.s. dei lavoratori parasobordinati, giungendo l'Autore in conclusione a propendere a favore dell'estensione, in attesa che la Cssazione si pronunci in proposito.

Moving from the release by Inps in 2019 of the online consultation services for individual contributory positions which is expressly aimed at facilitating the submission of contributory omissions reports to public authorities, this essay analyzes the peculiar case law construction of the discipline of the legal deadline for paying social security contributions. In the opinion of the Author, since 1995 in this legal discipline it is possible to identify a function of encouraging the employee to report the failed or irregular payment of the social security contributions. The technological evolution today facilitates this function of public transparency for the purposes of complaints. A different purpose is implied by public employment laws, according to which the employee is not subject to a deadline for reporting incomplete social security contribution files, which now can be regularized by public employers with greater ease on the basis of a legal provision of 2019.

Based on an analysis of the scope and consequences of the core freedoms of establishment and of provision of services guaranteed by the Treaty on the Functioning of the European Union, this paper focuses on some of the related labour law implications. In particular, a favorable opinion is expressed on the two recent European directives on the transnational posting of workers; a mainly favorable view is expressed on the European discipline of recognition of professional qualifications; and a critical opinion is expressed on the unresolved problems raised by the well-known case law of the Court of Justice of EU on the relationship between the two entrepreneurial core freedoms and the right to strike.

This essay examines the legal relevance of information in social security relationships between worker, employer and social security institution. In particular it analyzes the legal rights of the worker as regards the duties of social security institutions. The latter have the obligation of the correct storage and also making available online of contributory data related to individual careers. In this regard, it may be argued a contractual liability in the event of damage suffered due to inaccurate information communicated by the social security institution to the citizen. In any case, also in this context the advent of the technological factor must be assessed favorably. The recent increase of telematization of the contributory archives of social security institutions allows a more rapid and effective circulation of information, in the interest of individual workers and also of the community.

El presente artículo examina, en primer lugar, la disciplina jurídica que regula los requisitos por razón de edad y años cotizados necesarios para la jubilación en Italia. En particular analiza la principal novedad introducida con el Decreto Ley n.º 4/2019, es decir, la jubilación anticipada a “cuota 100” que requiere al menos 38 años de cotización y 62 años de edad, siempre que se obtengan como máximo en 2021. Se trata de una reducción de 5 años de edad respecto a los anteriores requisitos de jubilación. Esta intervención legislativa de 2019, asimismo, ha suspendido hasta 2026 la consideración jurídica de la esperanza de vida que aumentaba de forma automática los requisitos de jubilación (establecido con una importante normativa de 2010-2011). La opinión del autor es que estas recientes ventajas para la jubilación son un privilegio incoherente respecto a la evolución del sistema de pensiones italiano de las últimas décadas. En segundo lugar, el presente trabajo contextualiza el citado marco jurídico, mediante los principales datos económicos y demográficos que caracterizan el sistema de pensiones italiano. A la luz de dichos datos estadísticos, el autor opina que el sistema italiano sufre una serie de desequilibrios que ponen en peligro la viabilidad económica y social a medio-largo plazo. El desequilibrio más grave es el generacional, ya que pone en desventaja a los trabajadores más jóvenes.

SOMMARIO: I. Fonti e tipologie di mobilità dei dipendenti pubblici - II. Assegnazione temporanea (c.d. comando o distacco); temporaneo servizio all’estero - III. Passaggio diretto tra amministrazioni diverse e altre forme di mobilità volontaria a titolo definitivo - IV. Passaggio di dipendenti per effetto di trasferimento di attività da soggetti pubblici - V. Mobilità collettiva per eccedenza di personale e collocamento in disponibilità.

El art. 2116 del Código Civil italiano establece que las prestaciones sociales «se deben al trabajador, incluso cuando el empleador no haya ingresado de forma regular las cuotas debidas a la Seguridad Social», siempre que dicha deuda no se haya extinguido por prescripción. Este artículo enfatiza el nexo jurídico entre esta cobertura asistencial pública “automática” y el plazo de extinción por prescripción de las cotizaciones a la Seguridad Social en el sistema italiano de protección social. En dicho nexo, establecido por el legislador, se puede constatar una función de incentivo a la vigilancia del trabajador sobre la integridad de su posición contributiva respecto a las futuras prestaciones de la Seguridad Social. Para incentivar las denuncias de omisión contributiva, hay que distinguir claramente entre el derecho a la libertad de expresión del trabajador y el derecho de denuncia ante las autoridades de vigilancia, al que no hay que imponer los límites de ejercicio propios del primero. Es importante, sobre todo, la eficacia disuasoria de la tutela legal contra cualquier reacción de represalia del empleador.

Il saggio esamina il rilievo dell’informazione nel triangolo di rapporti giuridici di previdenza sociale tra lavoratore, datore ed ente previdenziale. In questo ambito amministrativo, l’avvento del fattore tecnologico deve essere valutato assai favorevolmente: la recente telematizzazione degli archivi contributivi di molti degli enti favorisce una più rapida ed efficace circolazione delle informazioni, nell’interesse dei singoli lavoratori ed anche della collettività. In particolare, il presente scritto analizza la posizione giuridica soggettiva del lavoratore nei confronti degli enti previdenziali, i quali hanno l’obbligo della corretta conservazione e messa a disposizione anche telematica dei dati contributivi relativi alle carriere individuali. In proposito viene argomentata una responsabilità di tipo lato sensu contrattuale in caso di danni sofferti a causa di erronee informazioni comunicate dall’ente previdenziale al cittadino. Tale tipo di responsabilità deve ritenersi ravvisabile anche al di fuori dell’ipotesi espressamente prevista dall’art. 54 della l. n. 88/1989.

L’articolo approfondisce il nesso giuridico tra la copertura previdenziale cosiddetta automatica ex art. 2116 c.c. e il termine quinquennale di prescrizione dei contributi pensionistici. In tale nesso viene ravvisata una funzione d’incentivo alla sorveglianza del lavoratore sull’integrità della sua posizione previdenziale ai fini delle prestazioni d’invalidità, vecchiaia e superstiti. Per favorire le denunce d’omissione contributiva e quindi l’emersione delle condotte datoriali illegittime, è importante individuare un ampio margine di legittimità delle rimostranze dei lavoratori: all’esercizio del diritto di effettuare segnalazioni e richieste d’intervento alle autorità di vigilanza ispettiva, secondo l’opinione preferibile non sono applicabili i limiti di continenza formale e verità sostanziale propri del diritto di pubblica critica. Parimenti importante è l’esistenza nell’ordinamento di efficaci tutele contro le eventuali reazioni ritorsive datoriali. In particolare, resta cruciale la funzione strumentale che, ai fini dell’effettiva fruizione dei diritti in costanza di rapporto lavorativo, hanno i limiti giuridici al licenziamento con il relativo apparato rimediale. Quest’ultimo è stato rafforzato dalla l. n. 179/2017 sul c.d. whistleblowing e soprattutto dall’importante pronuncia della Consulta n. 194/2018 sulle indennità risarcitorie in caso di licenziamento illegittimo di lavoratori assunti in base al d.lgs. n. 23/2015. This essay explores the link between the so-called automatic social benefits coverage pursuant to the first paragraph of Article 2116 of the Italian Civil Code and the five-year limitation period for the payment of compulsory contributions of social security. The function of this legal link can be seen as one encouraging the employee to supervise the completeness of payments registered in his social security contributions account for the purposes of invalidity, old age and survivors benefits. In order to encourage the allegations of failure to pay contributions and, therefore, the emergence of illegal employer conducts, it is important to identify a wide margin of legitimacy for workers’ complaints: the limits (linguistic self-restraint and substantial truth) applicable to individual right of public criticism should not apply to the right to make reports and requests for intervention to public authorities. Equally important is the existence of effective protections in the legal system against any retaliatory reactions by employers. For the purposes of effective fruition of the rights arising from the employment relationship, the legal limits to dismissal remain crucial. Protections against unlawful dismissal were strengthened by law no. 179/2017 on whistleblowing and, above all, by the ruling of the Italian Constitutional Court no. 194/2018 on monetary indemnities in the event of unlawful dismissal of workers hired in accordance to Legislative Decree no. 23/2015.

Il contributo esamina la disciplina giuridica dei requisiti anagrafico-contributivi necessari per il pensionamento in Italia, in particolare la novità principale introdotta con il d.l. n. 4/2019, ossia la pensione anticipata a “quota 100” con almeno 38 anni di contribuzione previdenziale e 62 anni di età, purché maturati entro il 2021. Trattasi di una riduzione di ben 5 anni d’età dei requisiti pensionistici previgenti. Questo intervento legislativo del 2019 ha inoltre sospeso fino al 2026 il rilievo giuridico dell’aspettativa di vita ai fini dell’aumento automatico dei requisiti pensionistici (che era stato stabilito con un’importante normativa del 2010-2011). L’opinione dell’Autore è che queste neo-introdotte agevolazioni al pensionamento siano un privilegio disarmonico rispetto alle linee evolutive le sistema pensionistico italiano degli ultimi decenni, nonché incoerente rispetto alle esigenze prevedibili sulla base delle evidenze socio-economiche. Difatti il presente scritto offre inoltre una contestualizzazione del predetto assetto normativo, mediante i principali dati economici e demografici che caratterizzano il sistema pensionistico italiano: alla luce di tali dati statistici, l’Autore ravvisa che il sistema italiano soffra di una serie di squilibri che ne mettono in pericolo la sostenibilità economica e sociale di medio-lungo periodo. Il più grave squilibrio è quello generazionale, a svantaggio delle coorti di lavoratori attualmente giovani.

Il contributo approfondisce l’ambito d’applicazione soggettivo del principio codicistico dell’automaticità delle prestazioni previdenziali (art. 2116 c.c.). Muovendo dal rilievo generale di questa regola sancito nella giurisprudenza costituzionale, l’A. analizza gli argomenti a favore della sua applicabilità oltre il perimetro della subordinazione, aderendo al recente orientamento giurisprudenziale favorevole all’estensione della tutela ai lavoratori non subordinati per i quali è il committente a soggiacere all’obbligazione contributiva. Per le collaborazioni etero-organizzate individuate dal Jobs act, comunque, la questione pare superata dal fatto che la disciplina del lavoro subordinato applicabile appare essere non solo quella lavoristica ma anche quella previdenziale. This essay examines the Italian legal principle stating the s.c. “automatic” right to social security benefits (art. 2116 of the Civil Code), in particular as regards its subjective scope. Moving from the importance of this legal rule as specified in the case law of the Constitutional Court, the Author analyses the reasons in favor of its applicability beyond the boundaries of subordinate employment relationships: he agrees with recent appeal courts case law in favor of the extension of this social protection to non-employee workers for whom the client is subject to the obligation to pay compulsory contributions to social security administration. For the s.c. hetero-organized type of autonomous labour contracts introduced by the 2015 Jobs Act, however, this issue does not arise, according to the Author, because for these contracts the applicable discipline of subordinate employment includes social security rights.

This essay highlights the different rationales of the legal disciplines applicable to private and public work as regards the limitation period for claims concerning the payment of social security contributions. In the case of employers in the private sector, the legislation provides for an incentive encouraging workers to report failure to pay contributions to public authorities. A different purpose is implied by public employment laws, according to which the employee is not subject to a deadline for reporting incomplete social security contribution files, which now can be regularized by public employers with greater ease on the basis of art. 19 of Legislative Decree no. 4/2019 (on the other hand, this new provision could also be seen as one allowing more claims by social security authorities for the payment of old compulsory contributions).

Il contributo analizza la disciplina dell'UE in tema di riconoscimento delle qualifiche e dei titoli professionali di lavoratori subordinati, autonomi, professionisti, imprenditori (comprese le questioni inerenti a titoli e cittadini extra-UE). In particolare, vengono considerate le regole semplificate al fine della prestazione di servizi transfrontaliera e soprattutto il triplice regime di riconoscimento (automatico per armonizzazione della disciplina materiale speciale, per esperienza professionale, regime generale residuale) finalizzato alla libertà di stabilimento, oltreché la casistica specifica (riconoscimento parziale, accesso al pubblico impiego, valenza dei tirocini professionali, disciplina speciale per le professioni legali, etc.). Il delineato quadro denota un’evoluzione normativa notevole negli ultimi due decenni, assai apprezzabile ma ancora non pienamente soddisfacente.

Il contributo analizza la disciplina, contenuta nel Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea e nelle principali fonti di diritto derivato, in tema di libera prestazione di servizi e libertà di stabilimento delle imprese e dei lavoratori autonomi, alla luce delle fondamentali evoluzioni che nei decenni sono state introdotte dalla giurisprudenza della Corte di Lussemburgo su numerosi versanti regolativi: innovazioni spesso, ma non sempre, apprezzabili favorevolmente in termini di politica del diritto, secondo l'opinione dell'autore.

Il volume s’incentra sul principio d’automaticità delle prestazioni previdenziali, in base al quale a talune condizioni esse spettano al lavoratore anche quando la contribuzione obbligatoria non sia stata versata dal datore. Questa tutela mitiga i deleteri effetti dell’omissione contributiva, contemperando la necessità di finanziamento del sistema con le fondamentali esigenze di solidarietà sociale, ai fini dell’effettività e, quindi, dell’adeguatezza delle provvidenze (art. 38 Cost.). Nel centenario dalla sua prima apparizione in Italia nella disciplina infortunistica del 1917, la progressiva affermazione di questo principio, confluito nel Codice civile (art. 2116 c.c.), viene ricostruita criticamente sino agli sviluppi recenti. Anche a séguito di un’esplicita giurisprudenza costituzionale di fine secolo, difatti, è tutt’ora in corso un’espansione dell’ambito d’applicazione oggettivo e soggettivo di questa tutela. L’automaticità è declinata dal legislatore in maniera non omogenea per le diverse prestazioni: l’attenzione viene qui concentrata sulla tutela d’invalidità, vecchiaia e superstiti, al cui proposito si pongono le più delicate questioni di bilanciamento valoriale. Al centro della trattazione sono le responsabilità correlate all’automaticità dei diritti previdenziali, in particolare quelle del datore e dell’ente previdenziale. L’idea di responsabilità assume importanza anche con riguardo al crescente ruolo del lavoratore. Dalla ricostruzione emerge come la modulazione legale dei limiti, condizionanti l’applicazione dell’automaticità delle prestazioni, sia funzionale alla convergenza dell’interesse individuale con l’interesse pubblico: l’uno inerente all’integrità della posizione contributiva e l’altro all’effettività della riscossione.

Objective To determinate the accuracy and safety of implantation of the PORT-A-CATH®Fluoro Free®with CATH-FINDER® systemaidto determinate cathetertip position. Study Design The studyincluded32patients (15 males, 17 females) aged 51± 25 (mean ± s.d.) with malignantdiseaseneedinglong termintravenoustherapy. The CATH-FINDER® electroniccathetersensingdevicewasutilized to localize and position the central venous catheter tip.All patients underwent to post-operative chest x-ray and to a 2-weeks follow-up, to evaluate early complications. Results For the 32 portimplanted the operative time was 33,78± 5,39 minutes (mean ±s.d.). Allcathetertipswerepositionedaccurately(in the lower part of the superior vena cava) with CATH-FINDER® system, asconfirmed by chestradiography, performed 2 hours post implantation, and no patient required fluoroscopy. 20 ports(62,5%) wereplaced via the right subclavianvein, 5 (15,62%) via the leftsubclavianvein, 5 (15,62%) via the right innerjugularvein and 2 (6,25%) via the leftinnerjugularvein. No intraoperative or postoperative early complication wasdeveloped (suchasthrombophlebitis, hematoma, obstruction, pneumothorax,dislodgement or malposition of the central venous catheter). Discussion Implantation of the PORT-A-CATH® with the CATH-FINDER® system was performed easily, accurately and safely. The CATH-FINDER® system appears as an effective alternative to fluoroscopy peroperatively for accurate placement of catheter tip in the lower part of superior vena cava, by using the 3rd rib parasternally as external landmark. This determines a lower radiation exposure to staff and patients, and a significant reduction in cost placement.

From 1975 through 1987, 63 patients were treated by conservative surgery for severe rheumatic tricuspid stenosis; 82% were females, 18% males. Ages ranged from 20 to 67 years (mean: 40.2); 78% were in NYHA class III, 22% in class IV. In 34 patients (54%) tricuspid stenosis was associated to mitral valve disease and in 29 patients (46%) to mitral and aortic valve disease. The stenotic tricuspid valve was never found to be calcified. The surgical reconstruction was achieved by anteroseptal and posteroseptal commissurotomy associated with De Vega’s annuloplasty in 62 patients and with implantation of a Carpentier ring in one patient. The operative procedure used transforms the tricuspid valve into a bicuspid one with a wide anterior leaflet; the valvular area reaches normal size according to sex and body surface. Hemodynamically tested valve continence was satisfactory in all patients. Hospital mortality was 12.6%: three patients died in the group with mitral and tricuspid valve disease, and five in the group with mitral, aortic, and tricuspid valve disease. The postoperative Two-dimensional Doppler echocardiographic study never showed significant recurrent tricuspid stenosis, but a late development of tricuspid regurgitation, severe in four patients, mild in eight. Not one of the survivors had to be reoperated for tricuspid valve disease. The authors emphasize that the conservative treatment of severe tricuspid stenosis has undoubtedly some advantages if compared to replacement when the high operative mortality reported in the literature and the complications related to the valvular prostheses are considered. Furthermore, the late tricuspid regurgitation, mild or severe, cannot be considered residual to the conservative procedure, but due to the progressing annular dilatation which usually develops in patients with a preoperatively dilated (3.5 cm) right ventricle.

The Model 6120 ball valve prosthesis introduced in 1965 is still strongly supported as a mitral valve substitute in many centers around the world. A current reassessment of the performance of this prosthesis is therefore pertinent to current medical practice. In this institution since 1974, 227 Starr-Edwards caged ball valves have been implanted in the mitral position during isolated valve replacement. Two models of caged ball valves were used concurrently: the silastic ball valve in 108 patients (48%) and the composite strut "tract" valve in 119 (52%). Hospital mortality was 7%, and 8-year survival (standard error) was 74 (6%), with 100% follow-up, documenting 752 total patient-years. No late deaths were known to be valve related, and there were no cases of prosthetic thrombosis. The actuarial estimate of patients free from thromboembolism at 8 years was 89 (4%) with a linearized rate of 1.3% per year. At the most recent follow-up, 95% of the patients were in the New York Heart Association (NYHA) Classes I or II. These good results were partly due to an awareness at operation of ventricular outflow tract size requirements and to strict control of postoperative anticoagulation. We conclude that the Starr-Edwards ball valve is the mitral valve of choice in the young patient who is able to take anticoagulation drugs and has a left ventricular outflow tract of satisfactory size.