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Il volume tratta i risultati della mid-term review del progetto di grande rilevanza SoURCE- Sustainable Urban Cells, che si inquadra nell’ambito del Programma Esecutivo per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra la Repubblica Italiana ed il Regno di Svezia per gli anni 2010-2013. La tematica generale affrontata è quella della sostenibilità ambientale nelle aree urbane. Il contributo specifico tratteggia le prospettive di innovazione introdotte dalle smart grid, ne cita alcune significative applicazioni, segnala le politiche europee indirizzate al loro sviluppo ed il ruolo fondamentale che le smart grid assumono nella trasformazione delle città in smart cities.

Il presente lavoro contiene i risultati di una ricerca applicata effettuata dagli autori nell’ambito delle attività del Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università di Roma “La Sapienza”, oggetto peraltro di due tesi di laurea svolte nella Prima Facoltà di Architettura dello stesso Ateneo. Il tema riguarda l’illuminazione dell’abside e del transetto, prima fase di un programma che prevede il rifacimento completo del sistema di illuminazione della Basilica di S. Croce in Gerusalemme. Gli obiettivi principali del progetto prevedevano, tra gli altri, il contenimento dei livelli di illuminamento sugli affreschi all’interno dei limiti previsti per finalità conservative dalla normative vigenti; l’ottenimento di un corretto equilibrio delle luminanze per valorizzare al massimo le caratteristiche morfologiche dello spazio e la plasticità degli elementi scultorei; la sottolineatura della centralità dell’altare durante le celebrazioni; il contenimento dei fenomeni di abbagliamento sui celebranti e sui fedeli; la minimizzazione dell’impatto visivo degli apparecchi di illuminazione (anche ad impianto spento); la concentrazione degli apparecchi di illuminazione in un numero limitato di zone facilmente raggiungibili per le operazioni di manutenzione e puntamento. Nel presente lavoro vengono documentate tutte le fasi di lavoro che hanno condotto alla soluzione finale, attraverso le simulazioni, le misure di illuminamento e luminanza e le fotografie di cantiere. I risultati finali sono stati confrontati con quelli che caratterizzavano la soluzione precedente. This paper presents the results of an applied research developed in collaboration with Technical Physics Department of “Sapienza” University. The focus is a design method applied to Santa Croce in Gerusalemme Basilica indoor lighting. Main challenges has been illuminance values control on frescos, luminance balance on the surfaces and objects in order to enhance morphological characteristics of the Basilica and three dimensional characteristics of sculptures; the centrality of altar during the ceremonies; glare control for priests and believers; visual impact control of lighting fixtures, in switch on and off configuration; lighting fixtures layout in a particular way to optimise maintenance and aiming activities. Paper illustrates all the work phases, lighting simulations, mock-up, lighting measurements, final installation and presents, as conclusion, a generalization of results to use in Basilica with similar morphological and functional characteristics.

This paper presents a participatory process aimed at improving outdoor education in a primary school in Milan. The rationale of this work was that the psycho-physical benefits for children from outdoor living could be enhanced through outdoor education. Indeed, open-air environments are fit for supporting learning experiences, bringing out different abilities and improving well-being. Moreover, during the COVID-19 pandemic, schoolyards turned out to be a resource for overcoming physical distancing. Nevertheless, the availability of flexible physical environments and proper equipment for the educational goals is a basic condition for overcoming difficulties in the extensive use of outdoor spaces in schools. The purpose of this work was to support the school in designing new outdoor educational environments with a focused vision on the pedagogical context. Thus, the process was developed by a multidisciplinary team with the involvement of the students and the teaching staff. By the initial analytical stage, site and use conditions as well as emerging needs were enlightened. These outcomes were assumed to develop a design solution both suitable for the innovation goals and attentive to environmental aspects. The proposal was selected for funding by the Municipality and implemented. Finally, a three-year post-occupancy evaluation program started in the earliest stages of use. In conclusion, by the first monitoring activities, it emerged that outdoor educational experiences increased and diversified from the past, together with students’ perception of opportunities and benefits achieved from more frequent and longer work in external environments, and their expectation of involvement in proposing further implementations.

Currently, there is an increasing need to use ecological-environmental strategies that can contribute to human well-being and biodiversity in urban contexts that are complex systems with an increasingly diverse demand for ecosystem services. This becomes important especially for areas with high urban density which are those that determine the greatest impacts. Recent studies have related the increase of the COVID-19 pandemic to urban density, and the results seem to converge on the hypothesis that the lack of availability of urban space and high population concen-tration are factors contributing to the spread of disease. However, density consti-tutes both a problem and an opportunity to creating open spaces on a human scale, favoring the development and articulation of spaces that can more easily creep in and create the necessary conditions both for functional and environmental improve-ment and for mending the built environment. A dense environment suggests to work according to new logics that, starting from the optimization of existing spaces able to provide ecosystem services, experiment especially the “micro” and “intercon-nected” formula. The issue of interconnection in cities is complex as the continuity of connections, necessary to ensure the reticularity of spaces, is often inhibited by urban density. The idea is to replace the “structural continuity” with a “functional continuity” according to the “stepping stones” approach, borrowed from the ecology of the landscape. In analogy to the ecological networks approach, therefore, it is proposed to use this logic to enhance existing open spaces and create new ones with the aim of implementing overall urban quality.

The volume presents the results of the second year of the research project SoURCE- Sustainable Urban Cells.The joint methodology proposed by Swedish and Italian researchers, is aimed to compare management, planning and design models, with the final goal to strengthen the link between the two research systems. This specific chapter outlines the methodological approach to two Italian case studies, with particular reference to the basic criteria established by the procedure of identification of urban cells, to the main areas of analysis and to reference indicators.

Lo studio dei meccanismi di termoregolazione corporea ha subito un vistoso rilancio negli ultimi dieci anni. Le ragioni vanno ricercate non solo nella crescente sensibilità nei confronti della Indoor Environmental Quality (IEQ) e nell’analisi del rischio connesso ad attività lavorative in condizioni microclimatiche severe (calde o fredde), ma anche nel significativo sviluppo della fisiologia della termoregolazione corporea e dell’analisi dei meccanismi di scambio termico tra corpo umano e ambiente. Il presente lavoro ha come oggetto l’ottimizzazione del sistema di controllo del modello (sistema di controllo presente nel modello) di termoregolazione denominato THERMODE, inizialmente sviluppato da alcuni ricercatori del DETEC dell’Università di Napoli Federico II e dell’LPPE del CNRS di Strasburgo a metà degli anni ’90, di recente sottoposto, con la collaborazione del DIMEC dell’Università di Salerno, ad una profonda rivisitazione della componente “passiva” del modello che ha portato alla nuova versione denominata THERMODE 193. I risultati ottenuti potranno essere utilizzati in futuro come valida base di partenza per la riformulazione del sistema attivo (e/o passivo) alla base del modello, consentendo il raggiungimento di una miglior livello affidabilità, specialmente nelle situazioni ambientali più critiche.

Nel presente lavoro sono illustrati i risultati di una indagine sperimentale sulle condizioni di stress termico di addetti alla lavorazione di manufatti all’interno di cristallerie. Il monitoraggio delle condizioni microclimatiche, caratterizzate da elevati valori della temperatura media radiante specialmente in corrispondenza del forno di fusione del vetro, è stato effettuato attraverso un rilevamento in continuo dei parametri termoigrometrici. Per quanto attiene la misura delle principali variabili fisiologiche, sono stati misurati il dispendio energetico, la frequenza cardiaca, la temperatura della membrana timpanica e la perdita idrica nell’arco del turno di lavoro. I parametri fisiologici sono stati quindi interpretati e confrontati con i valori di riferimento proposti dalla norme tecniche per la rilevazione dello strain termico, ottenendo un sostanziale accordo tra valori previsti e misurati.