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2. Productive state of the oil &gas platforms: a classification proposal for the mining statistical review
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Antoncecchi, I, Camporeale, S, Da Riz, W, Grandi, S, Martinotti, V, Santocchi, N, Antoncecchi, I, Camporeale, S, Da Riz, W, Grandi, S, Martinotti, V, and Santocchi, N
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classification, Oil&Gas, platforms, terminology, decommissioning - Abstract
Over the last years in Italy, as well as in the rest of the world, the debate about the state of the Oil&Gas production platforms has caught more and more the attention of the media. This activity presents critical issues at social, environmental and economical levels for defining plans of mining closure and infrastructure decommissioning most of all. Establishing a scientific method to classify mining platforms and wells, and identifying an objective and systematic terminology, on the basis of their utility to reservoir production is becoming essential as well. The scientific literature uses a terminology for oil and gas wells, but on the contrary no international standard and common criteria are used for productive platforms. This paper aims at the proposal of a terminology and a classification method that could be adopted by the Italian Authorities for the analysis of the state of offshore Oil&Gas platforms, through the evaluation of the national database of the Italian Ministry of Economic Development - Directorate General for safety of Mining and Energy Activity (DGS-UNMIG)
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- 2017
3. unmig 1957-2017 Scheda E.4 - La Legge del 2 dicembre1994, n. 689
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Coppi, O, Grandi, S, Urtis R, Antoncecchi. I, Avoscan. T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti AS, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio E, D’elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce,, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, Antoncecchi, I, Antoncecchi, I., Coppi, O, Grandi, S, Urtis R, Antoncecchi. I, Avoscan. T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti AS, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio E, D’elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce,, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, Antoncecchi, I, and Antoncecchi, I.
- Abstract
SCHEDA E.4 - La Legge del 2 dicembre 1994, n. 689 “Ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare stipulata a Montego Bay, il 10 dicembre 1982” Con la Legge n. 689/1994 l’Italia ha ratificato La Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, ad oggi firmata da 157 Stati e ratificata da 167. In un contesto storico mondiale in cui il mare oltre la fascia delle 3 miglia nautiche antistanti i litorali era considerato “acque internazionali”, ossia di proprietà di nessuno Stato e quindi di libero accesso, l’introduzione di questa Legge rappresenta una novità assoluta volta a creare ordine giuridico ed economico (con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo anche privi di litorale1). Il Documento si basa sui principi di uso equo e pacifico delle risorse e della conservazione e protezione dell’ambiente marino in accordo con quanto espresso dalla Risoluzione n. 2749 (XXV) del 17 dicembre 1970, in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite dichiarò solennemente, che «l’area del fondo marino e degli oceani ed il loro sottosuolo, oltre i limiti della giurisdizione nazionale, così come le sue risorse, sono da considerarsi patrimonio comune dell’umanità» (Introduzione al Compendio dei documenti base “The Law of the Sea”, 2001). L’UNCLOS è composto quindi da diverse Parti volte a disciplinare: - la definizione e regolamentazione degli spazi marini con l’introduzione dell’esercizio della Piattaforma Continentale, della Zona Economica Esclusiva (ZEE), della Zona di Protezione Ecologica (ZPE), della Zona Contigua, dell’alto mare e dell’“Area” relativa alle acque internazionali (PART II, PART IV - VIII, PART IX-XI); - la navigazione internazionale (PART III); - la conservazione e protezione dell’ambiente marino (cooperazione internazionale e regionale, monitoraggi e valutazione ambientale) (PART XII); - le ricerche scientifiche (PART XII); - lo sviluppo e il trasferimento di tecnologia marina. La necessità di adottare un regolamento interna
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- 2017
4. Scheda G.10 - Gli Accordi per la sicurezza offshore: Istituzioni, Enti di Ricerca e Università (Ilaria Antoncecchi)
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Coppi, O, Grandi, S, Urtis, R, Antoncecchi, I, Avoscan, T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti, A, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio, E, D’Elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, Antoncecchi, I., Coppi, O, Grandi, S, Urtis, R, Antoncecchi, I, Avoscan, T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti, A, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio, E, D’Elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, and Antoncecchi, I.
- Abstract
SCHEDA G.10 - Gli Accordi per la sicurezza offshore: Istituzioni, Enti di Ricerca e Università Ai sensi del Codice dell’Ambiente, come modificato dall’art. 35 del Decreto Legge n. 83/2012, l’aumento del 3% delle royalties per la produzione di olio e gas versate dagli operatori sono destinate ad apposito capi - tolo del Ministero dello sviluppo economico per assicurare il pieno svolgimento delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare. A questo scopo e per rispondere alle prescrizioni della Direttiva 2013/30/UE la DGS-UNMIG ha avviato nel 2014 collaborazioni con Forze Armate, Centri di Ricerca ed Università per il conseguimento di obiettivi finalizzati a: - definizione di un indicatore di sicurezza e sostenibilità - miglioramento del monitoraggio e innovazione tecnologica - definizione di regolamentazione e best practices - dialogo e trasparenza con gli stakeholders. Questi obiettivi di progetto si pongono a supporto delle attività istituzionali legate alla sicurezza mineraria ed energetica portate avanti dalla Direzione. Gli accordi hanno in primo luogo permesso alla DGS-UNMIG di usufruire di una rete di conoscenze specifiche multidisciplinari applicate al settore della sicurezza con il coinvolgimento di professori, ricercatori, assegnisti di ricerca sia presso gli enti che in distacco presso la Direzione al fine di cooperare giornalmente su questi temi. Attraverso il network, così come ad oggi è ribattezzato l’insieme delle partnership sulla sicurezza, la Direzione ha la possibilità di studiare e produrre nuove conoscenze relativamente a temi di frontiera, pervenendo a risultati tecnici e rigorosi trattati con metodo scientifico e sperimentale: attraverso la misurazione, l’analisi, l’elaborazione e quando necessario ripartendo da nuove assunzioni. I primi risultati significativi sono emersi nel 2015 nell’ambito dei monitoraggi. Dopo un anno di attività infatti la Marina Militare e
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- 2017
5. Scheda G.7 - Il sisma del 2012 e la Commissione per l’esplorazione di idrocarburi e la sismicità in Emilia Romagna (ICHESE) (Ilaria Antoncecchi)
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Coppi, O, Grandi, S, Urtis R, Antoncecchi, I, Avoscan, T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti AS, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio E, D’elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, Urtis, R, Antoncecchi, I., Coppi, O, Grandi, S, Urtis R, Antoncecchi, I, Avoscan, T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti AS, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio E, D’elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, Urtis, R, and Antoncecchi, I.
- Abstract
SCHEDA G.7 - Il sisma del 2012 e la Commissione per l’esplorazione di idrocarburi e la sismicità in Emilia Romagna (ICHESE) Il 20 e il 29 maggio 2012 due eventi sismici, rispettivamente di magnitudo locale 5.9 e 5.8, interessarono l’area dell’Emilia Romagna intorno ai comuni di Finale Emilia e Mirandola, causando diversi danni soprattutto nelle aree prossime agli epicentri. Considerata la vocazione mineraria della Regione Emilia Romanga e il numero di impianti di coltivazione di idrocarburi, di stoccaggio di gas naturale e di produzione geotermica, l’allora Presidente della Regione chiese alla Protezione Civile di intervenire per far luce attraverso una Commissione scientifica autorevole sulle possibili correlazioni tra gli eventi sismici e le attività condotte sul territorio. La Protezione Civile ritenne quindi utile istituire una Commissione Internazionale di esperti oggi conosciuta con il nome di Commissione ICHESE (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region). La Commissione era costituita da 6 Membri: - Prof. Peter Styles - Presidente della Commissione e Professore di Geofisica applicata della Keele University - Prof. Paolo Gasparini - Segretario della Commissione e Professore Emerito di Geofisica all’Università di Napoli Federico II - Prof. Ernst Huenges - Capo della Sezione tecnologie di Reservoir al GFZ di Postdam - Prof. Paolo Scandone - Professore di Geologia Strutturale dell’Università di Pisa - Prof. Stanislaw Lasocki - Professore di Scienze della terra e capo del Dipartimento di Sismologia e fisica dell’interno della terra dell’Accademia delle Scienze di Varsavia - Ing. Franco Terlizzese - Direttore generale della Direzione generale delle Risorse Minerarie ed Energetiche (DGRME) del Ministero dello sviluppo economico italiano La DGS-UNMIG (allora DGRME), per il tramite del Direttore generale, partecipò intensamente ai lavori della Commissione e a febbraio del 2014 venne pubblicato il Rapporto degli studi
- Published
- 2017
6. Aerodynamic Issues in MDO for Preliminary Design of an Innovative Configuration
- Author
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MORINO L, DA RIZ W, DEL RIO V., BERNARDINI, Giovanni, Morino, L, Bernardini, Giovanni, DA RIZ, W, and DEL RIO, V.
- Published
- 2002
7. Aerodynamic Issues in MDO for Preliminary Design
- Author
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MORINO L, DA RIZ W, DEL RIO V., BERNARDINI, Giovanni, Morino, L, Bernardini, Giovanni, DA RIZ, W, and DEL RIO, V.
- Published
- 2001
8. Productive state of the oil&gas platforms: A classification proposal for the mining statistical review
- Author
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Antoncecchi, I., Camporeale, S., Da Riz, W., silvia grandi, Martinotti, V., and Santocchi, N.
9. Planning for a safe and sustainable decommissioning of offshore hydrocarbon platforms: Complexity and decision support systems. Preliminary considerations
- Author
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Grandi, S., Airoldi, D., ilaria antoncecchi, Camporeale, S., Danelli, A., Da Riz, W., Nigris, M., Girardi, P., Martinotti, V., and Santocchi, N.
10. Scheda G.10 - Gli Accordi per la sicurezza offshore: Istituzioni, Enti di Ricerca e Università (Ilaria Antoncecchi)
- Author
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Antoncecchi, I., Coppi, O, Grandi, S, Urtis, R, Antoncecchi, I, Avoscan, T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti, A, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio, E, D’Elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, and Zarri, F
- Subjects
Network, Offshore Safety, Sicurezza - Abstract
SCHEDA G.10 - Gli Accordi per la sicurezza offshore: Istituzioni, Enti di Ricerca e Università Ai sensi del Codice dell’Ambiente, come modificato dall’art. 35 del Decreto Legge n. 83/2012, l’aumento del 3% delle royalties per la produzione di olio e gas versate dagli operatori sono destinate ad apposito capi - tolo del Ministero dello sviluppo economico per assicurare il pieno svolgimento delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare. A questo scopo e per rispondere alle prescrizioni della Direttiva 2013/30/UE la DGS-UNMIG ha avviato nel 2014 collaborazioni con Forze Armate, Centri di Ricerca ed Università per il conseguimento di obiettivi finalizzati a: - definizione di un indicatore di sicurezza e sostenibilità - miglioramento del monitoraggio e innovazione tecnologica - definizione di regolamentazione e best practices - dialogo e trasparenza con gli stakeholders. Questi obiettivi di progetto si pongono a supporto delle attività istituzionali legate alla sicurezza mineraria ed energetica portate avanti dalla Direzione. Gli accordi hanno in primo luogo permesso alla DGS-UNMIG di usufruire di una rete di conoscenze specifiche multidisciplinari applicate al settore della sicurezza con il coinvolgimento di professori, ricercatori, assegnisti di ricerca sia presso gli enti che in distacco presso la Direzione al fine di cooperare giornalmente su questi temi. Attraverso il network, così come ad oggi è ribattezzato l’insieme delle partnership sulla sicurezza, la Direzione ha la possibilità di studiare e produrre nuove conoscenze relativamente a temi di frontiera, pervenendo a risultati tecnici e rigorosi trattati con metodo scientifico e sperimentale: attraverso la misurazione, l’analisi, l’elaborazione e quando necessario ripartendo da nuove assunzioni. I primi risultati significativi sono emersi nel 2015 nell’ambito dei monitoraggi. Dopo un anno di attività infatti la Marina Militare e le Capitanerie di Porto avevano significativamente aumentato i controlli e i pattugliamenti in mare nelle aree di interesse minerario attraverso l’utilizzo di mezzi aeronavali dedicati. Tali controlli hanno portato alla individuazione di infrazioni delle aree di sicurezza delle piattaforme e al controllo delle attività svolte in mare dalle navi oceanografiche di ricerca nonché allo sviluppo di software altamente tecnologici per il loro monitoraggio. Solo nel 2016 sono emersi i primi risultati relativi alla definizione di un prototipo di indicatore per la sicurezza e sostenibilità. L’indicatore ha l’ambizioso obiettivo di raffigurare sinteticamente lo stato di sicurezza delle attività minerarie in mare. Il prototipo ideato si basa momentaneamente su 3 Key Performance Indicators (pattugliamenti, ispezioni e infortuni) da testare e convalidare nel corso del 2017. Ad oggi, questi valori hanno dato la possibilità di registrare e comunicare un trend in miglioramento della sicurezza offshore. Altri importanti studi sono stati condotti relativamente all’Analisi Multirischio per gli impianti in un’area nel Mare Adriatico centrale “ Progetto ARGO”, in particolare per gli aspetti di eventi meteo marini estremi, alla sismicità naturale e indotta e alla subsidenza. Inoltre sempre nel monitoraggio stanno perseguendo va lutazioni per il controllo in continuo di parametri significativi per la prevenzione di eventuali impatti delle attività offshore, a partire da una prima mappatura della pericolosità dei fondali e alla realizzazione di un database per l’ottimizzazione energetica degli impianti. Attraverso gli accordi è partito anche un importante progetto di comunicazione che proprio a dicembre 2016 ha visto il primo evento di rilevanza ed impatto mediatico dedicato al tema del network.
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- 2017
11. unmig 1957-2017 Scheda E.4 - La Legge del 2 dicembre1994, n. 689
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Antoncecchi, I., Coppi, O, Grandi, S, Urtis R, Antoncecchi. I, Avoscan. T, Bernardo, N, Boda, E, Bonetti AS, Bugli, G, Caffio, F, Caligione, G, Camporeale, S, Caracciolo, I, Carbone, S, Casero, P, Cavanna, P, Ceruti, F, Cianella, R, Ciccone, F, Cofini, A, Colein, M, Correggia, V, Corsetti, M, Da Riz, W, De Gregorio E, D’elia, A, Di Donatantonio, L, Di Gregorio, A, Di Simone, C, Dialuce, G, Gallucci, R, Giacchetta, G, Iaccarino, A, Macini, P, Marinelli, P, Marletta, E, Martini, A, Martino, D, Martinotti, V, Mastrella, R, Mercurio, G, Mesini, E, Montalbano MG, Orlandi, A, Panei, L, Patanè, A, Pernarella, M, Rocchi, R, Roncuzzi, A, Rosati, R, Santocchi, N, Saralli, M, Savoca, D, Strada, M, Teofilo, G, Terlizzese, F, Vignali, D, Vioto, A, Zarri, F, and Antoncecchi, I
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UNCLOS ,Legge 2/12/1994, n. 689 ,"Convenzione Nazioni Unite" - Abstract
SCHEDA E.4 - La Legge del 2 dicembre 1994, n. 689 “Ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare stipulata a Montego Bay, il 10 dicembre 1982” Con la Legge n. 689/1994 l’Italia ha ratificato La Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, ad oggi firmata da 157 Stati e ratificata da 167. In un contesto storico mondiale in cui il mare oltre la fascia delle 3 miglia nautiche antistanti i litorali era considerato “acque internazionali”, ossia di proprietà di nessuno Stato e quindi di libero accesso, l’introduzione di questa Legge rappresenta una novità assoluta volta a creare ordine giuridico ed economico (con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo anche privi di litorale1). Il Documento si basa sui principi di uso equo e pacifico delle risorse e della conservazione e protezione dell’ambiente marino in accordo con quanto espresso dalla Risoluzione n. 2749 (XXV) del 17 dicembre 1970, in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite dichiarò solennemente, che «l’area del fondo marino e degli oceani ed il loro sottosuolo, oltre i limiti della giurisdizione nazionale, così come le sue risorse, sono da considerarsi patrimonio comune dell’umanità» (Introduzione al Compendio dei documenti base “The Law of the Sea”, 2001). L’UNCLOS è composto quindi da diverse Parti volte a disciplinare: - la definizione e regolamentazione degli spazi marini con l’introduzione dell’esercizio della Piattaforma Continentale, della Zona Economica Esclusiva (ZEE), della Zona di Protezione Ecologica (ZPE), della Zona Contigua, dell’alto mare e dell’“Area” relativa alle acque internazionali (PART II, PART IV - VIII, PART IX-XI); - la navigazione internazionale (PART III); - la conservazione e protezione dell’ambiente marino (cooperazione internazionale e regionale, monitoraggi e valutazione ambientale) (PART XII); - le ricerche scientifiche (PART XII); - lo sviluppo e il trasferimento di tecnologia marina. La necessità di adottare un regolamento internazionale comune è fondamentalmente legata quindi alla possibilità di uno sviluppo equo e sostenibile delle risorse marine locali e internazionali: idrocarburi, minerali, noduli polimetallici (di manganese, di zolfo e crosta ricca in cobalto) e gas idrati. Entro i mari ritenuti di giurisdizione dello Stato Membro, ovvero entro la propria piattaforma continentale, lo Stato definisce la normativa e i regolamenti per lo sviluppo delle proprie risorse nel rispetto dei principi espressi dalla UNCLOS. Nelle acque di giurisdizione internazionale, nella cosiddetta “Area” (cfr. art. 136 PART XI), l’UNCLOS ha istituito, ai sensi dell’art. 136, l’Autorità internazionale per i fondali marini (“International Seabed Authority, ISA”). La funzione principale dell’Autorità è quindi quella di regolare le risorse in acque profonde e assicurare la protezione dell’ambiente marino da qualsiasi effetto pericoloso che può derivare dalle attività umane. 1 L’UNLCOS assicura l’adozione da parte di tutti gli Stati e dell’Autorità competente di principi finalizzati a garantire meccanismi di partecipazione alle decisioni per i Paesi in via di sviluppo o privi di litorale tramite la presenza di rappresentanti permanenti negli organi decisionali, i meccanismi di site banking, per riservare parte delle zone concesse oltre che agli investitori anche ai paesi in via di sviluppo, e politiche di istituzione e gestione di un fondo dedicato di assistenza economica che grava direttamente sul fondo dell’Autorità. Con questo scopo, l’Autorità gestisce e definisce le procedure di coltivazione ed estrazione delle risorse minerarie (solide, liquide o gassose in situ o sotto il fondale marino, incluso i noduli polimetallici) attraverso 3 livelli decisionali e di controllo, che in ordine di importanza sono: - l’Assemblea, composta da tutti gli Stati ratificatori e di cui l’African, Caribbean and Pacific Group of States (ACP) è il principale organo decisionale. Assume le decisioni, generali e finali, sulla base di un consenso o dell’espressione di voto di maggioranza, avvalendosi dei pareri derivanti dal Consiglio (art. 159, par. 8); - il Consiglio, composto da 36 membri eletti dall’Assemblea, tra i quali i rappresentanti di consumatori, investitori ed esportatori degli Stati in via di sviluppo o con interessi particolari e rappresentanti regionali di diversi Stati. È l’organo esecutivo dell’Autorità e stabilisce politiche specifiche in conformità ai principi fissati dall’Assemblea, supervisionando e coordinando i lavori per quanto di competenza dell’Autorità, approvando quanto deliberato dalle Commissioni tecnico legale e finanziaria; - la Commissione legale-tecnica (Legal and Techinical Commission, LTC) e la Commissione finanziaria (Economic Planning Commission, EPC), sono formate entrambe da 15 membri eletti dal Consiglio. La prima formula le procedure e i regolamenti per le attività di prospezione, esplorazione e produzione e aggiorna il Consiglio circa i provvedimenti per la protezione del mare in base alle principali criticità di impatto ambientale del progetto individuate. La seconda si occupa di effettuare un’accurata analisi delle capacità tecniche ed economiche per verificare la fattibilità di progetto. A livello internazionale l’Autorità ha definito:2 - Norme per la prospezione e l’esplorazione di noduli polimetallici nell’Area; - Norme per la prospezione e l’esplorazione dei noduli di zolfo nell’Area; - Norme per la prospezione e l’esplorazione della crosta ferromanganese ricca in cobalto. Nel corso degli ultimi anni la DGS-UNMIG è stata coinvolta e ha partecipato attivamente alla ventunesima Sessione dell’International Seabed Authority a Kingston, Giamaica (atto ISBA 21/A/INF/6), e ha seguito i lavori per la stesura della prima bozza di “Codice di produzione Mineraria nell’Area”.3 A luglio 2016, la Commissione ha sottoposto la prima bozza di Codice a consultazione di tutti gli stati Membri e gli stakeholder per ricevere, entro il 2 novembre 2016, osservazioni al riguardo (Developing a Regulatory Framework for Mineral Exploitation in the Area). La bozza fornisce gli elementi base per i processi di presentazione delle istanze da parte degli operatori e le successive attività amministrative, i diritti e i doveri degli operatori anche dettati da specifiche “Linee Guida” e “Raccomandazioni”. Il draft fornirà inoltre indicazioni in relazione ai principi di sicurezza e razionale gestione delle risorse, in accordo con l’adozione delle migliori pratiche industriali per la produzione e il monitoraggio delle attività, nonché in relazione alla redazione di uno studio dettagliato di analisi e gestione del rischio e di intervento in caso di danno ambientale. Di pari passo alla stesura del Codice procederà lo sviluppo di uno specifico “Regolamento Ambientale” e del “Regolamento Direttoriale per il Seabed Mining” rispettivamente relativi, 2 www.isa.org.jm/mineral-resources/553; www.isa.org.jm/files/documents/EN/Regs/DraftExpl/Draft_ExplReg_SCT.pdf ) il primo alla stesura di un “piano di gestione ambientale strategico” che include le misure di intervento collegate ai principali impatti individuati, e il secondo alla definizione dei processi funzionali giornalieri (amministrativi, di reporting, e di miglioramento) collegati alle procedure dell’Autorità per attività di ispezione e controllo. Il Codice e i due documenti ambientali saranno successivamente confrontati per verificare eventuali conflittualità o sovrapposizioni delle normative. La Commissione Legale - Tecnica (LTC) si è incontrata a febbraio del 2017 discutendo il draft di regolamento per la produzione mineraria nell’Area. Il Documento è stato poi posto in consultazione dal Segretariato dell’ISA ad agosto 2017 per commenti da parte di tutti gli stakeholder. La deadline per la proposta di osservazioni al Documento è il 20 dicembre 2017.
- Published
- 2017
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