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La politica della pandemia – cioè l’insieme delle decisioni politiche prese dai governi per limitare le conseguenze sanitarie, economiche e sociali della pandemia di Covid-19 – offre un’eccellente occasione per far luce sul rapporto tra politica e scienza. Nelle pagine che seguono, sosterremo che la politica dovrebbe essere una pratica esperta, cioè un’attività che si avvale in modo appropriato dell’opinione degli esperti. Più precisamente, mostreremo che la scienza fa il suo ingresso nella politica attraverso l’opinione degli esperti e che, in tal modo, accresce la qualità delle decisioni politiche. Considereremo anche i notevoli ostacoli che si frappongono all’esercizio della politica come pratica esperta e mostreremo che questi ostacoli si sono manifestati in modo appariscente nella politicadella pandemia.

Benjamin Franklin non è solo uno fra i più importanti Padri Fondatori degli Stati Uniti, ma anche una straordinaria figura di intellettuale illuminista, scienziato e inventore. Anche il suo approccio alle epidemie di vaiolo che affliggevano Boston, sua città natale, fu contraddistinto da un forte spirito scientifico. Boston fu anche la sede dei primi tentativi sistematici di impiegare l’inoculazione, un metodo di immunizzazione dal vaiolo che si diffuse nel Settecento, prima della scoperta della vaccinazione jenneriana. Nel 1726, Zabdiel Boylston Boylston pubblicò l’opuscolo An historical account of the small-pox inoculated in New-England, che viene da molti considerato il primo studio clinico nella storia della medicina. Franklin fu molto colpito dalla lettura dell’opuscolo di Boylston e si sottopose all’inoculazione. Nel 1736, quando Filadelfia fu colpita dal vaiolo, Franklin decise che avrebbe inoculato suo figlio Francis, di quattro anni. Tuttavia, temendo che l’inoculazione sarebbe stata molto rischiosa per Francis, il quale soffriva di seri disturbi gastrointestinali, decise di posticipare l’inoculazione. Questa decisione si rivelò fatale poiché nel novembre del 1736, mentre era ancora in attesa dell’inoculazione, Francis contrasse il vaiolo e morì. La convinzione, maturata da Franklin, di avere preso una decisione sbagliata viene condivisa da alcuni studiosi che hanno recentemente analizzato il suo dilemma con gli strumenti concettuali della moderna teoria delle decisioni cliniche (si veda M. Best et al, 2007). Qui sosteniamo che la loro conclusione che la decisione di Franklin era sbagliata va accolta con cautela. Suggeriamo, inoltre, che l’approccio di Franklin all’inoculazione ha ancora molto da insegnarci per le attuali controversie sull’utilità dei vaccini contro il Covid-19.

Fin dagli albori dell’umanità abbiamo lanciato i dadi. Li abbiamo lanciati sulla terra, per domare il caso e orientarci in un mondo incerto, e verso il cielo, per farci un’idea su Dio e sulla nostra sorte. Da questa sterminata serie di lanci sono emerse, dapprima, le nostre intuizioni sulla probabilità, poi il nostro concetto di probabilità e, infine, la teoria matematica delle probabilità, che è stata applicata in svariati ambiti e persino nel tentativo di determinare la probabilità di Dio. Getteremo qui uno sguardo su alcuni istanti dell’avventurosa storia dei nostri lanci di dadi fra la terra e il cielo.

Ces Entretiens sont attachés à un lieu, qui leur donne son nom : La Garenne Lemot, une villa néo-classique, aux bords escarpés de la Sèvre, dans l’évocation de la Toscane. En cet endroit on peut parler de beauté et de grâce, mais aussi, comme nous l’avons fait, de tolérance et d’amitié. Ces Entretiens sont annuels. Le lieu est essentiel. Il communique un charme et une grâce qui ouvrent à la beauté. Cette année nous avions choisi la limite comme sujet de nos Entretiens, continuant ainsi à proposer des lieux communs à la réflexion. Des sujets vagues, dirait-on, mais affrontés avec rigueur. Liberté ne signifie pas dispersion. Nous ne sommes pas, pour autant, voués au n’importe quoi. Simplement on évite les pensées amidonnées. Et des processus s’installent et aboutissent, ô surprise, à une cohérence. Les présentations de nos travaux se répètent. Cela va de soi. Notre ambition n’a pas changé ; chaque année la nouveauté s’attache aux titres et au talent des participants qui se donnent à la tâche. Il s’agit ici de la limite, objet de philosophie, de mathématique, de morale, de musique, de peinture ; objet positif ou négatif ; visible ou non ; objet d’histoire comme de foi, libérateur ou contraignant, d’accord et de désaccord…, il y a matière à rêver. Rêve, rêverie, sont des mots suspects pour certains ; ils se méfient de l’imaginaire et de l’imagination. Qu’importe ! Ils ne sont pas des nôtres. Il faut tenir bon devant un positivisme et un dogmatisme outranciers. Personne n’a l’idée dérisoire d’épuiser le sujet. Chacun peut proposer sa méthode. Chaque sujet fait appel à la créativité, au talent, au plaisir d’écrire et de s’exprimer. Et cela convie à la fête. Ces Entretiens organisés sous la responsabilité de l’association « Les Entretiens de La Garenne Lemot » ont pu avoir lieu grâce au soutien de l’université de Nantes (notamment du laboratoire « Modernité de l’Antique »), du conseil général de Loire Atlantique, du conseil régional des Pays de la Loire, de la mairie de Nantes, ainsi que de la Société générale de Loire Atlantique. Nous remercions également monsieur Charles Pain, de Panzoult, et monsieur Denis Heuzé, de Bordeaux, pour leur généreux soutien.

Nec vivere carmina possuntquae scribuntur aquae potoribusHorace, Epistulae 1.19 :2-3 Nous arrivons au « finale » et la musique revient en scène pour raconter l’histoire de Musa Latina, un projet qui, né dans les coulisses des Entretiens de la Garenne Lemot, rend hommage à ce « dialogo tra l’antica musica e la moderna prattica » si cher aux théoriciens de la Renaissance. La contribution de Jackie Pigeaud et de Brenno Boccadoro a été précieuse pour la mise en forme de notre travail et il nous s...