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The territorial cohesion is today the main European policy through which to reduce the economic-social, environmental and cultural imbalances between European regions, as well as a “tool” to measure, on the basis of geographic diversity, the level of cohesion achieved in terms of territorial impact assessment of the policies. The present paper, result of the second year of research of the PRIN 2015- Territorial Impact Assessment of the territorial cohesion of the Italian regions, aims to spread the results of the measure of territorial cohesion in the Campania Region in terms of Smart, Sustainable and Inclusive Growth (Europe 2020 Strategy), through the application of the innovative STeMA-TIA methodology to the regional system. The reading that the analysis returns, starting from the strategic objectives defined in the regional programming 2014-2020, shows a widespread weakness in the level of territorial cohesion reached (NUTS 2 and NUTS 3), but also suggests the most appropriate policy choices for the future, both in terms of strengthening the “virtuosity”, and in mitigating and recovering inefficiencies.

Il Giubileo dell’Università organizzato dal Vicariato e tenutosi a Roma nei giorni 6-9 settembre 2016 è stato articolato in una serie di Tavole rotonde e Seminari dedicati al tema principale della «Ricerca» e allo «Sviluppo sostenibile». La Sessione di apertura, molto opportunamente, ha visto la presenza dei rappresentanti delle Associazioni e delle Società geografiche italiane. La Geografia, infatti, per la varietà della disciplina e per il suo approccio multidisciplinare è in grado di leggere la complessità della realtà contemporanea e di rispondere alle sollecitazioni contenute nella Enciclica di Papa Francesco. La Laudato Si’ ci rivela un Papa Francesco attento a tematiche proprie della Geografia e della Geopolitica. Tali sono, infatti, i problemi che S.S. affronta nella sua prima Enciclica: l’ambiente visto in un’ottica olistica, l’attenzione verso i deboli e, quindi, verso gli squilibri economico-territoriali, i limiti del progresso tecnologico e della crescita economica, quando non finalizzata al miglioramento della qualità della vita umana e, dunque, non sorretta da un progresso sociale e morale. Per Papa Francesco è necessaria, pertanto, una vera riconversione ecologica globale, un’autentica ecologia umana, indispensabile per modificare l’economia mondiale e generare nuovi modelli di sviluppo che mettano al centro «l’uomo» e il suo rapporto con «l’ambiente».