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La notion de « récit bref » est une vraie problématique pour les médiévistes, car elle se trouve au croisement de deux enjeux tout aussi problématiques : définir ce qu’est la brièveté narrative, et savoir s’il existe un « genre bref » pour la littérature médiévale. Les travaux de Gérard Genette, principalement ceux de narratologie de Discours du récit, pourraient alors apporter une aide précieuse. Il s’agit de voir si les notions d’ordre, de durée et de fréquence développées par Gérard Genette pour caractériser le récit peuvent aider à percevoir une unité narrative de ces textes médiévaux, aux registres et matières très épars. Pour cela, six textes du manuscrit anthologique Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 837 : le Dit du Barisel, la Châtelaine de Vergy, Narcisse, l’Enfant remis au soleil, la Vie de Sainte Élisabeth et le Vair Palefroi. Dans l’ensemble, on a pu constater une certaine homogénéité : les analepses et les prolepses sont relativement peu développées, les pauses peu nombreuses, et les débuts sont souvent des sommaires itératifs. Néanmoins, certaines divergences marquées semblent montrer la difficulté de définir un genre commun à ces textes. Enfin, les outils genettiens, davantage consacrés aux questions de temporalité, paraissent trop décalés pour lier ces récits : il est en effet difficile de définir si un texte bref est nécessairement un texte rapide. Finalement, la narratologie genettienne permet de constater plutôt une esthétique brève qu’une forme brève ou qu’un genre bref. The notion of « short narrative » is a real problem for medievalists, because it is at the crossroads of two issues: defining what narrative brevity is, and knowing if there is a « brief genre » for medieval literature. Gérard Genette’s works, mainly those related to narratology in Narrative Discourse, could then provide help. Notions of order, duration and frequencies developed by Gérard Genette to characterize stories could help us perceive the narrative unity of these omnifarious medieval texts. We studied six texts from the anthological manuscript 837 of the BnF: the Dit du Barisel, the Châtelaine de Vergy, Narcisse, the Enfant remis au soleil, the Vie de Sainte Élisabeth and the Vair Palefroi. Overall, there was some homogeneity: analepses and prolepses are somewhat undeveloped, there are few pauses, and beginnings are often iterative summaries. Nevertheless, some marked differences seem to show up there is no genre common to these texts. What is more, the tools developed by Genette, more devoted to concerns of temporality, seem too fragile to bring together these narratives: it is indeed difficult to determine whether a short text is necessarily a rapid text. Finally, Genette’s narratology exhibits more an aesthetics of brevity than a brief form or a brief genre. La nozione di « narrativa breve » è un vero problema per i medievalisti, perché si trova all’incrocio di due questioni altrettanto problematiche: definire cosa sia la brevità narrativa e sapere se esiste un « genere breve » per la letteratura medievale. Il lavoro di Gérard Genette, soprattutto la narratologia del Discours du récit, potrebbe essere di grande aiuto. L’obiettivo è vedere se le nozioni di ordine, durata e frequenza sviluppate da Gérard Genette per caratterizzare la narrazione possono aiutarci a percepire un’unità narrativa in questi testi medievali, che sono molto dispersivi nei loro registri e argomenti. A questo scopo, sei testi del manoscritto antologico Parigi, Bibliothèque Nationale de France, fr. 837: il Dit du Barisel, la Châtelaine de Vergy, Narcisse, l’Enfant remis au soleil, la Vie de Sainte Élisabeth e il Vair Palefroi. Nel complesso, c’è una certa omogeneità: gli analessi e i prolessi sono relativamente poco sviluppati, ci sono poche pause, e gli inizi sono spesso sintesi iterative. Tuttavia, alcune divergenze marcate sembrano mostrare la difficoltà di definire un genere comune per questi testi. Infine, gli strumenti genettiani, più votati alle questioni di temporalità, sembrano troppo fuori luogo per collegare queste narrazioni: è infatti difficile definire se un testo breve è necessariamente un testo veloce. Infine, la narratologia genettiana ci permette di vedere una breve estetica piuttosto che una breve forma o un breve genere.

Micronucleo, ponte nucleoplasmatico e frequenze di gemme nucleari in pazienti con carcinoma laringeo.Lo scopo dello studio è quello di valutare e confrontare le frequenze relative alla presenza di micronucleo (MN), ponte nucleoplasmatico (NPB) e gemma nucleare (NBUD) in pazienti con carcinoma laringeo e popolazione sana. Lo studio è stato condotto presso un istituto universitario di medicina. Sono stati arruolati 102 volontari, 51 dei quali con carcinoma laringeo e 51 controlli sani. Il metodo di Cytokinesis-Block Micronucleus Assay (CBMN) è stato applicato ai linfociti del sangue periferico dei casi e dei controlli. Abbiamo valutato le frequenze di MN, NPB e NBUD nel paziente con carcinoma laringeo e confrontato i risultati con il gruppo dei controlli. Le frequenze MN, NPB e NBUD dei pazienti con carcinoma laringeo sono risultate significativamente più alte rispetto al gruppo di controllo (P = 0,01, P = 0,004, P = 0,01, rispettivamente). Nello studio, le frequenze MN, NPB e NBUD sono state confrontate in pazienti con e senza esposizione ai pesticidi. I risultati hanno mostrato che la media delle frequenze di NBP, MN e NBUD era significativamente più alta nei pazienti con esposizione ai pesticidi (P = 0,001, P = 0,02 rispettivamente). Il presente studio ha indicato che un aumento delle frequenze di MN, NPB e NBUD nei linfociti periferici umani potrebbe essere utilizzato per prevedere il rischio individuale di sviluppare un carcinoma laringeo. Inoltre, i nostri risultati indicano che l’esposizione ai pesticidi potrebbe aumentare il rischio di carcinoma laringeo.The aim of the study is to determine and compare micronucleus (MN), nucleoplasmic bridge (NPB) and nuclear bud (NBUD) frequencies in patients with laryngeal carcinoma and healthy controls. The study was conducted in the School of Medicine of Onsekiz Mart University. A total of 102 volunteers, 51 of whom had laryngeal carcinoma and 51 of whom were healthy control subjects, participated in this study. The Cytokinesis-Block Micronucleus Assay (CBMN) was applied to peripheral blood lymphocytes taken from patients and controls. We evaluated MN, NPBs and NBUDs frequencies in patients with laryngeal carcinoma and compared the results with those in the control group. The frequencies of MN, NPBs and NBUDs of patients with laryngeal carcinoma were found significantly higher than those in the control group (P = 0.01, P = 0.004, P = 0.01, respectively). MN, NPB and NBUD frequencies were also compared in the patients with and without pesticide exposure, and the means of all frequencies was higher in patients with pesticide exposure (P = 0.001, P = 0.02 respectively). The MN, NPBs and NBUDs frequencies of the patients with laryngeal cancer were significantly higher than those of the control group, and pesticide exposure might be a risk factor that increases genomic instability and risk of laryngeal cancer.

In questo lavoro ho studiato il metalinguaggio della semantica nella lingua italiana contemporanea. Ho scelto i termini significato, senso, concetto, accezione, nome, simbolo, contesto, prototipo e referente. Ho presentato e paragonato le definizioni trovate nei dizionari per ciascun termine. Per i significati più comuni, dopo un’accurata analisi delle concordanze, ho presentato alcuni esempi tratti dal Perugia Corpus (PEC), uno dei corpora generali e di riferimento per la lingua italiana. Oltre agli esempi, dal corpus ho preso la frequenza per ogni termine che ho sottoposto all’analisi. Sono giunta alla conclusione che non è facile distinguere tra migliaia di esempi le differenze di significato come sono quelli definiti nei dizionari, e che i termini più frequenti del metalinguaggio semantico nella lingua italiana sono nome e senso. In this thesis I decided to examine the semantic metalanguage in contemporary italian language. I chose the words meainig, sense, concept, acceptation, noun, symbol, context, prototype and referent and found and compared their definitions in the dictionaries. I analysed the concordances and found examples for the common meanings of the words in the Perugia Corpus (PEC), one of the general reference corpora of italian language. Besides the examples in the corpus, I found also the frequency of words, or more broadly, which of the words I analyzed have the most frequent usage. I came to conclusion that in between thousands of examples it is not easy to pick up the exact shades of meanings in a way that they are defined in the dictionaries, and that the most common and frequent words of the semantic metalanguage in italian are noun and sense. U radu sam istražila semantički metajezik u suvremenom talijanskom jeziku. Odabrala sam termine značenje, smisao, pojam, accezione [nema prijevoda na hrvatskome], ime, simbol, kontekst, prototip i referent te prikazala i usporedila njihove definicije pronađene u rječnicima. Analizom konkordancija, pronašla sam primjere za najučestalija značenja odabranih termina u Perugia Corpusu (PEC), jednom od općejezičnih referentnih korpusa za talijanski jezik. Osim primjera, u korpusu sam također pronašla i podatke o čestoti pojavljivanja analiziranih termina, odnosno koji je od termina najviše zastupljen u uporabi. Zaključila sam da među tisućama primjera nije lako razabrati točne nijanse značenja onako kako su oni definirani u rječnicima te da su najučestaliji termini semantičkog metajezika u talijanskom jeziku ime i smisao.

Per il nuotatore l'abilità di raggiungere e mantenere elevate velocità di gara è relazionata a fattori biomeccanici e metabolici. Nel gesto ciclico dellabracciata le fasi e la struttura temporale di tutta l'azione tecnica risultano fattori in grado di modificare la capacità di produrre propulsione e modulare l'erogazione energetica.

Nel presente articolo viene presentato uno studio condotto su alcune linee del servizio di trasporto collettivo del comune di Bologna, il cui obiettivo è stato quello di individuare e stimare i fattori che maggiormente ne condizionano l’affidabilità e, in particolare, la regolarità. L’analisi è stata condotta prendendo in considerazione alcuni aspetti che interessano una rete di trasporto, concentrandosi sia su quelli legati alla domanda che su quelli legati all’offerta di trasporto.

In questa parte vengono compendiati i principali risultati della ricerca, con particolare riferimento all'ipotesi di lavoro "distrettuale", che trova un riscontro in termini di una riduzione dei tassi infortunistici connessa alla peculiarità della conoscenza generata nei sistemi agroalimentari territoriali. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di "distretti" agroalimentari imperniati su sistemi di piccole e medie imprese in cui si realizzano importanti produzioni tipiche del nostro Paese.

Dopo aver descritto il profilo dei sistemi agroalimentari individuati (con tecniche di analisi statistica multivariata) in Emilia Romagna, viene analizzaoi il rischio occupazionale esistente sia nei diversi comparti produttivi sia nei "distretti" agroalimentari della regione.

Una efficiente ispezione delle tubazioni tramite onde guidate richiede la conoscenza delle proprietà dispersive delle onde per la data tubazione, quali velocità, attenuazione e forme d’onda. Tali proprietà devono essere calcolabili in campo, in modo veloce e accurato, per il particolare scenario di prova. Inoltre, la conoscenza della propagazione delle onde in funzione di una imposta eccitazione può risultare di aiuto nella fase di interpretazione del segnale registrato. A tale scopo, in questo lavoro si presenta un algoritmo numerico che consente di estrarre rapidamente le proprietà dispersive delle onde guidate come anche di simularne la propagazione lungo la tubazione per una data eccitazione. La formulazione proposta sfrutta una “mesh” agli elementi finiti sulla sezione del tubo e funzioni armoniche lungo il suo asse per approssimare il campo di spostamenti delle onde guidate. L’utilizzo di un approccio variazionale basato su tale campo di spostamenti consente di formulare l’equazione di dispersione (equazione d’onda). La trasposizione dell’equazione di dispersione nel domino delle frequenze permette in modo semplice l’utilizzo di legami costitutivi di tipo viscoelastico che ben si prestano a rappresentare l’attenuazione delle onde guidate a causa dell’isteresi materiale. Classiche procedure algebriche permettono di estrarre le proprietà modali della guida d’onda che sono utilizzate per tracciare le curve di dispersione in termini di velocità di fase, velocità di gruppo o dell’energia e attenuazione. Infine, le proprietà modali della guida d’onda, pesate mediante la distribuzione spaziale e lo spettro della forzante applicata, consentono di ottenere la risposta in frequenza della tubazione che, attraverso la trasformata inversa di Fourier, restituisce la risposta transiente nel domino del tempo dovuta alla propagazione delle onde guidate. La formulazione si dimostra veloce, stabile e di facile utilizzo. Alcuni esempi sono proposti.

Dopo aver descritto il profilo dei sistemi agroalimentari individuati (con tecniche di analisi statistica multivariata) in Piemonte, nel capitolo viene analizzato il fenomeno infortunistico per comparto e distretto agroalimentare, con particolare riferimento ai fattori strutturali di rischio.

Nel capitolo vengono descritti i profili dei sistemi agroalimentari territoriali del Lazio (individuati con metodi statistici multivariati) e viene analizzato il fenomeno infortunistico (frequenza totale degli eventi lesivi e dei casi gravi) nell'intento di verificare l'ipotesi di una conoscenza "tacita" maggiormente diffusa nei "distretti" agroalimentari che tenderebbe a ridurre il rischio occupazionale.

Il libro espone in modo elementare i primi elementi del calcolo della probabilità, ad uso di studenti e docenti delle scuole secondarie superiori, ed anche docenti di scuole di livello inferiore (elementare, media) Gli argomenti esposti sono Capitolo primo/ La misura dell'incertezza 1. Eventi certi, impossibili, incerti. 2. Misurare l'incertezza. 3. La definizione classica di probabilità. 4. Critiche alla definizione classica. 5. Probabilità e frequenza. 6. Giochi equi. Speranza matematica. 7. Simulazioni mediante computer. 8. Esercizi Capitolo secondo. Gli assiomi della probabilità. 1. Lo spazio campionario. 2. La terminologia del Calcolo delle probabilità. 3. Definizione di probabilità in uno spazio campionario. 4. La probabilità come "peso" di un evento. 5. Conseguenze degli assiomi: i primi teoremi del calcolo delle probabilità. 6. Appendice: dimostrazioni dei teoremi del paragrafo 5. 7. Esercizi Capitolo terzo. Le diverse definizioni della probabilità. 1. Un principio generale 2. La definizione classica. 3. La definizione frequentista. 4. Applicazioni della definizione frequentista. 5. La definizione soggettiva. 6. Conclusioni. 7. Esercizi. Capitolo quarto. Il principio moltiplicativo. Indipendenza e correlazione di eventi. 1. Il modello dell'urna. 2. Scelte multiple. 3. Indipendenza di eventi. Il principio moltiplicativo semplice. 4. Una applicazione del principio moltiplicativo: la risoluzione dei problemi del Cavaliere de Méré. 5. La costanza premiata. 6. Esercizi. Capitolo quinto. Probabilità condizionale. Il Teorema della probabilità composta. 1. Probabilità condizionale. 2. Il Teorema della probabilità composta. 3. Esercizi. Capitolo sesto. La probabilità si guarda indietro: il Teorema di Bayes. 1. Il Teorema di Bayes. 2 Esercizi. Capitolo settimo. Prove ripetute e legge dei grandi numeri. 1. Probabilità e frequenza: la "legge empirica del caso". 2. Prove ripetute e legge dei grandi numeri. 3. Previsioni e certezze: perché un palloncino forato si sgonfia? 4. Quantificare la legge dei grandi numeri. 5. Appendice: la formula di Bernoulli. 6. Esercizi.

Inquadramento generale della problematica della determinazione del valore della velocità di propagazione del suono negli aerifirmi ed individuazione dei limiti della sua dipensenza dalla frequenza

Questo articolo realizza una specie di bilancio generico dopo dieci anni di scambi degli studenti dell'IUT di Nizza con quelli délia Scuola di Staistica dell'Università di Palermo. Dopo un breve riepilogo delle specifiche condizioni caratteristiche dell'insegnamento universitario in Italia all'inizio dello scambio verigono evocate le grandi divergenze in campo di metodi didacttici dei due paesi, di modi di valutazione degli studenti, di modalita di conseguimento dei diplomi. Tuttavia, tutto l'acquisito di ogni genere (e non solo in campo linguistico) di chi ha tentato l'esperienza costituisce un incentivo a proseguire. Infine viene individuato l'apporto positivo per l'insegnante d'Italiano in Francia., Cet article établit une sorte de bilan, après dix ans d'échanges des étudiants de l'IUT de Nice avec ceux de la Scuola di Statistica de l'Université de Palerme. Après un bref rappel des conditions particulières qui caractérisaient l'enseignement supérieur en Italie au début de l'échange, on y évoque les grandes dissemblances entre les méthodes pédagogiques des deux pays, les modes d'évaluation, les modalités d'obtention des diplômes. Cependant, les acquis de tous ordres (et pas exclusivement linguistiques) des étudiants ayant fait l'expérience sont un encouragement à continuer. Enfin, on relève les retombées positives pour l'enseignant d'italien en France., Vallée Mireille. Échanges de l'IUT de Nice avec l'Italie. In: Cahiers de l'APLIUT, volume 18, numéro 4, 1999. Le Bilan pédagogique des relations internationales. pp. 6-13.