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There has been a renewed scholarly interest in recent years concerning the Non-Aligned Movement (NAM). This text addresses some of the challenges posed by focusing on NAM through a lens of Yugocentrism that is reliant on socialist Yugoslav sources alone. To reinsert socialist Yugoslavia into a global historiography, one needs to perform a double movement: The first part concerns bringing Yugoslavia back into global social relations; the second part concerns decentring its positionality and ensuring that other sites of analysis and struggle, and the relations between them, are taken into consideration. Seeing NAM as a prefigurative, multi-nodal, networked community rather than a traditional international organization suggests that privileging one node at the expense of others will lead to a distorted and incomplete analysis. This paper addresses the complex relationship between the Bandung Afro-Asian conference of April 1955 and the Belgrade NAM summit of September 1961. NAM and the G-77 are also studied as overlapping groupings in terms of membership and objectives. The paper contributes to the development of a critical decolonial historiography of the Cold War period that addresses the need for multi-sited, para-sited, and meta-historiographies by going beyond Yugocentrism whilst still retaining a nuanced concern with global Yugoslavia across different conjunctures.

Presentiamo un'ottica caratterizzata da bassi valori di 𝛽 radiale nelle inserzioni. La configurazione base é quella descritta in G-76 con un ulteriore quadrupolo D nella sezione dritta; ne risulta una lunghezza totale di circa 268 m. I parametri degli elementi costituenti la sezione dispersiva sono stati leggermente modificati allo scopo di separare le funzioni 𝛽 al centro della sezione. I parametri della macchina sono riportati in Tabella 1, le funzioni ottiche con le caratteristiche degli elementi lineari sono elencate in Tabella-H, te proprietà delle sorgenti sono descritte in Tabella III. Anche in questo caso sono state usate solo due famiglie di sestupoli nella sezione dispersiva per correggere il cromatismo ed una famiglia di sestupoli nella sezione non dispersiva per la correzione del Q-shift on amplitude (vedi fig.1); i gradienti dei sestupoli sono riportati in Tabella IV. La dipendenza dall'energia delle funzioni ottiche e della parte frazionaria dei numeri di betatrone é mostrata nelle Fig.3, 4 e 5, mentre in Fig. 6 é riportato l'andamento di Qx in funzione dell'ampiezza di betatrone radiale. L'apertura dinamica per particelle ad energia nominale e con deviazioni di energia dell'1.5% e del 3% e mostrata in Fig.7. Il comportamento non lineare di questa struttura é migliore di quello ottenuto per AF1la, come si può notare sia dall'andamento dei beta, sia dalle aperture dinamiche. La struttura EEF con i sette quadrupoli nella sezione dispersiva presenta risultati soddisfacenti sia con valori bassi che con valori alti di beta radiali nelle sezioni dritte. Lo studio successivo su questo tipo di ottica sarà rivolto alla possibilità di variare i valori di ß in alcune delle sezioni dritte cambiando i gradienti del tripletto dell'inserzione e lasciando invariata la sezione dispersiva.