22 results on '"Geologia regionale"'
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2. La geologia della Val Roveto, oltre un secolo di ricerche
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G.P.Cavinato, M.Parotto, and M. Sirna
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Geologia regionale ,tettonica - Abstract
La geologia dMezzo secolo, fa sul volume VIII (1969) della rivista «Geologica Romana», fondata e diretta da Bruno Accordi, fu pubblicata una monumentale monografia dal titolo IDROGEOLOGIA DELL'ALTO BACINO DEL LIRI (APPENNINO CENTRALE), RICERCHE GEOLOGICHE, CLIMATICHE, IDROLOGICHE, VEGETAZIONALI, GEOMORFICHE E SISTEMATORIE. Ideatore e coordinatore dello studio fu lo stesso Accordi, all'epoca Direttore dell'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza», coautori un gruppo di giovani ricercatori di diversa estrazione (geologi, agronomi, botanici, ingegneri), molti dei quali suoi allievi: Antonello Angelucci, Giancarlo Avena, Fabio Bernardini, Carlo Felice Boni, Franco Bruno, Marco Cercato, Bruno Coppola, Giovanni Fiore, Renato Funiciello, Giovanni Giglio, Giovanni Battista La Monica, Elvidio Lupia Palmieri, Bruno Mattioli, Maurizio Parotto. Alcuni di loro stavano iniziando la carriera accademica, specializzandosi nel campo geologico, in quello botanico-vegetazionale e in quello dell' ingegneria civile; altri invece si sarebbero avviati in breve ad affrontare quegli stessi temi come funzionari di Enti Pubblici o come liberi professionisti. Quella pubblicazione, che rappresenta ancora adesso un "testo sacro" della geologia pratica moderna, fu scritta con un intento quasi provocatorio nei confronti dell'establishment dell'epoca, che gestiva le questioni ambientali secondo regole che non contemplavano le Scienze della Terra, ancora in una "condizione esistenziale" di minorità. Da un punto di vista storico la monografia rappresenta perciò sicuramente a livello italiano- ma forse anche internazionale- un manifesto rivoluzionario di 'geologia futurista', scritto peraltro nei tempi della 'rivoluzione culturale', il quale precorse di un trentennio (la «legge Sarno» è del 1998) l'approccio sistematico a scala di bacino degli studi per il governo del territorio e per la prevenzione delle catastrofi idrogeologiche. Con quell'esperienza, una nuova fase di "rinascimento geologico" prendeva forma nella Capitale, cento anni dopo la nascita della Scuola Geologica Romana per opera del capostipite Giuseppe Ponzi nella seconda metà del XIX secolo. Dalla leva di giovani allievi di Accordi sarebbe infatti enucleata presso «La Sapienza», nei decenni a seguire, una nuova e moderna scuola, differenziatasi progressivamente in diversi settori specialistici di ricerca di base e applicata al territorio- dalla geologia stratigrafica alla sedimentologia, dalla geomorfologia all'idrogeologia e alla geologia applicata, dalla geologia strutturale alla botanica e all'ecologia vegetale- il cui contributo sarebbe stato fondamentale per guidare la comunità geologica tecnico-scientifico italiana verso il nuovo millennio. A 50 anni dalla pubblicazione dello studio, il convegno si propone pertanto di celebrare una tappa fondamentale del progresso delle Geoscienze italiane, ma anche di ribadire l'importanza della consapevolezza storica del sapere scientifico. Il contributo che la cultura geologica può fornire agli Enti preposti al governo del territorio è fondamentale; il futuro delle tecnoscienze non può perciò prescindere da una corale e paritetica collaborazione tra specialisti di diversa estrazione disciplinare, uniti dalla consapevolezza che il loro sapere è un bene pubblico, proprio come anticipato 50 anni fa nello studio della Valle del Liri. Ancora una volta, capovolgendo il principio dell'attualismo, il passato viene in soccorso come chiave del presente e del futuro.ella Val roveto
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- 2019
3. Note illustrative alla Carta Geologica d'Italia scala 1:50.000 - foglio 561 San Giovanni in Fiore
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Ciriaco, P., Ferrini, Gianluca, Giunta, S., Negri, A., Sturiale, G., Testa, G., Moretti, Antonio, and Vincenzi, S.
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Cartografia geologica, geologia regionale ,Cartografia geologica ,geologia regionale - Published
- 2016
4. Una sezione sismica regionale sul margine continentale della Campania (Golfo di Napoli - Golfo di Salerno)
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Aiello Gemma
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margine continentale ,sezione sismica ,geologia regionale - Abstract
Viene qui presentata una sezione sismica regionale sul margine continentale della Campania. Nuovi dati sulla struttura geologica regionale del Golfo di Napoli sono quindi proposti utilizzando i vincoli dell'interpretazione sismica. La sezione interpretata è stata costruita nel quadro di alcune sezioni sismiche regionali lungo l'allineamento Ischia-Capri-Volturno del margine continentale della Campania (Aiello et al., 2011). Le principali morfo-strutture riconosciute ad una scala regionale in base ai dati sismo-stratigrafici profondi precedentemente analizzati sono: Il Banco di Fuori, un'alto morfostruttrale composto da carbonati meso-cenozoici geneticamente correlabili alla Piattaforma Campano-Lucana Auct. (D'Argenio et al., 1973); il Canyon Dohrn, che separa il settore orientale del Golfo di Napoli, dove affiorano sequenze sismiche sedimentarie, da quello occidentale, dove prevalgono unità sismiche vulcaniche (Fusi et al.., 1991; Mirabile et al., 2000; Milia, 2000; Aiello et al., 2005; Di Fiore et al., 2011); l'Alto strutturale di Capri, un alto sedimentario collegato al sollevamento tettonico regionale dei carbonati meso-cenozoici lungo l'allineamento strutturale Capri-Penisola Sorrentina (Barattolo e Pugliese, 1987); il Canyon Magnaghi, che erode una spessa unità sismica vulcanica localizzata a sud-est dell'Isola di Procida (Chiocci et al., 1998; Aiello et al., 2010; ISPRA, 2011; Aiello and Marsella, 2015); il Bacino di Capri, un bacino profondo localizzato a sud del Golfo di Napoli, caratterizzato da un riempimento sedimentario di età pleistocenico-olocenica, che ricopre un basamento acustico meso-cenozoico di natura carbonatica; il Bacino di Salerno, un semi-graben riempito da tre unità sismiche carattterizzate da depositi marini quaternari (Aiello et al., 2009), che ricoprono un'unità sismica caotica geneticamente collegata al Flysch del Cilento Auct. (Bonardi et al., 1992; Aiello and Marsella, 2013); il Bacino del Volturno, riempito da quattro sequenze sismiche deposte in ambiente marino, costiero e deltizio, caratterizzate da frequenti intercalazioni di livelli vulcanoclastici (Aiello et al., 2011), che ricoprono unità sismiche più profonde, geneticamente correlabili con i flysch miocenici dell'Appennino centrale (Flysch di Frosinone Auct.; Aiello et al., 2000) e con i carbonati meso-cenozoici delle unità tettoniche affioranti nell'area in studio (Bigi et al., 1992). Il profilo sismico presentato, denominato Sister 9_1, attraversa l'offshore dell'isola di Capri, l'alto morfo-strutturale del Banco di Fuori, il canyon Dohrn ed il Bacino di Salerno da nord-ovest verso sud-est. Mentre i primi tre lineamenti geologici appartengono al dominio morfologico e sedimentario del Golfo di Napoli, l'ultimo dominio morfologico e geologico appartiene al Golfo di Salerno, di cui rappresenta il collettore sedimentario principale. Nuovi dati sulla stratigrafia e le morfostrutture del margine continentale della Campania lungo l'allineamento Capri-Napoli-Salerno vengono qui presentati. Mentre una gran quantità di rilievi sismici strettamente spaziati
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- 2015
5. 'La Geologia a portata di mano. Percorso tattile per scoprire le rocce del Trentino'. Considerazioni su un sussidio per la Didattica speciale delle Geoscienze
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Stoppa, Michele, G. Battisti, L. Zuccheri, M. Stoppa, E. Miccadei, M. Stoppa, G. Battisti, E. Miccadei & T. Piacentini, J. De Waele, G. Giurco, M. Stoppa, F. Grossi & C. Amadori, C. Casarotto, R. La Porta, C. Salvi & G. Giurco, S. Trento, G. Giurco, V. Bologna, G. Battisti, M. Stoppa, M. Stoppa, M. Stoppa, M. Stoppa, and Stoppa, Michele
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Didattica speciale ,Geologia regionale ,Primo ciclo dell’istruzione ,Museo delle Scienze di Trento ,Didattica speciale delle Geoscienze ,Didattica museale ,Didattica delle Geoscienze ,Didattica museale territoriale ,Scuola ,Trentino - Abstract
Viene presentata un'interessante iniziativa realizzata dal Museo delle Scienze di Trento di notevole interesse per la Didattica speciale delle Geoscienze sia nell'ambito del primo ciclo dell'istruzione ma anche nella prospettiva della formazione permanente delle persone in situazione di divers-abilità.
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- 2014
6. Pleničar M., Ogorelec B., Novak M. (a cura di) 2009, Geologija Slovenije. The Geology of Slovenia, Ljubljana, Geološki zavod Slovenije, pp. 612
- Author
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Stoppa, Michele and Stoppa, Michele
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Geologia regionale ,Geologija ,Geologia ,Geology ,Slovenia ,Slovenija - Abstract
Recensione
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- 2013
7. Il Progetto CARG nell'area silentina (area interna Appennino meridionale): il nuovo assetto stratigrafico-strutturale derivato dal rilevamento dei fogli 503, 502 e 519 (Vallo della Lucania, Agropoli e Capo Palinuro)
- Author
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Cammarosano A., Cavuoto G., Martelli L., Nardi G., Toccaceli R. M., and Valente A.
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unità tettoniche ,Appennino meridionale ,evoluzione tettonica ,depositi sinorogeni ,geologia regionale - Abstract
In this paper the most important and significant advances about the structural-stratigraphic framework of the Internal Sector of the Southern Apennines Chain, are illustrated. They are the result of the carryng out of the 1:50.000 scale Vallo della Lucania, Agropoli and Capo Palinuro Italian new geological maps, part of the nationwide Geological Maps project (CARG - Cartografia Geologica).
- Published
- 2011
8. The CARG project in the Silentina area (Internal Sector of the Southern Apennines Chain): The new structural-stratigraphic framework derived from the detection of maps 503, 502 and 5 | Il Progetto CARG nell'area silentina (area interna Appennino meridionale): il nuovo assetto stratigrafico-strutturale derivato dal rilevamento dei fogli 503, 502 e 519 (Vallo della Lucania, Agropoli e Capo Palinuro)
- Author
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Cammarosano, Antonella, Cavuoto, Giuseppe, Martelli, Luca, Nardi, Giuseppe, Toccaceli, Romeo Mariano, and Valente, Alessio
- Subjects
Unità tettoniche ,Geologia regionale ,Appennino meridionale ,Evoluzione tettonica ,Depositi sinorogeni - Abstract
In this paper the most important and significant advances about the structural-stratigraphic framework of the Internal Sector of the Southern Apennines Chain, are illustrated. They are the result of the carryng out of the 1:50.000 scale Vallo della Lucania, Agropoli and Capo Palinuro Italian new geological maps, part of the nationwide Geological Maps project (CARG - Cartografia Geologica).
- Published
- 2011
9. Morfo-strutture regionali sul margine continentale della Campania in base a nuovi dati di sismica multicanale profonda
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Gemma Aiello, Anna Giuseppa Cicchella, Vincenzo di Fiore, and Ennio Marsella
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lineamenti morfo-strutturali ,margine continentale della Campania ,geologia regionale - Abstract
Alcuni nuovi profili sismici multicanale sono stati acquisiti parallelamente e perpendicolrmente al margine tirrenico al largo della Campania, con ilfine di studiare l'architettura stratigrafica del margine continentale ad una scala regionale. Tre sezioni sismiche processate sono state interpretate in dettaglio con lo scopo di fornire ulteriori informazioni sull'assetto stratigrafico e strutturale del Golfo di Napoli e sulle relazioni con il vulcanismo campano. Sono stati riconosciuti i rapporti stratigrafici e strutturali tra il Golfo di Napoli, il margine continentale campano-laziale ed il Bacino di Salerno.
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- 2010
10. KRAINER K., Nationalpark Hohe Tauern. Geologie, Wissenschaftliche Schriften, Klagenfurt, Universitätsverlag Carinthia, 2005, pp. 200
- Author
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Stoppa, Michele and Stoppa, Michele
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Geografia ambientale ,Geologia regionale ,Didattica delle geo-scienze ,Didattica della Geografia ,Geografia ambientale Geografia regionale Geologia regionale Geomorfologia Didattica delle geo-scienze Educazione ambientale Didattica della Geografia ,Geografia regionale ,Geomorfologia ,Educazione ambientale - Abstract
Questo numero della rivista è stato pubblicato con il contributo della Fondazione CRTrieste
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- 2010
11. Carta delle principali Unità Cinematiche dell'Appennino meridionale - Nota illustrativa
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BONARDI, GLAUCO, DI NOCERA, SILVIO, SGROSSO, ITALO, TORRE, MARIO, Ciarcia S., Matano F., Bonardi, Glauco, Ciarcia, S., DI NOCERA, Silvio, Matano, F., Sgrosso, Italo, and Torre, Mario
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Unità cinematiche ,Appennino meridionale ,evoluzione tettono-sedimentaria ,geologia regionale - Abstract
The southern Apennine is the segment of the circum-Mediterranean orogenic system between the central Apennine to the North and the Calabria-Peloritani arc to the South, bounded by the Ortona-Roccamonfina and the Sangineto tectonic lines respectively. It consists in a salient: north-east verging thrust and fold belt, interposed between the back-arc Tyrrhenian basin to the West and the undeformed Apulian-Adriatic foreland to the East. Its present Structural setting is the result both of mainly compressive tectonic events, related to the subduction followed by the roll-back of the Adria plate, and of the extensional tectonics related to the opening, since the late Miocene, of the Tyrrhenian sea (MALINVERNO & RYAN, 1986; PATACCA & SCANDONE, 1989; DOGLIONI, 1991). Aiming to Point Out the space-time migration of the deformation, a geological map of the area between the Ortona-Roccamonfina tectonic line to the North and the Maratea-Val d'Agri alignment to the South showing the possible kinematic units of the southern Apennine has been elaborated. The above area includes the whole Campania and part, of Lucania, Molise and Puglia regions. A kinematic unit can be defined as a stack of tectonic units (or even only one), eventually covered with thrust top deposits, that piled Lip during the same tectonic event and afterwards behaved like an unique geological body in respect to more external areas. In the frame of the regional geological setting, some well established sedimentologic and stratigraphic characteristics have been assumed as reference criteria for grouping together some tectonic units in a kinematic unit: (i) the beginning and the gradual increase Lip to prevail of the immature siliciclastic sedimentation marks the depocentral phase in the evolution of a foredeep basin; (ii) the foredeep deposits rest conformably on the older successions, as the angular unconformity due to the progressive flexuration of the foreland is not appreciable at a local scale; (iii) the compressive tectonic event, immediately following the foredeep stage, involves a wide portion of the flexured foreland, that is accreted to the nappe stack of the chain. In each tectonic unit this tectonic event is chronologically constrained between the age of its conformable foredeep deposits and by the age of the Unconformable thrust-top deposits sealing the contacts among different tectonic units. However this simple relationships may be masked by later compressive and extensional tectonic events, as well as by transcurrent tectonics. The possible presence Of younger deposits resting unconformable on the already deformed substratum and related thrust top deposits is a constraint to the age of these later tectonic events. The map has been elaborated tacking into account, besides the numerous and sometimes contrasting data of the literature, even data, often still unpublished, from the surveying of the new geologic map of Italy 1:50.000. The kinematic units, marked with capital letters (A to G from the older to the younger) group together tectonic units, derived from paleogeographic domains that have been affected by the first tectogenetic event in the same chronological interval. In each kinematic unit with lower case have been distinguished: a) the pre-orogenic succession; b) the foredeep stage deposits; c, d) the thrust-top basin deposits. The kinematic unit A includes several tectonic units (Liguride and Sicilide Complexes Auct.), mostly ocean derived, piled up to form accretionary wedge during the Early Miocene, following the closure of an oceanic branch (Lucanian Ocean) of the Neothetys realm. It is subdivided into: a) Jurassic to Aquitanian pre-orogenic successions (the ophiolite basement of some of them crops only SE of the mapped area); b) the Aquitanian-Burdigalian foredeep deposits; c) the upper Burdigalian/Langhian - Serravallian thrust-top deposits (Cilento Group, AMORE et alii, 1988; BONARDI et alii, 1988b; AMORE et alii, 2005); d) the Tortonian further thrust-top deposits. The kinematic unit B groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the Serravallian-lower Tortonian. It is formed by: a) the upper Triassic-lower Miocene pre-orogenic successions, of the M. Bulgheria (SCANDONE et alii, 1964) and Alburno-Cervati Units (SCANDONE, 1972; BONARDI et alii, 1988a); b) the Langhian foredeep deposits; c) the middle-upper Tortonian thrust-top deposits. The kinematic unit C groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the lower-middle Tortonian; in particular they are distinguished in: a) the upper Trias-Langhian pre-orogenic successions, forming the Picentini-Penisola sorrentina, Taburno-M. Marzano-Monti della Maddalena and the Capri-M. Monna-M. Foraporta Units (BONARDI (11 alii, 1988a; SGROSSO, 1998); b) the Serravallian foredeep deposits; c) the middle-upper (?) Tortonian thrust-top deposits. The kinematic unit D groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the middle-uper Tortonian; in particular they are distinguished in: a) the lower Triassic-Langhian pre-orogenic succession belonging to Lagonegro II-Frigento Unit (SCANDONE, 1967, 1972; DI NOCERA et alii, 2002) and to Monte Croce Unit (SCANDONE & SGROSSO, 1974) and that upper Triassic-Cretaceous of the "Lagonegro I" Unit (SCANDONE, 1967, 1972); b) the Serravallian-lower Tortonian foredeep deposits; c) the Upper Tortonian thrust-top deposits; d) the upper Tortonian-lower Messinian further thrust-top deposits. The kinematic unit E groups the units of the chain involved by the orogenic transport between the upper Tortonian and the lower Messinian; in particular in this unit are distinguished: a) the Trias-middle Tortonian pre-orogenic successions referred to the Matese-M, Maggiore-M. Camposauro Unit (BONARDI e; alii, 1988a; SGROSSO, 1998); b) the middle-upper Tortonian foredeep deposits; C) the lower Messinian thrust-top deposits; d) the Upper Messinian further thrust-top deposits. The kinematic unit F groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the upper Messinian; in this unit are distinguished: a) the Lias-lower Messinian pre-orogenic successions of the north-western Matese Unit (SGROSSO, 1996, 1998), the Frosolone Unit (SELLI, 1957) and the Daunia Unit (DAZZARO et alii, 1988); b) the Messinian foredeep deposits; C) the upper Messinian -lowermost Pliocene thrust-top deposits. The kinematic unit G groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the upper? part of the lower Pliocene; in this unit are distinguished: a) the Tortonian-Messinian pre-orogenic successions of the Vallone del Toro Unit (BASSO et alii, 2002); foredeep deposits are not recognizable; c) thrust-top deposits of the upper part of the lower Pliocene; d) the middle-upper Pliocene further thrust-top deposits. In several tectonic units, elements useful to establish the age of the first deformation, i.e. the foredeep siliciclastic deposits or the immediately following Unconformable deposits, are missing, therefore their inclusion in one or another of the kinematic units is matter of debate. Also in this case the geometrical position and the regional framework can be used to formulate reliable hypotheses. The map is aimed to focalize the main open problems and stimulate the discussion about them. The analysis of the areal distribution of the kinematic units leads to some general considerations. On a small scale an irregular spatial distribution of the kinematic units is recognized. In the segment of chain represented by the map, the more internal tectonic units widely outcrop in the south-eastern sector and are missing northward even on the Tyrrhenian side. On the contrary the more external units, crop out only in the north-western sector, whereas in the south-eastern one they have not been recognized even by sub-surface data. This irregularity could be linked to original paleogeographic irregularities or even be the result of Plio-Pleistocene second order archings and of transcurrent faults that cut transversally the chain, but geodynamic causes still not clarified cannot be excluded. The elaboration of a kinematic map is an essential but not sufficient step for the palaeogeographic reconstructions that need further data and informations on the distribution of the units at depth. The difficulty in the palaeogeografic reconstructions is also due to the fact that the chain is at present constituted only by a few and unevenly distriuted fragments of the original domains.
- Published
- 2009
12. Geositi del Friuli Venezia Giulia
- Author
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CUCCHI, FRANCO, FINOCCHIARO, FURIO, Muscio G., Cucchi, Franco, Finocchiaro, Furio, and Muscio, G.
- Subjects
geomorfologia Friuli Venezia Giulia ,geositi ,geologia regionale - Abstract
Geositi del Friuli Venezia Giula
- Published
- 2009
13. Italia, forme e contenuti: un sintetico approccio geologico
- Author
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VENTURINI, CORRADO, FABIO STOCH, and C. Venturini
- Subjects
APPENNINI ,OCEANO LIGURE-PIEMONTESE ,GEOLOGIA REGIONALE ,GEODINAMICA ,ALPI - Abstract
Il contributo fornisce una sintesi dell'evoluzione geodinamica del territorio circum-mediterraneo, con particolare riferimento alla situazione italiana. L'analisi dei principali domini sedimentari e dei successivi (o contemporanei) atti deformativi, distribuiti in modo complesso nel tempo e nello spazio, unitamente all'esame delle attività magmatiche, lette come risposta a peculiari condizioni dinamiche crostali, hanno assecondato un tipo di approccio e descrizione per molti versi nuovi e improntati ad una forma espositiva che potrebbe configurarsi come divulgativo-didattica. Questo, tenendo in debito conto lo spirito della collana nella quale il contributo si inserisce e i fruitori di questo genere di pubblicazioni, culturalmente evoluti ma quasi sempre digiuni di una conoscenza geologica specifica.
- Published
- 2009
14. Alpi e Prealpi centro orientali
- Author
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Carton, Alberto
- Subjects
Geologia regionale ,Geomorfologia regionale - Published
- 2006
15. Schema geologico del transetto Monti Picentini orientali-Monti della Daunia meridionali: unità stratigrafiche ed evoluzione tettonica del settore esterno dell'Appennino meridionale
- Author
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DI NOCERA, SILVIO, TORRE, MARIO, MATANO F., PESCATORE T. S., PINTO F., QUARANTIELLO R., SENATORE M. R., DI NOCERA, Silvio, Matano, F., Pescatore, T. S., Pinto, F., Quarantiello, R., Senatore, M. R., and Torre, Mario
- Subjects
Geologia regionale ,Irpinia ,Stratigrafia ,Evoluzione tettonica - Published
- 2006
16. Geologia
- Author
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PINI, GIAN ANDREA, VAI, GIAMBATTISTA, VIANELLO G., Pini G.A., and Vai G.B.
- Subjects
MORFOLOGIA ,STRATIGRAFIA ,TETTONICA ,APPENNINO SETTENTRIONALE ,GEOLOGIA REGIONALE - Published
- 2005
17. Elementi di geologia
- Author
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Zampieri, Dario
- Subjects
Montello (North-East Italy) ,Geologia regionale - Published
- 2005
18. High pressure metamorphism in Middle Triassic to Miocene metasediments of Catena Costiera (Northern Calabria, Italy)
- Author
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Messina, Antonia, Bonardi, G, Compagnoni, R, Ferrando, S, Macaione, Elisa, Perrone, V., Messina, A., Bonardi, Glauco, Compagnoni, R., Ferrando, S., Macaione, E., and Perrone, V.
- Subjects
Geologia regionale ,Rocce basiche ,Calabria settentrionale ,Metamorfismo - Published
- 2004
19. The southern Apennine Arc
- Author
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PAROTTO, Maurizio, PRATURLON, Antonio, Crescenti U., D'Offizi S., Merlino S., Sacchi L., Parotto, Maurizio, and Praturlon, Antonio
- Subjects
Appennino meridionale ,archi appenninici ,geologia regionale - Abstract
The Southern Apennine Arc (SAA), stretching from Central Apennines to Sicily, is the southern Italian part of the Apennine-Maghrebian chain, important segment of the circum-Mediterranean Alpidic tem. It is a complex arcuate thrust belt, composed by minor arcs of different size and curvature, with general convexity and vergency towards the Adria-Apulia-Africa foreland. Like the other parts of the Apennine chain, the SAA developed through the deformation of two major palaeogeographic domains. The first one, internal, is of oceanic type and is represented by Upper Jurassic to Oligocene tectono-sedimentary successions of the Liguria-Piedmont Ocean, linked to the Neo-Tethyan sea. The second one, external, is represented by Triassic to lower Miocene sedimentary sequences deposited on deformed continental crust along the Adria-Apulia-Africa passive margin, and is featured by an extensive carbonate platform/basin system. The two main units represented contiguous palaeogeographic domains up to the end of Mesozoic. They were then progressively incorporated into the chain. The SAA fold-and-thrust belt developed from Late Cretaceous to early Pleistocene at the subduction-collisional boundary between the European and the westward subducted Ionian and Adria plates. Large parts of the Mesozoic oceanic crust were subducted during an Alpine phase from Late Cretaceous to Eocene, while the continental collision of the European margin against the Adria-Apulia-Africa margin probably occurred between late Oligocene and Langhian-Serravallian. The chain was built as an accretionary wedge over a sinking and roll-backing slab, which forced the opening of the Tyrrhenian back-arc basin. The frontal arcs of the SAA overthrust now the Miocene-lower Pliocene, prevailingly terrigenous sequence of the most recent and external foredeep (“Adriatic foredeep”) and the scarcely deformed margin of the Apulian foreland, while the stack of thrust sheets of the Maghrebian Sicily are verging toward the southern Hyblean foreland. The SAA appears composed of two main wings, Central-Southern Apennines to the North, and Sicily to the South, with the Kabylo-Calabride Arc as hinge. Mesozoic-Tertiary platform carbonates, and marly/siliceous pelagic deposits prevail in the northern and southern wing of the SAA, while Calabrian Arc mostly consists of metamorphic exotic terranes (Calabride units, part of the Kabylo-Calabride thrust belt). The Calabrian Arc is a composite terrane of likely Western Alpine origin, accreted on the back of the SAA. Within SAA, tectonic segmentation and variations in structural trend are controlled by thrust partitioning and strike-slip transfer along transverse discontinuities connected with thin-skinned differential rotations. The SAA shows in general much greater amount of shortening in respect of Northern Apennines. Its style is featured by duplexes and relevant out-of-sequence thrusts.
- Published
- 2004
20. T. P. Labhart, Geologie der Schweiz, (5. überarbeitete Auflage), Thun, Ott Verlag, 2001, pp. 212, Fr. 29.80
- Author
-
Stoppa, Michele and Stoppa, Michele
- Subjects
Geologia regionale ,Svizzera ,Geomorfologia ,Geografia regionale - Published
- 2001
21. La geologia del bacino montano
- Author
-
Zampieri, Dario
- Subjects
Geologia regionale ,fiume Piave - Published
- 2000
22. La storia geologica
- Author
-
Barbieri, Giorgio and Zampieri, Dario
- Subjects
Geologia regionale ,Altopiano di Asiago - Published
- 1984
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