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Il contributo si pone tre obiettivi principali: - delineare gli aspetti salienti del quadro normativo riguardante i servizi pubblici locali e la sua evoluzione negli ultimi quindici anni; - illustrare l'impatto che la liberalizzazione dei mercati e la privatizzazione delle aziende di gestione dei servizi pubblici locali sono suscettibili di produrre, in una prospettiva economico-aziendale, sulle aziende medesime, sui cittadini, sulle istituzioni e sui sistemi economici locali; - esaminare il caso Hera S.p.a., una grande azienda multiutility italiana che proprio nelle riforme di settore degli ultimi anni trova le fondamenta della propria costituzione.

Il libro ha ad oggetto l'IFRS per le PMI e accoglie i contributi di studiosi italiani e stranieri che hanno riflettuto sull'opportunità della sua adozione in Europa, trattando l'argomento sotto diverse prospettive e proponendo anche possibili soluzioni. Il lavoro proposto da G. Savioli e C. Gianfelici contribuisce al dibattito focalizzando l'attenzione su due temi fondamentali: - chi sono gli stakeholder delle PMI europee e italiane e quali sono le loro effettive esigenze; - quale è l'impianto teorico-concettuale alla base dell'IFRS per le PMI e come questo può conciliarsi con l'assetto normativo già esistente, con particolare riguardo alle disposizioni fiscali e di diritto societario vigenti nei singoli Stati e alle Direttive comunitarie IV e VII.

Dal 1° gennaio 2007, con l’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare introdotta dal D.Lgs. 252/2005 e dalla legge 296/2006, i lavoratori dipendenti hanno a disposizione diverse alternative per la destinazione del trattamento di fine rapporto (TFR). Le loro scelte hanno un impatto diretto anche sui bilanci delle imprese, a causa delle differenti modalità di contabilizzazione del TFR che caratterizzano ciascuna possibile destinazione. Dopo una breve descrizione delle principali opzioni introdotte dalla riforma, lo scopo di questo contributo consiste nell’illustrare, anche con l’ausilio di esempi, le diverse modalità di valutazione e rappresentazione del TFR nei bilanci delle imprese in relazione alle scelte di destinazione compiute dai dipendenti, con riguardo sia ai bilanci redatti secondo le disposizioni del codice civile e dei principi contabili nazionali, sia ai bilanci conformi agli IAS-IFRS.

Le piccole e medie imprese sono il perno dell’economia europea. In tutta l’Unione se ne contano circa 23 milioni, che rappresentano il 99,8% del totale delle imprese e offrono impiego a circa 75 milioni di persone, pari al 67% dei posti di lavoro disponibili nel settore privato e all’80% dell’occupazione in alcuni settori industriali quali la manifattura dei prodotti in metallo, l’edilizia e l’arredamento. Questa situazione è perfettamente confermata anche in ambito nazionale. In Italia, infatti, su 4.338.766 imprese, ben 4.335.446, pari al 99,9%, sono PMI, artefici di oltre l’81% dei posti di lavoro e, nei settori secondario e terziario, di ben il 72,4% del valore aggiunto prodotto . Alla luce di questi dati, è evidente come le PMI rappresentino in Italia e in Europa una insostituibile risorsa, un fondamentale elemento catalizzatore per il superamento della attuale crisi economica. Del resto, a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona, l’Unione Europea e gli Stati membri sono stabilmente impegnati nel rilanciare l’economia interna attraverso politiche idonee a promuovere le potenzialità di crescita e di occupazione delle PMI . Ma cosa significa “crescita” per una piccola-media impresa? E quali sono i principali ostacoli? Attraverso l’analisi della letteratura e di alcuni dati empirici, questo contributo vuole affrontare i menzionati interrogativi, ponendo particolare attenzione al profilo culturale del problema.

L’espressione customer satisfaction indica il grado di soddisfazione degli utenti di un determinato bene o servizio. Per le aziende che operano in regime di concorrenza, giudice supremo dell’utilità dei beni prodotti e dei servizi erogati è il mercato. Poiché il prezzo deriva dall'incontro fra la domanda e l’offerta e la domanda, in presenza di possibili fornitori alternativi e/o di prodotti surrogati, dipende dal concreto livello di gradimento dei clienti, è evidente come il prezzo e il volume delle vendite siano i principali indicatori del grado di apprezzamento collettivo per un dato bene/servizio. In tale contesto, pertanto, l’eventuale rilevazione della customer satisfaction mediante specifiche indagini condotte fra i clienti (attuali e potenziali) è indirizzata non tanto a stabilire se e in quale misura un dato prodotto è apprezzato, ma a indagare la dimensione qualitativa del fenomeno, per comprendere le cause del livello di gradimento sinteticamente espresso dai dati di mercato e, per tale strada, perfezionare l’offerta, rendendola sempre più conforme alle aspettative e alle esigenze concrete della domanda. Laddove, invece, un mercato non esiste, come tipicamente accade per gran parte dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione, gli stessi livelli di gradimento, e non solo le motivazioni che li determinano, devono essere necessariamente indagati attraverso specifici strumenti. Fra tali strumenti, le indagini di customer satisfaction ricoprono indubbiamente un ruolo di primo piano: interrogare i diretti interessati, ovvero gli utenti, è infatti il modo più naturale per comprendere se un determinato bene o servizio è apprezzato o meno, in quale misura e per quali ragioni. Nelle amministrazioni pubbliche, però, le indagini di customer satisfaction assumono particolare importanza anche sotto un altro aspetto. Le aziende orientate al profitto, quali tipicamente le imprese, perseguono la soddisfazione dei clienti come mezzo per realizzare il loro scopo primario, ovvero, appunto, il conseguimento di un utile. In tale prospettiva, pertanto, le indagini di customer satisfaction sono condotte per attrarre e fidelizzare la clientela, a scapito della concorrenza. Per le amministrazioni pubbliche, invece, la soddisfazione dei cittadini-utenti costituisce non un mezzo per raggiungere altri obiettivi, ma la vera e propria mission istituzionale; indagare l’effettivo livello di gradimento delle prestazioni offerte, sforzandosi di migliorarne costantemente i contenuti, dovrebbe pertanto rappresentare per lo Stato, le regioni, le province, i comuni, ecc. un’attività ancora più naturale, accurata e sistematica di quanto lo sia per le imprese. Nel contesto delle amministrazioni pubbliche, l’esigenza della customer satisfaction viene conseguentemente a prescindere dal confronto competitivo, trovando invece fondamento nell'ancora più gravosa questione della legittimazione democratica dell’azione pubblica. Nell'ampia gamma dei servizi pubblici, solo alcuni sono erogati in regime di concreta o potenziale concorrenza; molti altri, invece, sono espressione dell’esercizio di funzioni istituzionali ed esclusive della pubblica amministrazione e per questi, evidentemente, il problema della fidelizzazione della «clientela» non sussiste. In entrambi i casi, però, il tema della customer satisfaction si pone ugualmente come centrale, poiché, giova ribadirlo, è proprio nella soddisfazione delle esigenze dei cittadini-utenti che l’operato delle amministrazioni pubbliche trova il proprio scopo e la propria legittimazione. A partire dalle considerazioni fin qui illustrate, questo contributo sottende un duplice obiettivo. Innanzitutto, nella prospettiva delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, delle amministrazioni pubbliche locali, si intende riflettere sul rapporto fra la qualità dei servizi e la soddisfazione degli utenti, sulle possibili applicazioni concrete delle indagini di customer satisfaction, sull'impatto che la sensibilizzazione a questi temi può determinare sia nel rapporto con i cittadini, sia nell'organizzazione interna. Inoltre, si vuole focalizzare l’attenzione sulla metodologia e sugli strumenti. Nelle indagini di customer satisfaction, gli aspetti procedurali assumono estrema rilevanza, poiché condizionano i risultati; un’indagine condotta in modo superficiale e non strutturato, senza prestare attenzione alla completezza, alla attendibilità e alla rappresentatività delle rilevazioni, tradisce le proprie finalità, poiché rischia di diventare una mera operazione di propaganda, sostanzialmente inutile per il reale miglioramento dei servizi offerti o addirittura controproducente, qualora alimenti nei cittadini delle aspettative illusorie. Come esempio virtuoso, che può essere preso a riferimento per qualsiasi altra indagine con caratteristiche analoghe, si riporta il caso della rilevazione della customer satisfaction presso il nido d’infanzia del Comune di San Mauro Pascoli (Provincia di Forlì-Cesena); il percorso logico-tecnico seguito in quella esperienza si è dimostrato particolarmente proficuo, sia per la capacità di coinvolgere attivamente tutte le parti in causa (istituzioni, insegnanti, genitori, ecc.), sia per la qualità e la quantità dei dati che, conseguentemente, è stato possibile raccogliere.

L’espressione “computisteria” o “calcolo computistico” indica un insieme di nozioni pratiche, in parte economico-giuridiche, in parte tecniche e matematiche, indispensabili per lo studio della ragioneria e, in generale, delle discipline aziendali. Questo lavoro nasce per rispondere all'esigenza di impartire agli studenti delle Facoltà di Economia tali nozioni di base, fornendo loro un valido supporto sia per comprendere le principali problematiche aziendali inerenti ad aspetti strettamente di calcolo, sia per individuarne le corrette soluzioni. La trattazione è suddivisa in tre parti. La prima parte, “Elementi di calcolo mercantile”, riguarda le transazioni commerciali e, in particolare, gli aspetti attinenti alla determinazione quantitativa e alla valutazione delle merci, oltre agli strumenti, monetari e non, di regolamento degli scambi. La seconda parte, “Elementi di calcolo finanziario”, introduce i concetti di investimento e finanziamento, approfondendo i temi dell’interesse e dello sconto, nelle varie accezioni e applicazioni. La terza parte, “Elementi di calcolo nelle negoziazioni di valori mobiliari”, si sofferma sul mercato dei capitali, focalizzando l’attenzione sulle caratteristiche dei principali titoli di massa (titoli pubblici, obbligazioni private e azioni) e sulle problematiche di calcolo inerenti alla loro negoziazione. Tutti gli argomenti vengono esposti avendo cura di precisarne le principali applicazioni concrete e dedicando ampio spazio alle esemplificazioni. Ad alcuni temi molto specifici o articolati sono dedicati appositi box di approfondimento. Infine, per agevolare l’apprendimento, ogni capitolo propone, in chiusura, alcune domande di riepilogo e/o alcuni esercizi con soluzione sui principali contenuti.

Il volume analizza i principi contabili internazionali (IAS-IFRS) nella prospettiva della loro applicazione al contesto italiano. Il contributo, in particolare, approfondisce la struttura e il funzionamento dello IASB, l'organismo responsabile della loro emanazione.

Il volume analizza i principi contabili internazionali (IAS-IFRS) nella prospettiva della loro applicazione al contesto italiano. Il contributo, in particolare, approfondisce lo IAS 33, avente ad oggetto la determinazione e la rappresentazione in bilancio dell'utile per azione.

Il volume analizza i principi contabili internazionali (IAS-IFRS) nella prospettiva della loro applicazione al contesto italiano. Il contributo, in particolare, approfondisce lo IAS 17, avente ad oggetto la valutazione e la rappresentazione in bilancio del contratto di leasing.

Il volume analizza i principi contabili internazionali (IAS-IFRS) nella prospettiva della loro applicazione al contesto italiano. Il contributo, in particolare, approfondisce lo IAS 19, avente ad oggetto la valutazione e la rappresentazione in bilancio dei benefici per i dipendenti.

I servizi pubblici locali rappresentano fattori fondamentali nel determinare la qualità della vita dei cittadini e l’assetto produttivo delle imprese; negli ultimi anni, i politici, gli operatori del settore e gli studiosi ne hanno fatto oggetto di sempre maggiore attenzione, quali imprescindibili catalizzatori di crescita economica e sociale, a livello locale, nazionale e internazionale. Questo lavoro vuole fornire un contributo al dibattito scientifico in corso, nella prospettiva economico-aziendale. Ma anche rappresentare un ausilio per i politici e gli amministratori locali, nell'assunzione delle decisioni strategiche e nell'espletamento delle attività di governo riguardanti i servizi pubblici essenziali. Ad un esame iniziale delle principali caratteristiche dei servizi pubblici locali e dei fattori che ne contraddistinguono le condizioni di fornitura segue uno specifico approfondimento della formula gestionale in outsourcing, nei suoi aspetti qualificanti, nelle sue potenzialità e nei suoi limiti. Con particolare riferimento alle esternalizzazioni, vengono poi affrontati i temi relativi alle funzioni, alle responsabilità e agli strumenti dei Comuni nella interpretazione delle esigenze della comunità di riferimento, nella individuazione dei servizi più idonei a soddisfarle, nella scelta delle modalità di gestione più opportune, nell'indirizzo e nel controllo dell’attività dei provider. Lo schema logico-concettuale scaturente dall'approfondimento teorico è infine verificato con riferimento alle esternalizzazioni nei Comuni italiani di medio-grandi dimensioni. Le esperienze indagate lasciano trasparire ampi margini di miglioramento, sia a livello politico-culturale, nelle strategie di approccio al tema dei servizi pubblici locali, sia a livello operativo, nella gestione degli affidamenti.

Il volume tratta il tema della redazione del bilancio di esercizio delle imprese, approfondendo per ciascuna voce la disciplina civilistica, i principi contabili nazionali e internazionali, la normativa fiscale di riferimento. Il contributo in esame, in particolare, descrive la struttura e il funzionamento dell'OIC, l'organismo responsabile della emanazione dei principi contabili nazionali.

Il contributo approfondisce i modelli di gestione dei servizi pubblici locali alla luce delle riforme ispirate ai principi di liberalizzazione dei mercati e privatizzazione delle aziende introdotti dall'art. 35 della L. 448/2001 e successive modifiche. Lo scopo consiste nell'analizzare le possibili strategie gestionali a disposizione degli enti locali nel nuovo contesto giuridico ed economico scaturente dalle riforme.

Il capitolo ha per oggetto le imposte sul reddito. Con l’ausilio di esemplificazioni, sono presentate le procedure per la determinazione delle imposte correnti e di quelle differite e anticipate. Conformemente a quanto indicato nel principio contabile OIC 25, viene decritta la rappresentazione e la valutazione delle imposte sul reddito nel conto economico, nello stato patrimoniale e in nota integrativa. Il capitolo ha quindi per obiettivi di apprendimento la conoscenza dei tratti distintivi delle imposte sul reddito correnti, anticipate e differite, le modalità di determinazione delle imposte sul reddito e la capacità di lettura dell’informativa riguardante le imposte sul reddito nei documenti riepilogativo-contabili e nella nota integrativa.

Il capitolo tratta del rendiconto finanziario. La struttura è quella presentata dal principio OIC 10. Con l’ausilio di un esempio sono individuate le fonti documentali e definite le procedure per la costruzione del documento riepilogativo contabile. È evidenziato il potenziale informativo del documento, dal quale possono trarsi determinazioni quantitative utili alla costruzione di indicatori di performance aziendali. Il capitolo ha quindi per obiettivi di apprendimento la conoscenza della struttura e dell’articolazione del rendiconto finanziario, le sue modalità di costruzione e la capacità di lettura del documento per lo svolgimento di analisi di performance aziendali.

This paper focuses on the relevance of innovation in small enterprises. In particular, it investigates the role of innovation processes as an opportunity to face the difficulties the world economic crisis has posed. By adopting a longitudinal approach, this study explores the innovation processes of a sample of small Italian companies located in the area of Forlì-Cesena. Specifically, it examines the importance of R&D activities, how these are carried out, the factors that might stimulate or hinder the innovation processes and the role of management control in supporting the latter. The results show that innovation is perceived as a relevant factor in moderating the effects of the economic crisis. In fact, the investigated companies intensified R&D activities, reviewed their innovation processes and modified the way they protect innovations. Besides, the role of support of management control has been considered more crucial.

La verifica del rispetto dei principi contabili. Approfondimenti sulla gestione e sul sistema informativo