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Before embarking on a discussion of the regulation of artificial intelligence (AI), it is first necessary to define the subject matter regulated. Defining artificial intelligence is a difficult endeavour, and many definitions have been proposed over the years. Although more than 70 years have passed since it was adopted, the most convincing definition is still nonetheless that proposed by Turing; in any case, it is important to be mindful of the risk of anthropomorphising artificial intelligence, which may arise in particular from its very definition. Once we have established the subject matter regulated, we must ask ourselves whether lawmakers should pursue an approach that seeks to regulate artificial intelligence as a whole, or whether by contrast they should regulate applications of artificial intelligence in specific sectors or individual areas. The proposal for a regulation on artificial intelligence published on 21 April 2021 implements the former approach whilst also pursuing geopolitical goals. After providing an initial overview of the notion of artificial intelligence, this article investigates the geopolitical context to the proposal for a regulation, and then goes on to illustrate the regulatory model embraced by the proposal as well as related critical aspects.

Dans le scénario actuel, les obstacles juridiques à la numérisation complète des processus ont été supprimés et les règles relatives aux documents et signatures électroniques permettent d’accomplir tous les actes juridiques qui peuvent être réalisés sur papier. Néanmoins, l’identification en ligne pose un problème, notamment en ce qui concerne le développement des services nécessitant d’une vérification d’identité. Le problème consiste à trouver la meilleure méthode pour vérifier l’identité d’une personne en ligne et, en outre, à rendre possible la reconnaissance mutuelle de cette opération de vérification entre plusieurs États.

The Author examines the meaning of «digital sovereignty», exploring the reasons why public power has not regulated new virtual spaces so far, letting instead privates, like social networks’ providers, make their own rules. Nowadays times have changed, and public power needs to reclaim its role in the regulation of virtual life in a framework where there are multiple levels of rules which correspond to as many expressions of power. Especially the European Union should adopt appropriate legal instruments in order to affirm its leadership towards China and U.S.A.

Con il presente contributo si intende offrire una prospettiva comparata della normativa sulle firme elettroniche, ponendo a confronto la disciplina dettata dall’UNCITRAL, dal legislatore europeo e da quello italiano rispetto a quanto stabilito dalla normativa cinese. This contribution is intended to offer a comparative perspective of the legislation on electronic signatures, comparing the discipline dictated by UNCITRAL, the European and Italian legislators with respect to the provisions of Chinese legislation. Starting from the legislative genesis, the essential aspects of the normative texts are investigated, drawing the convergences and divergences between the two contexts: European and Chinese. Where all legislative texts share the cardinal principles and basic concepts, the differences can be wedged in the folds of the executive details. In examining the provisions of the legislation on electronic signatures from a comparative point of view, a differentiated panorama emerges also relating to the evolution of the judicial system. Finally, the common criticality of the legislative texts in question is highlighted: the risk of losing the sovereignty of the electronic signer. The technological substitute of handwritten signature seems inevitable in compliance with the cardinal principle of the free movement of goods.

The object of the present work is to provide a legal analysis of the formation of legally binding agreements through blockchain-based smart contracts. Smart contracts are computer codes that are capable of running automatically upon the occurrence of specific conditions and according to pre-specified functions. These codes can be stored and processed on a blockchain and any change is recorded in the blockchain. The expression “smart legal contract” refers to the use of smart contracts in the contractual domain to perform already existing contracts or to express legally binding agreements in the form of lines of computer code. Regarding the latter, researchers question whether blockchain-based smart contracts can be considered legally binding contracts. The study aims at putting in correlation contract requirements with blockchain- based smart contracts. The scope of the analysis is to verify how to interpret the rules on contract formation to make blockchain-based smart contracts fit into contract law.

Il trattamento di categorie particolari di dati personali, necessario per motivi di pubblico interesse rilevante

Il trattamento di dati personali effettuato per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri

Il contributo analizza la disciplina delle autorità di controllo contenuta nel regolamento n. 679/2016, ponendola a confronto con quella della direttiva 95/46/CE, nonché avendo riguardo alla normativa statale di attuazione e alla figura del Garante per la protezione dei dati personali.

Le sanzioni amministrative in materia di protezione dei dati personali nell’ordinamento europeo ed in quello nazionale

Non diversamente da altri settori, i mercati dei servizi finanziari sono stati sinora caratterizzati da infrazioni della concorrenza, per così dire, del tutto ‘analogiche’. Per limitarsi ai cartelli, si trattava di contatti più o meno intensi e qualificati tra rappresentanti di imprese, al fine di coordinare la condotta delle stesse sul mercato. Tuttavia, la rivoluzione digitale dei servizi finanziari è già una realtà concreta. Essa riguarda, tra l’altro, transazioni, pagamenti, intermediazione, gestione del rischio finanziario, nonché l’emissione di valute elettroniche. Pertanto è facile prevedere che presto saranno - o rischieranno di essere – una realtà anche le infrazioni ‘digitali’ alle regole di concorrenza da parte di talune delle imprese parti di questa rivoluzione. Tali infrazioni deriveranno dall’uso di sofisticati software a cui viene riconosciuta una ‘intelligenza artificiale’ capace di sostituirsi a quella umana in molte decisioni dell’impresa. Le presenti note mirano a analizzare taluni dei problemi applicativi del diritto antitrust dell’Unione europea che si pongono quando le infrazioni allo stesso sono poste in essere attraverso i software menzionati

L.A. analizza l'ambito di applicazione materiale del GDPR - vale a dire i trattamenti soggetti alla regolamentazione europea e quelli esclusi - e quello territoriale, soffermandosi in special modo sul concetto di "stabilimento"

Dopo una breve ricostruzione delle competenze normative dell’Unione in materia di sanità e delle principali tappe che hanno contrassegnato l’evoluzione della sanità elettronica a livello sovranazionale il contributo si concentra sulla disciplina applicabile alle cartelle cliniche elettroniche alla luce della Direttiva 2011/24 e del Regolamento 2016/679 e si conclude con alcune rifessioni più generali sulle prospettive di sviluppo futuro a livello di Unione europea.

Il capitolo tratta gli aspetti più rilevanti e quelli critici della normativa europea in materia di sigilli elettronici e sistemi di identificazione delle persone giuridiche, proponendo soluzioni interpretative alle principali questioni emergenti

Il nuovo Regolamento europeo sulla privacy, ponendosi nel solco della Direttiva 95/46/CE, mostra di dedicare una peculiare attenzione al trattamento dei dati personali in situazioni specifiche. Si tratta di settori peculiari e ben individuati in cui la normativa regolamentare lascia ampio margine operativo alla legislazione degli Stati membri consentendole così di modulare l’ambito applicativo del Regolamento stesso. Il Capo IX, contenente “Disposizioni relative a specifiche situazioni di trattamento”, si apre con la disciplina del trattamento dei dati in rapporto alla libertà di espressione e di informazione. L’art. 85 dà particolare risalto alla problematica del contemperamento tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla protezione dei dati personali. In questo contesto appare chiara la consapevolezza del legislatore europeo in merito all’importanza che riveste il trattamento effettuato a scopi giornalistici o di espressione accademica, artistica o letteraria in relazione alla protezione dei dati personali. Risulta peraltro evidente, nell’articolato normativo del Capo IX, l’intento di farsi carico delle istanze consolidate nella legislazione e nella giurisprudenza degli Stati membri, da sempre sensibili alla necessità di riconoscere un adeguato margine operativo alle diverse forme di manifestazione del pensiero.

Il capitolo esamina il regime sanzionatorio previsto dal Regolamento in caso di violazione delle norme sulla tutela del trattamento dei dati personali

All'interno del quadro complesso di trasformazione del mondo del lavoro, che si orienta verso forme sempre più votate all'utilizzo della tecnologia quale strumento strategico, le professionalità del lavoro digitale si manifestano in una molteplicità di forme e varianti. Tali manifestazioni si inseriscono in una articolata rete di campi di applicazione, in cui la richiesta di competenze specialistiche si scontra con i confini incerti delle professioni stesse. Da un lato si ha una esplicita richiesta da parte del mondo del lavoro di una integrazione di conoscenze informatiche in profili riconosciuti e già inquadrati – ovvero un bagaglio conoscitivo, tecnico e gestionale, applicato ad un contesto lavorativo noto. Dall'altro, nuove tecnologie e un diverso impiego delle stesse, portano a delineare nuove specificità professionali che si pongono al di fuori dell'alveo dei “mestieri” consolidati. Nei profili emergenti la richiesta di competenze trasversali diviene allora un aspetto caratterizzante tale da comportare una rivisitazione nella classificazione stessa delle figure professionali.

l'A. analizza l'ambito di applicazione del nuovo Regolamento in materia di privacy e dati personali con riguardo, sotto il profilo sia territoriale, sia materiale, procedendo, sotto quest'ultimo aspetto, alla specifica analisi dei c.d. "trattamenti esclusi"

Il contributo intende esaminare la disciplina dettata dal Regolamento UE n. 679/2016 in tema di Autorità di controllo: partendo dalla composizione delle stesse, per poi esaminare i poteri e i compiti alle medesime attribuiti nonché, infine, rapporti tra le differenti Autorità di controllo. L'ultimo paragrafo è dedicato al Garante italiano per la protezione dei dati personali onde comprendere se si rendano necessarie o meno modifiche alle disposizioni che ne definiscono il funzionamento.

Il capitolo esamina il diritto al risarcimento del danno causato dalla violazione del Regolamento, il criterio di imputazione delle responsabilità previsto dal Regolamento e le regole in materia di responsabilità solidale dei soggetti coinvolti.

La creazione e la valorizzazione di un mercato unico digitale rappresenta già da alcuni anni uno degli obiettivi prioritari dell'agenda del legislatore dell'Unione Europea. La formulazione dell'art. 4 del regolamento UE n.910/2014, c.d. eIDAS , riassume questo ambizioso progetto. Essa è infatti sintomatica di come, nel contesto della legislazione europea, la concreta realizzazione del Digital Single Market non possa che passare attraverso la valorizzazione del principio del mercato interno, anche e soprattutto in riferimento alla prestazione di quell'ampia gamma di servizi informatici, i c.d. servizi fiduciari o trust services, cui il regolamento riserva una peculiare disciplina . Il mercato interno costituisce, infatti, l'asse portante di molte politiche dell'Unione. Esso non risulta circoscritto alle sole regole codificate in relazione alle quattro fondamentali libertà di circolazione; neppure risulta racchiuso nei confini delle disposizioni dedicate alla concorrenza e ai diritti fondamentali : non è un caso, infatti, che quasi tutti i settori di competenza dell'Unione ruotino attorno all'obiettivo di garantire il funzionamento e la realizzazione di questo fondamentale principio, quale presupposto per l'efficace estrinsecazione delle politiche dell'Unione Europea.

Indaga sui fenomini della globalizzazione visti da un giurista. Affronto il tema della pluralità delle fonti del diritto e del modo in cui il diritto si forma. Lex mercatoria