Bruttomesso, D, Laviola, L, Lepore, G, Bonfanti, R, Bozzetto, L, Corsi, A, Di Blasi, V, Girelli, A, Grassi, G, Iafusco, D, Rabbone, I, Schiaffini, R, Italian Study Group on Diffusion of CSII, Tornese, G, Bruttomesso, D, Laviola, L, Lepore, G, Bonfanti, R, Bozzetto, L, Corsi, A, Di Blasi, V, Girelli, A, Grassi, G, Iafusco, D, Rabbone, I, Schiaffini, R, Italian Study Group on Diffusion of, Csii, and Tornese, G
La diffusione della terapia insulinica sottocutanea continua con microinfusore (CSII) è in continuo aumento nel mondo, grazie anche al miglioramento della tecnologia degli strumenti. Scopo di questo lavoro è stato quello di valutare lo stato attuale della CSII in Italia. A tal fine ai responsabili di 272 strutture diabetologiche che seguono pazienti in terapia con microinfusore è stato inviato un questionario che indagava aspetti clinici, tecnici e organizzativi della terapia con microinfusore. Duecentodiciassette strutture (79,8%) hanno partecipato all’indagine. Dai dati raccolti è emerso che a fine aprile 2013 in tali strutture vi erano 10.152 pazienti in terapia con microinfusore, quasi tutti (98,2%) affetti da diabete di tipo 1, prevalentemente adulti (82,4%) e di sesso femminile (57%). La diffusione della CSII risultava molto disomogenea tra le diverse Regioni e anche tra le diverse strutture diabetologiche di una stessa Regione: solo il 59% delle strutture seguiva più di 20 pazienti ciascuna. Motivo principale per iniziare la CSII era la ricerca del buon controllo glicemico. Il drop-out (8,65% dei casi), avveniva soprattutto per problemi legati alla portabilità della pompa o al mancato raggiungimento del target glicemico. La maggior parte dei pazienti (61%) utilizzava un microinfusore tradizionale, il 39% un microinfusore integrato (32%) o associato (7%) a un dispositivo per il monitoraggio in continuo della glicemia. Le funzioni avanzate del microinfusore venivano mediamente utilizzate solo dal 68% dei pazienti e il sensore era utilizzato mediamente solo per 12 giorni al mese. L’81% delle strutture garantiva una reperibilità 24 ore su 24. Solo nel 40% delle strutture per adulti e nel 50% di quelle pediatriche i pazienti venivano seguiti da un team completo. In conclusione, la CSII si sta sempre più diffondendo in Italia, sia tra i pazienti adulti sia tra quelli pediatrici. È auspicabile una maggiore uniformità tra le diverse Regioni e un uso più adeguato della tecnologia stessa.