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Cette étude se propose de réfléchir sur le rapport entre sociologie et littérature, en revenant sur la question cruciale – et toujours ouverte – de la légitimité de l’usage sociologique des sources littéraires. Il s’agira notamment ici d’enquêter sur une articulation particulière de cette relation, le récit littéraire du monde du travail, en examinant plus spécifiquement le cas italien. À l’instar d’autres pays occidentaux – mais peut-être plus qu’eux – l’Italie a expérimenté les transformations récentes du monde du travail (flexibilité, précarisation, parcellisation), et elle a produit, ces vingt dernières années, une grande quantité de textes littéraires qui mettent en scène de tels changements en tâchant de les interpréter. This essay aims to reflect upon the relationship between sociology and literature as well as upon the crucial issue – on which scholars haven’t yet agreed – of whether literary sources can be interpreted using a sociological approach. In particular, this will involve addressing literary renderings of employment, labour market, and working life, looking more specifically at the Italian case. Like other western countries – but perhaps to an even larger extent – Italy has recently experienced significant transformations in the labour market and its employment conditions (workplace flexibility, temporary employments, fragmentation of the labour force) and has produced a large number of literary texts that address these transformations and attempt to interpret them.

Il capitolo è così strutturato: dopo aver fornito qualche elemento in più per comprendere come ha funzionato negli ultimi anni il sistema che regola la mobilità degli insegnanti in Italia (paragrafo 2), si passerà a una descrizione delle fonti di dati e della strategia di ricerca (paragrafo 3); nel paragrafo 4 si mostrano i dati sul corpo docente nel suo complesso mentre i paragrafi 5 e 6 contengono l’analisi della mobilità attraverso, rispettivamente i dati delle liste Gae (graduatorie a esaurimento) e dei trasferimenti di docenti in ruolo. Infine, nel paragrafo 7 trovano spazio alcune considerazioni conclusive.

Il capitolo prova a descrivere lo stato delle politiche del lavoro in Italia e le difficoltà di integrazione dei livelli di politiche pubbliche attuale. Capire il governo delle politiche attraverso le pratiche e gli strumenti messi in campo è esercizio molto istruttivo da questo punto di vista.

In questo primo capitolo del volume viene proposta un'attenta analisi delle fonti disponibili per valutare la dimensione della presenza straniera in Campania e nelle sue province. L'utilizzazione congiunta di fonti differenti consente di pervenire a valutazioni della presenza globale (comprensiva della componente irregolare) per diversi anni relativi al periodo 1991-2004. I risultati delle stime più recenti sono confrontati con quelli emersi attraverso un'indagine su testimoni privilegiati.

Obiettivo di questo capitolo è far emergere le principali caratteristiche del dell'immigrazione in Campania, desumibili dalle rilevazioni ufficiali disponibili. L’analisi viene condotta prima a livello regionale, quindi mettendo in luce le differenze tra le province, per scendere infine ad un dettaglio subprovinciale. In parte differenti sono le componenti della presenza straniera analizzate ai diversi livelli di disaggregazione territoriale: mentre su scala regionale risulta possibile far riferimento alla componente legale-stabile, a quella legale in complesso (stabile e semi-stabile) e a quella irregolare (assimilata alle domande di regolarizzazione), a livello sub-provinciale è possibile esaminare solo la componente legale-stabile.