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Si analizza la situazione pre-bellica in Polonia, paese attaccato su due fronti, sovietico e tedesco. Si descrive la difficile sorte toccata ai polacchi disseminati fra i lager dell'Unione Sovietica. Vi si aggiunge la tragedia di Katyn'; si passa alla cronologia del I Corpo d'Armata polacco all'estero, in seguito del II Corpo d'Armata del Generale Anders. Il nucleo del lavoro verte sull'analisi del contributo reso dall'Esercito polacco alla liberazione dell'Italia centro-meridionale e alla permanenza post-bellica dei reduci nel Salento.

L'articolo prende in analisi il contributo reso da Bunin all'insieme delle traduzioni svolte dai poeti russi del primo Novecento nell'ambito della letteratura europea. In maniera particolare si tratta delle traduzioni dall'inglese, dal polacco e dall'ucraino. Si mette in luce la specificità dell'approccio analitico al testo tradotto e alle particolarità delle opzioni ricorrenti che contraddistingono Bunin traduttore.

Il lavoro prende in esame le caratteristiche principali del Postmodernismo russo, un fenomeno estremamente complesso e contraddittorio che si oppone all'eredità del realismo socialista. Partendo dal fondamentale lavoro di V. Erofeev, "I fiori del male russi", si prendono in esame i principali esponenti di questo movimento letterario sia sul piano tematico che lessicologico.

Viene messa in chiaro l'originale concezione di Bunin in merito all'importanza fondamentale che lega l'artista ai propri antenati. Secondo il narratore, la qualità della sua testimonianza umana, letteraria e filosofica nella memoria di chi viene dopo di lui dipende direttamente dalla sua capacità di percepire a livello emotivo le tracce lasciate da coloro che lo hanno preceduto, trasformando questa eredità nelle immagini e nei sentimenti del proprio tempo. Da qui il titolo: "Memoria come sinonimo di tempo"

Nell'articolo vengono messe a confronto le tre traduzioni operate rispettivamente in italiano, polacco e russo. Specie quest'ultima, in quanto si tratta della versione operata dallo stesso autore il quale ha svolto un'analisi testuale estremamente complessa nel corso del processo translativo. Operazione non sempre riuscita poiché l'autore dimostra diverse incertezze dovute alla lunga assenza dal paese natio.