GIANNINI, SANDRO, FALDINI, CESARE, PAGKRATI, STAVROULA, LEONETTI, DANILO, NANNI, MATTEO, LUCIANI, DEIANIRA, M. Himmelmann, S.Giannini, C. Faldini, S. Pagkrati, D. Leonetti, M. Nanni, D. Luciani, and M. Himmelmann
L’iperestensione del rachide cervicale consiste in un progressivo incremento della lordosi associato ad una limitazione in flessione del rachide cervicale, forzando il paziente ad assumere posture compensatorie anomale per mantenere orizzontale l’asse visivo. Questa condizione si manifesta nell’ambito di numerose miopatie. In questo studio sono state valutate le complicanze operatorie, il grado di correzione ed il quadro clinico complessivo di 8 pazienti in seguito ad intervento chirurgico correttivo che prevedeva, attraverso un accesso posteriore, l’apertura dei processi spinosi da C2 a C7 e l’inserimento di innesti di osso omologo per mantenere la correzione. L’età media dei pazienti era di 15 anni (minimo 10, massimo 28). Il controllo è stato effettuato ad una media di 10 anni di distanza dall’intervento (minimo 2, massimo 17). Non si sono verificate complicanze intra-operatorie. Dopo la correzione chirurgica l’angolo medio tra C2 e C7 in posizione neutra è passato da un valore medio di 51,4° (minimo 40°, massimo 70°) ad un valore medio di 20,7° (minimo 2°, massimo 50°). L’escursione del movimento a livello dell’articolazione tra C1 e C2 è rimasta invariata, mentre tra C2-C7 è passata da un valore medio di 35,6° (minimo 15°, massimo 64°) ad un valore medio di 1,9° (minimo 0°, massimo 8°). In tutti i pazienti è stata ottenuta una solida artrodesi. Al controllo è risultato un significativo miglioramento della postura in tutti i pazienti. La tecnica chirurgica utilizzata si è dimostrata essere sicura ed efficace.