Search

Il contributo si propone si esaminare criticamente la competenza (e i limiti) del controllo dell'autorità amministrativa ai fini dell'installazione di impianti audiovisivi.

L’articolo analizza criticamente l’evoluzione della giurisprudenza di legittimità in tema di licenziamento collettivo caratterizzato dalla restrizione dell’ambito di applicazione dei criteri di scelti. A tal fine l’A. si concentra dapprima sull’identificazione dei tratti distintivi di tale ipotesi e della sua emersione nel diritto vivente; quindi, si sottolinea la peculiarità del ruolo del sindacato nella perimetrazione del bacino. Vengono infine esaminate le condizioni di legittimità disegnate dalla giurisprudenza secondo una parabola che muove da un approccio incentrato sulla sola fungibilità/infungibilità professionale, per poi virare su un criterio basato sulla fungibilità professionale affiancata al dato territoriale, e, da ultimo, approdare a una innovativa miscela dei precedenti parametri con l’inserimento del fattore economico e temporale. L’articolo si conclude con un avvertimento circa l’opportunità di un intervento normativo di fronte al persistere delle incertezze giurisprudenziali.

Il contributo è dedicato meccanismo di selezione dei sindacati rappresentativi disegnato dall’art. 43 del d.lgs. n. 165/2001 e muove da un breve riepilogo delle ragioni sottostanti la scelta normativa. Segue l’analisi degli indici quantitativi di misurazione del doppio fattore (dato associativo e dato elettorale) e si sofferma sulle relative incertezze interpretative. Proprio la perdurante incertezza fa da sfondo al ccnq del 13 luglio 2016 che, nel dare attuazione alla previsione dell’art. 54, co. 2 del d. lgs. n. 150/09, riduce il numero dei comparti della contrattazione collettiva nazionale e, simmetricamente, le aree per la dirigenza con evidenti ricadute indirette sulla misurazione della rappresentatività. Infine si esaminano le novità più significative del Protocollo d’intesa del 19 gennaio 2018 per la costituzione e il funzionamento del comitato paritetico e ci si sofferma sull’individuazione dei soggetti della contrattazione di secondo livello da parte dei contratti di comparto e sulle ricadute della mancata sottoscrizione del ccnl nell’interpretazione giurisprudenziale.

The paper examines the Italian reform which has modified the Article 4 of the law n. 300/1970 (so-called Statute of workers) regarding remote monitoring devices used on workers and moves on to assess the impact of this reform on the ban of opinion polls, as sanctioned by Art. 8 of the law n. 300/1970 (so-called "Knowledge checks”). In the presentation of the latest regulation, the paper also contains an analysis of the relationship between the new rules about employers’ power of control and the legislation concerning data protection. In this light we give details about the European and International framework, especially considering the General Data Protection Regulation (EU) 2016/679., Labour & Law Issues, Vol 3, No 2 (2017)

This article examines the role of labour law in regulating competition among undertakings and competition among workers, moving from relevant provisions of European Union rules on State aid as a reference framework. The first part outlines the changes occurred in European legal context with regard both to economic matters in general and in particular to State aid regulations. The second part looks at the new GBER (General Block Exemption Regulation) No 651/2014 considering the modifications regarding State aid for employment. The analysis of the new provisions reveals that social values involved in State aid regulation can be evaluated as one of the most important aspects (it suffice to say that the aid for compensating the costs of assistance to disadvantaged workers underpins the objective of active social inclusion). Finally it fo cuses on labour law boundaries, from a systemic perspective, and it underlines more specifically its updated objective of regulating competition among undertakings and competition among workers.

Il contributo, muovendo dalle profonde trasformazioni del ruolo degli Stati e della “centratura” nazionale della regolazione giuridica, indaga il contributo del diritto del lavoro nella regolazione della concorrenza tra imprese e tra lavoratori. L’analisi dimostra che la couple sulfureux diritto del lavoro-diritto della concorrenza non si declina più soltanto in un’accezione funzionale, ma anche genetica ravvisandosi frammenti di diritto del lavoro ben oltre la dimensione sociale europea.

Il contributo è dedicato ai meccanismi di sostegno all’occupazione e mira a dimostrare la contaminazione regolativa e l’emersione di una convergenza assiologica tra il diritto del lavoro e la disciplina a tutela della concorrenza. Proprio sul versante dei valori dell’inclusione sociale mediante il lavoro, della lotta contro la povertà e l’esclusione sociale è dato ravvisare un ampliamento sistematico che si spinge ben oltre il pur significativo processo di infiltrazione di valori extraeconomici in aree tradizionalmente improntate a esigenze diverse da quelle sociali.

L’articolo analizza la riforma dell’art. 4 St. lav. sul controllo a distanza dei lavoratori e verifica l’impatto di questa riforma sul divieto di indagini sulle opinioni previsto dall’art. 8 St. lav. Nell’ambito della descrizione dell’ultima modifica legislativa, l’articolo presenta un’analisi del rapporto tra le nuove regole sul potere di controllo datoriale e la legislazione relativa alla protezione dei dati. Da questo punto di vista, vengono forniti dettagli in merito al quadro europeo e internazionale, in particolar modo in relazione al nuovo Regolamento europeo 2016/679.

Il contributo è dedicato al rapporto tra le nuove tecnologie utilizzate sul lavoro e la tutela della privacy dei lavoratori. L’analisi muove dal quadro giuridico europeo e internazionale e si sofferma sull’approccio innovativo del Regolamento generale sulla protezione dei dati (UE) 2016/679. Dopo la presentazione delle modifiche derivanti dall'evoluzione delle attrezzature di lavoro, il contributo prosegue con un'analisi più approfondita degli sviluppi normativi che incidono sul potere di controllo dei datori di lavoro in Italia (d. lsg. n.151/2015). Il saggio fornisce valutazioni dettagliate sulla recente normativa in materia di strumenti audiovisivi e altri dispositivi di controllo sul lavoro (nuovo art. 4 Legge n. 300/1970), e sulla normativa in materia di controllo delle opinioni dei lavoratori (il vecchio e invariato art. 8 Legge n. 300/1970). Infine, l’analisi si concentra sugli effetti dell'approccio nazionale e internazionale sul piano assiologico e si evidenzia il ruolo del bilanciamento tra i contrastanti interessi in gioco.

Il contributo offre un panorama completo della relazione tra diritto del lavoro e disciplina europea in materia di aiuti di Stato. All’esame critico del momento qualificatorio, anche alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale, segue la valutazione dell’impatto sistematico dei regolamenti di esenzione con specifico riguardo ai profili giuslavoristici. La disamina comprende pure gli aiuti al mantenimento dell’occupazione e la problematica tematica del recupero degli aiuti illegali secondo le norme interne.

L’articolo si propone di analizzare un originale modello di contratto formativo sperimentato dalla Regione Campania e caratterizzato dalla presenza di un momento formativo che precede l’assunzione a tempo indeterminato. Dopo alcune osservazioni sulla riforma dei contratti con finalità formative realizzata dal legislatore nazionale ed un cenno ai contrats de travail de type particulier, vengono esaminate le varie fasi che scandiscono il funzionamento dell’AIFA. La parte finale è dedicata al rapporto tra lo strumento regionale ed la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, con particolare riguardo al meccanismo di esenzione dall’obbligo di notifica approntato per gli aiuti a favore dell’occupazione.