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On 9 March 1977, 'Künstlerinnen International (1877-1977)' opened in Charlottenburg, Berlin, a survey of international women's art over the last hundred years, inspired by the 1976 exhibition in Los Angeles. The political, social and economic situation in West Germany in these years was very complex, both because of the still looming presence of the Wall, and because of social struggles, urban guerrilla warfare and the terrorism of the Rote Armee Fraktion In this complex climate, women were once again demanding the right to abortion, a law that had been passed in 1974 only to be declared unconstitutional again in 1975. In this context, one understands the importance of an exhibition such as Künstlerinnen International which, as the catalogue states, 'would not have come about without feminist struggles'. For the first time in the history of German criticism and curating, the exhibition was curated by a collective of feminist artists together with literary critic Silvia Bovenschen. The aim of this contribution is not only to investigate the figure of Silvia Bovenschen, especially in relation to the staging of the exhibition Künstlerinnen International, but also to analyse the international significance of the exhibition for feminist art in those years. In particular, an attempt will be made to understand the reasons that, paradoxically, led this exhibition and Boveschen's work to be forgotten after a short time by official German historiography. What is the role of Künstlerinnen International for collective and feminist historical memory in Germany? What consequences did the exhibition have for contemporary Italian feminist art, considering that both Mirella Bentivoglio (an artist invited to the Berlin exhibition in 1977 and curator of "Materializzazione del Linguaggio" at the 1978 Biennale) and Lea Vergine ("L'Altra metá dell'Avanguardia") were aware of Bovenschen's intellectual and critical work? What were the artistic relations between Italy and Germany fo

L’attuale contesto climatico pone interessanti sfide ai diversi comparti dell’agricoltura italiana e stimola Enti di Ricerca e Servizi Operativi a fornire agli operatori del settore strumenti innovativi utili alla salvaguardia della qualità e della quantità delle produzioni, rispondendo in modo efficace e tempestivo alla mutevolezza delle condizioni atmosferiche. In questo contesto si rivelano sempre più importanti gli strumenti che consentono l’analisi e la previsione delle avversità biotiche ed abiotiche e supportano gli operatori nelle scelte gestionali. Il generalizzato aumento della richiesta evapotraspirativa rende essenziale l’efficientamento della gestione della risorsa idrica a tutte le scale, dal singolo campo al consorzio di bonifica, mediante una accurata quantificazione della disponibilità idrica dei suoli, dei consumi idrici delle colture ed un efficientamento dei sistemi di distribuzione. La Twin Transition, ovverosia l’utilizzo degli strumenti digitali per il perseguimento della sostenibilità trova nel settore agrometeorologico un virtuoso esempio di applicazioni di successo, come testimoniato i diversi contributi presentati in questo Convegno.

La razionale gestione delle risorse ambientali e naturali ha nella modellistica agrometeorologia il suo supporto di base. Del resto, le note e tristi vicende che negli ultimi giorni hanno duramente interessato i territori dell’Emilia-Romagna e delle Marche, impongono alla comunità scientifica e ai gestori del territorio un’attenta valutazione degli effetti che il cambiamento climatico ha sul territorio. Pertanto, i modelli agrometeorologici sono uno strumento essenziale per il processo gestionale e decisionale sia nell’ambito dei sistemi colturali che in quello zootecnico. Numerosi sono gli studi sui meccanismi e sulle relazioni che regolano le dinamiche ambientali e produttive del territorio stesso per descrivere le sue reali potenzialità produttive e quindi, pianificare e razionalizzare l’uso delle risorse utilizzate nel processo produttivo. La caratterizzazione meteorologica è uno dei primi passi da intraprendere per la conoscenza di un territorio, valutando non solo l’andamento dei valori medi dei principali parametri misurati al suolo, ma soprattutto la loro variabilità spaziotemporale. AIAM 2023 è l’appuntamento annuale tra i ricercatori e i tecnici dei servizi agrometeorologici regionali per presentare i risultati degli studi e dei progetti di ricerca per la gestione degli stress abiotici, dei mezzi di previsione e gestione delle avversità che interessano il mondo agricolo, con riferimento alle politiche di sviluppo agricolo del PSN 2023-27.

L’Agrometeorologia riveste un ruolo centrale nella modellistica agronomica, fondamentale per l’incremento dell'efficienza delle attività agricole, e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse produttive in questo settore. La modellistica agrometeorologica consente di effettuare previsioni stagionali riguardo lo sviluppo fenologico delle colture, l’insorgere di condizioni favorevoli alla proliferazione di agenti patogeni, la domanda irrigua del ciclo colturale, la comparsa di condizioni meteorologiche estreme (danni da caldo, danni da gelo ecc.), rappresentando uno strumento essenziale, al servizio del processo gestionale e decisionale sia nell’ambito dei sistemi colturali che in quello zootecnico. Il rapporto tra Agrometeorologia e modellistica è quindi fondamentale per una evoluzione del management agronomico e zootecnico, orientata all’implementazione di servizi per gli imprenditori agricoli e gli allevatori. AIAM propone, per il 24° convegno Nazionale, una disamina del ruolo dell’Agrometeorologia al servizio dei sistemi colturali e zootecnici, e di come la creazione di modelli possa tradursi in concreti strumenti da porre al servizio degli addetti al settore.

The thesis first explored and evaluated some of the most used models that were developed to account for the effect of CO2 on evapotranspiration. This review depicts the complexity of the modeling procedure and underlines the advantages and shortcomings of each model. Then, the projected climate change in the near future (2021-2050) in different locations in Emilia-Romagna (Italy) was studied, with an emphasis on the opposite effect of an increase in both air temperature and CO2 levels on ETo. The case study used reanalysis data as a surrogate to historical weather stations measurements and an ensemble of regional climate models (RCMs) for the future projections. Results show that higher CO2 levels moderated the increase in ETo that accompanies an increase in air temperature, taking in consideration the change in other weather variables i.e. solar radiation, wind speed and dew point temperature. The outcomes of this study show that considering the CO2 fertilization effect when calculating reference evapotranspiration might give a more realistic estimation of water use efficiency and irrigation requirements in Emilia-Romagna and a better analysis of the future availability and distribution of water resources in the region. Finally, data from a model forecasting reference evapotranspiration (FRET) and the different variables involved in its calculation for the state of California (USA) were compared with similar data from the regional weather station network (CIMIS) to evaluate their accuracy and reliability. The evaluation was done in locations with different microclimates and included also sample irrigation schedules developed using FRET ETo. The obtained results demonstrate that FRET ETo forecasts are a viable alternative to traditional ETo measurements with some differences depending on the climatic condition of the location considered in this study. This implies that FRET could be replicated in other areas with similar climate settings.

Il rischio è una componente intrinseca all’attività di impresa. Nessun imprenditore, nel momento in cui assume una decisione, è sicuro delle conseguenze che essa avrà sui risultati economici. Ed è proprio il rischio connesso agli esiti delle decisioni che è all’origine del profitto. Nel caso dell’agricoltura, il carattere biologico dell’attività aggiunge un ulteriore elemento di rischio alle decisioni degli imprenditori del settore. In particolare, l’andamento meteorologico durante la stagione colturale ha un ruolo preponderante, e il rischio meteorologico viene definito come la capacità delle aziende di gestire entrate, costi e performance finanziarie sensibili alle condizioni meteorologiche. L’incertezza meteorologica è sempre esistita, ma nel nuovo clima alcuni fenomeni negativi per l’agricoltura hanno aumentato la loro frequenza, mentre altri fenomeni si sono aggiunti alla lista: temperature massima e minima oltre soglie di criticità termica, pioggia massima giornaliera oltre soglie di criticità, vento con intensità al di sopra di soglie di criticità, grandine, fulmini e tempeste elettriche, alluvioni. Inoltre si verificano con più elevata frequenza sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e si ha un maggiore rischio di gelate tardive. Uno o un insieme di questi fenomeni concorrono, uniti alla frequenza di accadimento, a definire la possibilità di successo dell’agricoltore. In questo contesto l’AIAM propone, per il 22° convegno Nazionale, temi riguardanti lo studio del cambiamento climatico e dei rischi per l’agricoltura, quali sono gli strumenti per la previsione e le strategie per la prevenzione del rischio, e come i servizi agrometeorologici supportano gli agricoltori nella difesa integrata delle colture agrarie.

Lo studio delle interazioni dei fattori meteorologici ed idrologici con l’ecosistema agrario - forestale e con l’agricoltura, intesa nel suo senso più ampio, è oggetto di una particolare disciplina, l’agrometeorologia, che negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella pianificazione agricola, a causa della maggiore variabilità meteorologica e in particolare della crescente diffusione e intensificazione dei fenomeni estremi. Questo ruolo è stato pienamente riconosciuto nelle recenti normative europee sull’agricoltura, in particolare con le direttive della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC2014-2020) sulla produzione integrata e sull’agricoltura biologica, sistemi agricoli a basso impatto ambientale che prevedono l’uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione, per ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull’ambiente o sulla salute dei consumatori. L’attuazione di tali tecniche agricole si avvale di informazioni che derivano principalmente dalla modellistica agronomica, che utilizza il dato agrometeorologico nelle procedure di elaborazione. La conferma dell’importanza attribuita all’agrometeorologia è data dalla Direttiva europea 2009/128/CE del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro comunitario per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, applicata a livello italiano attraverso l’approvazione del Piano d’Azione Nazionale sull’uso dei prodotti fitosanitari (PAN, approvato con DM22/01/2014). La Rete Rurale Nazionale, programma con cui l’Italia partecipa al più ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea - RRE) che accompagna e integra tutte le attività legate allo sviluppo delle aree rurali per il periodo 2014-2020, mira a supportare le politiche di sviluppo delle aree agricole, con il fine ultimo di favorire scambi di esperienze e conoscenze tra gli operatori del settore e le istituzioni e tutti i soggetti che operano e vivono nelle aree rurali. Nello specifico ambito, si pone l’obiettivo di su